Cameriere in estate 4 – Il biscotto inzuppato

Scritto da , il 2021-08-19, genere prime esperienze

Quarto capitolo della mia prima stagione da cameriere. Siamo nel 1976 in Liguria, e sono un ragazzino piuttosto imbranato che sta scoprendo i piaceri del sesso. Sono racconti legati ad esperienze di vita vissuta e romanzati dalla mia fantasia. I luoghi ed i nomi dei protagonisti potrebbero non essere tutti corrispondenti per ovvi motivi di privacy. Capire ciò che è reale e ciò che è fantasia, lo lascio all’interpretazione del lettore.

Prima di leggere questo capitolo consiglio la lettura dei capitoli precedenti altrimenti si fa fatica a comprenderne la trama.


Milly guarda in corridoio per controllare che non ci sia nessuno e mi fa sgattaiolare dentro la sua camera.
Una camera con due letti singoli messi uno di fronte l’altro appoggiati alla parete (per fortuna, altrimenti avrei dovuto dormire sul pavimento). Lei è bellissima, con un pantaloncino corto di jeans, una larga t-shirt bianca e ciabatte infradito. Profuma di bagno schiuma e i capelli sono ancora un po’ umidi. Non ha il reggiseno e intravedo i capezzoli che spingono sulla t-shirt, mi avvicino, le cingo i fianchi con dolcezza e la bacio. È parecchio diversa dalla sorella che sembrava volesse violentarmi, lei è più dolce, mi prende la testa e mi accarezza la nuca, spinge la lingua dentro la mia bocca senza furia, ma con decisione. Mi stacco e le dico: “Ho davvero bisogno di farmi una doccia, mi sento a disagio, puzzo di sudore e sono tutto appiccicaticcio, faccio presto.”
“Ok, tanto la parte migliore, il sapore del maschio, se l’è già preso mia sorella e adesso il tuo cazzo saprà della sua saliva. Fatti la doccia, ma non metterci troppo che sono già bagnata”.
Accompagna le parole infilando una mano dentro i pantaloncini, si tocca un po’ e poi mi porge le dita da succhiare. È vero, sono già tutte bagnate e profumano dei suoi umori. Le lecco e mi piace il sapore, è quasi dolce.

Esco dalla doccia, mi asciugo velocemente e con l’asciugamano ai fianchi torno in camera. La luce è accesa e la trovo completamente nuda, seduta di traverso sul letto con la schiena appoggiata alla parete. Si tocca il seno, non parla e mi guarda, gli occhi lascivi e pieni di voglia, resto in piedi davanti a lei, rapito, poi mi dice: “Resta lì, togli l’asciugamano e fammi vedere come ti masturbi…lentamente”. Io obbedisco, rapito da quella situazione erotica e inizio a farlo, il pene ritorna presto duro, lei allarga le gambe, si passa la mano sulla vulva e l’accarezza, con il medio indugia sul clitoride a formare come un cerchio. Si masturba piano e con due dita se la allarga, sospira, ma continua a fissare la mia mano che va su e giù, un gioco che dura diversi minuti. Mi guarda negli occhi e dice: “Leck meine Muschi – leccami la figa”.

Beate letture porno della mia infanzia, quando appoggio la bocca so già esattamente cosa devo fare. Inizio a leccare tutto intorno, prendo con le labbra i peli ricci scuri e li tiro leggermente, la lingua indugia sulle grandi labbra e con il pollice della mano destra vado a massaggiare sopra il clitoride, ma senza toccarlo. Lei vibra, ansima, inarca la schiena: “Leccala dentro, ti prego”.
“Non ancora” rispondo.
È già tutta bagnata, i suoi umori di piacere sono densi, profumati e hanno un sapore leggermente salato; li raccolgo con la lingua e li assaporo. Che stupido, penso, ho sempre creduto che la cosa mi avrebbe fatto schifo e invece l’odore e il sapore sono incredibilmente eccitanti.
“Così mi stai torturando”, mi dice, e allora arrivo con la punta della lingua a tormentare il clitoride, inizio a raspare, prima delicatamente e poi sempre più a fondo. Mmmh, è inebriante, mi spingo più giù fino a leccare l’ano, provando a ripetere quello che mi aveva fatto Nina poco prima. Lei lancia un gridolino di sorpresa e alza completamente le gambe per facilitarmi, geme, continuo a leccare la rosellina e poi risalgo, infilo la lingua dentro la vagina fin dove arrivo e inizio a farla andare su e giù, prendo il clitoride tra le labbra e succhio, lei mi prende la testa con le mani e se la spinge contro, stringe le gambe e un violento orgasmo la fa gridare. Dalla camera a fianco sentiamo battere sul muro, è Nina che ci avvisa di non fare troppo casino.
Ho la bocca piena dei suoi umori, Milly si calma, ma il corpo continua a tremare con delle forti scosse, non riesce a parlare.
Mi rialzo, la stendo sul letto e mi adagio al suo fianco, la bacio con dolcezza, la saliva si mischia col gusto dei suoi umori, lei mi butta le braccia al collo e mi stringe forte a sé. Continuiamo a limonare così per diversi minuti e il mio pene è sempre sull’attenti, anche se l’intermezzo simil fidanzati l’ha fatto un po’ rilassare.
“Non è male il mio sapore” mi dice.
Si stacca e scivola in giù, indugia con la lingua sui miei capezzoli, sputa un pelo del mio petto villoso, mi alza un braccio, annusa e lecca l’ascella, mi fa il solletico e la caccio, continua a scendere lentamente con la lingua fino all’ombelico, lo lecca, e piano piano scende fino ad arrivare a lambire il glande, lo annusa a fondo, qualche leggero colpo con la lingua e poi lo infila tutto in bocca. Io faccio un respiro profondo di soddisfazione, sento il caldo della sua bocca che avvolge tutta l’asta e la lingua che si muove, mi sembra d’essere in paradiso e resterei così per delle ore, ma lei non è dello stesso parere. Appena sente che la consistenza è tornata a livelli ottimali torna su e mi si sdraia sopra, si struscia, mi accarezza, allarga le gambe e sento che appoggia la figa sopra il mio pene, infila la mano per sotto e lo afferra per dirigerlo, a quel punto mi viene istintivo spingere e do un piccolo colpo di reni, lei ha un gemito sommesso e, alzandosi leggermente, se lo infila tutto dentro; è talmente bagnata che entra senza alcuna fatica.
Sento il membro completamente avvolto, lei è caldissima e inizia a muoversi su e giù, prima lentamente e poi sempre con più determinazione mi cavalca, appoggia le mani sul mio petto e si muove avanti e indietro, poi si stende sopra e muove solo il bacino facendo su e giù. L’eccitazione accumulata tra lei e Nina mi fanno durare poco, glielo dico e subito gli vengo dentro copiosamente. Rallenta il suo ritmo e mi guarda quasi con disperazione: “Non fermarti”, gli dico, “Continua che si riprende in fretta.”
E così è, Milly continua a dimenarsi sopra di me e in breve mi torna duro come prima. La prendo per i fianchi e la alzo un po’, adesso sono io che la scopo da sotto, stantuffo velocemente e la sento gemere come una matta, sta quasi per venire e allora mi fermo. Mi guarda stravolta, esco da sotto e di peso la sposto mettendola a pecora posizionandomi dietro: “Nein, non lo voglio nel culo, non l’ho mai fatto” e cerca di allontanarmi.
“Nel culo?”, penso, “Ma proprio no, non credevo neppure si facesse tra un uomo ed una donna.”
“Ma quale culo” gli dico, “ti voglio doggy style”.
Si tranquillizza e si mette in posizione, entro piano dentro di lei, gli stringo i fianchi e inizio a pompare. I succhi di ambedue scendono e disegnano rivoli all’interno delle sue cosce, il mio pube urta contro i suoi glutei e ad ogni colpo le palle sbattono contro la sua figa, sembra un forte schiaffo. Sono sicuro che lo sente anche Nina nell’altra stanza, mi aspetto che da un momento all’altro entri in camera con noi. Non mi dispiacerebbe.

Seguendo il consiglio di Salvo il mio ritmo è volutamente lento e costante, sento che funziona, Milly continua a gemere, abbassa le spalle, poggia la testa sul cuscino, si alza sulle braccia, alza la testa, non riesce a stare ferma e continua a dimenarsi.
Mi dice di fermarmi e mi fa uscire da lei, si stende sul letto, mi vuole sopra, mi vuole guardare in faccia. Allarga le gambe e mi adagio in mezzo, con una mano prende il pene e lo dirige dentro, io spingo, lei mette le mani sui miei fianchi e mi impone il ritmo. La sento tremare, so che fra un po’ avrà un orgasmo ma io ho la sensazione di poter durare ancora a lungo e allora aumento il ritmo dei colpi. Sono colpi profondi e veloci, alzo il busto poggiandomi sulle braccia, i colpi di reni sono potenti, Milly apre la bocca, il suo respiro e i gemiti sono dettati dal mio ritmo, mi fissa, gli occhi sono sgranati e mi guarda come mi vedesse per la prima volta, con le mani mi artiglia le spalle, sento le sue unghie che graffiano e, finalmente, un urlo. Immediatamente mi chino e la bacio soffocando almeno in parte il rumore, lei mi avvolge con le sue braccia e mi stringe a sé tremando tutta. Io sono ancora dentro di lei e continuo nella mia azione lentamente, lei ansima, il corpo è percorso da continue scosse, ha un orgasmo lunghissimo, sembra non terminare mai.
Mi fermo, piano piano si calma e allora esco, sono tutto bagnato del miscuglio dei reciproci fluidi e anche il lenzuolo lo è, continuiamo a stringerci come due innamorati.
“Ho avuto un orgasmo che non finiva più, non mi era mai capitato. Sei sicuro di non averlo mai fatto prima? Sembri molto più esperto di quanto affermi” mi dice.
“Ho letto tanti libri” rispondo.
Mi da un buffetto sulla guancia: “non prendermi in giro, mi hai fatto squirtare e non mi succede quasi mai”.
Non potevo dirgli che Salvo è un ottimo consigliere.
“Comunque io ce l’ho ancora duro e sono venuto solo una volta, dobbiamo andare in pari, tocca a te adesso”.
Prende il pene in mano e inizia una lenta sega: “Volentieri, ti è piaciuto ieri sera? Vuoi che lo rifaccia?”
“Certo che mi è piaciuto, vuoi giocare ancora col mio culetto?”
“Stasera te lo voglio anche leccare”, non gli dico che Nina l’aveva già fatto poco prima.
“Ma perché, quando ti ho girato, avevi paura che te lo volessi infilare nel culo?”
“Perché in Germania ha iniziato a prendere piede questa moda e ci sono delle donne cha amano farsi inculare. Io non ho mai provato e non voglio perché fa male”.
“Non lo sapevo, ma credo che mi piacerebbe. Un giorno proverò anche questa esperienza”.
“Sei giovane, ma stai già diventando un porcellino. Comunque, non credo dovrai aspettare molto, mia sorella fa l’anale già da un bel po’ e domani potrebbe concederti il culo”.
Questa la devo raccontare a Salvo, chissà se lui ha mai fatto l’anale in Francia.
Milly mi gira e mi impone la posizione a pecorina, si mette dietro di me ed inizia ad accarezzarmi l’interno cosce, sale con le mani fino alle palle, le stringe leggermente, allunga la mano e afferra l’asta, è ancora bagnata dei nostri umori e scivola che è un piacere, quanto mi piace.
Si ferma e con le mani allarga i glutei, sento che cerca di spostare un po' i peli con le dita, ci sputa sopra e si attacca con la lingua, lecca piano infilando dentro la punta.
È la versione soft di quell’assatanata di Nina.
Continua così per un po’ e poi sento che infila un dito, ma così non mi piace, voglio metterglielo in bocca. Mi giro e mi siedo di traverso sul letto con le spalle appoggiate alla parete, le ginocchia e i talloni in alto. Lei si mette in ginocchio sulla mia destra e infila la testa tra le mie gambe, la bocca ad ingoiare il cazzo e, contemporaneamente, la sua manina a cercare il mio culo; di nuovo sento il suo ditino che entra, stavolta fino in fondo. Esattamente come la sera prima inizia una pompa da infarto, ma stavolta con la mano sulla sua testa sono io a dettarne ritmo e profondità. Non me ne rendo conto, ma la spingo un po’ troppo giù e sento che ha quasi un conato di vomito. Mi fermo, le alzo la testa, mi guarda come a chiedere spiegazioni del perché l’ho interrotta e subito si rituffa a prenderlo in bocca. Come la sera prima sento l’orgasmo arrivare da lontano, con questo trattamento lei lo sta dilatando, inizio a godere, continuo a lungo e finalmente, dopo un tempo che sembra interminabile, esplodo. Nonostante sia la seconda venuta, il getto è abbondante e Milly cerca di tenerlo in bocca, ma non ce la fa e dei rivoli scendono dagli angoli della bocca, alza la testa e, guardandomi negli occhi vedo che ingoia, si china e riprende a leccare ciò che è rimasto sull’asta, arrivando a succhiare tra i peli delle palle. Si siede, mi guarda, con le dita si pulisce le labbra e poi lecca anche quelle il suo sguardo è malizioso e soddisfatto.

Che porca che è questa tedeschina, penso.

Siamo ambedue sfiniti, ci stendiamo, lei si mette di schiena e io da dietro l’abbraccio e poggio il viso sulla sua nuca, mi prende le braccia e se le stringe al petto. La finestra è rimasta a aperta e una leggera brezza di mare ci rinfresca, mi sento bene, trovo bellissimo il contatto pelle con pelle, per me è la prima volta. In bocca ho ancora il sapore dei suoi umori e della sua saliva. Stasera non mi lavo i denti, penso, e ci addormentiamo così, abbracciati nel letto singolo.

Continua

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