Maria la figliastra sottomessa - parte 3

Scritto da , il 2021-03-13, genere sadomaso

Quel giorno sarebbe arrivato il Professore.
Maria, la schiava di 21, aveva le tette piene di latte e l’avevano sistemata fuori dalla casa, stesa davanti alla porta, in funzione zerbino.
Era lì da un’ora circa quando arrivò il Professore, un uomo di 66 anni. Salì coi piedi sulla schiava avendo cura di posarne uno sulle tette piene. Non ci fu bisogno di suonare il campanello in quanto il dolore fece emettere alla vacca un suono che richiamò l’attenzione dei Padroni in casa. Il Professore, per divertirsi, schiacciava continuamente il peso sulle tette e così il lamento cambiava di intensità.
I Padroni della schiava erano Guido (48 anni) e Franca (45 anni). Quest’ultima era una donna ancora piacente. Prima era sposata con il padre della loro schiava che, quindi, era la sua figliastra.
Guido, medico, aveva fatto assumere farmaci alla schiava in modo che le sue tette producessero latte ed i capezzoli fossero maggiormente sensibili. I Padroni traevano molto piacere, nel mungere la vacca, a procurare dolore strizzando ai capezzoli e, così, facendo piangere la schiava.
Aprì la porta Guido, il Padrone della vacca e, per salutare bene il Professore, coprì la bocca dello zerbino con un piede per attutire il rumore che stava facendo lamentandosi.
Franca era la Padrona della vacca ma, nei confronti del marito, era sottomessa.
Il Professore avrebbe fatto avere un avanzamento di carriera a Guido, medico, in cambio della possibilità di godere dell’uso della schiava. In aggiunta, Guido, avendo capito che il Professore gradiva, lo faceva servire anche dalla moglie la quale si inginocchiò e baciò le scarpe del Professore mentre era ancora in piedi sulla sua figliastra.
Il Professore si accomodò in poltrona mentre Guido incatenava la schiava alla croce di sant’andrea, davanti a loro ai quali voltava la schiena.
- Professore, desidera qualcosa da bere mentre ci divertiamo?
- Una bibita fresca, grazie.
Franca portò quanto richiesta e lo offrì al professore inginocchiandosi.
- Dottore, sarei molto più comodo se sua moglie mi facesse da sgabello per allungare le gambe.
- Certo, si figuri. Franca, sistemati subito!
La moglie si posizionò a 4 zampe davanti al professore in modo che lui potesse appoggiare comodamente le gambe sulla sua schiena.
All’ospite era stato dato il telecomando. Nel culo della vacca era stato messo un ovetto che, azionato, avrebbe rilasciato una piccola scarica elettrica.
Il Professore lo provò e la schiava si agitò per il dolore.
All’ospite stava iniziando ad indurirsi il cazzo, avendo davanti a sé una ragazza di 21 anni che stava per essere frustata ed alla quale poteva dare dolore azionando un semplice bottone.
Per la sua comodità, la matrigna della ragazza gli stava facendo da sgabello per le gambe.
- Inizi pure dottore.
Guido iniziò a frustare la ragazza per divertire ed eccitare il Professore al quale piaceva assistere alle fustigazioni.
Era lui a dire a Guido quando far partire la frustata, dove colpire e l’intensità.
Sceglieva il culo, la schiena, le gambe.
Il suo obbiettivo era avere una schiava tutta segnata.
Intanto sorseggiava tranquillamente.
I colpi erano intervallati perché voleva godersi lo schiocco e l’urlo di dolore.
- Dia un colpo molto forte dottore, voglio sentirla urlare.
Guido eseguì e l’ospite ebbe una reazione al cazzo che cominciava a premere nei pantaloni. Così aprì la cerniera e lo liberò già duro e dritto, eccitato per lo spettacolo.
Guido diede altri colpi molto forti e le urla eccitarono molto il Professore.
- Dottore, prima di girare la schiava e iniziare a frustarla davanti, le spiacerebbe dare una frustata a sua moglie? Comincia a dare segni di stanchezza e mi fa muovere le gambe e distrarre.
Guido diede 3 colpi sul culo alla moglie invitandola a servire bene il loro illustre ospite. Franca si lamentò a voce alta e si scusò, cercando di restare molto più ferma.
Guido liberò la schiava per girarla e la poveretta crollò a terra.
- Stupida bestia, tirati su che dobbiamo ancora divertirci!
La tirò su di peso in malo modo e la incatenò.
Il Professore tirò giù le gambe dallo sgabello umano e si diresse, col cazzo fuori e dritto, verso la schiava.
Le diede due schiaffi e le sputò in faccia mentre le torceva i capezzoli dai quali iniziava ad uscire il latte.
- Caro dottore, lei possiede una bella bestia.
Intanto la schiava piangeva.
- Quando le avrò fatto avere l’incarico cui aspira me la dovrà prestare molte volte.
- Certamente Professore e potrà farci tutto quello che vuole.
Azionò ancora il telecomando e mentre la schiava si contorceva le sputò in bocca.
Il Padrone aveva messo uno spillone tra i seni della vacca ed il Professore si divertì a tirarlo forte.
La schiava era incatenata alla croce di sant’andrea ed il Professore, eccitato, approfittò delle cosce aperte per strofinare il cazzo sulla sua figa.
Tornò a sedersi e riappoggiò nuovamente le gambe sullo sgabello umano.
- Dottore, inizi per cortesia a frustare la bestia.
Quando fu tutta segnata il professore aveva il cazzo durissimo.
Nel frattempo aveva chiesto ancora a Guido la cortesia di frustare la moglie perché su stava muovendo troppo. Tolse le gambe proponendogli di frustarle la schiena. Il marito le diede 5 colpi ed il Professore rimise su le gambe.
Quando la vacca fu sciolta, crollò a terra piangente.
Aveva il corpo splendidamente segnato.
La fecero mettere a 4 zampe mentre Franca preparò il caffè e, prima di servirlo, munse la vacca per il latte, facendola piangere ulteriormente.
Dopo il caffè il Professore e Guido vollero bere un bel bicchiere di latte, così Franca munse la vacca, che pianse per tutto il tempo della mungitura, per riempire i due bicchieri e servirli, inginocchiata, ai due uomini.
- Da quanto tempo non mangia la vacca?
- Da tre giorni, Professore, come da suo ordine.
Ogni volta che mangiò qualcosa in quei 3 giorni, il Professore si sentiva eccitato al pensiero che una vacca di 21 anni era digiuna per suo ordine.
Alla vacca vennero ammanettati i polsi dietro alla schiena.
- Dottore, durante il prossimo divertimento, pensa sia possibile che sua moglie mi succhi il cazzo?
- Certamente. Franca, vedi di fare un buon lavoro e di non farti riprendere come prima.
Il Professore allargò le gambe e la moglie, inginocchiata, lo prese in bocca e cominciò a succhiare.
L’ospite prese un sacchetto e tirò fuori dei biscotti per cani e ne lanciò uno a terra lontano dalla ragazza.
- Cane, vai a mangiarlo strisciando i capezzoli a terra.
La vacca cominciò a camminare sulle sole ginocchia, viso a terra per far strisciare i capezzoli. Piangeva mentre raggiunse il biscotto che mangiò vista la gran fame.
I due uomini erano eccitatissimi.
Il Professore ne lanciò un altro lontano dalla schiava che andò a prenderlo ancora piangendo. Il divertimento durò a lungo.
Franca succhiava bene il cazzo dando molta soddisfazione al Professore.
Anche Guido era eccitato nel vedere quella bella ragazza dal corpo segnato per le frustate che strisciava per mangiare biscotti per cani dopo essere a digiuno da 3 giorni.
Ogni tanto il Professore azionava il comando ed una piccola scossa elettrica procurava contorsioni eccitanti nella schiava.
- Dottore, cortesemente, può spingere la testa di sua moglie sul mio cazzo?
Guido mise una mano sulla testa di Franca e la spinse giù fino a farle toccare il bacino con le labbra tenendola schiacciata nonostante si agitasse.
- Va bene così grazie dottore, la lasci pure.
Franca riprese a respirare bene pur tenendo il cazzo in bocca.
Il Professore fece mettere la vacca a quattro zampe ed fece attaccare agli anelli alle grandi labbra delle catenelle attaccate a piccoli pesi. Lo stesso ai capezzoli.
La schiava soffriva.
Tolse il cazzo dalla bocca di Franca e andò a sedersi sulla schiena della schiava, a cavalcioni.
- Dottore, per cortesia, frusti la cavalla per farla andare avanti.
Guido frustò la vacca sul culo e, a fatica, si mosse portando il Professore sulla schiena.
- Frusti dottore, frusti questa bestia da monta.
Il Professore si fece portare sulla schiena a lungo, finché la vacca non crollò a terra.
Il cazzo del professore era sempre durissimo.
Fece appendere la vacca per i seni attaccando la corda allo spillone che li infilzava e, mentre la schiava si lamentava, si fece succhiare il cazzo da Franca fino a che non le godette in bocca.
Dopodiché fece accasciare a terra la schiava accanto alla quale mise altri biscotti per cani che, però, non mangiò perché esausta.
- Dottore, potrebbe fare stendere sua moglie sul divano?
Il Professore andò a sedersi sul petto di Franca mentre la figliastra gli doveva leccare i piedi.
- Dottore, ci ho pensato. Potrei farla nominare direttore della clinica, ma voglio che sua moglie la sua figliastra diventino le mie schiave delle quali posso disporre quando voglio a semplice chiamata.
Guido non ci pensò due volte.
- Certo Professore.

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