Mia moglie e padron Piero -- Le avventure di Giorgio e Elisa
Scritto da Armando70, il 2018-12-17, genere tradimenti
Capitolo secondo
Come scritto precedentemente mia moglie raggiunse padron Piero in bagno, tornò indietro dopo dieci minuti con due schizzi di sperma sul viso, che io pulì con il mio fazzoletto, cosa che non passò inosservata ai tavoli vicini.
Disse dopo mia moglie, che era stato un volere di Padron Piero far capire alla gente che io ero il marito cornuto e lui il suo amante. Con quell'atto di pubblica umiliazione voleva che io capissi che dovevo sottomettermi completamente a lui.
L'appuntamento era per il sabato pomeriggio nella sua villa, per trascorrere la notte da lui. Arrivammo puntuali alle cinque del pomeriggio.
Ci accolse in casa sua con addosso solo una vestaglia, essendo completamente nudo sotto, spuntava il suo grosso cazzo semi eretto. C'era un grosso salone all'ingresso, scaldato da un bellissimo camino, adiacente la cucina, più un grande bagno.
Ordinò a me di spogliarmi completamente, obbedì. Appena mi vide nudo vedendo le mie dimensioni, scoppiò a ridere. ''Hai ragione a farci le corna...'', disse, ''con un cazzo così penso non ti abbia mai sodisfatto. Mia moglie annuì con la testa. Mi consegnò un abitino da cameriera che lasciava scoperto il culo e, il ilo mio cazzino in vista, più la crestina da mettere in testa. Diede a mia moglie una CB 2000 chiedendole di chiuderci dentro il mio cazzo, lei ubbidì prontamente.
Ero veramente ridicolo così conciato.
Padron Piero si sdraiò sul divano, mettendo in mostra il suo grosso cazzo,(25cm), circa. Ordinò a mia moglie di inginocchiarsi ai suoi piedi e di leccarglielo lentamente, senza toccarlo con le mani, a me disse di andare in cucina e preparare la cena, cosa che prontamente feci.
Mentre cucinavo, osservavo mia moglie mia moglie alle prese col grosso cazzo che avidamente leccava, partendo dal buco del culo, fino alla punta, come lui aveva chiesto. Non potendolo toccare con le mani, faticava un po', quando riusciva ad imboccarlo se lo gustava avidamente. Il mio piccolo cazzo dentro la CB si eccitava tantissimo, procurandomi un bel po' di dolore.
Durò mezzora quel trattamento di bocca da parte di mia moglie, poi padron Piero le sborrò in bocca, ma non poteva ingoiare, le disse. '' Vai dal cornuto e sputaglielo in bocca.'' Lei mi raggiunse in cucina, unì la sua lingua alla mia e, io succhiai tutto mandando giù. La voce di padron Piero mi raggiunse in cucina.'' Che ne dici cornuto, piaciuto l'antipasto? Rispondi!'' Con la bocca ancora mezzo piena risposi. '' Si signor padrone, la sua sborra a un ottimo sapore.''
Non era la prima volta che mandavo giù della sborra, i numerosi amanti della mia Elisa molto spesso me l'hanno data come pasto. Finito quel favoloso bocchino, mia moglie e padron Piero consumarono la cena, mentre io li servivo.
Finito di mangiare, padron Piero abbassò le luci del salone, invitò mia moglie a ballare, un pezzo alla volta le tolse i pochi vestiti che aveva addosso.
Ballavano un lento, il cazzo di padron Piero batteva prepotente contro il ventre di mia moglie. La distese poi sul divano le aprì le gambe e leccò a lungo la sua figa. Lei godeva ripetutamente. Finito quel trattamento le aprì la gambe invitando me a guardare. '' Guarda cornuto, che figa tua moglie, ora vedrai come te la monto, cosa che tu non sai fare, perché sei un povero coglione impotente e cornuto. Non è vero? Rispondi.'' Risposi come lui voleva. ''Si! E vero, io non riesco.'' Perché non riesci? Dillo!''-- '' Perché sono solo un povero coglione, impotente e cornuto. '' Risposi ancora.
Il suo grosso cazzo la penetrò cominciando a scoparla con forza, i gemiti di lei echeggiavano nel salone. La scopò per circa due ore, dalla figa al culo, alla bocca. Il mio cazzo sebbene chiuso in gabbia e, torturato dal dolore era riuscito a godere.
Fine capitolo secondo Giorgio
Come scritto precedentemente mia moglie raggiunse padron Piero in bagno, tornò indietro dopo dieci minuti con due schizzi di sperma sul viso, che io pulì con il mio fazzoletto, cosa che non passò inosservata ai tavoli vicini.
Disse dopo mia moglie, che era stato un volere di Padron Piero far capire alla gente che io ero il marito cornuto e lui il suo amante. Con quell'atto di pubblica umiliazione voleva che io capissi che dovevo sottomettermi completamente a lui.
L'appuntamento era per il sabato pomeriggio nella sua villa, per trascorrere la notte da lui. Arrivammo puntuali alle cinque del pomeriggio.
Ci accolse in casa sua con addosso solo una vestaglia, essendo completamente nudo sotto, spuntava il suo grosso cazzo semi eretto. C'era un grosso salone all'ingresso, scaldato da un bellissimo camino, adiacente la cucina, più un grande bagno.
Ordinò a me di spogliarmi completamente, obbedì. Appena mi vide nudo vedendo le mie dimensioni, scoppiò a ridere. ''Hai ragione a farci le corna...'', disse, ''con un cazzo così penso non ti abbia mai sodisfatto. Mia moglie annuì con la testa. Mi consegnò un abitino da cameriera che lasciava scoperto il culo e, il ilo mio cazzino in vista, più la crestina da mettere in testa. Diede a mia moglie una CB 2000 chiedendole di chiuderci dentro il mio cazzo, lei ubbidì prontamente.
Ero veramente ridicolo così conciato.
Padron Piero si sdraiò sul divano, mettendo in mostra il suo grosso cazzo,(25cm), circa. Ordinò a mia moglie di inginocchiarsi ai suoi piedi e di leccarglielo lentamente, senza toccarlo con le mani, a me disse di andare in cucina e preparare la cena, cosa che prontamente feci.
Mentre cucinavo, osservavo mia moglie mia moglie alle prese col grosso cazzo che avidamente leccava, partendo dal buco del culo, fino alla punta, come lui aveva chiesto. Non potendolo toccare con le mani, faticava un po', quando riusciva ad imboccarlo se lo gustava avidamente. Il mio piccolo cazzo dentro la CB si eccitava tantissimo, procurandomi un bel po' di dolore.
Durò mezzora quel trattamento di bocca da parte di mia moglie, poi padron Piero le sborrò in bocca, ma non poteva ingoiare, le disse. '' Vai dal cornuto e sputaglielo in bocca.'' Lei mi raggiunse in cucina, unì la sua lingua alla mia e, io succhiai tutto mandando giù. La voce di padron Piero mi raggiunse in cucina.'' Che ne dici cornuto, piaciuto l'antipasto? Rispondi!'' Con la bocca ancora mezzo piena risposi. '' Si signor padrone, la sua sborra a un ottimo sapore.''
Non era la prima volta che mandavo giù della sborra, i numerosi amanti della mia Elisa molto spesso me l'hanno data come pasto. Finito quel favoloso bocchino, mia moglie e padron Piero consumarono la cena, mentre io li servivo.
Finito di mangiare, padron Piero abbassò le luci del salone, invitò mia moglie a ballare, un pezzo alla volta le tolse i pochi vestiti che aveva addosso.
Ballavano un lento, il cazzo di padron Piero batteva prepotente contro il ventre di mia moglie. La distese poi sul divano le aprì le gambe e leccò a lungo la sua figa. Lei godeva ripetutamente. Finito quel trattamento le aprì la gambe invitando me a guardare. '' Guarda cornuto, che figa tua moglie, ora vedrai come te la monto, cosa che tu non sai fare, perché sei un povero coglione impotente e cornuto. Non è vero? Rispondi.'' Risposi come lui voleva. ''Si! E vero, io non riesco.'' Perché non riesci? Dillo!''-- '' Perché sono solo un povero coglione, impotente e cornuto. '' Risposi ancora.
Il suo grosso cazzo la penetrò cominciando a scoparla con forza, i gemiti di lei echeggiavano nel salone. La scopò per circa due ore, dalla figa al culo, alla bocca. Il mio cazzo sebbene chiuso in gabbia e, torturato dal dolore era riuscito a godere.
Fine capitolo secondo Giorgio
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