Cronaca Familiare - CAP 5 - La resa dei conti (parte seconda)
Scritto da Barth, il 2020-07-16, genere incesti
Vi rimando all’attenta lettura dei precedenti capitoli della saga “Cronaca Familiare” … eravamo rimasti a questo punto ......
“INCREDIBILE, se solo qualcuno me lo avesse detto un mese fa, lo avrei preso per pazzo, invece è tutto vero, sono lì coll’uccello ancora mezzo in tiro che sto guardando mia madre ripulirsi golosamente la faccia sgrondande del mio sperma.” …..
Già proprio così la visione della videocassetta aveva costretto mia madre a gettare la maschera, rivelando anche al mio augello, finalmente, la sua vera natura di ninfomane pompinara.
Oramai ogni remora, ogni freno inibitore, ogni tabù era infranto, la passione, o meglio l’irrefrenabile delirio sessuale aveva preso il sopravvento sulla morale borghese che da sempre aveva contraddistinto la vita del nostro menage familiare.
Ma le sorprese erano ben lungi dall’essersi concluse con quel magistrale pompino terminato in una gloriosa e colossale sborrata sul viso di mia madre Viviana.
Riprendendo per l’appunto il filo della cronaca da dove l’avevo lasciato interrotto:
Il sapiente lavoro di bocca di mia madre mi aveva letteralmente risucchiato, oltre che l’uccello ovviamente, anche tutte le energie, e così me ne stavo ansimante a guardarla ripulirsi per bene il viso e le sue fantastiche tettone dai filamenti della mia sborra.
Vi giuro, nonostante la rabbia ed il desiderio che ancora provavo nei suoi confronti, mi sarei accontentato di quanto la mia cara genitrice mi aveva già elargito, dico davvero, se non fosse, che proprio lei se ne uscì con questa frase:
“Beh, perché mi guardi in quel modo ?” ma dico io, aveva appena spompinato suo figlio ed osava pure fare una domanda del genere !?! la rabbia mista al desiderio, concretizzatasi in una rinnovata erezione del mio membro, cominciò a riassalirmi.
“Ohh, bell’addormentato? Sto parlando con te sai! Senti, oramai è inutile che fai tanto il santarellino anche tu, lo abbiamo fatto assieme sai, quindi sei colpevole tanto quanto me …. Però devo confessarti che non mi è dispiaciuto …uhmm anzi …. Mi sono davvero eccitata …”.
La mia espressione doveva essere di beato stupore perché la sentii continuare a dire:
“…. È inutile che strabuzzi gli occhi, non crederai forse che è finito tutto qua spero, questo è stato solo l’antipasto giusto Paolino ? …. Dai lo vedo sai come sei eccitato, il tuo cazzone parla per te !” e, detto ciò, iniziò ad avvicinarsi camminando a gattoni fino ad arrivare alla mia patta che prese a stuzzicare con le mani.
“Santo cielo che sensi di colpa tremendi la mia mammina! È proprio una gran troia!” pensai tra me e me, esplicitandolo poi anche a voce alta alla diretta interessata.
“si Paolino, la tua mamma è proprio una gran porcona, perché continuare a fingere visto che mi hai scoperto in flagrante ? .. certo che tu sei proprio il figlio di tua madre eh … dai dillo che anche tu sei un gran porcone che gode a guardare sua madre farsi scopare dai suoi amici, dillo dai ….”.
“beh non solo dai miei amici mi pare ….” risposi io osservando il suo volto stupito.
“vorresti dire che mi hai …..”.
“si proprio così ti ho beccato pure con quei grandissimi bastardi di Filippo e di mio cugino Alessio, sei proprio una puttana ninfomane cazzo” la interruppi io, e prima che potessi rispondermi continuai ad incalzarla:
“e pure quel vecchio dello zio ti sei scopata vero ? per non parlare dei tuoi colleghi giusto ?”
“ma … sai … Paolo ma come … ma quando … beh insomma sì me li sono scopati tutti ed ho goduto tantissimo, tuo padre non mi sfiora neanche più oramai, e io sono ancora giovane e bella, vero che sono ancora bella Paolino?”
“si proprio una bella troia sei!” le risposi io a metà tra il disgustato ed il compiaciuto.
“oh quante storie Paolino vabbè vorrà dire che sono una troia, ma io ho ancora certi desideri e tuo padre non riesci più a soddisfarli, oddio, non è che sia mai stato uno stallone, ma adesso ci sei tu a pensarci giusto ? finalmente uno che fa l’uomo di casa non è così ? dai dimmelo cosa mi vuoi fare, dimmelo come vuoi punire questa porca di tua madre, dimmmeloooo …uhmm” l’eccitazione sia in mia madre che in me stava oramai risalendo alle stelle (e sfiderei chiunque di voi con una strafiga in calore come mia madre davanti a starsene tranquillamente ancorati ai sani principi dell’etica familiare!).
“Ma vai a fare in culo puttana che non sei altro” e così dicendo presi la nuca di mia madre spingendola sul mio uccello che la maiala prese subito ad ingoiare voracemente!
“Uhmm siiii dai … siii …. Cazzo sii…. Siiiii …… ciuccia, ciucciami il cazzo troia!”.
L’abilità orale di mia madre è qualcosa di sconvolgente, riuscirebbe a farlo rizzare pure ad un cadavere! Leccate, bacetti, morsetti, il tutto alternato in un mix irresistibilmente perfetto, cappella, asta, palle, non c’è niente che la pompinara trascuri!
Dal mio canto, in preda all’eccitamento più folle, presi letteralmente a scoparla in bocca con violenza, tenendola per i capelli.
“Ti scopo in bocca puttana, te lo ficco tutto in gola maiala, ti piace il mio cazzone eh troiona ? .. eh lo vedo che ti piace !” lasciavo uscire il mio uccello dalla sua bocca giusto un attimo per sentirmi rispondere affannosamente:
“siii lo adoro il tuo cazzone siiii …uhmmm”, e sotto di nuovo con la pompa.
Non potevo fare a meno di constatare come oramai avessi raggiunto una certa e del tutto rispettabile resistenza, tuttavia di lì a poco sarei esploso in un’altra sborrata in bocca se mia madre avesse continuato a spompinarmi l’uccello come un’idrovora assatanata. Oramai volevo di più, anche il pompino non mi bastava più ed ero certo che la mia dolce mammina non poteva che essere d’accordo con me.
“E staccati dal cazzo mamma, puttana eva se continui così me lo consumi! E poi adesso mi son rotto dei tuoi pompini di merda – stavo mentendo spudoratamente, i suoi pompini, come ho detto, erano eccezionali – voglio di più da una puttana come te!”.
“Uhmm … che sporcaccione di figlio che ho uhmmm… e dimmi un po’ cosa vorresti fare alla tua mammina eh dimmelo sporcaccione ….” Credetemi cari lettori, quando vi dico che l’espressione ed il tono da maiala usati da mia madre nel dire queste cose avrebbe fatto vacillare anche un santo.
“Ma come cazzo parli puttana, sporcaccione?!? Adesso ascoltami bene, io sono il tuo padrone e tu sei la mia schiava sessuale capito? Adesso io do gli ordini e tu esegui capito ? adesso sono io che comando!”.
“Agli ordini capitano!”.
“Adesso mi faccio una bella spagnola tra le tue tettone da vacca e poi te lo sbatto dentro chiaro ?”.
“Cristallino mio padrone!”.
Presi il mio pisello che oramai aveva raggiunto un’erezione inverosimile e cominciai a passarglielo tra i suoi soffici meloni, che sogno, che godimento incredibile, la puttana di mia madre ogni tanto sbavava sul mio uccello per facilitarne la lubrificazione e di tanto in tanto ne leccava la cappella violacea.
“Cazzo che zucche che hai mamma, sono fantastiche, non sai quanto ho sognato di farti sta spagnola, ohhh siiiiii, cazzo che tettone da gran troia che hai!”.
“Siii siii sbattimi il tuo cazzo sulle tette sii dai porco siiii contina siiiiiii”.
“Oh come godo …. Mamma sei proprio una vaccona cazzo …. Siiii ….. ma adesso basta, adesso te lo sbatto in figa puttana che non sei altro, adesso ti scopo fino a farti urlare, dai spogliati troia o te la strappo sta tutina da maiala del cazzo!”.
E ciò detto la feci alzare spogliandola con forza fino a farla restare con il microtanga che indossava sotto i pantaloncini aderenti della tutina.
“Solite mutande da troia eh? Queste te le strappo però …” è così feci gettando con forza mia madre sul divano e saltandole addosso.
Iniziammo a limonare furiosamente, come due amanti al primo incontro segreto, le mie mani palpavano il suo corpo (specialmente le sue fantastiche tette) vigorosamente, mentre le sue unghie graffiavano la mia schiena come gli artigli di una gatta in calore.
Inutile dire che mi faceva strano sentire il sapore del mio sperma sulla bocca di mia madre, ma poco male, ero infoiato più di un toro da monta.
Rotolavamo uno sull’altro, finché mi ritrovai a palparle le tette da dietro ed a baciarle il collo e a leccarle i lobi delle orecchie voluttuosamente, proferendo frasi del tipo:
“Sei la mia puttana, sei la mia puttana”.
Ad un certo punto la misi a gattoni e da dietro comincia a sgrillettarle il clitoride con le dita, sempre più forte, sempre più ritmicamente, la sua vagina oramai era un lago pronto ad accogliere il mio virile membro.
“Siiii paolino siiiiiiiiiiiii scopami adesso, scopa la tua mammina puttana …… scopami …. Mettimelo dentro ….non resisto più …….siiii”.
Trattenni quasi il respiro ma poi con un colpo energico e deciso del mio bacino penetrai nell’ancestrale mistero dell’antro materno.
Cominciai a pomparla con foga inaudita, eccitato da morire dal rumore dei sessi che sbattevano ritmicamente l’uno sull’altro, e dalle urla convulse di mia madre che, come se ce ne fosse stato bisogno, mi incitava a penetrarla:
“uohhhhh ….. ahhhh …….siiiiii siiiii, spingi, spingi, spingimelo dentro …. Oh siii … continua …. Continua a spingere ….siiiiii”.
Non avevo nemmeno più la forza di parlare tanta era l’energia profusa nel scoparla, ma poi, ricordandomi un particolare che mi aveva fatto eccitare da morire nelle osservazioni delle avventure erotiche di mia madre Viviana, la presi per i capelli iniziando a cavalcarla come una giumenta, dandole sonore sculacciate sul suo culo sodo e a mandolino (manco fosse stato quello di una ventenne).
“Siiii sculacciami cow-boy, siiiii sono la tua cavalla troia … .ihhhhhh – in preda ai soliti deliri sessuali quella porcona di mia madre aveva preso ad imitare il nitrito di una cavalla – siiiii, siiiiii, godooooooooo!”.
Ad un certo punto la strattonai con forza verso di me facendole inarcare la schiena di modo da poterle palpare le sue belle tettone penzolanti senza smettere di stantuffarla come un martello pneumatico.
“uhhmmm …… come godo …..siiiii ……ahhhhh”.
“Ti sto scopando mamma, mi sto scopando la troia di mia madre, siiiii, cazzo, siiiiii, ti spacco puttana …. Adesso ti spacco anche il tuo bel culo, bagascia!”.
“Nooo tesoro aspetta il culo nooo …. Un’altra volta”.
“Che grandissima puttana”, pensai per un attimo tra me e me, “sta già dando per scontato che ci sarà un’altra volta”.
“Col cazzo, adesso ti inculo come meriti brutta troia”.
La presi nuovamente con forza ed, estratto il mio cazzo in fiamme dalla sua figa bollente, preparai l’imminente inchiappettata iniziando a leccarle lo sfintere ed a penetrarlo con le dite.
Mia madre dal suo canto dopo le prime e peraltro assai timide e poco credibili rimostranze, dimostrò di gradire molto il trattamento tant’è che mi propose:
“Ohh … siiii …. Devo leccarti per bene il tuo bel pisellone se vuoi mettermelo in culo …. Facciamo un bel 69 che ne dici ?”. Oramai le espressioni triviali da megera di strada di mia madre non mi lasciavano più allibito ma se solo qualcuno me lo avesse fatte sentire qualche mese fa mi avrebbe preso un colpo!
Ovviamente accettai il saggio consiglio materno e così ci ritrovammo coi nostri corpi nudi avvinghiati nel più classicamente vergognoso dei 69, con mia madre che mi succhiava il cazzo ed io che alternavo leccate di fica a leccate di culo.
Andammo avanti così per un po’ finché non presi in pugno la situazione deciso a metter in pratica i miei propositi anali.
“Basta adesso, adesso ti inculo troiona, lo so che ti piace, prenderlo in culo, a tutte le puttane come te piace prenderlo in culo!”.
“Paolino son sempre tua madre …. Che diamine” mi rispose la vacca, sfoderando un sorriso ironico da puttanazza che non vi dico!
“Preparati perché neanche quello stronzo di Filippo ti ha inculato così … hai capito troiona adesso te lo rompo in due il tuo culo da mascia (=espressione dialettale veneta per maiala e/o Scrofa!)”
Alle parole seguirono i fatti e afferratala per i fianchi posizionai il mio pene all’imboccatura dello sfintere e poi con un colpo deciso di reni la penetrai anche analmente!
Dovetti ammettere che il buco pareva più stretto del previsto (visto le numerose penetrazioni anali ricevute ultimamente, infatti, mi aspettavo che oramai avesse un buco del culo dilatato), ciò nonostante non mi trattenni dall’insultarla pesantemente:
“Senti che culo sfondato che hai puttanazza, te lo hanno allargato per bene i tuoi amanti eh ? che puttana che sei!”.
“siiii siiiii ….. me lo hanno sfondato ….. tuo zio poi aveva un cazzone da toro ……”.
“puttana, troia, maiala adesso te lo apro in due ….. troiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”.
Presi ad aumentare forsennatamente il ritmo dell’inchiappettata, tirandola per i capelli per darmi maggiore spinta!
“ohhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, me lo spacchi ………….. siiiiii ………..sono la tua troia rotta in culo ………… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…………ahhhhhhhhhhhhh…. gooooooodooooooooooooooo!!!!”.
“Arghhhh …… mamma ti sborro in culo … ti riempio il culo ……puttanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
Ed infatti di lì a poco sentii fuoriuscire dal mio pene una quantità impensabile di sperma che andò a riempirle le intestina fuoriuscendo gorgogliante dal buco del suo culo.
Adesso eravamo tutti e due sudati, esausti ed ansimanti, tant’è che, ad un certo punto, mi abbandonai alla stanchezza e mi addormentai sfatto sul divano. Il riposo del guerriero!
A metà tra il sogno ed il dormiveglia mi parse di vedere mia madre alzarsi e dirigersi verso il bagno, probabilmente per farsi una doccia.
Dopo un sonno pesante che mi era parso prolungarsi per un’eternità ma che in realtà non era durato più di un quarto d’ora, mi alzai, ricordandomi anche che di lì a poco mio padre sarebbe potuto rincasare da un momento all’altro.
Mi diressi verso il piano superiore per raggiungere il bagno attiguo alla camera dei miei, e sentii mia madre, avvolta in un asciugamano, parlare al telefono:
“no guarda Gianni, per stasera niente ….eh …. Spiace anche a me …..ma Paolo proprio non si muove stasera …. No è inutile che veniate qua …. Forse non sta molto bene … non posso venire io …..”.
“La troiazza inpenitente!” pensai io, non osando neanche immaginare quello che il mio fidato amico Gianni le stava dicendo all’altro capo del telefono.
Mi avvicinai a lei con passo felpato e come un leone famelico mi avventai fulmineo sulla mia preda, cingendola da dietro e cominciando a palparle le tettone che l’asciugamano a stento tratteneva.
Era fresca di doccia e profumava di buono.
La sua pelle era vellutata.
La poveretta ebbe un soprassalto, ma io le sussurrai all’orecchio di continuare la telefonata con il mio amico.
“Continua troia, continua a telefonare ai miei amici, digli quanto sei troia, quanto ti mancano i loro cazzi diglielo ….” È così dicendo le strizzai le tette ancor più forte.
Eseguì gli ordini alla perfezione, prima di terminare la telefonata.
Inutile dire che l’eccitazione era di nuovo alle stelle e le osservazioni di mia madre servivano a ben poco:
“Dai basta adesso ! penso che possa bastare per oggi, e poi tuo padre dovrebbe tornare da un momento all’altro ormai! Non vorrai che scopra tutto, quello lì ci rimane”.
Il mio cazzo era nuovamente in tega, sta situazione del telefono e dell’imminente rientro di mio padre mi avevano nuovamente stimolato, e così unii le due cose assieme ordinando a mia madre:
“Mammina cara a me non dai più ordini da oggi in poi chiaro puttana? Adesso prendi il telefono e chiami papà per sapere dov’è e a che ora arriva … al resto ci penso io bella maiala!”.
“ma Paolo …”.
“esegui gli ordini puttana, esegui gli ordini!”.
Mia madre preso il telefono chiamando mio padre che era uscito col suo amico Mariano per una gita fuoriporta.
Io da parte mia, presi a palparle le tette, oramai liberate dalla soffice costrizione dell’asciugamano bagnato caduto ai suoi piedi, stuzzicandole con particolare attenzione i capezzoli, baciandole il collo e i lobi delle orecchie.
Mamma fece fatica a prendere la parola quando sentii mio padre dall’altro capo rispondere.
“Pronto cara … stavo per telefonarti ….”
“Amore (?!?)… ma quando rientri ? devo prepararti la cena ?” rispose mia madre con tutto il self control di cui poteva disporre.
“no guarda lascia stare, qui le cose si stanno andando per le lunghe, sai com’è Mariano, ci fermiamo a mangiare in un agriturismo, sai ci sono anche …..” e giù una sfilza di nomi di conoscenti che avevo sentito nominare più volte ma di cui non me ne fregava un emerito cazzo.
“torno tardi …. Non mi aspettare alzata vai pure a letto, lo so cara che a te piace coricarti presto la sera!”.
Coricarti ? ma che cazzo! Mio padre era il classico tipo che usava ancora tali termini ampollosi ed antiquati anche con me e mia madre, da un certo punto di vista cominciavo a capire l’esasperazione di mia madre, papà si era davvero rincoglionito col passare degli anni! Mamma invece si era imputtanita …. Cose che capitano!
“A caro nessun problema, è che mi manchi sempre quando stai via tanto, ti aspetto nel lettone amore….”. rispose mia madre con quel finto tono da mogliettina amorevole fuori e puttanazza ninfomane dentro che tanto faceva ingrifare i suoi amanti, me compreso.
Non a caso cominciai ad insultarla sussurrandole all’orecchio frasi del tipo:
“che maiala infame che sei … sei proprio la più porca che ci sia, adesso te lo sbatto dentro mentri parli con quel cornutazzo di mio padre perché godi a farlo vero troia?”.
Mentre le dicevo queste cose avevo preso a farle un ditalino coi fiocchi.
Mia madre oramai faticava a reggere la conversazione, anche perché mio padre, dal suo canto, era sempre uno di poche parole.
Ma io la incalzavo e lei certo, non era una che si tirava indietro ….
“Prendimelo in bocca mentre lui ti parla al telefono …. Prendimelo in bocca come sai fare tu pompinara maiala!”.
Mamma riprese la conversazione telefonica giusto per dire:
“Scusa un attimo caro scusa un attimo ma rimani in linea che Paolo voleva chiederti una cosa …aspetta che te lo passo….”.
E detto ciò poggiò il cordless sul comodino, stando ben attenta di metterlo in modalità di attesa, e come una tigre si avventò sul mio fiero cazzo che prese ad avviluppare con la sua lingua fino alle palle per poi ficcarselo letteralmente tutto in gola. Fu una pompa quasi isterica, ma sempre eccitante da morire.
“ciuccia troia ciucciamelo tutto il calippo!”.
“uhmmm uhmmmm….”.
Presi il telefono e con incredibile sangue freddo iniziai a parlare con mio padre inventandomi le balle più assurde.
“ah ciao papà volevo chiederti ma la telecamera che hai comprato ha la presa per la connessione al pc ….? Ah si? E dov’è ? … ma si che sto attento, tranqui non te la rovino, …. La mamma ? No no non è andata a lavare i piatti è qui che sta mangiando un calippo la golosona… si stasera abbiamo cenato assieme …..”.
“Bravo Paolo è giusto che tu dedichi un po’ di tempo a tua madre!” sta frase mi fece sentire un po’ in colpa, ma come al solito era la verga che avevo tra le gambe a comandare e non certo il cervello.
“si adesso te la passo si ciao e divertiti” alzai mia madre prendendola rudemente per i capelli e distogliendola dal suo fallico hobby preferito e le ripassai il telefono, non prima di averle sussurrato all’orecchio:
“reggi ancora un po’ la conversazione, che ho una certa ideuzza in testa”.
Mamma riprese a conversare con mio padre chiedendole com’era andata la gita con una, sicuramente insolita all’orecchio di mio padre, curiosità per ogni particolare della giornata.
“dai davvero ? che bello amore! La prossima volta voglio venire anch’io!”.
La falsità di mia madre, seppur forzata dalla mia crescente ed autoritaria perversione, mi faceva sempre incazzare e, al tempo stesso, eccitare da pazzi.
E così con il cazzo che oramai come un magnete veniva attirato dall’influsso magnetico della vulva materna, presi a scopare in figa mia madre, che nel frattempo si era posizionata a 90 gradi e continuava beatamente a conversare con mio padre come la più innocente delle mogliettine trepidanti d’amore per il loro maritino lontano.
“Siii così troia continua a parlare …. Che troia che sei ….. puttanazza maiala del cazzo … troiaaaa….. sei una lurida troiaaaa……” dicevo queste cose a tono basso per non farmi sentire da mio padre, mia madre sentiva eccome invece tant’è che col suo corpo facilitva la mia penetrazione, girandosi ogni tanto a guardarmi sorridendomi e mordendosi le labbra con quell’espressione da maialona che solo lei sapeva fare,ma sempre rimanendo al telefono.
Io intanto la montavo palpandole le sue marmoree tettone ballonzolanti!
Andammo avanti per un po’ finché, visto anche che il ritmo della scopata era oramai incompatibile con una plausibile e contemporanea conversazione telefonica, sentii mia madre salutare mio padre e terminare la telefonata.
“Amore ciao sii anche Paolo ti saluta ciao … non fare troppo tardi”.
Chiuso il telefono l’eccitazione più delirante esplose nuovamente tra noi, quasi la telefonata fosse stato il tappo di una bottiglia di champagne.
Ci saltammo letteralmente addosso, limonando come dei forsennati e palpandoci e leccandoci ovunque. Quelle tette fantastiche le divorai letteralmente di baci e succhiate.
Ancora nudi e sudati, stavolta sul lettone nuziale dei miei! Scopai mia madre in ogni possibile posizione immaginabile, in culo, in figa, in bocca, alla missionaria, alla pecorina, di fianco, a smorzacandela ….. l’energia che avevo in corpo pareva inesauribile così come la voglia di cazzo di mamma.
“Puttana …. Sei la più puttana delle troieeeee …… altro che brava mogliettina sei la più lurida delle troie da strada ….. puttana bastarda! ma quanti te ne sei scopata eh? Ma adesso ti dovrà bastare il mio cazzo capito puttana ?
“siiiii siiiiiii tantiii …. Siiii …..sono una porca affamata di cazzo, siiiiiiii sono la tua schiava … siiiiii …. Fottimi … scopami cazzo siiiiiii fammi male ….. fammi male ….”.
“sta troia del cazzo, ma adesso hai finito di darla in giro a tutti brutta troia adesso sono io il tuo padrone e tu sei la mia cagnetta ubbidiente! Troia, puttana! Vuoi farci sputtanare da tutti ? non voglio passare per quello che ha una madre puttana hai capito troia?”
“siii siiii sei il mio padrone siiiiii e io sono la tua cagna siiiiiiiii”.
“con i miei amici puttana! Con i miei amici ma come cazzo hai potuto brutta vacca che non sei altro! Ehh? Scommetto che hai sempre voluto scoparli, vero puttana, dillo che sei una puttana ?” le stavo riversando addosso tutta la rabbia e l’eccitazione repressa nei giorni scorsi.
“siiii, siiiii, i tuoi amici hanno dei cazzi bellissimi siiiiii sono una laida puttana ninfomane siiiiii!!”
Inutile dire che sia a me che a mia madre (sarà genetico ?) piaceva un sacco dire sconcezze simili!
“la mammina cara ne vuole ancora vero? la brava mammina tutta casa e chiesa ? eh ! puttanaaaaaa, maialaaaaaaaaaaaaa!”. Mentre dicevo queste cose la schiaffeggiavo in viso alternando il cazzo alle mani.
“si si siiiiiiiiiiii sborrami in faccia voglio bere la tua sborra siiiii ho sete di sborra …. Sborra in faccia a sta troia sborramiii addosso stronzoooo!”.
Ero davvero arrivato al capolinea le mie palle ribollivano di sperma ed in men che non si dica potenti fiotti biancastri andarono ad incorniciare il volto e le tette di quel puttanone di mia madre la quale aveva atteso affamata a bocca aperta come la più consumata delle pornostar.
Fu una sborrata davvero sensazionale per essere stata prodotta da un solo pisello, non lo dico per vantarmi ma la quantità di sborra di cui era ricoperta mamma sembrava provenire da almeno 3 persone. Sborra nei capelli, sulle tettone, sugli occhi, goccioloni densi di sperma rigavano tutto il suo viso.
“Adesso sì che abbiamo finito mamma, per stasera ovviamente! Questa è la prima trombata di una lunghissima serie!”
“si Paolino ..”
“e smettila di chiamarmi Paolino, puttana, io sono il tuo padrone!”.
“si padrone …. Non vedo l’ora!”.
“Ma guardati che razza di maiala che sei, mai avrei pensato di avere una madre tanto troia! E adesso puliscimi il cazzo che c’è ancora un po’ di sborra, non vorrai sprecare tutto sta delizia che mi è costata tanta fatica, dai muoviti puliscimi il cazzo” .
Mamma senza fiatare prese a leccarmi l’asta ripulendola da ogni rimasuglio di sperma, ingoiando tutto come una pompa.
Finito il lavoretto mi alzai dal letto dei miei genitori e mi diressi a fatica nella mia stanza, lasciandomi cadere esausto nel letto, con l’immagine della mia cara ed un tempo severa ed educanda mammina ricoperta da un marea di sperma grondante.
….. continua.
“INCREDIBILE, se solo qualcuno me lo avesse detto un mese fa, lo avrei preso per pazzo, invece è tutto vero, sono lì coll’uccello ancora mezzo in tiro che sto guardando mia madre ripulirsi golosamente la faccia sgrondande del mio sperma.” …..
Già proprio così la visione della videocassetta aveva costretto mia madre a gettare la maschera, rivelando anche al mio augello, finalmente, la sua vera natura di ninfomane pompinara.
Oramai ogni remora, ogni freno inibitore, ogni tabù era infranto, la passione, o meglio l’irrefrenabile delirio sessuale aveva preso il sopravvento sulla morale borghese che da sempre aveva contraddistinto la vita del nostro menage familiare.
Ma le sorprese erano ben lungi dall’essersi concluse con quel magistrale pompino terminato in una gloriosa e colossale sborrata sul viso di mia madre Viviana.
Riprendendo per l’appunto il filo della cronaca da dove l’avevo lasciato interrotto:
Il sapiente lavoro di bocca di mia madre mi aveva letteralmente risucchiato, oltre che l’uccello ovviamente, anche tutte le energie, e così me ne stavo ansimante a guardarla ripulirsi per bene il viso e le sue fantastiche tettone dai filamenti della mia sborra.
Vi giuro, nonostante la rabbia ed il desiderio che ancora provavo nei suoi confronti, mi sarei accontentato di quanto la mia cara genitrice mi aveva già elargito, dico davvero, se non fosse, che proprio lei se ne uscì con questa frase:
“Beh, perché mi guardi in quel modo ?” ma dico io, aveva appena spompinato suo figlio ed osava pure fare una domanda del genere !?! la rabbia mista al desiderio, concretizzatasi in una rinnovata erezione del mio membro, cominciò a riassalirmi.
“Ohh, bell’addormentato? Sto parlando con te sai! Senti, oramai è inutile che fai tanto il santarellino anche tu, lo abbiamo fatto assieme sai, quindi sei colpevole tanto quanto me …. Però devo confessarti che non mi è dispiaciuto …uhmm anzi …. Mi sono davvero eccitata …”.
La mia espressione doveva essere di beato stupore perché la sentii continuare a dire:
“…. È inutile che strabuzzi gli occhi, non crederai forse che è finito tutto qua spero, questo è stato solo l’antipasto giusto Paolino ? …. Dai lo vedo sai come sei eccitato, il tuo cazzone parla per te !” e, detto ciò, iniziò ad avvicinarsi camminando a gattoni fino ad arrivare alla mia patta che prese a stuzzicare con le mani.
“Santo cielo che sensi di colpa tremendi la mia mammina! È proprio una gran troia!” pensai tra me e me, esplicitandolo poi anche a voce alta alla diretta interessata.
“si Paolino, la tua mamma è proprio una gran porcona, perché continuare a fingere visto che mi hai scoperto in flagrante ? .. certo che tu sei proprio il figlio di tua madre eh … dai dillo che anche tu sei un gran porcone che gode a guardare sua madre farsi scopare dai suoi amici, dillo dai ….”.
“beh non solo dai miei amici mi pare ….” risposi io osservando il suo volto stupito.
“vorresti dire che mi hai …..”.
“si proprio così ti ho beccato pure con quei grandissimi bastardi di Filippo e di mio cugino Alessio, sei proprio una puttana ninfomane cazzo” la interruppi io, e prima che potessi rispondermi continuai ad incalzarla:
“e pure quel vecchio dello zio ti sei scopata vero ? per non parlare dei tuoi colleghi giusto ?”
“ma … sai … Paolo ma come … ma quando … beh insomma sì me li sono scopati tutti ed ho goduto tantissimo, tuo padre non mi sfiora neanche più oramai, e io sono ancora giovane e bella, vero che sono ancora bella Paolino?”
“si proprio una bella troia sei!” le risposi io a metà tra il disgustato ed il compiaciuto.
“oh quante storie Paolino vabbè vorrà dire che sono una troia, ma io ho ancora certi desideri e tuo padre non riesci più a soddisfarli, oddio, non è che sia mai stato uno stallone, ma adesso ci sei tu a pensarci giusto ? finalmente uno che fa l’uomo di casa non è così ? dai dimmelo cosa mi vuoi fare, dimmelo come vuoi punire questa porca di tua madre, dimmmeloooo …uhmm” l’eccitazione sia in mia madre che in me stava oramai risalendo alle stelle (e sfiderei chiunque di voi con una strafiga in calore come mia madre davanti a starsene tranquillamente ancorati ai sani principi dell’etica familiare!).
“Ma vai a fare in culo puttana che non sei altro” e così dicendo presi la nuca di mia madre spingendola sul mio uccello che la maiala prese subito ad ingoiare voracemente!
“Uhmm siiii dai … siii …. Cazzo sii…. Siiiii …… ciuccia, ciucciami il cazzo troia!”.
L’abilità orale di mia madre è qualcosa di sconvolgente, riuscirebbe a farlo rizzare pure ad un cadavere! Leccate, bacetti, morsetti, il tutto alternato in un mix irresistibilmente perfetto, cappella, asta, palle, non c’è niente che la pompinara trascuri!
Dal mio canto, in preda all’eccitamento più folle, presi letteralmente a scoparla in bocca con violenza, tenendola per i capelli.
“Ti scopo in bocca puttana, te lo ficco tutto in gola maiala, ti piace il mio cazzone eh troiona ? .. eh lo vedo che ti piace !” lasciavo uscire il mio uccello dalla sua bocca giusto un attimo per sentirmi rispondere affannosamente:
“siii lo adoro il tuo cazzone siiii …uhmmm”, e sotto di nuovo con la pompa.
Non potevo fare a meno di constatare come oramai avessi raggiunto una certa e del tutto rispettabile resistenza, tuttavia di lì a poco sarei esploso in un’altra sborrata in bocca se mia madre avesse continuato a spompinarmi l’uccello come un’idrovora assatanata. Oramai volevo di più, anche il pompino non mi bastava più ed ero certo che la mia dolce mammina non poteva che essere d’accordo con me.
“E staccati dal cazzo mamma, puttana eva se continui così me lo consumi! E poi adesso mi son rotto dei tuoi pompini di merda – stavo mentendo spudoratamente, i suoi pompini, come ho detto, erano eccezionali – voglio di più da una puttana come te!”.
“Uhmm … che sporcaccione di figlio che ho uhmmm… e dimmi un po’ cosa vorresti fare alla tua mammina eh dimmelo sporcaccione ….” Credetemi cari lettori, quando vi dico che l’espressione ed il tono da maiala usati da mia madre nel dire queste cose avrebbe fatto vacillare anche un santo.
“Ma come cazzo parli puttana, sporcaccione?!? Adesso ascoltami bene, io sono il tuo padrone e tu sei la mia schiava sessuale capito? Adesso io do gli ordini e tu esegui capito ? adesso sono io che comando!”.
“Agli ordini capitano!”.
“Adesso mi faccio una bella spagnola tra le tue tettone da vacca e poi te lo sbatto dentro chiaro ?”.
“Cristallino mio padrone!”.
Presi il mio pisello che oramai aveva raggiunto un’erezione inverosimile e cominciai a passarglielo tra i suoi soffici meloni, che sogno, che godimento incredibile, la puttana di mia madre ogni tanto sbavava sul mio uccello per facilitarne la lubrificazione e di tanto in tanto ne leccava la cappella violacea.
“Cazzo che zucche che hai mamma, sono fantastiche, non sai quanto ho sognato di farti sta spagnola, ohhh siiiiii, cazzo che tettone da gran troia che hai!”.
“Siii siii sbattimi il tuo cazzo sulle tette sii dai porco siiii contina siiiiiii”.
“Oh come godo …. Mamma sei proprio una vaccona cazzo …. Siiii ….. ma adesso basta, adesso te lo sbatto in figa puttana che non sei altro, adesso ti scopo fino a farti urlare, dai spogliati troia o te la strappo sta tutina da maiala del cazzo!”.
E ciò detto la feci alzare spogliandola con forza fino a farla restare con il microtanga che indossava sotto i pantaloncini aderenti della tutina.
“Solite mutande da troia eh? Queste te le strappo però …” è così feci gettando con forza mia madre sul divano e saltandole addosso.
Iniziammo a limonare furiosamente, come due amanti al primo incontro segreto, le mie mani palpavano il suo corpo (specialmente le sue fantastiche tette) vigorosamente, mentre le sue unghie graffiavano la mia schiena come gli artigli di una gatta in calore.
Inutile dire che mi faceva strano sentire il sapore del mio sperma sulla bocca di mia madre, ma poco male, ero infoiato più di un toro da monta.
Rotolavamo uno sull’altro, finché mi ritrovai a palparle le tette da dietro ed a baciarle il collo e a leccarle i lobi delle orecchie voluttuosamente, proferendo frasi del tipo:
“Sei la mia puttana, sei la mia puttana”.
Ad un certo punto la misi a gattoni e da dietro comincia a sgrillettarle il clitoride con le dita, sempre più forte, sempre più ritmicamente, la sua vagina oramai era un lago pronto ad accogliere il mio virile membro.
“Siiii paolino siiiiiiiiiiiii scopami adesso, scopa la tua mammina puttana …… scopami …. Mettimelo dentro ….non resisto più …….siiii”.
Trattenni quasi il respiro ma poi con un colpo energico e deciso del mio bacino penetrai nell’ancestrale mistero dell’antro materno.
Cominciai a pomparla con foga inaudita, eccitato da morire dal rumore dei sessi che sbattevano ritmicamente l’uno sull’altro, e dalle urla convulse di mia madre che, come se ce ne fosse stato bisogno, mi incitava a penetrarla:
“uohhhhh ….. ahhhh …….siiiiii siiiii, spingi, spingi, spingimelo dentro …. Oh siii … continua …. Continua a spingere ….siiiiii”.
Non avevo nemmeno più la forza di parlare tanta era l’energia profusa nel scoparla, ma poi, ricordandomi un particolare che mi aveva fatto eccitare da morire nelle osservazioni delle avventure erotiche di mia madre Viviana, la presi per i capelli iniziando a cavalcarla come una giumenta, dandole sonore sculacciate sul suo culo sodo e a mandolino (manco fosse stato quello di una ventenne).
“Siiii sculacciami cow-boy, siiiii sono la tua cavalla troia … .ihhhhhh – in preda ai soliti deliri sessuali quella porcona di mia madre aveva preso ad imitare il nitrito di una cavalla – siiiii, siiiiii, godooooooooo!”.
Ad un certo punto la strattonai con forza verso di me facendole inarcare la schiena di modo da poterle palpare le sue belle tettone penzolanti senza smettere di stantuffarla come un martello pneumatico.
“uhhmmm …… come godo …..siiiii ……ahhhhh”.
“Ti sto scopando mamma, mi sto scopando la troia di mia madre, siiiii, cazzo, siiiiii, ti spacco puttana …. Adesso ti spacco anche il tuo bel culo, bagascia!”.
“Nooo tesoro aspetta il culo nooo …. Un’altra volta”.
“Che grandissima puttana”, pensai per un attimo tra me e me, “sta già dando per scontato che ci sarà un’altra volta”.
“Col cazzo, adesso ti inculo come meriti brutta troia”.
La presi nuovamente con forza ed, estratto il mio cazzo in fiamme dalla sua figa bollente, preparai l’imminente inchiappettata iniziando a leccarle lo sfintere ed a penetrarlo con le dite.
Mia madre dal suo canto dopo le prime e peraltro assai timide e poco credibili rimostranze, dimostrò di gradire molto il trattamento tant’è che mi propose:
“Ohh … siiii …. Devo leccarti per bene il tuo bel pisellone se vuoi mettermelo in culo …. Facciamo un bel 69 che ne dici ?”. Oramai le espressioni triviali da megera di strada di mia madre non mi lasciavano più allibito ma se solo qualcuno me lo avesse fatte sentire qualche mese fa mi avrebbe preso un colpo!
Ovviamente accettai il saggio consiglio materno e così ci ritrovammo coi nostri corpi nudi avvinghiati nel più classicamente vergognoso dei 69, con mia madre che mi succhiava il cazzo ed io che alternavo leccate di fica a leccate di culo.
Andammo avanti così per un po’ finché non presi in pugno la situazione deciso a metter in pratica i miei propositi anali.
“Basta adesso, adesso ti inculo troiona, lo so che ti piace, prenderlo in culo, a tutte le puttane come te piace prenderlo in culo!”.
“Paolino son sempre tua madre …. Che diamine” mi rispose la vacca, sfoderando un sorriso ironico da puttanazza che non vi dico!
“Preparati perché neanche quello stronzo di Filippo ti ha inculato così … hai capito troiona adesso te lo rompo in due il tuo culo da mascia (=espressione dialettale veneta per maiala e/o Scrofa!)”
Alle parole seguirono i fatti e afferratala per i fianchi posizionai il mio pene all’imboccatura dello sfintere e poi con un colpo deciso di reni la penetrai anche analmente!
Dovetti ammettere che il buco pareva più stretto del previsto (visto le numerose penetrazioni anali ricevute ultimamente, infatti, mi aspettavo che oramai avesse un buco del culo dilatato), ciò nonostante non mi trattenni dall’insultarla pesantemente:
“Senti che culo sfondato che hai puttanazza, te lo hanno allargato per bene i tuoi amanti eh ? che puttana che sei!”.
“siiii siiiii ….. me lo hanno sfondato ….. tuo zio poi aveva un cazzone da toro ……”.
“puttana, troia, maiala adesso te lo apro in due ….. troiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”.
Presi ad aumentare forsennatamente il ritmo dell’inchiappettata, tirandola per i capelli per darmi maggiore spinta!
“ohhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, me lo spacchi ………….. siiiiii ………..sono la tua troia rotta in culo ………… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…………ahhhhhhhhhhhhh…. gooooooodooooooooooooooo!!!!”.
“Arghhhh …… mamma ti sborro in culo … ti riempio il culo ……puttanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
Ed infatti di lì a poco sentii fuoriuscire dal mio pene una quantità impensabile di sperma che andò a riempirle le intestina fuoriuscendo gorgogliante dal buco del suo culo.
Adesso eravamo tutti e due sudati, esausti ed ansimanti, tant’è che, ad un certo punto, mi abbandonai alla stanchezza e mi addormentai sfatto sul divano. Il riposo del guerriero!
A metà tra il sogno ed il dormiveglia mi parse di vedere mia madre alzarsi e dirigersi verso il bagno, probabilmente per farsi una doccia.
Dopo un sonno pesante che mi era parso prolungarsi per un’eternità ma che in realtà non era durato più di un quarto d’ora, mi alzai, ricordandomi anche che di lì a poco mio padre sarebbe potuto rincasare da un momento all’altro.
Mi diressi verso il piano superiore per raggiungere il bagno attiguo alla camera dei miei, e sentii mia madre, avvolta in un asciugamano, parlare al telefono:
“no guarda Gianni, per stasera niente ….eh …. Spiace anche a me …..ma Paolo proprio non si muove stasera …. No è inutile che veniate qua …. Forse non sta molto bene … non posso venire io …..”.
“La troiazza inpenitente!” pensai io, non osando neanche immaginare quello che il mio fidato amico Gianni le stava dicendo all’altro capo del telefono.
Mi avvicinai a lei con passo felpato e come un leone famelico mi avventai fulmineo sulla mia preda, cingendola da dietro e cominciando a palparle le tettone che l’asciugamano a stento tratteneva.
Era fresca di doccia e profumava di buono.
La sua pelle era vellutata.
La poveretta ebbe un soprassalto, ma io le sussurrai all’orecchio di continuare la telefonata con il mio amico.
“Continua troia, continua a telefonare ai miei amici, digli quanto sei troia, quanto ti mancano i loro cazzi diglielo ….” È così dicendo le strizzai le tette ancor più forte.
Eseguì gli ordini alla perfezione, prima di terminare la telefonata.
Inutile dire che l’eccitazione era di nuovo alle stelle e le osservazioni di mia madre servivano a ben poco:
“Dai basta adesso ! penso che possa bastare per oggi, e poi tuo padre dovrebbe tornare da un momento all’altro ormai! Non vorrai che scopra tutto, quello lì ci rimane”.
Il mio cazzo era nuovamente in tega, sta situazione del telefono e dell’imminente rientro di mio padre mi avevano nuovamente stimolato, e così unii le due cose assieme ordinando a mia madre:
“Mammina cara a me non dai più ordini da oggi in poi chiaro puttana? Adesso prendi il telefono e chiami papà per sapere dov’è e a che ora arriva … al resto ci penso io bella maiala!”.
“ma Paolo …”.
“esegui gli ordini puttana, esegui gli ordini!”.
Mia madre preso il telefono chiamando mio padre che era uscito col suo amico Mariano per una gita fuoriporta.
Io da parte mia, presi a palparle le tette, oramai liberate dalla soffice costrizione dell’asciugamano bagnato caduto ai suoi piedi, stuzzicandole con particolare attenzione i capezzoli, baciandole il collo e i lobi delle orecchie.
Mamma fece fatica a prendere la parola quando sentii mio padre dall’altro capo rispondere.
“Pronto cara … stavo per telefonarti ….”
“Amore (?!?)… ma quando rientri ? devo prepararti la cena ?” rispose mia madre con tutto il self control di cui poteva disporre.
“no guarda lascia stare, qui le cose si stanno andando per le lunghe, sai com’è Mariano, ci fermiamo a mangiare in un agriturismo, sai ci sono anche …..” e giù una sfilza di nomi di conoscenti che avevo sentito nominare più volte ma di cui non me ne fregava un emerito cazzo.
“torno tardi …. Non mi aspettare alzata vai pure a letto, lo so cara che a te piace coricarti presto la sera!”.
Coricarti ? ma che cazzo! Mio padre era il classico tipo che usava ancora tali termini ampollosi ed antiquati anche con me e mia madre, da un certo punto di vista cominciavo a capire l’esasperazione di mia madre, papà si era davvero rincoglionito col passare degli anni! Mamma invece si era imputtanita …. Cose che capitano!
“A caro nessun problema, è che mi manchi sempre quando stai via tanto, ti aspetto nel lettone amore….”. rispose mia madre con quel finto tono da mogliettina amorevole fuori e puttanazza ninfomane dentro che tanto faceva ingrifare i suoi amanti, me compreso.
Non a caso cominciai ad insultarla sussurrandole all’orecchio frasi del tipo:
“che maiala infame che sei … sei proprio la più porca che ci sia, adesso te lo sbatto dentro mentri parli con quel cornutazzo di mio padre perché godi a farlo vero troia?”.
Mentre le dicevo queste cose avevo preso a farle un ditalino coi fiocchi.
Mia madre oramai faticava a reggere la conversazione, anche perché mio padre, dal suo canto, era sempre uno di poche parole.
Ma io la incalzavo e lei certo, non era una che si tirava indietro ….
“Prendimelo in bocca mentre lui ti parla al telefono …. Prendimelo in bocca come sai fare tu pompinara maiala!”.
Mamma riprese la conversazione telefonica giusto per dire:
“Scusa un attimo caro scusa un attimo ma rimani in linea che Paolo voleva chiederti una cosa …aspetta che te lo passo….”.
E detto ciò poggiò il cordless sul comodino, stando ben attenta di metterlo in modalità di attesa, e come una tigre si avventò sul mio fiero cazzo che prese ad avviluppare con la sua lingua fino alle palle per poi ficcarselo letteralmente tutto in gola. Fu una pompa quasi isterica, ma sempre eccitante da morire.
“ciuccia troia ciucciamelo tutto il calippo!”.
“uhmmm uhmmmm….”.
Presi il telefono e con incredibile sangue freddo iniziai a parlare con mio padre inventandomi le balle più assurde.
“ah ciao papà volevo chiederti ma la telecamera che hai comprato ha la presa per la connessione al pc ….? Ah si? E dov’è ? … ma si che sto attento, tranqui non te la rovino, …. La mamma ? No no non è andata a lavare i piatti è qui che sta mangiando un calippo la golosona… si stasera abbiamo cenato assieme …..”.
“Bravo Paolo è giusto che tu dedichi un po’ di tempo a tua madre!” sta frase mi fece sentire un po’ in colpa, ma come al solito era la verga che avevo tra le gambe a comandare e non certo il cervello.
“si adesso te la passo si ciao e divertiti” alzai mia madre prendendola rudemente per i capelli e distogliendola dal suo fallico hobby preferito e le ripassai il telefono, non prima di averle sussurrato all’orecchio:
“reggi ancora un po’ la conversazione, che ho una certa ideuzza in testa”.
Mamma riprese a conversare con mio padre chiedendole com’era andata la gita con una, sicuramente insolita all’orecchio di mio padre, curiosità per ogni particolare della giornata.
“dai davvero ? che bello amore! La prossima volta voglio venire anch’io!”.
La falsità di mia madre, seppur forzata dalla mia crescente ed autoritaria perversione, mi faceva sempre incazzare e, al tempo stesso, eccitare da pazzi.
E così con il cazzo che oramai come un magnete veniva attirato dall’influsso magnetico della vulva materna, presi a scopare in figa mia madre, che nel frattempo si era posizionata a 90 gradi e continuava beatamente a conversare con mio padre come la più innocente delle mogliettine trepidanti d’amore per il loro maritino lontano.
“Siii così troia continua a parlare …. Che troia che sei ….. puttanazza maiala del cazzo … troiaaaa….. sei una lurida troiaaaa……” dicevo queste cose a tono basso per non farmi sentire da mio padre, mia madre sentiva eccome invece tant’è che col suo corpo facilitva la mia penetrazione, girandosi ogni tanto a guardarmi sorridendomi e mordendosi le labbra con quell’espressione da maialona che solo lei sapeva fare,ma sempre rimanendo al telefono.
Io intanto la montavo palpandole le sue marmoree tettone ballonzolanti!
Andammo avanti per un po’ finché, visto anche che il ritmo della scopata era oramai incompatibile con una plausibile e contemporanea conversazione telefonica, sentii mia madre salutare mio padre e terminare la telefonata.
“Amore ciao sii anche Paolo ti saluta ciao … non fare troppo tardi”.
Chiuso il telefono l’eccitazione più delirante esplose nuovamente tra noi, quasi la telefonata fosse stato il tappo di una bottiglia di champagne.
Ci saltammo letteralmente addosso, limonando come dei forsennati e palpandoci e leccandoci ovunque. Quelle tette fantastiche le divorai letteralmente di baci e succhiate.
Ancora nudi e sudati, stavolta sul lettone nuziale dei miei! Scopai mia madre in ogni possibile posizione immaginabile, in culo, in figa, in bocca, alla missionaria, alla pecorina, di fianco, a smorzacandela ….. l’energia che avevo in corpo pareva inesauribile così come la voglia di cazzo di mamma.
“Puttana …. Sei la più puttana delle troieeeee …… altro che brava mogliettina sei la più lurida delle troie da strada ….. puttana bastarda! ma quanti te ne sei scopata eh? Ma adesso ti dovrà bastare il mio cazzo capito puttana ?
“siiiii siiiiiii tantiii …. Siiii …..sono una porca affamata di cazzo, siiiiiiii sono la tua schiava … siiiiii …. Fottimi … scopami cazzo siiiiiii fammi male ….. fammi male ….”.
“sta troia del cazzo, ma adesso hai finito di darla in giro a tutti brutta troia adesso sono io il tuo padrone e tu sei la mia cagnetta ubbidiente! Troia, puttana! Vuoi farci sputtanare da tutti ? non voglio passare per quello che ha una madre puttana hai capito troia?”
“siii siiii sei il mio padrone siiiiii e io sono la tua cagna siiiiiiiii”.
“con i miei amici puttana! Con i miei amici ma come cazzo hai potuto brutta vacca che non sei altro! Ehh? Scommetto che hai sempre voluto scoparli, vero puttana, dillo che sei una puttana ?” le stavo riversando addosso tutta la rabbia e l’eccitazione repressa nei giorni scorsi.
“siiii, siiiii, i tuoi amici hanno dei cazzi bellissimi siiiiii sono una laida puttana ninfomane siiiiii!!”
Inutile dire che sia a me che a mia madre (sarà genetico ?) piaceva un sacco dire sconcezze simili!
“la mammina cara ne vuole ancora vero? la brava mammina tutta casa e chiesa ? eh ! puttanaaaaaa, maialaaaaaaaaaaaaa!”. Mentre dicevo queste cose la schiaffeggiavo in viso alternando il cazzo alle mani.
“si si siiiiiiiiiiii sborrami in faccia voglio bere la tua sborra siiiii ho sete di sborra …. Sborra in faccia a sta troia sborramiii addosso stronzoooo!”.
Ero davvero arrivato al capolinea le mie palle ribollivano di sperma ed in men che non si dica potenti fiotti biancastri andarono ad incorniciare il volto e le tette di quel puttanone di mia madre la quale aveva atteso affamata a bocca aperta come la più consumata delle pornostar.
Fu una sborrata davvero sensazionale per essere stata prodotta da un solo pisello, non lo dico per vantarmi ma la quantità di sborra di cui era ricoperta mamma sembrava provenire da almeno 3 persone. Sborra nei capelli, sulle tettone, sugli occhi, goccioloni densi di sperma rigavano tutto il suo viso.
“Adesso sì che abbiamo finito mamma, per stasera ovviamente! Questa è la prima trombata di una lunghissima serie!”
“si Paolino ..”
“e smettila di chiamarmi Paolino, puttana, io sono il tuo padrone!”.
“si padrone …. Non vedo l’ora!”.
“Ma guardati che razza di maiala che sei, mai avrei pensato di avere una madre tanto troia! E adesso puliscimi il cazzo che c’è ancora un po’ di sborra, non vorrai sprecare tutto sta delizia che mi è costata tanta fatica, dai muoviti puliscimi il cazzo” .
Mamma senza fiatare prese a leccarmi l’asta ripulendola da ogni rimasuglio di sperma, ingoiando tutto come una pompa.
Finito il lavoretto mi alzai dal letto dei miei genitori e mi diressi a fatica nella mia stanza, lasciandomi cadere esausto nel letto, con l’immagine della mia cara ed un tempo severa ed educanda mammina ricoperta da un marea di sperma grondante.
….. continua.
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