La sorella bona 5 - Nella casa al mare
Scritto da ErosMassimo, il 2019-03-07, genere incesti
Mi gustavo la vista, dal basso, di quelle splendide cosce. Quanto è bona in minigonna!!! In realtà, si trattava di una microgonna aderentissima, ma proprio micro e mi stava facendo impazzire dal desiderio. Sentii un’impennata di eccitazione e mi venne un brivido di lussuria mentre salivo per raggiungerla, gli occhi fissi sulle sue gambe.
Sssssssss! sto andando a farmela, pensai. Mmmmmmmm!!!
Entrammo nella stanza in cui avrebbe dovuto andarci con il suo ragazzo, cioè la stanza di lui. Aveva un arredamento tipico da casa estiva, con un letto, un armadio, uno specchio e una poltroncina, tutti di vimini, più una sedia imbottita a mo’ di divano.
- Dai, diamoci da fare! ruppe il silenzio.
- Che ne diresti di continuare a prenderlo in bocca?
- Direi che va benissimo! Dai, tiralo fuori!
Mentre mi toglievo i pantaloni e il resto, mi godevo con gli occhi quel pezzo di gnocca che, a sua volta, aspettava impaziente di vedere l’oggetto del suo desiderio.
- Eccolo! e glielo sventolai spavaldo.
- Cazzooo! è durissimo!
Mi sedetti sulla sedia imbottita di vimini e la invitai a continuare. Lei non se lo fece ripetere e in una frazione di secondo ce l’aveva già in bocca e lo succhiava alla grande. Era proprio elettrizzante guardarla con il cazzo in bocca, osservare le sue labbra scorrere su è giù lungo l’asta. Presto si mise in ginocchio per stare più comoda e continuare quel super pompino. Era alla pecorina e mugolava mentre passava la lingua sul glande. Me la guardavo riflessa nello specchio e non vedevo l’ora di farmela in quella posizione.
La feci alzare, soddisfatto delle sensazioni che avevo provato e me la rimirai, compiaciuto. Lì per lì mi venne un’idea stuzzicante e le dissi di salire sul tavolo; lei capì subito e armeggiò un poco con il cellulare facendo sentire le canzoni della sua esibizione in discoteca.
- Come hai fatto a capire che volevo godermi lo spettacolo di prima?
- Ormai ho imparato a conoscerti! Sei un erotomane, fratellino, ma ti accontento volentieri perché mi piace eccitarti e mi piace tanto mostrarmi!
E così mi gustai quello spettacolo che aveva fatto impazzire tutti i maschi presenti in disco-teca. Era veramente da sballo, lei si muoveva più sensuale che mai, ammiccando maliziosa-mente e accentuando i movimenti del bacino. Si esibiva per me, solo per me, e io da sotto potevo finalmente fissarla scopertamente, senza nascondere il desiderio. Che cosce, che co-sce! Da perdersi completamente. Alla fine dello show ce l’avevo durissimo e la voglia di scoparmela era impellente. Le dissi di togliersi gli slip, poi la condussi fuori, sulla veranda. C’era un po’ di luna e si vedeva il mare.
- Che mi vuoi fare? mi disse sorridendo.
- Voglio prenderti qui, all’aperto, ci stai?
- Mmmhhh! con la voglia che ho, mi farei scopare anche in piazza!
La feci appoggiare sul muretto che affacciava sul mare e poi mi misi a slacciarle il reggiseno. Mi allontanai qualche metro e la guardai tutta intera. Era leggermente china, il vestito era cortissimo e accentuava in modo supersexy le sue gambe. La sentivo fremere e la mia ecci-tazione era all’apice.
- Mettimelo, dai! quanto ci vuole? non resisto!
Sssssssss! sto andando a farmela, pensai. Mmmmmmmm!!!
Entrammo nella stanza in cui avrebbe dovuto andarci con il suo ragazzo, cioè la stanza di lui. Aveva un arredamento tipico da casa estiva, con un letto, un armadio, uno specchio e una poltroncina, tutti di vimini, più una sedia imbottita a mo’ di divano.
- Dai, diamoci da fare! ruppe il silenzio.
- Che ne diresti di continuare a prenderlo in bocca?
- Direi che va benissimo! Dai, tiralo fuori!
Mentre mi toglievo i pantaloni e il resto, mi godevo con gli occhi quel pezzo di gnocca che, a sua volta, aspettava impaziente di vedere l’oggetto del suo desiderio.
- Eccolo! e glielo sventolai spavaldo.
- Cazzooo! è durissimo!
Mi sedetti sulla sedia imbottita di vimini e la invitai a continuare. Lei non se lo fece ripetere e in una frazione di secondo ce l’aveva già in bocca e lo succhiava alla grande. Era proprio elettrizzante guardarla con il cazzo in bocca, osservare le sue labbra scorrere su è giù lungo l’asta. Presto si mise in ginocchio per stare più comoda e continuare quel super pompino. Era alla pecorina e mugolava mentre passava la lingua sul glande. Me la guardavo riflessa nello specchio e non vedevo l’ora di farmela in quella posizione.
La feci alzare, soddisfatto delle sensazioni che avevo provato e me la rimirai, compiaciuto. Lì per lì mi venne un’idea stuzzicante e le dissi di salire sul tavolo; lei capì subito e armeggiò un poco con il cellulare facendo sentire le canzoni della sua esibizione in discoteca.
- Come hai fatto a capire che volevo godermi lo spettacolo di prima?
- Ormai ho imparato a conoscerti! Sei un erotomane, fratellino, ma ti accontento volentieri perché mi piace eccitarti e mi piace tanto mostrarmi!
E così mi gustai quello spettacolo che aveva fatto impazzire tutti i maschi presenti in disco-teca. Era veramente da sballo, lei si muoveva più sensuale che mai, ammiccando maliziosa-mente e accentuando i movimenti del bacino. Si esibiva per me, solo per me, e io da sotto potevo finalmente fissarla scopertamente, senza nascondere il desiderio. Che cosce, che co-sce! Da perdersi completamente. Alla fine dello show ce l’avevo durissimo e la voglia di scoparmela era impellente. Le dissi di togliersi gli slip, poi la condussi fuori, sulla veranda. C’era un po’ di luna e si vedeva il mare.
- Che mi vuoi fare? mi disse sorridendo.
- Voglio prenderti qui, all’aperto, ci stai?
- Mmmhhh! con la voglia che ho, mi farei scopare anche in piazza!
La feci appoggiare sul muretto che affacciava sul mare e poi mi misi a slacciarle il reggiseno. Mi allontanai qualche metro e la guardai tutta intera. Era leggermente china, il vestito era cortissimo e accentuava in modo supersexy le sue gambe. La sentivo fremere e la mia ecci-tazione era all’apice.
- Mettimelo, dai! quanto ci vuole? non resisto!
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