Cornuto: -- l'antipatico Arturo
Scritto da Armando70, il 2021-01-26, genere tradimenti
Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo tredici
Si! nonostante detestassi quell'uomo, nonostante fossi geloso matto di mia moglie, tutte quelle sere passate a giocare sessualmente con lei pensando ad Arturo e la forte padronanza di lui che mi metteva in grande soggezione solo a guardarlo, aggiunto all'episodio di lei seduta sul water a far pipì con lui davanti, avevano fatto crollare in me tutti i principi contrari.
Anche se dentro di me continuavo a ripetermi che mai e poi mai mia moglie avrebbe scopato con qualcun altro che non fossi io, ormai inconsciamente mi ero convinto che la cosa doveva succedere. Arturo, l'uomo più antipatico che mai avessi conosciuto era in casa mia ed, era venuto per scoparmi la moglie davanti a me e, nulla avrei fatto per impedirlo.
Presi in mano il vassoio con la pietanza non tanto più calda e li raggiunsi. Mi annunciai con due colpetti di tosse, Mia moglie fece per staccare la mano dal pene ma, lui la trattenne. Io feci finta di bloccarmi per la sorpresa e mi fermai a mezza via con il vassoio in mano. Lui, Arturo, disinvoltamente non fece neppure una piega. Sorridendo in modo beffardo che mi dava ai nervi mi chiamò. "Vieni caro! Vieni pure avanti...", mi disse continuando a trattenere la mano di lei sul suo pene, "io e tua moglie in attesa che tu arrivassi col mangiare stiamo passando il tempo con questo giochino...", ed aggiunse, "a te non dispiace vero??" Mi sentivo esplodere dentro da quel comportamento prepotente e sfacciato, (l'avrei affogato). Ma la mia eccitazione vinceva. Il mio pene anche se aveva appena sborrato premeva dentro i pantaloni per uscire e lui si accorse. "Vedi mia cara...", disse con lei che era diventata rossa in viso e non aveva pronunciato neppure una parola, "che a lui non dispiace se noi facciamo questo giochino. Anzi...!" Aggiunse posandomi una mano sulla patta dei pantaloni che intanto mi ero avvicinato per posare il vassoio sul tavolo. "Guarda mia cara! Vedi come le piace vederti giocare così, senti che pisello duro che ha...!" Così dicendo prese la mano libera di mia moglie portandola a sfregare sul mio cazzo coperto dalla stoffa. Poi rivolto a me fa. "Dai caro, tiralo fuori. facci vedere questo pisello così pieno di voglia." Esitavo e lui ripete. "Su! Non ti vergognare, tiralo fuori." Esitai ancora un attimo, poi aprì la zip e tirai fuori il pene duro come mai lo avevo avuto. lui fece una risata diabolica mentre disse con lei. "guarda mia cara sta per scoppiare...", aggiungendo, "poverino, è proprio carico, bisogna che si sfoghi." Mia moglie stava per allungare la sua mano libera sul mio pene per darmi sollievo, ma lui la trattenne. "No cara che fai...??" Disse trattenendo la mano e portando anche quella sul suo cazzo. "Ha bisogno di sfogarsi ma ci pensa lui...", prese la mia mano destra e la posò sul mio pene. "Su caro dai sollievo al tuo piccolo, fatti una sega. Dai che aspetti!?"
Chiedendomi di farmi una sega mi stava umiliando davanti a mia moglie, io non pensai neppure un attimo a dire di no. La mia mano prese a scivolare avanti è indietro sul pene e in pochi colpi buttò fuori una grande quantità di seme che uscì con forza e dato la poca distanza dal tavolo andò a finire proprio su di esso imbrattando la tovaglia.
Arturo rise di gusto dicendo. "Poverino ne aveva davvero un bel po' da buttare fuori. Ma ora mia cara...", disse rivolto a lei, staccandole la mano dal suo pene e sistemandosi meglio sulla sedia esibendo il cazzo in tutta la sua maestosità, "Inginocchiati, fammi sentire la tua bocca soave." -- "No...!", rispose lei, "con la bocca ora no, Mi rovina il rossetto, mangiammo prima e poi..." Lui non la lasciò finire. "Sai cara , quando mi eccito come in questa occasione per poter assaporare la cena ho bisogno di scaricare le palle. Diversamente non mi gusto il mangiare. Ma hai ragione. Sei così bella col tuo rossetto che sarebbe un peccato rovinarlo ora. Magari a scaricarmi le palle ci può pensare tuo marito...", poi guardandomi fa con me. "E' vero caro che mi dai una mano tu?? E' una cosa da nulla. Basta prenderlo un po' in bocca e..."
Continua.
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Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo tredici
Si! nonostante detestassi quell'uomo, nonostante fossi geloso matto di mia moglie, tutte quelle sere passate a giocare sessualmente con lei pensando ad Arturo e la forte padronanza di lui che mi metteva in grande soggezione solo a guardarlo, aggiunto all'episodio di lei seduta sul water a far pipì con lui davanti, avevano fatto crollare in me tutti i principi contrari.
Anche se dentro di me continuavo a ripetermi che mai e poi mai mia moglie avrebbe scopato con qualcun altro che non fossi io, ormai inconsciamente mi ero convinto che la cosa doveva succedere. Arturo, l'uomo più antipatico che mai avessi conosciuto era in casa mia ed, era venuto per scoparmi la moglie davanti a me e, nulla avrei fatto per impedirlo.
Presi in mano il vassoio con la pietanza non tanto più calda e li raggiunsi. Mi annunciai con due colpetti di tosse, Mia moglie fece per staccare la mano dal pene ma, lui la trattenne. Io feci finta di bloccarmi per la sorpresa e mi fermai a mezza via con il vassoio in mano. Lui, Arturo, disinvoltamente non fece neppure una piega. Sorridendo in modo beffardo che mi dava ai nervi mi chiamò. "Vieni caro! Vieni pure avanti...", mi disse continuando a trattenere la mano di lei sul suo pene, "io e tua moglie in attesa che tu arrivassi col mangiare stiamo passando il tempo con questo giochino...", ed aggiunse, "a te non dispiace vero??" Mi sentivo esplodere dentro da quel comportamento prepotente e sfacciato, (l'avrei affogato). Ma la mia eccitazione vinceva. Il mio pene anche se aveva appena sborrato premeva dentro i pantaloni per uscire e lui si accorse. "Vedi mia cara...", disse con lei che era diventata rossa in viso e non aveva pronunciato neppure una parola, "che a lui non dispiace se noi facciamo questo giochino. Anzi...!" Aggiunse posandomi una mano sulla patta dei pantaloni che intanto mi ero avvicinato per posare il vassoio sul tavolo. "Guarda mia cara! Vedi come le piace vederti giocare così, senti che pisello duro che ha...!" Così dicendo prese la mano libera di mia moglie portandola a sfregare sul mio cazzo coperto dalla stoffa. Poi rivolto a me fa. "Dai caro, tiralo fuori. facci vedere questo pisello così pieno di voglia." Esitavo e lui ripete. "Su! Non ti vergognare, tiralo fuori." Esitai ancora un attimo, poi aprì la zip e tirai fuori il pene duro come mai lo avevo avuto. lui fece una risata diabolica mentre disse con lei. "guarda mia cara sta per scoppiare...", aggiungendo, "poverino, è proprio carico, bisogna che si sfoghi." Mia moglie stava per allungare la sua mano libera sul mio pene per darmi sollievo, ma lui la trattenne. "No cara che fai...??" Disse trattenendo la mano e portando anche quella sul suo cazzo. "Ha bisogno di sfogarsi ma ci pensa lui...", prese la mia mano destra e la posò sul mio pene. "Su caro dai sollievo al tuo piccolo, fatti una sega. Dai che aspetti!?"
Chiedendomi di farmi una sega mi stava umiliando davanti a mia moglie, io non pensai neppure un attimo a dire di no. La mia mano prese a scivolare avanti è indietro sul pene e in pochi colpi buttò fuori una grande quantità di seme che uscì con forza e dato la poca distanza dal tavolo andò a finire proprio su di esso imbrattando la tovaglia.
Arturo rise di gusto dicendo. "Poverino ne aveva davvero un bel po' da buttare fuori. Ma ora mia cara...", disse rivolto a lei, staccandole la mano dal suo pene e sistemandosi meglio sulla sedia esibendo il cazzo in tutta la sua maestosità, "Inginocchiati, fammi sentire la tua bocca soave." -- "No...!", rispose lei, "con la bocca ora no, Mi rovina il rossetto, mangiammo prima e poi..." Lui non la lasciò finire. "Sai cara , quando mi eccito come in questa occasione per poter assaporare la cena ho bisogno di scaricare le palle. Diversamente non mi gusto il mangiare. Ma hai ragione. Sei così bella col tuo rossetto che sarebbe un peccato rovinarlo ora. Magari a scaricarmi le palle ci può pensare tuo marito...", poi guardandomi fa con me. "E' vero caro che mi dai una mano tu?? E' una cosa da nulla. Basta prenderlo un po' in bocca e..."
Continua.
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