Il guardone

Scritto da , il 2021-08-04, genere tradimenti

Tutto è iniziato nel primo anno di matrimonio, io e Gabriella ci siamo sposati giovani, io 24 lei 26, erano gli anni ottanta.
Lei donna stupenda, e molto sensuale, con già parecchie esperienze sessuali alle spalle, io molto giovane e con poca esperienza per il sesso, molte seghe, e una sola donna, molto più grande di mè, che mi ha iniziato al sesso, avevo 20 anni.
La prima volta che scopavo una donna, ed è stato pazzesco, entrare nella figa bagnata e venire immediatamente, sublime, e questo mi accompagnerà per tutta la mia vita, e condizionerà il nostro cammino di coppia.
La prima sera che uscii con Gabriella, fù lei ad indicarmi un posto per la camporella, allora si usava, pochi soldi e molta voglia, mi trovai in un parcheggio pieno di coppiette che scopavano alla grande, sentivo il loro gemiti, e mi eccitava da matti, poi lei si spogliò, si sfilò il suo abitino, e rimase nuda, con i soli sandali tacco 12, era una vera donna, tette da urlo una quarta, un fisico asciutto, mi aiutò a sfilarmi maglietta e pantaloni, e poi si fiondò sul mio cazzo duro.
Al contatto con le sue labbra iniziò a fremere, era bello sentire il calore della sua bocca, se lo infilò tutto in gola e iniziò a pomparmi, risultato, due minuti e le sborravo in bocca, e lei la bevve tutta.
Poi si mise comoda e spalancate le coscie, me la fece leccare, e dieci minuti dopo era un lago, mi prese per i capelli mi baciò e mi disse di scoparla e di farla urlare dal piacere, le infilai il mio cazzo e la pompai, iniziò a godere, da subito, e io in pochi colpi le venni dentro, non godette molto, ma si sa la prima volta.
Ebbene la seconda la terza e via via non cambiarono molto, ma capìì che con la lingua ero bravo e così per delle ore la leccavo, e lei godeva, poi, pochi mesi dopo le chiesi di diventare mia moglie.
Ci sposammo un anno dopo, i miei amici erano invidiosi di mè, lei era troppo bella e poi, anche se non lo sapevano, sicuramente loro l'avrebbero resa felice sessualmente.
Così per un anno circa le cose, se pur con difficoltà, funzionarono.
Poi un bel giorno, dove lavorava mia moglie, cambiarono il capo, arrivò un nuovo direttore, un uomo sulla quarantina, sposato con figli, un bell'uomo, carattere deciso, e dai primi giorni, si capì, che mia moglie lo attraeva, come dargli torto 27 anni, sempre in camicetta e gonna, bottoni regolati in modo da vedere e non vedere, tacco dieci, un culetto da sballo.
Una sera a cena Gabriella mi disse che il nuovo direttore era molto interessato a lei, e che nel pomeriggio, le aveva proposto di uscire a cena il giorno dopo, senza troppi fronzoli, e lei guardandomi negli occhi mi disse che era tentata, poi si alzò, si tolse la camicetta e fece scivolare a terra la gonna, rimanendo nuda, si toccò i seni, e strinse i capezzoli, gemendo dal piacere si vedeva che era eccitata, poi con una mano scivolò tra le gambe e si allargò le grandi labbra, lo voglio qui, il cazzo del mio capo lo voglio qui, voglio che mi dia piacere che mi faccia godere, poi si girò a pecora, scopami sveltina, infilalo esborra, sveltina era il mio nomignolo nei nostri giochi, in un attimo avevo il cazzo in mano, e lo infilo nella sua calda figa, la pompo, ma peggio ancora, una decina di colpi, e sborro allagandola di sperma, ero troppo eccitato.
Poi lei si girò, e mi ripulì, bevendo il resto dal mio cazzo, lo capisci vero che ho bisogno di un vero cazzo amore?, io ti amo e lo sai, ma sessualmente sei una vera frana, l'abbracciai, e la baciai, lo capisco amore, ma promettimi, che mi racconterai tutto, e che verrai a casa piena di sperma, per mè.
E così, il giorno dopo, Gabriella non rincasò, per cena, ma entrò nel nostro letto, alle quattro di mattina, mi sveglia, e accesa la luce, l'ammirai, era nuda, parte del seno e del ventre era lucido di sperma, ne aveva molto tra i capelli, e poi allargò le gambe, e vidi uscire un liquido biancastro, era lo sperma di lui.
Mi fiondai a leccarlo, e lo bevvi tutto fino all'ultima goccia, facendola venire ulteriormente, poi mi disse di riempirla velocemente, dai sveltina entrai e venni.
Mi raccontò la serata, la cena, e poi il motel, di quanto l'abbia fatta godere, ore di monta, le era piaciuto, e vedevano deciso di continuare a vedersi.
Passarono otto mesi, si incontravano due o trè volte la settimana, e nel frattempo le aveva sverginato il culo, e tutte le volte io avevo la mia razione di sperma, ma una sera le cose cambiarono, erano in motel, erano ubriachi, lo sentii al telefono, lui volle che lei mi parlasse mentre la scopava, la cosa mi eccitò, poi me lo passò, e mi disse, grazie cornuto, per tua moglie, grande vacca sai?, e tù sveltina segati mi raccomando, io dissi di sì, e lo ringraziai, e lui per tutta risposta disse, la prossima volta verremo acasa, e tù assisterai.
Fù una rivelazione, così, pregai Gabriella di portarlo a casa la sera dopo, io preparai la cena e li servii, lui baciava e toccava mia moglie senza curarsi di mè, e nemmeno lei sembrava interessarsi della mia presenza, poi lui si rivolse a mè, certo che sei proprio cornuto, e mi chiedo, perché la prossima volta non ti metti in tenuta da frocetto? e risero, per poi passare in camera da letto, dove potei ammirare la monta di Gabriella.
Potei bere il suo sperma subito dopo la spremitura, e ne fui felice, e mentre la leccavo, lui mi afferrò il cazzo e in due colpi mi fece sborrare dandomi un piacere mai provato, ma guarda sveltina come gode disse, e mi infilà un dito nel culetto, fù inebriante.
Così da quel giorno venne a casa nostra, spesso, io cucinavo, iniziai col farlo nudo in slip di mia moglie per poi passare al reggicalze ai tacchi, in un mese era Paola.
Lo accoglievo alla porta, lo aiutavo con la giacca, e poi li servivo, e assistevo alle loro performance sessuali, e poi avvenne l'inevitabile.
Io ero sempre eccitato a vederli scopare, e da alcune settimane mi bagnavo trà le gambe, dal mio ano fuoriusciva come del lubrificante naturale, lui se ne accorse, e mentre leccavo il suo sperma da Gabriella, iniziò a infilarmi uno poi due e poi trè dita nel culetto, io mi dimenavo, per accoglirle meglio, e ad un tratto sostituì le dita con il suo cazzo, e quella sera senza troppi fronzoli e un poco di bruciore, divenni donna.

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