La femminilità di mamma - 7

Scritto da , il 2020-07-24, genere incesti

LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 7

Mi svegliai la mattina ancora un po sottosopra, del resto la mia vita stava cambiando in modo radicale con una velocità che mai avrei pensato.
Rimasi ancora un po nel letto a pensare, a ricordare quanto accaduto il giorno prima e razionalizzai: in fondo non era avvenuto nulla di trascendentale, avevo posato per delle foto fatte da mio figlio, quasi nessuna completamente nuda e comunque non volgari, belle e sensuali ma soprattutto che mai nessuno avrebbe visto. Anzi per il momento non le avevo viste nemmeno io; ero molto molto molto curiosa, avrei proprio voluto capire come sarei venuta in certe foto, come sarebbe stato poi l’inevitabile raffronto con quelle che si trovano su Instagram.
Volli subito analizzare se su quel social chi esponeva il proprio corpo erano solo giovani strafighe o anche donne di mezz’età, capire dai commenti come queste ultime venissero accettate o meno.
Con mia grande sorpresa, ma anche grande gioia, scoprii che moltissime donne “mature” erano presenti e che in moltissimi le seguivano, con commenti decisamente garbati ma anche decisamente e piacevolmente eccitati ed eccitanti.
La cosa mi tolse molta tensione: non ero l’unica assatanata ultracinquantenne che ancora teneva al proprio corpo e che ancora aveva un enorme piacere nel capire di piacere, un piacere quasi necessario per continuare a sentirsi importante, desiderata e non relegata oramai in un dimenticatoio, soppiantata dalla nuova e bella gioventù del popolo femminile.
Anzi, in certi commenti compresi anche che molti preferivano la bellezza matura, carica di una capacità di sapersi valorizzare al meglio che manca alla prorompente ma omogeneizzata bellezza giovanile incapace di personalizzare il proprio fascino.
Ora ero consapevole di poter ancora dire la mia e che quell’esperienza fatta con il figlio era stata una cosa molto positiva anche per me e non solo per lui, che finalmente aveva potuto dare sfogo ai suoi desideri di poter godere delle grazie del sogno erotico che da sempre aveva davanti agli occhi per casa.
Mi alzai rivitalizzata e scesi senza badare che ero vestita solodi minipantaloncini decisamente risucchiati dalle chiappe e dal taglio della figa ed di una canottierina leggere e lisa che lasciava intravedere in modo evidente i capezzoli appuntiti dall’eccitazione che orami regnava in me.
Il marito era da tempo oramai uscito al lavoro quindi trovai solo mio figlio che faceva colazione davanti al pc, intento a elaborare le foto fatte il pomeriggio appena passato. Mi guardò e strabuzzo gli occhi dicendomi “Mamma questa mattina sei carica di una sensualità straripante, forse tu non ti rendi conto, ma come sei vestita sei una bomba erotica devastante”.
“Dai sciocchino” risposi “dopo che ieri mi hai vista e fotografata mezza nuda non credo che il vedermi in tenuta da notte per te possa essere così eccitante, anche se vedo che l’eccitazione non ti manca. Stai già lavorando sulle foto? Come sono riuscite, posso avvicinarmi e vedere qualche cosa?”
“Non ti azzardare a sbirciare, come ti ho detto prima le preparo e poi le vedremo. Posso solo anticiparti che sono molto contento del lavoro fatto e che credo di essere stato all’altezza della modella che ho avuto” mi rispose prontamente il figlio, sorridendomi in modo provocatorio.
L’eccitazione che evidenziava fra le gambe mi fece capire che almeno a lui le foto piacevano molto, e la mia curiosità aumentò a dismisura.
“Quando pensi che potrò vederle? Sai sono femmina e la curiosità è femmina come ben sai. Poi voglio proprio vedere se riesco a reggere il confronto con la super subrettina Justine Matera. A proposito, ho navigato un po su Instagram ed ho visto che ci sono proprio molte donne mature (voi le chiamate milf) che si espongono agli sguardi assatanati dei follower, insomma non sono l’unica babiona a sperare di piacere ancora un pochino ai maschietti”.
“Mammina, avrai certamente una concorrenza esasperata, ma credimi, pochissime possono competere con te. Non voglio dire di essere un esperto, ma come avrai capito anche io navigo molto e non disdegno di ammirare le bellezze mature, ma di donne come la mia mammina non ce ne sono molte ed è proprio per questo che ho cominciato a spiarti sempre di più ed a fare certe cose ispirandomi a te, perché io ho la milf, come dici tu, più bella del mondo e spero che le mie foto possano dimostrarlo chiaramente (come ora lo può dimostrare la mia eccitazione)”.
Qui finì il primo confronto verbale della giornata, gli dissi che lo lasciavo lavorare perché volevo quanto prima poter ammirarmi attraverso il suo abile e capace occhio, l’occhio che un bel giovane ometto mette al servizio della sua mammina.
Passò così tutto il giorno con lui che non si staccava dal pc se non per mangiare qualche cosa e per andare in bagno di tanto in tanto, non credo solo per espletare le necessità fisiologiche.
Io ero nervosissima e passando vicino a lui cercavo di allungare l’occhio per carpire alcune immagini, ma nulla, non riuscì proprio a vedere nulla ed il desiderio montava in modo esagerato.
A cena mi disse che aveva quasi finito, che durante la notte avrebbe concluso e confezionato un album con le foto così come lui voleva, una album che mi avrebbe regalato e che sarebbe stato il nostro primo lavoro.
“Cazzo Marco (questo è il nome di mio figlio) vuoi farmi passare un’altra notte come quella di ieri? No dai ti prego, fammele vedere ora”.
“No mamma, in primo luogo mi mancano ancora alcuni dettagli, poi fra pochi minuti rientra papà e non voglio che sappia nulla di questa cosa; cosa potrebbe dire vedendo l’intimità che tu ed io siamo riusciti a creare fra di noi. No assolutamente no, aspetta e domattina avremmo la possibilità di vedere con estrema calma soli soletti tutte le foto. Sono certo che ti piaceranno tantissimo e che sarai orgogliosa del tuo figliolo. Anzi pensa nel mentre a come dovrai sdebitarti del bel lavoro che ti regalerò” mi disse sorridendo sempre con quel faare provocatorio.
“Marchino bello, mi sa che chi ci ha guadagnato di più in questa cosa sia tu che finalmente hai potuto ammirarmi senza doverti nascondere ed anzi facendomi mettere e fare tutto quello che volevi. Non nego di essermi divertita moltissimo, di essere curiosissima di vedere il risultato, ma sono certissima che anche tu ti sei divertito moltissimo, durante e dopo, non oso immaginare cosa possa essere accaduto ieri notte in camera tua con tutte le miei foto, vero?”
Lo feci divenire tutto rosso e, quasi arrabbiato ma certamente punto sul vivo, si rinchiuse nuovamente in camera sua.
Forse ero stata troppo severa, ma lo avevo fatto proprio per tarpargli sul nascere ogni sua aspettativa in merito; il tutto era nato con un preciso limite e volevo che non si pensasse nemmeno di poterlo oltrepassare.
Mentre davanti ai fornelli preparavo da mangiare al marito rientrato stanchissimo dal lavoro, senti che il cell mi avvisava di un messaggio arrivato. Era strano che a quell’ora qualcuno mi mandasse messaggi, quindi, approfittando del marito sotto la doccia, volli capire chi mi cercava: era il figliolo (sul cell è proprio registrato come “figliolo”), mi aveva allegato una foto che immediatamente volli vedere.
Wawwwwwwwww C’era scritto: “Un anticipazione dell’album, spero piaccia ed aiuti a farti passare la notte serena, come a me la stanno rendendo tutte le altre. Scusami per la sfacciataggine di prima, ma come puoi ben capire la situazione è molto calda per me e l’eccitazione che mi regali mi porta a volte a perdere di vista il limite che giustamente hai posto. Buona notte, a domani”.
Beh devo dire che era stato molto carino e dolce, pur nel suo continuo ed assiduo corteggiamento che in fondo mi piaceva moltissimo. La foto era strabiliante, non sembravo nemmeno io tanto bella mi aveva reso: ero con il completino blu che mi aveva regalato lui, seduta sul letto che stavo infilando le autoreggenti. Già raccontarla così faceva immaginare una situazione molto sensuale, ma la luce e l’angolo di ripresa che aveva creato era incredibilmente professionale, sembravo realmente una di quelle modelle a cui si era ispirato, forse anche più bella.
Ero emozionata, ero eccitata e se lo avessi avuto li lo avrei abbracciato e stretto fortissimo. Se mi vedeva come nella foto capisco benissimo tutte le seghe che si è fatto per me e spero di potergliene regalare altrettante a venire.
Mio marito mi riportò alla realtà richiamandomi ai miei doveri di massaia, oramai per lui forse ero più quella che moglie, ma non ho voglia di parlare di questa cosa, quindi tralascio tutto quanto accadde fino a quando andai a letto (dormiamo in camere separate mio marito ed io, credo di averlo già detto).
Praticamente nuda per il caldo mi distesi sopra le lenzuola e con lo sguardo percorsi tutto il mio corpo. Non ero male in fondo, avevo ancora delle belle gambe, asciutte e slanciate, un bel ventre piatto anche se segnato da alcuni segni dovuti agli anni. La figa, che tengo completamente ed attentamente rasata in estate, era piccina e stretta e non faceva pensare al fatto che avessi avuto due gravidanze; mi piaceva molto ed era molto più bella di quasi tutte quelle delle amiche che avevo potuto ammirare in palestra.
Le tettine erano troppo piccine, era sempre stato il mio crucio, ma i capezzolini che ultimamente erano sempre eccitati e vivi, svettavano ancora belli ed affievolivano di molto l’inguardabilità del mio seno.
Avevo la prerogativa di essere molto sensibile alle attenzioni ed alle carezzine, bastava sfiorarmi in qualsiasi parte del corpo per farmi sobbalzare, ma se queste attenzioni poi venivano concentrate sui capezzoli o sul bottoncino magico di noi donne allora perdevo la testa ed in quell’istante proprio quello cominciai a fare.
Con una mano stuzzicavo un capezzolo e con un dito dell’altra cercavo il mio piccolo clitoride per renderlo vivo, per rendermi viva, per farmi sentire donna, quella bella, sin troppo bella donna che mio figlio aveva tirato fuori da me in quella foto. L’immaginazione ed i capaci miei tocchi mi fecero in pochissimo tempo desiderare di essere penetrata, di sentirmi presa, riempita e soddisfatta. Provai prima con le dita, ma subito capii che non sarebbero bastate quindi mi allungai e presi il vibratore dal cassetto, quel vibratore che in questi giorni risultava oberato da un super lavoro.
Non riesco a descrivere cosa accadde, certe cose non si riescono a rendere con le parole, ma il piacere fu intenso, lungo e ricco di soddisfazione.
Mio figlio aveva ridonato in me il desiderio che si era sopito, il piacere oramai dimenticato. Ero tornata la donna che suo padre aveva saputo amare nei primi anni del matrimonio quando l’amore ed il desiderio dello scoprirci e di scoprire il sesso rende tutto incommensurabile.

CONTINUA

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