Io e zia, la festa dopo la festa

Scritto da , il 2020-02-15, genere incesti

Ciao sono di nuovo Matteo.
Vi racconto una nuova grande scopata con la zia.

Il 14 di febbraio per tutti i comuni mortali è il giorno di S. Valentino, ma nella mia famiglia significa “compleanno della nonna” per cui si festeggia visto che quest’anno arriviamo a 75 anni. Eravamo come sempre circa in 30 a celebrare il compleanno della nonna in modo molto informale, per cui non vestiti in modo elegante, era più una cosa da tutti i giorni, anche perché non si usciva ma si stava a casa. Come sempre l’occhio sulla zia. Arrivata con un cappotto lungo leopardato che , una volta aperto mostrava una maglietta a maniche lunghe rossa, dei bellissimi leggings in pelle nera iper aderenti, che delineavano le sue bellissime gambe, calzini bianchi e delle nuove scarpe da ginnastica. Era come sempre bellissima e mi faceva già arrapare. Essendo in poche persone non potevamo ripetere quanto fatto a Natale per cui parlammo ma non facemmo nulla di troppo azzardato.
La serata passò molto bene e fu molto godibile.
Piano piano, tutti tornarono a casa, compresi i miei , mentre io e zia ci fermammo per mettere a posto e lei disse che mi avrebbe portato lei a casa, visto che ero venuto con i miei. A mezzanotte poco più partimmo per tornare a casa.
Z” hai fretta ?”
M”no perchè?”
Z”vieni su un’oretta?”
M”speravo lo dicessi ahahah”
Z”immaginavo ahaha”.
A mezzanotte e mezza entrammo in casa della zia e ci precipitammo in camera. Rimasi in mutande e vidi stendere la zia sul letto. Le levai quelle graziose scarpe e inizia a toccarle i piedi fino a levarle i calzini.
Mentre leccavo i suoi piedini la zia riuscì a levarsi il cappotto e il reggiseno senza levare la maglia rossa. Mi alzai in piedi e la zia, ancora vestita iniziò a segarmi con i suoi piedini morbidi.
Le spostai i piedi dal mio cazzo e levai , devo dire a fatica , i leggings alquanto aderenti, levai il solito tanga della zia e mi fiondai a leccare la sua figa depilata. Leccavo e leccavo e la zia si bagnava molto
Z”dai Matteo inizia”
Infilai il cazzo nella figa e cominciai con ritmo a spingere. La zia stringeva e la sua figa avvolgeva il mio cazzo facendomi godere molto. Ero al limite e dopo 5 minuti M” zia. Non ce la faccio. Vengo “
Z”dai vieni dentro “
Dopo due secondi da quelle parole mi uscì un orgasmo fantastico , molto potente che mi fece riversare dentro la zia tutto il mio godimento.
Rimasi all’interno della zia per diversi minuti e mi muovevo lentamente , finché la zia non urlò per prevenire il suo orgasmo. Mi levai velocemente ed emanò un grandissimo e bellissimo squirt ( penso contente anche un po’ del mio sperma ) che si riversò per terra e un po’ sul mio corpo. Respirava quasi affannosamente dopo quel lungo orgasmo.
Una volta ripreso fiato, si alzò, si levò la maglietta e mi prese il cazzo tra le sue labbra. Leccava la cappella con la sua lingua mentre mi fissava. Ero al settimo cielo. Bellissimo. Leccava le palle, per passare all’asta e infine tornare sulla cappella, ripetendo il tutto per un sostanzioso numero di volte.
Dopo questa pompa mostruosa si mise a 90 e per buoni 2/3 minuti le leccai il suo buco del culo, anche se era già bello umido per gli umori di prima e, successivamente la penetrai tra le urla e i gemiti della zia. Passammo 10 minuti o poco più a fare anale in quella posizione.
Z” basta basta. Stop”
M”ok ok. Ho capito “
Si rimise seduta e con i piedi riprese il mio cazzo e dovetti veramente tenere duro per non venire.Appena e aggiunsi il limite le tirai via i piedi e mi rimisi a leccare la figa della zia per un’altra manciata di minuti finché non riuscii a controllare la sborrata.
Misi ancora il cazzo nella figa della zia. Comincia ancora con ritmo a muovermi dentro di lei. Non passarono più di 5 minuti. Ero al limite e dovevo venire. Tirai fuori il cazzo e le sborrai sopra tutta la sua pancia per poi rinfilare subito il cazzo dentro di lei con l’ultima goccia ancora sulla mia cappella.
M” grazie zia. Sei fantastica “
Z”grazie piccolo mio. Sono stanchissima però “
Con un dito prese lo sperma dalla pancia e se lo portò alla bocca, mi strizzò l’occhio e si morse il labbro.
Intanto il mio cazzo si era afflosciato ed ero uscito dalla zia. Mi rivestii, la salutai mente era ancora sul letto ricoperta della mia sborra e tornai a casa.

Grazie

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