Cornuto: -- l'antipatico Arturo
Scritto da Armando70, il 2021-02-01, genere tradimenti
Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo diciannove
Nonostante mia moglie fosse ben abituata a prenderlo nel didietro sembrava un pò contratta.
Lei era abituata a farlo con me, il pene di Artuto non era molto più grande del mio, era però abbastanza più grosso.
Esitò ancora un momento prima di penetrarla, poi spinse subito delicatamente. Ritrasse nuovamente il pene dalle natiche, ci sputò sopra piantandoci dentro due dita. Lentamente lei cominciò ad assecondarlo. Lei, doveva prima abituare il suo buchino al nuovo ospite. Arturo cominciò nuovamente a spingere in mezzo alle due bianche e sode chiappe, lei si dimenava e, la cappella cominciò ad affondare e un attimo dopo sparì del tutto dentro con lei che sussultava.
Dal mio punto di osservazione potevo vedere anche se in modo offuscato il culo di lei e le palle di lui che sbattevano contro le sue natiche. Uno spettacolo quello che dopo tanto dormire ridiede vigore al mio pene. Ripresi a masturbarmi e, lui, Arturo cominciò a stantuffare nel culo di mia moglie. Lei cominciava a rispondere all'inculata muovendo il sedere andando incontro al suo ventre, si auto inculava come faceva con me quando era super infoiata. "Va bene così mia cara...??" Le sentivo dire, "tuo marito ti faceva così oppure..." Lei lo interruppe. "Farlo con te...", rispose lei, "ha una sensazione diversa, sei più deciso, più maschio. Peccato che non sia qui a vedere." E lui. "Voi che lo chiamiamo ad assistere, non è molto lontano sai. E' dietro la tenda, non ha perso nulla finora..." Arturo dunque mi aveva visto, sapeva che ero li a spiare. "Vieni caro, Vieni dentro! Tua moglie vuole che la vedi col cazzo nel culo." Andai dentro vergognandomi di essere stato scoperto. Lui m'invita ad avvicinarmi. "Vieni caro, vieni pure avanti! Butta via quell'accappatoio e sdraiati sul letto, voglio che vedi da vicino tua moglie col cazzo nel culo. Sempre tenendo il cazzo ben piantato nel culo di lei le ordina. "Vai sopra di lui e mettiti a sessantanove..." E lei mi monta sopra presentandomi la figa che grondava umori davanti al viso che mi finivano in bocca. Il cazzo di lui riprese con vigore ad andare dentro e fuori le chiappe di lei, le sue palle mi sbattevano in faccia.
Aveva detto che mi avrebbe fatto assistere da vicino all'inculata di mia moglie e infatti la stavo vedendo da vicinissimo. Continuava imperterrito ad incularla. Arturo era resistentissimo, da oltre mezzora lavorava nel didietro di mia moglie e non accennava a venire. Lei essendo un'amante del sesso anale godeva a ripetizione. Il culo però dal gran sfregare le si stava arrossendo e cominciava a bruciarle. Le chiese di uscire, di scoparla in figa, ma per lui non era ancora il momento di fare quello. "Non ancora mia cara. Quando te lo darò in figa ti farò svenire dal piacere. Prima ho un altra cosa da fare." Le aprì le gambe mettendo ben in mostra la figa e rivolto a me disse. "Leccala caro, leccala bene. Me la devi tenere calda." Ed io tuffai il viso tra le sue gambe e cominciai a lavorarla di lingua. Lui inaspettatamente allungò una mano sul mio culo in vista, prese ad accarezzarmi le chiappe, ad infilarmi due dita nel buchino.
"Ma cosa voleva fare??" Mi domandai sorpreso!
Continua
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Nel libro e-book e cartaceo "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo diciannove
Nonostante mia moglie fosse ben abituata a prenderlo nel didietro sembrava un pò contratta.
Lei era abituata a farlo con me, il pene di Artuto non era molto più grande del mio, era però abbastanza più grosso.
Esitò ancora un momento prima di penetrarla, poi spinse subito delicatamente. Ritrasse nuovamente il pene dalle natiche, ci sputò sopra piantandoci dentro due dita. Lentamente lei cominciò ad assecondarlo. Lei, doveva prima abituare il suo buchino al nuovo ospite. Arturo cominciò nuovamente a spingere in mezzo alle due bianche e sode chiappe, lei si dimenava e, la cappella cominciò ad affondare e un attimo dopo sparì del tutto dentro con lei che sussultava.
Dal mio punto di osservazione potevo vedere anche se in modo offuscato il culo di lei e le palle di lui che sbattevano contro le sue natiche. Uno spettacolo quello che dopo tanto dormire ridiede vigore al mio pene. Ripresi a masturbarmi e, lui, Arturo cominciò a stantuffare nel culo di mia moglie. Lei cominciava a rispondere all'inculata muovendo il sedere andando incontro al suo ventre, si auto inculava come faceva con me quando era super infoiata. "Va bene così mia cara...??" Le sentivo dire, "tuo marito ti faceva così oppure..." Lei lo interruppe. "Farlo con te...", rispose lei, "ha una sensazione diversa, sei più deciso, più maschio. Peccato che non sia qui a vedere." E lui. "Voi che lo chiamiamo ad assistere, non è molto lontano sai. E' dietro la tenda, non ha perso nulla finora..." Arturo dunque mi aveva visto, sapeva che ero li a spiare. "Vieni caro, Vieni dentro! Tua moglie vuole che la vedi col cazzo nel culo." Andai dentro vergognandomi di essere stato scoperto. Lui m'invita ad avvicinarmi. "Vieni caro, vieni pure avanti! Butta via quell'accappatoio e sdraiati sul letto, voglio che vedi da vicino tua moglie col cazzo nel culo. Sempre tenendo il cazzo ben piantato nel culo di lei le ordina. "Vai sopra di lui e mettiti a sessantanove..." E lei mi monta sopra presentandomi la figa che grondava umori davanti al viso che mi finivano in bocca. Il cazzo di lui riprese con vigore ad andare dentro e fuori le chiappe di lei, le sue palle mi sbattevano in faccia.
Aveva detto che mi avrebbe fatto assistere da vicino all'inculata di mia moglie e infatti la stavo vedendo da vicinissimo. Continuava imperterrito ad incularla. Arturo era resistentissimo, da oltre mezzora lavorava nel didietro di mia moglie e non accennava a venire. Lei essendo un'amante del sesso anale godeva a ripetizione. Il culo però dal gran sfregare le si stava arrossendo e cominciava a bruciarle. Le chiese di uscire, di scoparla in figa, ma per lui non era ancora il momento di fare quello. "Non ancora mia cara. Quando te lo darò in figa ti farò svenire dal piacere. Prima ho un altra cosa da fare." Le aprì le gambe mettendo ben in mostra la figa e rivolto a me disse. "Leccala caro, leccala bene. Me la devi tenere calda." Ed io tuffai il viso tra le sue gambe e cominciai a lavorarla di lingua. Lui inaspettatamente allungò una mano sul mio culo in vista, prese ad accarezzarmi le chiappe, ad infilarmi due dita nel buchino.
"Ma cosa voleva fare??" Mi domandai sorpreso!
Continua
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