Schiava dei suoceri - 2

Scritto da , il 2021-05-22, genere sadomaso

La mattina dopo i Padroni si prepararono per uscire. Presero la ciotola grande nella quale entrambi pisciarono. Ci versarono anche 1 litro di acqua e, prima di partire, la lasciarono alla nuora incatenata fuori dalla porta. Non le diedero nulla da mangiare anche se già sapevano che sarebbero rientrati nel pomeriggio.

Capitava spesso che la lasciassero digiuna. Avevano visto che, al rientro, con la prospettiva di mangiare era ancora più docile e ubbidiente, con più frenesia di compiacere in previsione del premio del cibo gettato a terra.

Il figlio, marito della schiava, sarebbe tornato tra qualche giorno così avevano ancora un po’ di tempo per divertirsi. Gliel’avrebbero restituita un po’ provata ma si sarebbe rimessa in fretta, era giovane ed in forma.

Al ritorno, nel tardo pomeriggio, la schiava era affamatissima e le venne l’acquolina quando li vide tornare e tenere in mano alcuni biscotti.

Le si avvicinarono e, lasciandola ancora in catene, si fecero pulire le scarpe con la lingua. Era molto eccitante vedere la bella nuora prostrata ai loro piedi intenta a leccare le scarpe con molta energia per guadagnarsi i biscotti.

Pulita una scarpa, le gettarono a terra un biscotto. Così per ciascuna scarpa. Terminato, si stese sulla schiena perché sapeva cosa voleva la Padrona. Infatti si dispose in modo che la suocera potesse infilarle in bocca il tacco per la pulizia, come fosse un pompino. La donna si divertiva a schiacciarglielo fino in gola. Adorava vederla in difficoltà.

Estratto il tacco, Irene rimase stesa ed offrì i seni, in modo che i suoceri potessero strofinare le suole delle scarpe per pulirle.

La Padrona le mise un tacco su un capezzolo e lo roteò, poi decise di salirle sopra posando i tacchi sopra i capezzoli e schiacciandoli. Era tutt’altro che leggera ma non se ne preoccupava minimamente. La nuora iniziò a lamentarsi prima sommessamente e poi a voce alta. Quando il suono cominciò a diventare fastidioso, il suocero le pose una scarpa sulla bocca.

La suocera scese solo quando la cosa smise di divertirla.

I Padroni erano eccitati ed avevano intenzione di divertirsi con la moglie del figlio.

In casa le ordinarono di stendersi sul divano di schiena e, appena la donna capì cosa avevano intenzione di fare, si gettò ai loro piedi iniziando a leccare le scarpe e le caviglie, passando dall’uno all’altra pregando di non fare quanto avevano intenzione.

I suoceri si divertirono nel vederla supplicante e la lasciarono fare poi, con qualche colpo di frustino dato molto forte, le ordinarono di eseguire.

La bendarono. Iniziò il suocero, anch’egli tutt’altro che leggero, che si lasciò cadere pesantemente seduto sulla nuora, che urlò di dolore per il colpo. Toccò poi alla suocera, che si mise in corrispondenza e si lasciò cadere seduta sul petto. Una volta seduti, ci restavano qualche tempo per godersi il bel corpo sotto il culo.

Tra un colpo e l’altro, magari stavano in piedi del tempo, ingenerando nella poveretta l’ansia dell’attesa in quanto bendata sapeva che sarebbe accaduto, ne era in attesa ed ogni secondo che passava le creava ansia. Poi, di colpo, il suocero o la suocera si lasciavano cadere su di lei, sul petto o sul ventre.

A volte, dopo essersi lasciati cadere, si spostavano e si sedevano sulla faccia restando comodi fino a quando si accorgevano che non sarebbe riuscita più a resistere.

Tra dolore ed ansia, quel divertimento sfibrava la nuora che, dopo un po’ di tempo, iniziò a piangere e a tremare per la tensione ed il dolore. A quel punto i suoceri si eccitarono ancora di più ed il cazzo del Padrone diventò durissimo mentre la Padrona era molto bagnata.

L’eccitazione ed il divertimento proseguì durante la cena. Dopo avere preso la nuora come schiava, apprezzatane la lingua, avevano acquistato una sedia con un foro nel centro. Sotto la seduta vi erano cinghiette che consentivano ti tenere la testa della schiava sotto ma vicino al buco. Così il Padrone o la Padrona avrebbero potuto sedersi comodamente avendo in corrispondenza del buco la faccia e, soprattutto, la lingua della nuora.

Si sedette prima la suocera che si fece leccare alternativamente culo e figa, spostandosi appena appena. Poi toccò al suocero il quale prediligeva farsi leccare il culo e raramente le palle. Si cambiavano di posto circa ogni 5 minuti e curarono di fare durare a lungo la cena. Trovavano anche molto divertente ed eccitante fare uscire l’aria dal culo direttamente nella bocca della nuora che, legata com’era, non poteva fare altro che riceverla.

Al termine erano eccitatissimi. Dopo cena la suocera si sedette in poltrona e fecero mettere la nuora a 4 zampe a leccarle la figa, mentre il suocero le stava comodamente seduto sulla schiena per dirigerle la testa e la lingua o anche solo per divertirsi a starle seduto sopra mentre le dava sculacciate.

La suocera godette in fretta e il Padrone preferì farla mettere a pecorina per scoparla godendole nella figa mentre la frustava sulla schiena.

Subito dopo l’orgasmo il suocero la incatenò fuori dalla porta, come un cane, nel cortile e le mise a terra gli scarti di cibo sui quali la nuora si avventò per la fame.


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