La fregna bagnata di mia sorella.

Scritto da , il 2019-12-09, genere incesti

Che serata deludente, sono uscita con le amiche e non sono riuscita a trovare ne uno straccio di uomo ne una ragazza con cui divertirmi, sono giorni che non faccio sesso, sono quasi stufa. Eppure mi ero vestita carina, abitino corto, tacchi alti, si vede che non attiro più nessuno. E’ anche vero che i ragazzi che si sono avvicinati, erano degli emeriti cretini.
Va bhe, ora sono a casa e mi aspetta il letto, come si dice, dormiamoci sopra.
Che palle tornare a casa prima di mezzanotte. Strano sento dei rumori provenire dalla mia camera, mia sorella doveva uscire con il suo ragazzo, che sia tornata prima?.
Forse mi sbaglio, ma la sento ansiamare, sarà sicuramente la mia immaginazione.
Apro leggermente la porta, la vedo contorcersi sul letto, probabilmente sta avendo un brutto sogno, eppure la sento respirare a fatica. Spingo la porta ulteriormente e vedo il suo seno uscire dalle coperte, se lo sta sfiorando con la mano sinistra, stai a vedere che mia sorella si sta masturbando.
Ne ho la conferma quando la vedo contorgersi con una mano tra le gambe. Hai capito la sorella. Sarà l’astinenza, ma la cosa mi eccita molto. Mi fermo a guardarla e mi mordo la lingua.
Mia sorella è sempre stata più bella di me, e ha sempre avuto un seno meraviglioso, ma non l’ho mai pensata fisicamente, anche se a volte, vederla in intimo, mi turba.
Istintivamente mi alzo il vestito e incomincio ad accarezzarmi, per fortuna non mi ha ancora vista. Mi appoggio allo stipide e la guardo, vedo la sua mano stringersi si seni naturali, come lo vorrei toccare. Quindi passo la mano sul mio, purtroppo rifatto.
Improvvisamente mi nota, anche se sono nell’ombra.
“Chi sei?”
“Sciocca sono io” – E avanzo, per farmi vedere meglio.
“Che cavolo fai”
Sorrido e la guardo – “Piuttosto cosa stai facendo tu”.
Lei si imbarazza e diventa ancora più bella. Mi tolgo i vestiti, rimango in intimo, mi infilo nel suo letto e le accarezzo le spalle.
“A quanto pare hai litigato con il moroso”
“Non me ne parlare” – Ora è meno agitata.
Le accarezzo lentamente le spalle – “Cosa è successo?”
“Ha fatto cilecca” – Scoppio a ridere
“Poverino capita” – Le accarezzo i fianchi – “Sai chi non fa mai cilecca?”
“No”
“Le mie amanti femminile” – Ora la mia mano passa sul culo.
“Sei la solita pervertita” – e si gira verso di me – “Metti a posto quella mano, sono tua sorella”
“Tesoro, non volevo fare nulla, solo confortarti”
Le sue labbre sono morbide e carnose, sono a pochi centimetri da me, le guardo e di getto la bacio.
Lei mi allontana.
“Ma cosa fai, idiota” – e ancora una volta si gira di spalle – “Mi sa che hai sbagliato letto”
“Può darsi” – e le bacio il collo.
Si rigira di scatto – “La devi smettere” – Mi allontanta con un calcio – “Il tuo letto ti aspetta”
Io ho una voglia inefrenabile, me ne frego che è mia sorella. Le appoggio delicatamente le mie labbra sulle sue, la bacio e le succhio il labbra superiore.
Questa volta non mi dice nulla e mi guarda, forse ho una speranza, la ribacio, questa volta più intensamente e per la prima volta la sento rispondere con passione.
Si ristacca da me.
“Ok, ora vai a letto, facciamo che non è successo nulla”
Ma io rimango immobile e accarezzo il suo seno e gli dò un pizzicotto al capezzolo sinistro.
“Ahia, sei una idiota”
Le prendo la nuda e la attiro verso di me, questa volta ci metto la lingua e le penetro la bocca.
Lei mi spinge via, e forse per caso, appoggia le mani sul mio seno. Io mi eccito. E’ il momento di fare la mossa decisiva. Le metto la mano tra le gambe e le accarezzo il clito, lei sbarra gli occhi. La sento agitata, ma ormai mi sono lanciata.
Sento la sua passera già bagnata, del resto si stava già divertendo in precedenza. Stringo il clito tra le dita e sembra che accetti quella pressione, la bacio ancora.
Mi avvicino sempre di più e sento la sua gamba destra prenetrare tra le mie, ci abbracciamo. La sua lingua accarezza la mia, probabilmente ha accettato le mie provocazioni.
Non smettiamo di leccarci, il suo ginocchio si appoggia sulla mia passera e la sento spingere.
Sentire il suo seno sul mio petto, è una sensazione divina.
Improvvisamente sento le sue dita scorrere sulla mia coscia sinistra, e si avvicinavano sempre di più al mio monte di venere, cosa vuole fare. Lo capisco immediatamente, vuole ricambiare e mi accarezza la passera.
Sarà che è mia sorella e già l’adoro, ma ora sento che l’amo.
Sento le sue dita penetrarmi, sono in estasi. Siamo in competizione, vediamo chi fa più godere l’altra. Penso che vinca lei.
Le bacio dolcemente il seno, lo lecco, la guardo, è decisamente eccitata. Scendo con la lingua, ora la scorro sulla sua pancetta adorabile, la passo sul pearcing dell’ombelico e poi accarezzo li clito con la punta.
Lei si agita.
“No, no, non farlo”
Non l’ascolto.
Lo lecco, lo mordo, lo succhio. Infilo due dita nella figa. Adoro il suo respiro affannoso.
Apro le grandi labbra con le dita e la penetro con la mia mordida estremità. Mi innonda la faccia con i suoi umori, sento che mi desidera anche se sono sua sorella. Infilo tre dita e lei impazzisce. Stringe le gambe, vuole sentirle dentro di se.
“Ti voglio bene sorellina”
Io rido.
Mi siedo sulla sua faccia e continuo a leccarla, sculetto per invogliarla, lei sempra indecisa e me la accarezza con la mano.
“Leccami”
“Cosa?”
“Leccami”
La sento deglutire, poi sento qualcosa di morbido che mi sfiora il clito, poi la spalma tutta lunto la mia apertura.
“Uhnn, sei fantastica”
Io continuo a leccarla.
“Sono meglio del tuo moroso, vero?” – Non risponde.
Ha la bocca completamente attaccara alla mia passera, mi sento posseduta.
Sento dentro di me il suo alito caldo.
Siamo in uno spazio temporale diverso, qui siamo semplicemente due amanti.
MI giro e mi sdraio sopra di lei, la bacio ancora.
“Sei stupenda”
“Sciocca”
Mi accarezza il seno e la cosa mi piace, lo stringe. Ci strusciamo.
“Quindi il cretino non è riuscito a scoparti”
“No”
“Allora lo faccio io, sorellona”
Non capisce.
Le alzo la gamba sinistra, le appoggio la mia passera sulla sua, mi guarda, ha un sussulto e io inizio a spingere. Lei gode immediatamente. Faccio strusciare il mio piacere sul suo, i nostri clitoridi si toccano, le bacio il seno. Si morde le labbra. Lo faccio anch’io, siamo sorelle.
Lei chiude gli occhi – “Si, amore mio fammi godere, fammi venire” – Chissà a chi sta pensando.
Le massaggio il seno da sotto, le stringo, le spingo. Riapre gli occhi. Sento la sua fregna umidificarsi maggiormente.
“Oddiiooooooooo”
E venuta, la guardo soddisfatta, accarezzo le sue labbra inferiori, mi metto le dita umide in bocca. Lei diventa dolcessima, improvvisamente, forse si accorge, chi ha di fronte, sua sorella, si copre gli occhi con le mani.
Mi masturbo sopra di lei, e le bacio strato di pelle, ma capisco che si vergogna.
Le dò un ultimo bacio. Mi dirigo verso il mio letto, prima però prendo, da un cassetto, il mio dildo e mi sdraio. Lo succhio, guardo lei, incrocio il suo sguardo, sembra curiosa. Spompino quel coso di plastica, poi lo metto tra le mie gambe, lo spingo all’interno. Guardo il soffitto. Allargo le gambe.
Mi scopo lentamente.
Chiudo gli occhi, mi rendo conto di quello che ho appena fatto, e mi eccito ulteriolmente. Sento una mano afferrare la mia, apro gli occhi, ovviamente è mia sorella. Mi guarda.
Spinge il dildo dentro di me. Mi bacio le tette rifatte, poi me le accarezza.
“Più forte”
“Cosa”
“Spingi più forse, sorellona”
Lo fa immediatamente e mi violenta con quel simil pene, lo spinge fino in fondo. Le stringo il seno con la mano sinistra, si ferma un attimo.
“Sei una porca”
Mi sfila il dildo e lo succhia, poi si sposta i capelli e inizio a leccarmi la figa. Mi mette il dildo nel culo. Oddio. Si mette davanti a me, finge di possedere un pene e lo spinge con passione, intanto mi mette tre dita dentro, ma lo sta facendo davvero?
Sento che le gambe si aprono da sole, mi abbandono a lei. La fisso negli occhi, sento qualcosa nascermi dalla pancia, gli sguirto sulle mani. Lei mi guarda e sorride.
“Ora sciocca dormiamo” – Mi dà una sberla sul culo – “Non lo deve sapere nessuno” – Mi minaccia con il dildo, sorride – “hai capito”.
Si mette sotto le coperte.
“A proposito non lo dobbiamo farlo mai più”

Prima di addormentarmi penso a quello che è appena accaduto, a fin dove mi sono spinta, so che non dovremmo rifarlo, ma non so se dopo tutto questo, riuscirei a starle lontane, lasciamo fare al destino e mi addormento soddisfatta.

(Postilla, questo non è mai successo e non è neppure mai stata una mia fantasia, sto solo provando a fare un piccolo esperimento sociale, vediamo come va)

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