A casa da solo

Scritto da , il 2021-04-14, genere masturbazione

Sono a casa da solo per una settimana, mi sono svegliato con una certa voglia. Ancora a letto mi sono messo cazzeggiare con il cellulare e mi è venuto in mente che era da un po' che non mi masturbavo il culo. Era una mia vecchia passione che occasionalmente riprendevo.
Mi sono al pensiero che essendo un po' fuori allenamento avrei dovuto faticare e lavorare un pochino per riallargare il buco del culo. Senza neanche alzarmi mi sono spogliato nudo e mi sono passato il lubrificante su cazzo e palle. Non sarebbero stati i protagonisti ma mi piaceva sentirmi unto ovunque.
Poi sulla schiena, allargate le chiappe e colato il lubrificante sul buco, per lavorarlo con le dita e ne spingerne dentro uno.
Fare tipo una sveltina e infilarmi subito un oggetto grosso e duro oppure fare con calma e prendermi tutto il tempo? Meglio la seconda.
Non avevo un dildo o altri giocattoli in casa, un po' per necessità, un po' perché ero sempre stato un appassionato di oggetti vari ed eventuali: la ricerca, il dubbio se utilizzabile o meno, le forme non regolari e le sensazioni inattese...
No, le verdure non mi sono mai piaciute tanto, neppure là dietro.
Le dita non mi hanno mai fatto godere particolarmente, sì d'accordo, sei in doccia e hai voglia, ma sei sempre un po' scomodo e non entrano in profondità.
Così mi sono alzato a cercare oggetti per casa. Nello studio ho trovato un pennarello indelebile, non molto grosso, l'ideale per partire. Non serve neanche che mi metta in posizioni particolari, lo faccio in piedi: appoggio, spingo e via.
Ora cammino per casa con una mano dietro altrimenti mi scivola fuori. Un giretto in bagno, trovo una bella spazzola con il manico ondulato. Tolgo il pennarello e ora via con la spazzola. Mi sono dovuto piegare un po' in avanti, ma è entrata e soprattutto resta ferma senza la debba tenere. Giro ancora con una spazzola nel culo e vado in cucina.
Qui in un minuto raccolgo i vari utensili con il manico, nell'indecisione li provo tutti, quello di metallo, quello in plastica, quello in legno... Diversi materiali che entrano ed escono, il mio buco accoglie tutto, aprendosi e chiudendosi.
Resto alla fine con una frusta, mi alzo e continuo il giro.
La casa non offre altro, ma ho una illuminazione: gli attrezzi che ho giù in garage.
Non posso scendere così, ma devo restare con qualcosa dentro. Torno nello studio e trovo un tubo di un sigaro che mi avevano regalato. Bello grosso, liscio, discreto.
Mi vesto, solo all'ultimo tolgo la frusta, metto il tubo e tiro su le mutande e i jeans.
Scendo, saluto i vicini che incrocio e apro il garage. La mia auto blocca il passaggio, così salgo. Quando mi siedo il tubo va tutto su.
Porto fuori l'auto, rientro, prendo la cassetta e vado su.
Apro e trovo i due oggetti che mi faranno godere.
Prendo il manico di una lima, tolgo la lima, è grosso e sagomato, curvo dietro.
Devo prepararmi bene: ci metto un preservativo attorno, metto il lubrificante. Mi metto sulla schiena, sollevo le gambe e inizio a spingere. Sento il buco che si allarga, si stira, respiro, ansimo e entra fino a metà la parte più grossa. L'altra metà resta fuori altrimenti mi scappa dentro. La dilatazione è importante ma è solo in preparazione.
Prendo il martello, lo metto in piedi su una sedia, ci metto sopra un altro preservativo, metto altro lubrificante.
Poi piano mi alzo, tolgo il manico della lima, e mi siedo sul martello. Il manico è piatto sopra quindi devo sedermi con cautela e allargare il più possibile il buco.
È molto faticoso ma alla fine ce la faccio, è la dilatazione più grande oggi ma la sfida è infilarne il più possibile. Vado giù, cerco di farlo entrare a fondo, come riferimento ho la lunghezza del preservativo, entra quasi tutto. Finalmente posso dire di avere il culo aperto e pieno, è il mio colpo finale, mi bastano due affondi per venire con schizzi lenti e lunghi.
Mi alzo e metto una mano dietro per sentire il mio buco spalancato e pulsante che si chiude.

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