Cornuto: -- l'antipatico Arturo
Scritto da Armando70, il 2021-01-24, genere tradimenti
Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo undici
Vedendomi con quel cazzo duro sotto i pantaloni mia moglie rise divertita, aprì la cerniera e lo prese fuori cominciando a menarlo. "Scusa sai caro...", disse, "lo prenderei volentieri in bocca però mi rovinerei il rossetto e dovrei rifare tutto. Ti faccio una bella sega. Tu chiudi gli occhi e immagina che la stia facendo ad Arturo." A quelle parole le sborrai subito in mano sporcando il pavimento. "Ora pulisci per terra, fai presto, Arturo sta per arrivare. Ancora una volta mentre mi faceva un giochino sessuale nominò Arturo. S'era accorta che la cosa mi dava un gran piacere.
Alle vent'uno il campanello suonò puntuale. Arturo era arrivato. lei agitatissima entrando in bagno mi fa. "Vai tu ad aprire! presto non farlo aspettare."
Apro il portone e mi trovo davanti Arturo che mi guarda con la faccia delusa, (aspettava fosse lei ad aprire). Aveva in mano un mazzo di rose rosse e una bottiglia di Champagne della miglior marca. Sorridendo ironico mi saluto col suo modo strafottente. "Ciao caro...", mi fa allungandomi la bottiglia. "Tieni! Questa mettila in frigo, la beviamo dopo. Ma tua moglie dov'è??" -- "E' in bagno", risposi, "adesso arriva." -- "Ah bene! Non stare il impalato, metti in fresco la bottiglia." Mi rispose e senza chiedere se poteva raggiunse il bagno, spalanco la porta ed entrò, trovando lei seduta sul vaso a fare pipì. Mi venne un colpo dalla rabbia, stavo per saltarle addosso e buttarlo fuori casa.
"Ma come si permetteva quell'uomo mai visto di entrare in quel modo in casa mia??"
Stavo per scattare poi mi trattenni vedendo lo sguardo di mia moglie che seppure sorpresa per l'intrusione non disse nulla, anzi, le sorrise. Lei rimase seduta e lui si chinò a baciarla sulle labbra dicendo. "Ciao bella! Scusami! Forse non era il momento di entrare ma non ho resistito alla voglia di vederti." La mancata reazione di mia moglie a quell'intrusione nel suo intimo mi bloccò dal sbatterlo fuori casa. Ero davvero arrabbiato, quell'uomo era troppo prepotente. Lei continuava a stare seduta sul water, lui le diede il mazzo di rose in mano, poi si girò verso me che impietrito avevo assistito alla scena. "Scusa caro...", mi disse togliendosi la giacca. "Appendi questa all'ingresso, fra due minuti io e tua moglie siamo da te." Concluse chiudendomi in faccia la porta del bagno.
La serata cominciava così, in quel modo assurdo che mi fece venire i crampi allo stomaco. Sentivo una rabbia dentro che avrei strozzato quell'uomo così prepotente. Allo stesso tempo mi sentivo pervaso da una strana soggezione ed eccitazione che mi bloccava di fronte a lui. Il cazzo dentro i pantaloni spingeva forte.
L'imprevista intrusione di Arturo nel bagno con mia moglie seduta a fare pipì mi procurò oltre la rabbia anche una grossa scossa eccitativa. Forse perché nei giorni precedenti io e lei avevamo tanto giocato sessualmente sempre parlando di lui.
Rimasi fuori dalla porta impalato come uno scemo con la giacca in mano che andai ad appendere all'ingresso. E mentre appendevo la giacca sentì le gambe bagnate, mi ero sborrato addosso coma mai mi era successo.
Ero pieno di rabbia ma ciò che era appena successo mi aveva scosso.
Continua.
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Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo undici
Vedendomi con quel cazzo duro sotto i pantaloni mia moglie rise divertita, aprì la cerniera e lo prese fuori cominciando a menarlo. "Scusa sai caro...", disse, "lo prenderei volentieri in bocca però mi rovinerei il rossetto e dovrei rifare tutto. Ti faccio una bella sega. Tu chiudi gli occhi e immagina che la stia facendo ad Arturo." A quelle parole le sborrai subito in mano sporcando il pavimento. "Ora pulisci per terra, fai presto, Arturo sta per arrivare. Ancora una volta mentre mi faceva un giochino sessuale nominò Arturo. S'era accorta che la cosa mi dava un gran piacere.
Alle vent'uno il campanello suonò puntuale. Arturo era arrivato. lei agitatissima entrando in bagno mi fa. "Vai tu ad aprire! presto non farlo aspettare."
Apro il portone e mi trovo davanti Arturo che mi guarda con la faccia delusa, (aspettava fosse lei ad aprire). Aveva in mano un mazzo di rose rosse e una bottiglia di Champagne della miglior marca. Sorridendo ironico mi saluto col suo modo strafottente. "Ciao caro...", mi fa allungandomi la bottiglia. "Tieni! Questa mettila in frigo, la beviamo dopo. Ma tua moglie dov'è??" -- "E' in bagno", risposi, "adesso arriva." -- "Ah bene! Non stare il impalato, metti in fresco la bottiglia." Mi rispose e senza chiedere se poteva raggiunse il bagno, spalanco la porta ed entrò, trovando lei seduta sul vaso a fare pipì. Mi venne un colpo dalla rabbia, stavo per saltarle addosso e buttarlo fuori casa.
"Ma come si permetteva quell'uomo mai visto di entrare in quel modo in casa mia??"
Stavo per scattare poi mi trattenni vedendo lo sguardo di mia moglie che seppure sorpresa per l'intrusione non disse nulla, anzi, le sorrise. Lei rimase seduta e lui si chinò a baciarla sulle labbra dicendo. "Ciao bella! Scusami! Forse non era il momento di entrare ma non ho resistito alla voglia di vederti." La mancata reazione di mia moglie a quell'intrusione nel suo intimo mi bloccò dal sbatterlo fuori casa. Ero davvero arrabbiato, quell'uomo era troppo prepotente. Lei continuava a stare seduta sul water, lui le diede il mazzo di rose in mano, poi si girò verso me che impietrito avevo assistito alla scena. "Scusa caro...", mi disse togliendosi la giacca. "Appendi questa all'ingresso, fra due minuti io e tua moglie siamo da te." Concluse chiudendomi in faccia la porta del bagno.
La serata cominciava così, in quel modo assurdo che mi fece venire i crampi allo stomaco. Sentivo una rabbia dentro che avrei strozzato quell'uomo così prepotente. Allo stesso tempo mi sentivo pervaso da una strana soggezione ed eccitazione che mi bloccava di fronte a lui. Il cazzo dentro i pantaloni spingeva forte.
L'imprevista intrusione di Arturo nel bagno con mia moglie seduta a fare pipì mi procurò oltre la rabbia anche una grossa scossa eccitativa. Forse perché nei giorni precedenti io e lei avevamo tanto giocato sessualmente sempre parlando di lui.
Rimasi fuori dalla porta impalato come uno scemo con la giacca in mano che andai ad appendere all'ingresso. E mentre appendevo la giacca sentì le gambe bagnate, mi ero sborrato addosso coma mai mi era successo.
Ero pieno di rabbia ma ciò che era appena successo mi aveva scosso.
Continua.
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