La femminilità di mamma - 10
Scritto da zio-ugo, il 2020-08-07, genere incesti
LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10
Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.
Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.
Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.
E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….
Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”
“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”
“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.
“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.
Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”
“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”
Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?
“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”
Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.
Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.
Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.
Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.
Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.
Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.
Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.
Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.
La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.
Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.
La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremitierano ritmici ed incontrollabili.
Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.
Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.
Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.
Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse al’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.
Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.
Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.
Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.
Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.
Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.
“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.
Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.
Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.
Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.
Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.
Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.
Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.
Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.
Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.
Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.
“Sei uno stronzo” gli dissi.
“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”
“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”
“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”
“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.
Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.
CONTINUA
Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.
Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.
Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.
E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….
Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”
“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”
“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.
“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.
Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”
“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”
Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?
“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”
Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.
Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.
Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.
Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.
Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.
Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.
Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.
Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.
La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.
Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.
La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremitierano ritmici ed incontrollabili.
Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.
Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.
Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.
Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse al’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.
Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.
Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.
Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.
Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.
Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.
“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.
Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.
Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.
Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.
Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.
Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.
Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.
Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.
Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.
Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.
“Sei uno stronzo” gli dissi.
“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”
“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”
“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”
“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.
Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.
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