Chicca in ufficio -3- (continua)
Scritto da LanA, il 2021-08-11, genere dominazione
La sua mano spinse la testa di lui contro la sua figa grondante, mollando il cazzo del capo.
Dopo questo secondo orgasmo i due concessero a Chicca il tempo di sedersi normalmente, riassettarsi la gonna e riavviarsi i capelli.
Lei sperò che fosse finita lì, ma il capo chiese all’ispettore di aprire la porta, e condusse Cristina nel suo studio.
Una volta dentro e chiusi a chiave, Chicca si ritrovò in piedi con il suo capo in piedi di fronte a lei e l’altro alle spalle.
Il capo la baciava in bocca, e l’altro le leccava il collo e le orecchie.
Tutti e due le toccavano le cosce, sollevando la gonna.
Poi il capo prese la mano di Cristina e la portò sul suo cazzo.
Lei prese allora la prima iniziativa, e con l’altra mano afferrò anche il cazzo dell’ispettore e cominciò a segarli mentre il capo le sditalinava la figa, e l’altro il buco del culo.
Poi il capo si sedette, e la fece accomodare su di lui a gambe aperte.
Lei introdusse il cazzo nella figa, e cominciò a muoversi, mentre lui la teneva per i fianchi.
L’altro accostò il cazzo alla bocca di lei, che capì e lo prese in bocca.
Chicca dopo un paio di minuti venne, in questa posizione, seduta sul suo capo.
Al che il capo la fece sollevare, e l’altro le cominciò a leccare il buco del culo e lo rese morbido.
“E’ tutto tuo, impalala”.
Il cazzo scivolò facilmente nell’ano di Chicca, che abbandonata all’indietro si reggeva sull’uomo alle sue spalle, mentre l’ispettore con il pollice le stimolava il clitoride.
Fu allora che Chicca cominciò a venire, ma stavolta con violenza, quasi urlando, dimenticando che dall’altra parte della porta i suoi colleghi erano tornati e potevano ascoltare ciò che accadeva.
Dopo che il capo fu contento dell’inculata, la sollevò e le introdusse di nuovo il cazzo in figa e fu l’altro a prenderla da dietro.
Il piacere divenne parossistico per Chicca, che non aveva mai provato una sensazione simile.
Dopo 5 minuti di questo trattamento, l’ispettore alle sue spalle le venne in culo, e il capo fece scendere Chicca e le venne sul viso.
Questo mentre lei, inginocchiata, leccava l’asta, ancora scossa dal piacere sconvolgente che l’aveva fatta godere più e più volte nei 5 minuti precedenti.
Il giorno successivo, all’ora di uscire, Chicca stava aspettando Gigi, il marito che doveva passare a prenderla.
Erano quasi le 18, l’ora di andare a casa, quando li capo la chiamò nella sua stanza, perché voleva darle delle lettere da spedire la mattina seguente prima di andare in ufficio.
Chicca si sentiva accaldata, nonostante fosse vestita in un modo piuttosto leggero.
CONTINUA ...
Dopo questo secondo orgasmo i due concessero a Chicca il tempo di sedersi normalmente, riassettarsi la gonna e riavviarsi i capelli.
Lei sperò che fosse finita lì, ma il capo chiese all’ispettore di aprire la porta, e condusse Cristina nel suo studio.
Una volta dentro e chiusi a chiave, Chicca si ritrovò in piedi con il suo capo in piedi di fronte a lei e l’altro alle spalle.
Il capo la baciava in bocca, e l’altro le leccava il collo e le orecchie.
Tutti e due le toccavano le cosce, sollevando la gonna.
Poi il capo prese la mano di Cristina e la portò sul suo cazzo.
Lei prese allora la prima iniziativa, e con l’altra mano afferrò anche il cazzo dell’ispettore e cominciò a segarli mentre il capo le sditalinava la figa, e l’altro il buco del culo.
Poi il capo si sedette, e la fece accomodare su di lui a gambe aperte.
Lei introdusse il cazzo nella figa, e cominciò a muoversi, mentre lui la teneva per i fianchi.
L’altro accostò il cazzo alla bocca di lei, che capì e lo prese in bocca.
Chicca dopo un paio di minuti venne, in questa posizione, seduta sul suo capo.
Al che il capo la fece sollevare, e l’altro le cominciò a leccare il buco del culo e lo rese morbido.
“E’ tutto tuo, impalala”.
Il cazzo scivolò facilmente nell’ano di Chicca, che abbandonata all’indietro si reggeva sull’uomo alle sue spalle, mentre l’ispettore con il pollice le stimolava il clitoride.
Fu allora che Chicca cominciò a venire, ma stavolta con violenza, quasi urlando, dimenticando che dall’altra parte della porta i suoi colleghi erano tornati e potevano ascoltare ciò che accadeva.
Dopo che il capo fu contento dell’inculata, la sollevò e le introdusse di nuovo il cazzo in figa e fu l’altro a prenderla da dietro.
Il piacere divenne parossistico per Chicca, che non aveva mai provato una sensazione simile.
Dopo 5 minuti di questo trattamento, l’ispettore alle sue spalle le venne in culo, e il capo fece scendere Chicca e le venne sul viso.
Questo mentre lei, inginocchiata, leccava l’asta, ancora scossa dal piacere sconvolgente che l’aveva fatta godere più e più volte nei 5 minuti precedenti.
Il giorno successivo, all’ora di uscire, Chicca stava aspettando Gigi, il marito che doveva passare a prenderla.
Erano quasi le 18, l’ora di andare a casa, quando li capo la chiamò nella sua stanza, perché voleva darle delle lettere da spedire la mattina seguente prima di andare in ufficio.
Chicca si sentiva accaldata, nonostante fosse vestita in un modo piuttosto leggero.
CONTINUA ...
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