Angela e i due camionisti 4/4
Scritto da LanA, il 2021-07-28, genere tradimenti
Poi però sottrasse il dito ed appoggiò il suo cazzo all'apertura.
La pressione si faceva sempre più forte, e tentai di divincolarmi.
Ma Leo con un colpo più deciso violò anche quella piccola apertura.
Il dolore fu atroce.
Un po' alla volta però, una nuova sensazione si stava impadronendo di me.
Il piacere superò ben presto il dolore, e cominciai a gridare pregando Leo di incularmi con maggiore forza.
Non se lo lasciò ripetere due volte, aumentò i suoi colpi.
Nel frattempo, Paolo aveva avvicinato il suo cazzo alla mia bocca.
Cominciai a succhiarglielo facendolo venire e bevendo tutta la sua sborra.
Contemporaneamente Leo mi sborrava nel culo.
Dopo essersi tolto, lasciò il posto a Paolo, che non si fece pregare ad avvicinare la cappella del suo grosso cazzo al mio culetto pieno di sborra.
Mi infilò con un colpo solo, e poi cominciò a incularmi con furia, insultandomi, chiamandomi troia, vacca, puttana, succhiacazzi.
Io rispondevo che ero la sua puttana, e che volevo che mi riempisse il culo anche con la sua sborra.
La cosa avvenne dopo poco.
Sentii il cazzo contrarsi, e poi un fiume di sborra riversarsi nel mio intestino.
I due camionisti, con i cazzi ormai molli ma ancora ricoperti sborra, li avvicinarono alla mia bocca, ed io ormai infoiata come una vera porca, leccai e pulii tutto con cura mentre i due porci infilavano le loro dita nella figa facendomi raggiungere un altro orgasmo.
Tornai a casa nelle prime ore della mattina successiva, dopo che il meccanico del carro attrezzi riuscì a far partire la mia macchina.
Non dissi niente al mio fidanzato, anche perché avevo dato il mio numero di cellulare a Leo, e quando i due camionisti sono dalle mie parti mi avvertono.
Se riesco a liberarmi li raggiungo, ormai non lo facciamo più sul camion ma in una camera di un motel vicino all’autostrada.
Con tutta calma mi godo una doppia penetrazione con i loro due grossi cazzi contemporaneamente in figa e culo.
La pressione si faceva sempre più forte, e tentai di divincolarmi.
Ma Leo con un colpo più deciso violò anche quella piccola apertura.
Il dolore fu atroce.
Un po' alla volta però, una nuova sensazione si stava impadronendo di me.
Il piacere superò ben presto il dolore, e cominciai a gridare pregando Leo di incularmi con maggiore forza.
Non se lo lasciò ripetere due volte, aumentò i suoi colpi.
Nel frattempo, Paolo aveva avvicinato il suo cazzo alla mia bocca.
Cominciai a succhiarglielo facendolo venire e bevendo tutta la sua sborra.
Contemporaneamente Leo mi sborrava nel culo.
Dopo essersi tolto, lasciò il posto a Paolo, che non si fece pregare ad avvicinare la cappella del suo grosso cazzo al mio culetto pieno di sborra.
Mi infilò con un colpo solo, e poi cominciò a incularmi con furia, insultandomi, chiamandomi troia, vacca, puttana, succhiacazzi.
Io rispondevo che ero la sua puttana, e che volevo che mi riempisse il culo anche con la sua sborra.
La cosa avvenne dopo poco.
Sentii il cazzo contrarsi, e poi un fiume di sborra riversarsi nel mio intestino.
I due camionisti, con i cazzi ormai molli ma ancora ricoperti sborra, li avvicinarono alla mia bocca, ed io ormai infoiata come una vera porca, leccai e pulii tutto con cura mentre i due porci infilavano le loro dita nella figa facendomi raggiungere un altro orgasmo.
Tornai a casa nelle prime ore della mattina successiva, dopo che il meccanico del carro attrezzi riuscì a far partire la mia macchina.
Non dissi niente al mio fidanzato, anche perché avevo dato il mio numero di cellulare a Leo, e quando i due camionisti sono dalle mie parti mi avvertono.
Se riesco a liberarmi li raggiungo, ormai non lo facciamo più sul camion ma in una camera di un motel vicino all’autostrada.
Con tutta calma mi godo una doppia penetrazione con i loro due grossi cazzi contemporaneamente in figa e culo.
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