La sorella bona 9 (Un sottile divertimento)
Scritto da ErosMassimo, il 2019-03-29, genere incesti
Sì, me l’ero fottuta tutta, me l’ero fatta in ogni posizione, avevo posseduto ogni parte del suo splendido corpo, la sua bocca, il seno, le sue cosce spettacolose, la fica lubrificata e invitante, il culetto delizioso... Cazzo! mi ero eccitato di nuovo, mi era diventato duro anche se lo sentivo indolenzito. Poi, fortunatamente, il sonno ebbe il sopravvento.
Nei giorni e nelle settimane che seguirono ci comportammo normalmente, solo qualche sguardo di intesa e sorrisi di complicità da parte di lei. Dopo qualche mese i sorrisi sparirono e i suoi sguardi diventarono di sorpresa, interrogativi. Era evidente che lei non capiva come mai non avevo ancora reclamato i miei diritti, come mai non me l’ero scopata, almeno una volta. Io ne avrei avuto voglia già dal giorno dopo, ma esitavo, mi divertivo a tenerla in sospeso. Devo dire che avevo avuto una storiella con una ragazza conosciuta all’università ma, sinceramente, questo non mi avrebbe impedito di scoparmi anche mia sorella. Dopo un altro periodo di tempo, gli sguardi di mia sorella diventarono risentiti, di aperta ostilità. Ce l’aveva con me perché non era successo ancora niente, avvertivo chiaramente la sua irritazione, la rabbia della donna che vuole essere scopata e non lo ottiene. Mi eccitava da matti il pensiero che lei voleva il cazzo, lo desiderava ardentemente e non avrebbe avuto pace finchè non lo avesse ottenuto.
Passò ancora un po’ di tempo e lei non perdeva occasione, quando eravamo a tu per tu, di lanciarmi occhiate cattive e di essere sempre sgarbata. Dopo Natale, si era deciso di andare per la settimana bianca, in montagna e passarvi la notte di Capodanno con la nostra comitiva. Mi diedi da fare per organizzare, cercare l’albergo, mettermi d’accordo sui prezzi, ecc. Riuscii a distribuire le camere tra tutti in modo che restassimo fuori, sia io che mia sorella e avessimo una stanza singola, però ebbi l’accortezza di tenerle in sospeso e così, a un certo punto, per caso.....fummo costretti ad avere una sola stanza, all’ultimo momento e lontana dalle stanze degli altri. Lei era sempre più arrabbiata con me, perché le sembrava che cercassi di evitarla e io, in effetti, facevo di tutto per sembrare poco interessato, distaccato.
La sera dell’arrivo mi comportai normalmente, cercai la compagnia delle ragazze della comitiva, mentre mia sorella fu letteralmente assediata dai maschi delle altre comitive. Al momento di ritirarci nelle camere, ebbi l’accortezza di farla salire da sola perché si cambiasse e far sembrare normale che un fratello non fosse presente quando la sorella si spogliava.
- Sei già a letto? le dissi, bussando.
Lei nemmeno rispose, era proprio incazzata e io andai a letto senza interessarmi a lei...apparentemente. Dopo circa un’ora avvertii un leggero movimento, proprio lieve, la coperta si spostò: mia sorella si stava intrufolando nel mio letto.
Nei giorni e nelle settimane che seguirono ci comportammo normalmente, solo qualche sguardo di intesa e sorrisi di complicità da parte di lei. Dopo qualche mese i sorrisi sparirono e i suoi sguardi diventarono di sorpresa, interrogativi. Era evidente che lei non capiva come mai non avevo ancora reclamato i miei diritti, come mai non me l’ero scopata, almeno una volta. Io ne avrei avuto voglia già dal giorno dopo, ma esitavo, mi divertivo a tenerla in sospeso. Devo dire che avevo avuto una storiella con una ragazza conosciuta all’università ma, sinceramente, questo non mi avrebbe impedito di scoparmi anche mia sorella. Dopo un altro periodo di tempo, gli sguardi di mia sorella diventarono risentiti, di aperta ostilità. Ce l’aveva con me perché non era successo ancora niente, avvertivo chiaramente la sua irritazione, la rabbia della donna che vuole essere scopata e non lo ottiene. Mi eccitava da matti il pensiero che lei voleva il cazzo, lo desiderava ardentemente e non avrebbe avuto pace finchè non lo avesse ottenuto.
Passò ancora un po’ di tempo e lei non perdeva occasione, quando eravamo a tu per tu, di lanciarmi occhiate cattive e di essere sempre sgarbata. Dopo Natale, si era deciso di andare per la settimana bianca, in montagna e passarvi la notte di Capodanno con la nostra comitiva. Mi diedi da fare per organizzare, cercare l’albergo, mettermi d’accordo sui prezzi, ecc. Riuscii a distribuire le camere tra tutti in modo che restassimo fuori, sia io che mia sorella e avessimo una stanza singola, però ebbi l’accortezza di tenerle in sospeso e così, a un certo punto, per caso.....fummo costretti ad avere una sola stanza, all’ultimo momento e lontana dalle stanze degli altri. Lei era sempre più arrabbiata con me, perché le sembrava che cercassi di evitarla e io, in effetti, facevo di tutto per sembrare poco interessato, distaccato.
La sera dell’arrivo mi comportai normalmente, cercai la compagnia delle ragazze della comitiva, mentre mia sorella fu letteralmente assediata dai maschi delle altre comitive. Al momento di ritirarci nelle camere, ebbi l’accortezza di farla salire da sola perché si cambiasse e far sembrare normale che un fratello non fosse presente quando la sorella si spogliava.
- Sei già a letto? le dissi, bussando.
Lei nemmeno rispose, era proprio incazzata e io andai a letto senza interessarmi a lei...apparentemente. Dopo circa un’ora avvertii un leggero movimento, proprio lieve, la coperta si spostò: mia sorella si stava intrufolando nel mio letto.
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