La sorella bona 7 (Il grande passo)
Scritto da ErosMassimo, il 2019-03-15, genere incesti
- Che fica! Che fica, che sei! le dissi ad alta voce, nel crescendo erotico.
– Sto pensando ai miei amici, quelli che ti hanno vista ballare e avevano gli occhi incollati sulle tue cosce! E i commenti che facevano. Tutti concordi a dire che sei una bonazza! Se sapessero…
- Cosa? mi fece lei, ansimando.
- Se sapessero che in questo momento quella bonazza me la sto facendo…
- Non glielo puoi certo dire!
E’ vero, non potevo certo dirlo in giro, ma mi eccitava il pensiero di farmi vedere con lei, da loro, in modo che capissero che me la scopavo.
- Adesso mettiti alla pecorina! le dissi, autoritario. Lei non se lo fece ripetere e si mise docile e languida come le avevo detto, facendomi deliziare per lo spettacolo. In un attimo le fui dietro e la penetrai nuovamente, glielo misi tutto dentro. Anche in quel momento, mi piace-va eccitarmi a pensare al suo ragazzo, era sicuramente a letto e forse pensava che lei stesse facendo altrettanto, e non sospettava minimamente, invece, che la sua ragazza si stava facendo scopare e che ero io a montarla, proprio sul suo letto, alla pecorina.
- Aaahhh! mi piace quando mi prendi in questa posizione! Mmmhhh! come lo sento, il caz-zo!
Non c’era dubbio, il suo ragazzo era stato proprio un coglione a lasciarla da sola, con la vo-glia che aveva di essere scopata. Cominciavo a perdere il controllo, aumentavo il ritmo e il piacere si intensificava.
- Siiì! te lo sto mettendo tutto dentro, fino all’ultimo millimetro, lo senti? ti piace? Ti piace il cazzo, vero?
- Mi piace! mi piace il cazzooo! le sentii dire a piena voce.
Stava per avere un altro orgasmo, stava fremendo tutta, ma mentre avevo deciso di lasciar-mi andare, mi disse ansimando di controllarmi, di non venire. Non capivo, ma feci un enorme sforzo per contenermi mentre la sentivo venire.
- Perché? le dissi non appena si riprendeva dall’orgasmo.
- Perchè oggi volevo fargli una sorpresa! Avevo deciso di fare il grande passo… Sì, dai, hai capito! disse, di fronte alla mia aria interrogativa. Sì, insomma, volevo farmelo mettere dietro, sentire le sensazioni, sapere se mi piace. Visto che lui mi ha bidonata, ho pensato che è giusto che sia tu a… Te la senti?
E’ inutile riferire la mia risposta.
- Mi ero anche procurata il lubrificante! Tieni, spalmatelo per bene, anzi, te lo spalmo io!
Ne prese una dose abbondante e cominciò a spalmarmela, impugnando il mio cazzo e distri-buendola per tutta la lunghezza con un movimento sapiente e sensuale.
- Mmmmm! che goduria. Ce l’avevo durissimo e stavo pregustandomi il momento in cui avrei iniziato a metterglielo. Ne lasciò un po’ di più sul glande, poi ne prese ancora abbon-dantemente e si portò la mano dietro…
- Ok! sono pronta! Dai, cominciamo! mi disse dando una leggera carezza al mio arnese.
Decidemmo di farlo sulla sedia imbottita, che era quasi una poltrona per quanto era como-da. Che delizia vederla mettersi alla pecorina e sistemarsi per trovare la posizione più comoda. Il suo fondoschiena rotondo, perfetto, era un qualcosa di veramente arrapante, il mio cazzo impazziva dalla voglia di trovarcisi lì, in mezzo.
– Sto pensando ai miei amici, quelli che ti hanno vista ballare e avevano gli occhi incollati sulle tue cosce! E i commenti che facevano. Tutti concordi a dire che sei una bonazza! Se sapessero…
- Cosa? mi fece lei, ansimando.
- Se sapessero che in questo momento quella bonazza me la sto facendo…
- Non glielo puoi certo dire!
E’ vero, non potevo certo dirlo in giro, ma mi eccitava il pensiero di farmi vedere con lei, da loro, in modo che capissero che me la scopavo.
- Adesso mettiti alla pecorina! le dissi, autoritario. Lei non se lo fece ripetere e si mise docile e languida come le avevo detto, facendomi deliziare per lo spettacolo. In un attimo le fui dietro e la penetrai nuovamente, glielo misi tutto dentro. Anche in quel momento, mi piace-va eccitarmi a pensare al suo ragazzo, era sicuramente a letto e forse pensava che lei stesse facendo altrettanto, e non sospettava minimamente, invece, che la sua ragazza si stava facendo scopare e che ero io a montarla, proprio sul suo letto, alla pecorina.
- Aaahhh! mi piace quando mi prendi in questa posizione! Mmmhhh! come lo sento, il caz-zo!
Non c’era dubbio, il suo ragazzo era stato proprio un coglione a lasciarla da sola, con la vo-glia che aveva di essere scopata. Cominciavo a perdere il controllo, aumentavo il ritmo e il piacere si intensificava.
- Siiì! te lo sto mettendo tutto dentro, fino all’ultimo millimetro, lo senti? ti piace? Ti piace il cazzo, vero?
- Mi piace! mi piace il cazzooo! le sentii dire a piena voce.
Stava per avere un altro orgasmo, stava fremendo tutta, ma mentre avevo deciso di lasciar-mi andare, mi disse ansimando di controllarmi, di non venire. Non capivo, ma feci un enorme sforzo per contenermi mentre la sentivo venire.
- Perché? le dissi non appena si riprendeva dall’orgasmo.
- Perchè oggi volevo fargli una sorpresa! Avevo deciso di fare il grande passo… Sì, dai, hai capito! disse, di fronte alla mia aria interrogativa. Sì, insomma, volevo farmelo mettere dietro, sentire le sensazioni, sapere se mi piace. Visto che lui mi ha bidonata, ho pensato che è giusto che sia tu a… Te la senti?
E’ inutile riferire la mia risposta.
- Mi ero anche procurata il lubrificante! Tieni, spalmatelo per bene, anzi, te lo spalmo io!
Ne prese una dose abbondante e cominciò a spalmarmela, impugnando il mio cazzo e distri-buendola per tutta la lunghezza con un movimento sapiente e sensuale.
- Mmmmm! che goduria. Ce l’avevo durissimo e stavo pregustandomi il momento in cui avrei iniziato a metterglielo. Ne lasciò un po’ di più sul glande, poi ne prese ancora abbon-dantemente e si portò la mano dietro…
- Ok! sono pronta! Dai, cominciamo! mi disse dando una leggera carezza al mio arnese.
Decidemmo di farlo sulla sedia imbottita, che era quasi una poltrona per quanto era como-da. Che delizia vederla mettersi alla pecorina e sistemarsi per trovare la posizione più comoda. Il suo fondoschiena rotondo, perfetto, era un qualcosa di veramente arrapante, il mio cazzo impazziva dalla voglia di trovarcisi lì, in mezzo.
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