Cornuto: -- l'antipatico Arturo
Scritto da Armando70, il 2021-02-02, genere tradimenti
Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI"
Nel libro e-book "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo venti
Nel sentirmi quelle due dita penetrarmi dietro mi irrigidì. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere. Arturo con la sua sfrontatezza senza neppure domandare se volessi lo fece.
Avevo capito la mia soggezione nei suoi confronti. Aveva appena inculato mia moglie senza che io minimamente mi opponessi e ciò le diede la certezza di avermi in pugno.
Ma cosa le faceva pensare che io fossi d'accordo a farmi ...??
Cercai di ritirarmi ma lui insisteva tenendomi fermo per i fianchi spingeva sempre più dentro le due dita. "Perché ti agiti tanto caro...??" Domandò con me mentre continuava a spingermi dentro le dita. "Hai visto quanto a goduto tua moglie col giochetti che le ho appena fatto...??" E così dicendo prese una mano di mia moglie portandola sul mio cazzo appena duro. "Ora mia cara...", disse con lei, "devi darmi una mano. Toccalo, falle sentire la morbidezza delle tue mani." Nelle fasi precedenti non aveva mai voluto che mia moglie mi toccasse, aveva sempre detto che avrei dovuto fare da me e che il corpo di mia moglie era solo per lui. In quell'occasione la incitava invece a prendermelo in mano. Forse pensava che con la mano di mia moglie che mi scivolava sul cazzo avrebbe vinto più facilmente qualche mia eventuale resistenza. E' infatti così fu.
Lei fece scivolare delicatamente le sue mani sulla mia asta e lui subito s'indurì. "Hai visto cara come le piace...",disse ritirando le due dita dal mio ano e dando in bocca a lei il suo pene. "Succhia cara, succhialo bene. Tienilo bello duro che dopo ne faccio sentire la consistenza a tuo marito." -- "Ma cosa voleva fare...??" Mi domandai terrorizzato! Voleva incularmi...?? "No...!" Esclamai. "Quello non voglio farlo! Non l'ho mai fatto ne intendo farlo ora." E lui col suo sorriso beffardo. "Perché no caro?? Hai visto com'è piaciuto a tua moglie?? Sono sicuro che piacerà anche a te." Avrei voluto rispondere, ribellarmi, ma non trovai la forza di farlo, il suo sguardo serio mi intimoriva, così lui prese il gel sul comodino e cominciò a spalmarmelo sul buchetto penetrandomi nuovamente con due dita. "E poi...", riprese dicendo, "voi siete i miei due sposi, devo quindi fare le cose giuste. Quello che do alla moglie lo devo dare anche al marito. Prima ho fatto il culetto alla moglie e non vorrei che il marito fosse geloso, quindi il culetto lo faccio anche a te, così siete pari." Ci stava sfottendo tutti e due. Come potevo stare a quel gioco non lo sapevo.
Mi sentivo rivoltare lo stomaco dalla rabbia ma non riuscivo a ribellarmi, riuscivo a subire e basta. Tolse il suo pene bello duro dalla bocca di lei, le allungò il gel dicendo. "Su mia cara. Ungilo, ungilo bene, soprattutto la cappella. Mettine molto li sulla cappella, tuo marito mi sembra di capire non l'ha mai preso nel culo. Bisogna quindi avere una cura particolare per evitare di farle molto male. Userò la massima delicatezza." Lei con un sorriso malizioso che mai avevo visto nel suo viso con le sue mani delicate spalmava il gel su quell'asta rigida, abbondando come lui aveva chiesto sulla cappella.
"Benissimo cara, proprio così. Hai fatto un ottimo lavoro, ora vieni qui. Sistemiamo lui nella posizione migliore. Mi fece mettere a pecora sopra il letto con i gomiti poggiati su dei cuscini. "ora te mia cara...", disse con lei, "sdraiati sotto di lui, le prendi il cazzo in bocca e glielo lavori con la lingua, molto delicatamente...", e rivolto a me fa, "tu ora stai fermo, faccio tutto io. Tieni le chiappe rilassate, non stringerle.
Quando senti il contatto non sfuggire, rilassa il sedere e vienimi incontro."
Non risposi. Un attimo dopo sentì la cappella posarsi sul mio buchetto.
Continua.
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Capitolo venti
Nel sentirmi quelle due dita penetrarmi dietro mi irrigidì. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere. Arturo con la sua sfrontatezza senza neppure domandare se volessi lo fece.
Avevo capito la mia soggezione nei suoi confronti. Aveva appena inculato mia moglie senza che io minimamente mi opponessi e ciò le diede la certezza di avermi in pugno.
Ma cosa le faceva pensare che io fossi d'accordo a farmi ...??
Cercai di ritirarmi ma lui insisteva tenendomi fermo per i fianchi spingeva sempre più dentro le due dita. "Perché ti agiti tanto caro...??" Domandò con me mentre continuava a spingermi dentro le dita. "Hai visto quanto a goduto tua moglie col giochetti che le ho appena fatto...??" E così dicendo prese una mano di mia moglie portandola sul mio cazzo appena duro. "Ora mia cara...", disse con lei, "devi darmi una mano. Toccalo, falle sentire la morbidezza delle tue mani." Nelle fasi precedenti non aveva mai voluto che mia moglie mi toccasse, aveva sempre detto che avrei dovuto fare da me e che il corpo di mia moglie era solo per lui. In quell'occasione la incitava invece a prendermelo in mano. Forse pensava che con la mano di mia moglie che mi scivolava sul cazzo avrebbe vinto più facilmente qualche mia eventuale resistenza. E' infatti così fu.
Lei fece scivolare delicatamente le sue mani sulla mia asta e lui subito s'indurì. "Hai visto cara come le piace...",disse ritirando le due dita dal mio ano e dando in bocca a lei il suo pene. "Succhia cara, succhialo bene. Tienilo bello duro che dopo ne faccio sentire la consistenza a tuo marito." -- "Ma cosa voleva fare...??" Mi domandai terrorizzato! Voleva incularmi...?? "No...!" Esclamai. "Quello non voglio farlo! Non l'ho mai fatto ne intendo farlo ora." E lui col suo sorriso beffardo. "Perché no caro?? Hai visto com'è piaciuto a tua moglie?? Sono sicuro che piacerà anche a te." Avrei voluto rispondere, ribellarmi, ma non trovai la forza di farlo, il suo sguardo serio mi intimoriva, così lui prese il gel sul comodino e cominciò a spalmarmelo sul buchetto penetrandomi nuovamente con due dita. "E poi...", riprese dicendo, "voi siete i miei due sposi, devo quindi fare le cose giuste. Quello che do alla moglie lo devo dare anche al marito. Prima ho fatto il culetto alla moglie e non vorrei che il marito fosse geloso, quindi il culetto lo faccio anche a te, così siete pari." Ci stava sfottendo tutti e due. Come potevo stare a quel gioco non lo sapevo.
Mi sentivo rivoltare lo stomaco dalla rabbia ma non riuscivo a ribellarmi, riuscivo a subire e basta. Tolse il suo pene bello duro dalla bocca di lei, le allungò il gel dicendo. "Su mia cara. Ungilo, ungilo bene, soprattutto la cappella. Mettine molto li sulla cappella, tuo marito mi sembra di capire non l'ha mai preso nel culo. Bisogna quindi avere una cura particolare per evitare di farle molto male. Userò la massima delicatezza." Lei con un sorriso malizioso che mai avevo visto nel suo viso con le sue mani delicate spalmava il gel su quell'asta rigida, abbondando come lui aveva chiesto sulla cappella.
"Benissimo cara, proprio così. Hai fatto un ottimo lavoro, ora vieni qui. Sistemiamo lui nella posizione migliore. Mi fece mettere a pecora sopra il letto con i gomiti poggiati su dei cuscini. "ora te mia cara...", disse con lei, "sdraiati sotto di lui, le prendi il cazzo in bocca e glielo lavori con la lingua, molto delicatamente...", e rivolto a me fa, "tu ora stai fermo, faccio tutto io. Tieni le chiappe rilassate, non stringerle.
Quando senti il contatto non sfuggire, rilassa il sedere e vienimi incontro."
Non risposi. Un attimo dopo sentì la cappella posarsi sul mio buchetto.
Continua.
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