Natale provocatorio
Scritto da Matteezia, il 2019-12-27, genere incesti
Ciao a tutti sono ancora Matteo
È un po’ che non scrivo, ma questo devo raccontarlo.
Premetto che, è un racconto molto simile ad uno pubblicato prima dell’estate.
Il luogo è sempre la taverna a casa della nonna ( la mamma della zia ) , dove trascorriamo sempre le feste. Arriva il Natale è si organizza il solito pranzo con persone che vedi solo in quell’occasione. Stavo per salire in macchina con i miei per recarmi dalla nonna quando mi chiama lo zio. Mi disse che siccome la zia era in ritardo se potevo passare a prenderla io visto che lui sarebbe uscito subito per andare a prendere le bottiglie di vino che avrebbero accompagnato le innumerevoli portare di cibo.
Arrivai dalla zia si stava ancora truccando. Noi volli salire, rifiutando il suo invito bene sapendo che , se fossi salito non saremmo mai arrivati dalla nonna.
La zia scese con un vestito blu elettrico fino a metà polpaccio, scarpe nere con il tacco e una buffa cintura gialla che le avvolgeva la pancia, si copriva con un giù ottimo in pelle nero.
M” sei uno schianto zietta”
Mi diede un forte abbraccio e partimmo.
A casa nostra, in queste occasioni vige la regola “chi primo arriva meglio alloggia “ e io e la zia, arrivati per ultimi ci sedemmo infondo alla tavolata vicino alla parte saggia del gruppo ( tutti over 65).
Z” bhe non ci è nemmeno andata male “
M”perché zia ?”
Z”possiamo parlare delle nostre cavolate “
M” effettivamente hai ragione”
Più parlavamo e più mi accorgevo che la zia era senza reggiseno.
M” zia ma, il reggiseno?
Z”non lo ho messo, si vedeva troppo”
Intorno a noi c’erano alcuni parenti che forse nemmeno conoscevo e grazie anche ai parecchi bicchieri di vino non vi davano troppa retta.
Verso metà pranzo, precisamente durante il classico bollito sento i piedi della zia mi toccano le gambe e si posizionano sopra le ginocchia. Guardai la zia e la vidi che fece uscire un seno strizzandolo. Misi le mani sulle mie gambe e le toccai i piedi che però avevano avvolto qualcosa. Feci finta di perdere qualcosa sotto al tavolo e mi chinai. Vidi le mutande sella zia sui suoi piedi e la sua con le gambe aperte e la sua figa totalmente depilata.
M”non penso sia il momento giusto ?”
Z”che ti frega. Nessuno ci vede “
Mi appoggiai alla sedia e allargai le gambe. Tirai fuori il cazzo e cercai di coprirlo dalla lunga tovaglia. Presi i piedi della zia e li massaggiai per alcuni minuti.
Z” dai lasciami fare “
M”ok”
Mollai i suoi piedini e lei iniziò a massaggiarmi il cazzo con i piedi.
Non era una sega vera e propria ma il tasso di eccitazione che ebbi in quel momento era alla stelle. Realizzare che la zia mi stava segando, con i suoi piedini in mezzo a tutti i parenti quasi mi fece venire.
Le tirai via i piedi. M”non ce la facevo più “
La zia si alzò per aiutare a servire l’ultima portata dei secondi. Sapere che la zia serviva le portate coperta solo di un vestito di cotone blu mi fece tornare il cazzo al culmine.
Passò circa un’ora e ancora ero eccitato. Si stava per iniziare la classica e ormai noiosa tombola natalizia.
Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi la faccia e provare a calmare la mia eccitazione. Entrai nel bagno della nonna, non quello della taverna. Andai direttamente al piano di sopra nella casa della nonna. Come iniziai a chiudere la porta la zia mi ferma ed entra anche lei. La abbracciai forte. M” zia non resisto più con tutte quelle provocazioni “
Z”che saranno due piedi”
Le levai il vestito e rimesse nuda. Volle tenere su i tacchi.
Z”mi sono scordata il rossetto e i trucchi. Non posso succhiartelo piccolo”
Si mise a 90 sul lavandino e iniziai a leccare il buco del suo culetto che amo molto. Misi qualche nella figa così da lubrificarli e li infilai nel culo. M” zia! Sei pronta!”
Lo infilai piano, con delicatezza ma la zia tiro un urletto tutt’altro che sottovoce. Prese un asciugamano lì vicino e lo mise in bocca per soffocare il rumore. M”mi fermo? Mi fermo?”
Z” no no. Continua. Sai come sono fatta ormai “
M”ma possono scoprirci “
Z” sono tutti presi dal vino lasciali perdere”
Continuai a pompare tra le chiappe della zia per qualche minuto.
Levai il cazzo e girai la zia. Le baciai le tette e la feci sedere sul lavandino. Le levai le scarpe e lei iniziò un fantastico footjob come solo lei sa fare. Ero ancora sul punto di venire ma mi trattenni. Presi in piedi e lo leccai. Baciai l’altro piedi. Me li misi in faccia entrambi e li annusai per bene.
La zia spalanco le gambe. Strusciai la cappella sulla sua figa per inumidirla. Entrai. Paradiso. Come fosse la prima volta. Inizia a pompare con regolarità. Lei gemeva e lo faceva sempre più forte. Non ci importava di chi ci potesse sentire.
Z”lavetiii che vengooo”
Levai il cazzo e mi squirtò sulla pancia. Rimisi il cazzo dentro.
M” zia sono al limite. “
Z”non posso sporcarmi stai dentro “
Pompai ancora. Misi le mie mani intorno ai suoi fianchi e venni dentro di lei. 4/5 fiotti potenti.
Ci rivestimmo in velocità. Sistemammo il bagno e tornammo dai parenti. Nessuno si era accorto di nulla.
Vidi la zia parlare con le sue sorelle e le cugine come nulla fosse accaduto. Consapevole che perdeva la mia sborra dalla figa.
Ci scambiammo cenni d’intesa per tutta la giornata ma non facemmo più nulla.
È un po’ che non scrivo, ma questo devo raccontarlo.
Premetto che, è un racconto molto simile ad uno pubblicato prima dell’estate.
Il luogo è sempre la taverna a casa della nonna ( la mamma della zia ) , dove trascorriamo sempre le feste. Arriva il Natale è si organizza il solito pranzo con persone che vedi solo in quell’occasione. Stavo per salire in macchina con i miei per recarmi dalla nonna quando mi chiama lo zio. Mi disse che siccome la zia era in ritardo se potevo passare a prenderla io visto che lui sarebbe uscito subito per andare a prendere le bottiglie di vino che avrebbero accompagnato le innumerevoli portare di cibo.
Arrivai dalla zia si stava ancora truccando. Noi volli salire, rifiutando il suo invito bene sapendo che , se fossi salito non saremmo mai arrivati dalla nonna.
La zia scese con un vestito blu elettrico fino a metà polpaccio, scarpe nere con il tacco e una buffa cintura gialla che le avvolgeva la pancia, si copriva con un giù ottimo in pelle nero.
M” sei uno schianto zietta”
Mi diede un forte abbraccio e partimmo.
A casa nostra, in queste occasioni vige la regola “chi primo arriva meglio alloggia “ e io e la zia, arrivati per ultimi ci sedemmo infondo alla tavolata vicino alla parte saggia del gruppo ( tutti over 65).
Z” bhe non ci è nemmeno andata male “
M”perché zia ?”
Z”possiamo parlare delle nostre cavolate “
M” effettivamente hai ragione”
Più parlavamo e più mi accorgevo che la zia era senza reggiseno.
M” zia ma, il reggiseno?
Z”non lo ho messo, si vedeva troppo”
Intorno a noi c’erano alcuni parenti che forse nemmeno conoscevo e grazie anche ai parecchi bicchieri di vino non vi davano troppa retta.
Verso metà pranzo, precisamente durante il classico bollito sento i piedi della zia mi toccano le gambe e si posizionano sopra le ginocchia. Guardai la zia e la vidi che fece uscire un seno strizzandolo. Misi le mani sulle mie gambe e le toccai i piedi che però avevano avvolto qualcosa. Feci finta di perdere qualcosa sotto al tavolo e mi chinai. Vidi le mutande sella zia sui suoi piedi e la sua con le gambe aperte e la sua figa totalmente depilata.
M”non penso sia il momento giusto ?”
Z”che ti frega. Nessuno ci vede “
Mi appoggiai alla sedia e allargai le gambe. Tirai fuori il cazzo e cercai di coprirlo dalla lunga tovaglia. Presi i piedi della zia e li massaggiai per alcuni minuti.
Z” dai lasciami fare “
M”ok”
Mollai i suoi piedini e lei iniziò a massaggiarmi il cazzo con i piedi.
Non era una sega vera e propria ma il tasso di eccitazione che ebbi in quel momento era alla stelle. Realizzare che la zia mi stava segando, con i suoi piedini in mezzo a tutti i parenti quasi mi fece venire.
Le tirai via i piedi. M”non ce la facevo più “
La zia si alzò per aiutare a servire l’ultima portata dei secondi. Sapere che la zia serviva le portate coperta solo di un vestito di cotone blu mi fece tornare il cazzo al culmine.
Passò circa un’ora e ancora ero eccitato. Si stava per iniziare la classica e ormai noiosa tombola natalizia.
Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi la faccia e provare a calmare la mia eccitazione. Entrai nel bagno della nonna, non quello della taverna. Andai direttamente al piano di sopra nella casa della nonna. Come iniziai a chiudere la porta la zia mi ferma ed entra anche lei. La abbracciai forte. M” zia non resisto più con tutte quelle provocazioni “
Z”che saranno due piedi”
Le levai il vestito e rimesse nuda. Volle tenere su i tacchi.
Z”mi sono scordata il rossetto e i trucchi. Non posso succhiartelo piccolo”
Si mise a 90 sul lavandino e iniziai a leccare il buco del suo culetto che amo molto. Misi qualche nella figa così da lubrificarli e li infilai nel culo. M” zia! Sei pronta!”
Lo infilai piano, con delicatezza ma la zia tiro un urletto tutt’altro che sottovoce. Prese un asciugamano lì vicino e lo mise in bocca per soffocare il rumore. M”mi fermo? Mi fermo?”
Z” no no. Continua. Sai come sono fatta ormai “
M”ma possono scoprirci “
Z” sono tutti presi dal vino lasciali perdere”
Continuai a pompare tra le chiappe della zia per qualche minuto.
Levai il cazzo e girai la zia. Le baciai le tette e la feci sedere sul lavandino. Le levai le scarpe e lei iniziò un fantastico footjob come solo lei sa fare. Ero ancora sul punto di venire ma mi trattenni. Presi in piedi e lo leccai. Baciai l’altro piedi. Me li misi in faccia entrambi e li annusai per bene.
La zia spalanco le gambe. Strusciai la cappella sulla sua figa per inumidirla. Entrai. Paradiso. Come fosse la prima volta. Inizia a pompare con regolarità. Lei gemeva e lo faceva sempre più forte. Non ci importava di chi ci potesse sentire.
Z”lavetiii che vengooo”
Levai il cazzo e mi squirtò sulla pancia. Rimisi il cazzo dentro.
M” zia sono al limite. “
Z”non posso sporcarmi stai dentro “
Pompai ancora. Misi le mie mani intorno ai suoi fianchi e venni dentro di lei. 4/5 fiotti potenti.
Ci rivestimmo in velocità. Sistemammo il bagno e tornammo dai parenti. Nessuno si era accorto di nulla.
Vidi la zia parlare con le sue sorelle e le cugine come nulla fosse accaduto. Consapevole che perdeva la mia sborra dalla figa.
Ci scambiammo cenni d’intesa per tutta la giornata ma non facemmo più nulla.
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