Con la zia (3) - alle terme

Scritto da , il 2021-05-12, genere incesti

Non riuscivo a togliermi dalla mente la sua troiaggine al parco nell’essermi saltata addosso ingoiandomi il cazzo, così cercai di organizzare un altro incontro, per poter avere finalmente un rapporto completo con mia zia.
Non fu facile perché al tempo io stavo ancora con i miei e avevo raramente la casa libera, lo stesso valeva per lei, quindi mi venne l’idea di proporle un weekend in montagna: entrambi non sappiamo sciare, ma cose da fare sulla neve e soprattutto in albergo ce ne sono comunque tante altre.
Le suggerii di dire a casa che andava alle terme con due sue amiche e che sarebbe rimasta a dormire fuori una notte vista la distanza e così partimmo il sabato mattina successivo.
Per strada guidava lei, io alla sua destra ero eccitato di averla vicina sapendo che avremmo scopato per due giorni, le sue gambe pur coperte dai pantaloni pesanti ma attillati mostravano la loro tonicità e non seppi resistere, cominciai ad accarezzarle la coscia destra scendendo all’interno fino al sedile, salendo arrivai all’inguine e mi intrufolai dentro le mutande trovandola umida, cominciai a farle un ditalino mentre lei continuava a guardare la strada, quando iniziò a gemere mi mise una mano sul pacco e prese a segarmi da sopra i pantaloni, il mio cazzo era già in tiro e col quel trattamento non ci mise molto ad arrivare alle dimensioni massime.
Fu troppo anche per lei, si fermò alla prima piazzola che trovammo e dopo avermi tirato fuori il cazzo cominciò una sega veloce guardandomi negli occhi.
- Sììì Roberta che brava che sei con la mano… continua cosììì… -
- Che bel cazzone che hai, è sempre un piacere cercare di stringergli le dita attorno anche se è troppo grosso… -
- Dai che sto già per venire, avevo troppa voglia… avvicina la bocca sennò ci sporchiamo tutti i vestiti… sììì… cosììììì… ingoia tutto che so che ti piace la mia sborraaa… aaahhh –
Per sicurezza le tenni la mano dietro la nuca finchè non finii di eiaculare, lei ingoiò ogni schizzo e continuò a tenere il pisello in bocca anche dopo l’orgasmo pulendomelo con la lingua, io nel frattempo ero sceso con la mano fino al suo sedere e dopo averglielo palpato un po’ entrai nelle mutande arrivando anche alla figa, le infilai il dito medio là e il pollice nel culo e iniziai a muoverli velocemente dentro e fuori, mia zia cominciò a mugugnare ancora col mio cazzo in bocca ma poi quando fu completamente moscio si staccò per poter godere liberamente ad alta voce, nessuno ci avrebbe sentito stavolta… quando venne sentii la mano bagnarsi completamente ma non mi fermai finchè non terminò l’orgasmo, ci guardammo negli occhi soddisfatti del primo round, che porcelli che eravamo…
Arrivammo in albergo per ora di pranzo, alla reception la ragazza ci guardava in modo strano, chissà cosa stava pensando di me e mia zia, per fortuna Roberta è la sorella di mia madre quindi abbiamo cognomi diversi.
Mangiammo due cose al volo perché non vedevamo l’ora di salire in camera e per stare leggeri per la spa del pomeriggio, quando aprii la porta della stanza feci appena in tempo a portare dentro i bagagli che mia zia mi saltò letteralmente addosso, con lei in braccio chiusi la porta e sostenendola per il culo la portai verso il letto e la lanciai sopra, mi fiondai subito verso i suoi vestiti per toglierglieli, lo stesso fece lei con me, senza tanti preliminari mi presi il cazzo già duro e lo avvicinai alla sua figa già madida.
- Su mettimelo dentro che non ce la faccio più ad aspettare, voglio sentire sto pisellone aprirmela per bene… -
E finalmente entrai in lei, il brivido di piacere mi arrivò dritto al cervello, la sua figa calda e bagnata era il parco giochi che il mio cazzo sognava ormai da un bel po’ e come su un’altalena cominciai ad andare dentro e fuori dalla sua passera, con oscillazioni sempre più ampie.
Roberta sotto di me mugolava dal piacere e mi incitava a scoparla sempre più forte, teneva le gambe aperte ma con le ginocchia piegate, così potevo tenerla per i polpacci mentre la pompavo col bacino.
Le tette venivano sballottate avanti e indietro e con una mano gliene presi una in mano, il capezzolo quasi me la punse da quanto era duro, gliela strinsi forte e lei dopo poco cominciò a godere, vedere il suo viso stravolto dall’orgasmo mandò in estasi anche me e così iniziai a sborrare dentro la sua figa, gli schizzi sembravano non finire mai, ogni volta che spingevo il cazzo dentro partiva una scarica di sperma che si infrangeva nel suo utero, finalmente me l’ero scopata.
Continuammo per un altro po’ ad accarezzarci sul letto per gustarci gli ultimi brividini di piacere rimasti dall’orgasmo e poi ci alzammo per andare alla spa dell’albergo.
Era al piano terra affianco alla piscina termale, ci immergemmo nell’acqua calda e ci sdraiammo nei lettini idromassaggio attivi, ci voleva proprio un po’ di relax dopo la goduta.
Il corpo di mia zia si intravvedeva appena sotto le bolle e per apprezzarlo nuovamente in tutta la sua bellezza senza costume dovetti attendere di andare nella sauna, dove era fortemente consigliato entrare solo con l’asciugamano.
Eravamo da soli in quel momento, quindi mia zia togliendosi accappatoio e costume si sentì libera di mimare uno spogliarello: mentre lo faceva mi sorrideva e io ero imbambolato a guardarla ora in viso, ora sulla sua pelle ancora umida. Prese l’asciugamano e tenendolo in mano si diresse verso la sauna, io la seguii fissandole il culo e i polpacci, il mio cazzo era ormai in erezione e lei lo usò come timone per tirarmi dentro, per fortuna non arrivava nessuno.
All’interno della sauna ci sdraiammo su due livelli diversi, Roberta un po’ più in basso perché non reggeva l’aria troppo calda, io da sopra non riuscivo a staccare gli occhi dal suo corpo completamente esposto, prima supino con le tette ricoperte di gocce di sudore, poi prono con in primo piano le chiappe toniche che circondavano il suo ano scuro, non vedevo l’ora di incularla.
Dopo pochi minuti che ci trovavamo lì, entrò una coppia sulla trentina che si piazzò di fronte a dove eravamo noi, all’inizio si tennero gli asciugamani sulla vita ma poi data la temperatura si sdraiarono senza niente addosso.
Lei era veramente carina, con un bel paio di tette grosse e sode e con la gnocca carnosa, mi beccò un paio di volte ad ammirarle il fisico ma non sembrava a disagio, anzi mi sorrise; nel frattempo notai che anche mia zia e il ragazzo si stavano scambiando occhiate maliziose, lui ce l’aveva meno grosso del mio ma più lungo e Roberta da come lo guardava sembrava apprezzarlo.
Nonostante la temperatura elevata, i nostri cazzi si inturgidirono sempre più, io ormai ero al limite in tutti i sensi e uscii dalla sauna per farmi la doccia tiepida, a sorpresa mi seguì la ragazza che una volta raggiuntomi mi prese in mano il pisello e cominciò a segarmi, mentre con l’altra mano mi faceva cenno di non fare rumore. Si inginocchiò davanti a me e lo prese in bocca, mentre mi spompinava mi accarezzava le palle e io le palpavo le tettone, ogni tanto se lo infilava tutto in gola fino ad appoggiare il naso sul mio inguine, ci sapeva fare la zoccoletta, poi strinse il mio cazzo tra le bocce e facendo su e giù mi deliziò per un po’ anche con una spagnola.
Quando mi girai verso la porta della sauna, intravidi le ombre del ragazzo e di mia zia che erano diventati un tutt’uno, lui era con la testa tra le gambe di Roberta mentre lei rimanendo sdraiata si gustava la leccata.
Io e mia zia venimmo praticamente nello stesso momento, anche se distanti, perché poco dopo la mia sborrata in bocca alla ragazza si aprì la porta della sauna e uscirono lei e il tipo, entrambi sorridenti, lei rilassata con ancora la figa gocciolante e lui grondante di sudore, d’altronde fare le porcate in sauna non è facile.
Dopo una sciacquata veloce, ci stendemmo sui lettini per assaporarci il senso di relax post sauna, nel caso mio e di mia zia anche post orgasmo.
Quando la coppia si diresse verso il bagno turco, io e Roberta ci scambiammo un sorriso d’intesa ed entrammo con loro, io dietro mia zia avevo il cazzo appoggiato al suo culo: il vapore era già fitto e non si vedeva niente, sentii Roberta staccarsi da me e andare verso dove doveva esserci il ragazzo, io cercai di individuare la tipa, era seduta con le gambe tirate su e i talloni appoggiati alle chiappe, mi inginocchiai davanti a lei tanto il pavimento era tiepido, quando arrivai con la bocca sulla sua figa era già fradicia, un po’ per il vapore, ma soprattutto per la sua eccitazione, confermata dalla sua spinta della patata contro la mia faccia.
Gliela leccai con gusto, aveva un sapore buonissimo, alternavo succhiotti al clitoride con lente lappate lungo tutte le labbra, ogni tanto le mettevo la punta della lingua dentro la fessura vogliosa mentre i suoi gemiti si mescolavano con i grugniti del suo compagno, evidentemente mia zia si stava dando da fare con la bocca sul suo cazzo.
Nel momento in cui sentii le mani della ragazza stringermi per i capelli, capii che stava per venire e così accelerai il ritmo e la pressione della lingua per farla godere, il suo orgasmo fu molto forte perché la sentivo tremare tutta e mi lavò la faccia col suo nettare, lo assaporai fino alle ultime gocce, nel frattempo vicino a noi si sentivano i classici suoni di un pompino nelle fasi conclusive quando le succhiate veloci esprimono l’impazienza e la voglia della donna di ricevere una bella sborrata in bocca, poco dopo i gemiti di godimento del ragazzo e i singhiozzi di Roberta dimostrarono che mia zia aveva ricevuto il suo premio direttamente in gola.
Ci gustammo alcuni minuti ancora immersi nel vapore profumato di pino, quando la coppia ci salutò e uscì dal bagno turco andai a sedermi affianco a mia zia, si intravvedevano appena i contorni del suo corpo ma era comunque molto sexy.
- Si sente ancora il suo odore sulla tua faccia – sghignazzò lei.
- E tu hai l’alito che sa di sperma – ribattei io.
Scappò a entrambi una risata, ci avvicinammo con i visi e ci baciammo in bocca, eravamo proprio al culmine della porcaggine, il mio cazzo già a mezz’asta si inalberò definitivamente e lei lo sentì.
- Che maiale che sei, sempre a cazzo duro, dai… inculami! -
Io non ci pensai due volte, la feci alzare e la girai con le mani appoggiate alla parete bagnata, era bellissima: i suoi polpacci voluminosi erano tirati per stare in punta di piedi in modo da portare il suo culo all’altezza del mio inguine, mi gustai lo spettacolo per qualche secondo imprimendomi quell’immagine nella memoria, avvicinai quindi il pisello fremente al suo buchetto e dopo averlo lubrificato con un po’ di saliva glielo misi dentro senza troppi riguardi, mi sa che il suo ano era abituato a prendere cazzi perché non oppose molta resistenza.
- Oh sì così… che bello sentirlo in culo… sembra ancora più grosso qua dietro –
- Non l’ho mai avuto così grande come adesso, mi ecciti da impazzire… che troia che sei, ti fai inculare da tuo nipote… -
- Sììì sono la tua troia, spingi forte che adoro venire col culo… -
Io la stantuffavo da dietro come se non ci fosse un domani, ad ogni spinta la penetravo completamente, sentivo la cappella e poi tutta l’asta sparire dentro la sua caverna calda e accogliente, il rumore dei fine corsa quando sbattevo con l'inguine contro le sue chiappe era ovattato dal vapore ma era troppo sexy, lei usava una mano per reggersi e una per masturbarsi la figa, sia fuori sul clitoride che dentro con alcune dita.
- Ti ci vorrebbe un altro cazzo, vero? –
- Sì, mi piacerebbe provare una doppia penetrazione, comunque non preoccuparti, mi occupo io della figa, tu continua a incularmi che sto per venire… dai… non fermarti che voglio sentire il tuo cazzo allagarmi il culo… cosììììì… godooooo!!! –
Venimmo insieme, io le scaricai dentro tutta la voglia che ho sempre avuto di mia zia, era come se tutto il godimento provato con le seghe che mi ero fatto pensando a lei dall’adolescenza fino a quel giorno si fosse concentrato in quel momento, fu un orgasmo travolgente, non finivo più di schizzarle nel culo, finalmente mia…



continua...


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