Mamma e il nostro cane

Scritto da , il 2018-11-26, genere zoofilia

Fin da quando ho memoria mia mamma è sempre stata una stronza. Con me e mio fratello è sempre stata fredda, rigida e spesso ci imponeva dei divieti assurdi. Non abbiamo mai potuto portare una ragazza a casa e se a volte capitava l’occasione arrivava a chiedere ai nostri vicini, di fargli rapporto quando non si trovava a casa. Era stato anche per questo che mio fratello appena aveva potuto se ne era andato via di casa, io d’altro canto non avevo ancora l’occasione e dovevo ancora terminare il mio ciclo di studi.
La mia vita in quel periodo era abbastanza monotona ed era praticamente composta quasi esclusivamente dallo studio. Mi concedevo anche il lusso di qualche allenamento in palestra settimanale e il sabato sera mi fermavo a dormire dalla mia ragazza.
E proprio come facevo ogni sabato sera mi ero preparato per andare dalla mia ragazza. Borsa con il cambio pronta e dopo aver mandato il solito messaggio a mia mamma che tornava dal lavoro verso sera, mi preparavo ad uscire.
Sfortunatamente però ricevetti un messaggio che purtroppo alla mia ragazza era venuta la febbre e dato che avevo un esame la settimana seguente optai per rimanere a casa e mi buttai sul letto addormentandomi.
Era circa mezzanotte quando mi svegliai. Ero un po’ frastornato dal lungo sonno e a causa della gola ispida mi diressi a prendere da bere in cucina.
Quando uscii dalla mia stanza però iniziai a sentire strani rumori. All’inizio non ero molto interessato o curioso ma per qualche oscura ragione iniziai a muovermi cautamente, quasi involontariamente a coprire ogni rumore. Andai e mi bevvi un bicchiere d’acqua. Con calma e dopo essermi dissetato misi a fuoco il rumore che sentivo, era la voce di una donna che ansimava. Pensai che era meglio tornare nella mia stanza e fare finta di niente, anzi preso alla sprovvista il pensiero che mia madre potesse avere un orgasmo mi disgustava, non l’avevo mai vista come donna ma solo come un dittatore in giro per casa.
Ritornato in camera mia iniziai a pensare a chi poteva essere il suo compagno. Negli anni io e mio fratello ne avevamo conosciuto solo uno, e da molto tempo ormai non stavano più assieme. Dopo di lui il vuoto più totale, ma non ci eravamo mai interessato troppo a quel lato di nostra madre probabilmente a causa della sua totale indifferenza per la nostra vita sentimentale, se non per ostacolarla.
In quel momento sentii dei passi in corridoio dirigersi verso la mia stanza. Non saprei dire il motivo del perché lo feci ma d’istinto, come se fossi stato colpevole di un crimine, pensai che avrei dovuto nascondermi.
Con un balzo volai dentro l’armadio e mi chiusi dentro. L’armadio fortunatamente era abbastanza largo e robusto dato che in passato aveva ospitato vestiti e scatoloni non solo miei ma anche di mio fratello. Rimasi dentro ad attendere. Iniziai a pensare che forse era venuta a ritirare dei miei abiti e come avrei potuto spiegare la mia presenza nell’armadio. Ero in ansia, ma ormai quello che era fatto era fatto. Rimasi seduto cercai di controllare il fiato per non far rumore e fortunatamente, pensai, potevo osservare la situazione dagli spifferi della porta a soffietto.
Ci volle poco tempo prima che mia mamma entro nella mia camera. Accese la luce si diede uno sguardo attorno e si sedette sul mio letto. Ero parecchio sbigottito, mia madre stava vestendo della lingerie che mai avrei immaginato potesse vestire. Era sexy, ma la mia testa si sentiva nel pallone e iniziai a sentire lo stomaco in subbuglio, quasi pronto a vomitare. Per mia fortuna avevo saltato pranzo e cena quel giorno e riuscii a controllare, anche se con fatica quella orribile sensazione.
Seduta sul mio letto allargo le gambe e incitò il suo compagno a venire vicino a lei. Rimasi ancora più di sasso quando ad entrare non fu una persona ma il nostro cane che si avvicinò tutto felice scodinzolando a mia mamma.
Col fiato corto e con una situazione di vertigine pensai di uscire e fregarmene di quelle che avrebbero potuto essere le conseguenze, ma il coraggio non era mai stato il mio forte e prima di rendermene conto ero diventato uno spettatore di quello show.
Il cane si avvicinò a mia madre e dopo qualche carezza sulla nuca iniziò a leccarle la figa. La scena continuo così per un paio di minuti di a che mia mamma ansimando non si buttò a prendere il cazzo del nostro cane di famiglia in mano. Era desiderosa e si buttò con foga sul cane, afferrandole dapprima il cazzo e cercando di scappellarlo. Appena ci riuscì si mise subito ad usare bocca, si mise a leccarlo e anche se non potevo vedere bene, potevo chiaramente percepire il piacere che ne traeva da questo. Lo leccava appassionatamente come le persone leccano il cono del gelato quando si scioglie e potrebbe colarti sulle mani. Il cane anche doveva avere un gran piacere tante che dopo poco iniziò a sborrargli in faccia e mia mamma ingorda si mise il cazzo in bocca e ingoio tutto.
La testa mi girava sempre più forte e quando piano piano ripresi coscienza mi accorsi di avere il cazzo eretto e che inconsciamente senza neanche toccarmi ero venuto.
Mentre mia mamma si sistemava a pecora sul mio letto, pronta ad iniziare un altro round col nostro cane, esplorai cosa fosse successo nelle mie mutande. Non ero mai venuto così tanto e le mutande erano ricoperte di sperma.
Sentii mia madre ansimare e quando mi misi a guardare stava venendo scopata dal nostro cane. Dalla mia posizione potevo vederli di profilo, e quello che mi colpì furono gli occhi. Non sembravano gli occhi severi della donna che ci aveva cresciuto, sembravano più quelli delle signore vogliose di cazzo visti su PornHub. Con ancora una mano nelle mutande senza pensarci stinsi in pugno e iniziai a masturbarmi quasi ossessivamente mentre, anziché girarmi, rimanevo muto spettatore.
Il cane continuo a pomparla per parecchio tempo e in parecchie riprese, quando mia mamma si accorgeva che stava sborrando si sfilava il cazzo da dentro e se lo metteva in gola pronta a bere tutta la sborra. Quando il cane fu stanco lei ancora non soddisfatta usò per un po’ anche un vibratore. Al mattino quando mia madre si ritirò nella sua stanza avevo perso il conto di quante volte ero venuto, ma ero stremato e cosciente di aver finito da un pezzo lo sperma che avevo nei testicoli. Così mi limitai solo ad aprire l’antina e mi addormentai.

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