Una mamma nello spogliatoio maschile - parte 1

Scritto da , il 2021-07-20, genere voyeur

o sono Paola, ho 39 anni, natia della campania ma vivo con mio marito in un paesino del nord italia. Siamo sposati da 6 anni, ossia da quando abbiamo avuto Luca. Nostro unico figlio al quale dedichiamo un' attenzione spasmodica.
Se prima vivevamo una vita sessuale abbastanza appagante, niente cose assurde ma quanto mi bastava, da qualche anno a questa parte invece complice il lavoro, i mille impegni e nostro figlio, ci siamo ridotti ahimè al minimo sindacale. Eppure mi reputo ancora una bella donna. Il mio essere mamma non ha sminuito la mia sensualità e il mio corpo. Sono una “maggiorata” o pin up anni 50 come ama definirmi scherzosamente a volte il mio lui. Fianchi larghi e seno prorompente erano stati sufficienti a far perdere la testa a mio marito anni fa.. ma lo stress e la routine ci hanno pian piano portato a vivere la solita vita piatta di provincia senza che mai ci fosse un piacevole episodio capace di riaccendere quella fiamma del piacere.
Nonostante tutto non ho mai pensato di tradirlo o trovare “sollievo” altrove..fin quando una sera mi disse innocentemente: “Tesoro, cosa ne pensi se facciamo fare un po’ di sport a Luca?” Indicandomi nostro figlio incollato alla playstation. Io lo guardai “Certo mi sembra una buona idea! Quale sport?” lui dopo averci riflettuto disse “Direi che la piscina farebbe a caso nostro, è a pochi chilometri da qui!” .
Così deciso e visto che il mio lavoro part-time mi concedeva il pomeriggio libero, il giorno seguente mi presentai in piscina. La ragazza che mi accolse
mi illustrò il piano dei corsi e mi disse che potevo iscriverlo anche subito. Chiesi delucidazioni per lo spogliatoio e per i servizi aggiuntivi “Io direi che lo può portare in spogliatoio e seguirlo nelle sue fasi, non è un problema!” poi chiesi come era meglio, se io nello spogliatoio femminile cambiare un bimbo o viceversa andare in quello maschile.
Lei fece un sorrisino che non so perché mi parve avere una vena maliziosa. “Se lo porta in quello maschile, nessuno farà caso a lei…” si limitò a dire mentre compilava i moduli di iscrizione. “Ma io potrò fare caso a tutti..” pensai sorniona tra me e me.
Pagai il prezzo pattuito e andai a casa, spiegai tutto a mio marito, omettendo la questione dello spogliatoio. Non volevo si facesse strane idee.
Il giorno seguente vi portai Luca, dopo aver passato la tessera magnetica entrai nello spogliatoio maschile misto adulti/bambini. Sarà stata una mia impressione ma mi sentii gli occhi addosso. In realtà non ero neanche l’unica mamma in giro. Il turno pomeridiano brulicava di bambini e ragazzini con relative accompagnatrici.
Feci finta di nulla accompagnando Luca nello spogliatoio e lo spogliai per poi rivestirlo di costume, cuffia e occhialini.
Lo portai in vasca dall’istruttrice e rimasi sugli spalti a leggermi un giornale.
Finito il corso feci fare la doccia a Giulio e lo riaccompagnai nello spogliatoio, li ebbi una folgorazione: un ragazzo alto e muscoloso si stava svestendo, proprio affianco alla porzione di panca dove erano appesi i vestiti di Luca. Mi girai intorno e notai che gli over 20 erano sensibilmente aumentati. Forse visto l’orario il turno successivo era più per adulti. C’era quindi una promiscuità di età tra donne e uomini in quello spogliatoio imbarazzante. Il ragazzo vicino a noi avrà avuto 25/30 anni. Sfilò via la camicia con nonchalance rivelando una schiena e dei pettorali da rimanere a bocca aperta. Sembrava non degnarsi minimamente di ciò che c’era intorno. Forse abituato da anni a quell’ambiente. Io rimasi inebetita e un po imbarazzata in verità . Come se volessi aver avuto i paraocchi accelerai le operazioni con Luca. Inevitabilmente con la coda dell’occhio però finii più volte a controllare i movimenti del nostro vicino di panca. Sfilò i pantaloni e tolse le scarpe. Aveva un sedere alto e muscoloso. Distolsi lo sguardo. Infilai la maglia a Luca. Ancora una mia occhiata furtiva, stavolta si girò e finii per fissagli un secondo il pacco compresso negli slip. “oddio!” pensai tra me e me come a volermi rimproverare. Ma non potevo farci niente. L’occhio cadeva istintivamente! E rimasi di stucco e sorpresa da quanto ben di dio c’era in quello slip. Arrossi e mi sentii una vampata di calore. Tutta la situazione si stava rivelando sorprendentemente e incredibilmente eccitante.

Intanto continuai a vestire il piccolo Luca che si lamentava come al solito e a voce alta stavolta , quasi a volermi far notare lo rassicurai “Dai tesoro che abbiamo quasi finito… la mamma ti asciuga i capelli e andiamo via” Ebbi l’impressione che il nostro vicino si fosse voltato verso di noi. Lo guardai e per un secondo i nostri occhi si incrociarono. Mi sorrise e riprese a cambiarsi. Portai Luca alle prese per il phon adagiate sulla parete opposta e mentre armeggiavo sulla testa di mio figlio vidi la scena che mi fece vacillare. Il tipo di spalle in maniera spudorata e da esibizionista consumato tirò giu gli slip rivelando un sedere tondo, alto, sodo e senza neanche un pelo. Si chinò a prendere qualcosa in borsa e stavolta ebbi la visione per un istante dei suoi testicoli. Si rialzò, appese l’accappatoio poi si chinò nuovamente. Stavolta le gambe leggermente divaricate fecero intravedere molto di più: il suo cazzo a penzoloni tra le gambe che dire notevole era dire poco. Molto più grande a riposo di quello di mio marito! Altra vampata di calore da parte mia e mani sudate. Mi resi conto che ero rimasta più di quanto necessario per asciugare i capelli di Luca ma non volevo interrompere la visione di quello spettacolo della natura. Si infilò il costume e per un secondo speravo si girasse di lato in tempo in modo da poter ammirare il profilo di quello splendido membro che gli aveva regalato madre natura ma.."oh no...” con una mano lo infilò all’interno una frazione di secondo prima, tanto da poterlo quindi vedere solo coperto dalla stoffa…
“nooo” pensai instintivamente fra me e me. Lui si accorse del mio indugiare da imbambolata e afferrato l’accappatoio mi guardò ancora una volta, stavolta con un sorriso spudoratamente divertito e scomparve verso l’uscita per la vasca. Non ebbi il coraggio di contraccambiare.

Sotto shock, presi le cose di Luca e uscimmo anche noi in fretta e furia.

Tornati a casa cercavo di comportarmi come se nulla fosse. Preparai la cena, e parlai del più e del meno con mio marito. Omisi ovviamente tutto quello che era la situazione spogliatoio. Ma mi rendevo conto di quanto non riuscissi a fare a meno di pensare a quella scena.
Faticai ad ammetterlo a me stessa ma mi sentivo tremendamente eccitata.
Lavavo i piatti mentre mio marito aveva messo a letto il bambino e guardava come al solito lo sport alla tv.
Ebbi ancora quella visione, il suo culo perfetto, quel cazzone enorme a penzoloni fra le cosce. Quei testicoli gonfi.. non resistetti e mi fiondai sul divano saltando addosso a mio marito.
Rimase sorpreso da tanta foga “immotivata”. Ci mise qualche attimo per entrare in azione… poi mi tirò su la maglie e prese a baciarmi il seno che trovò già con i capezzoli duri come chiodi. La sua lingua calda che li avvolgeva mi diede un piacere che non avevo mai provato prima. Tutta quella storia mi aveva resa ipersensibile. Non persi tempo, glielo tirai fuori e gli feci uno dei pompini più belli della sua vita. Mi fermò più volte tanto ero brava che stava per venire. Scostai lo slip e a cavalcioni su di lui mi impalai come piaceva fare a me. Per un istante mi ritrovai davanti agli occhi la scena della piscina , immaginai stavolta il suo membro scoperto, enorme, venoso da mettere in secondo piano gli addominali scolpiti. Bastarono pochi su e giu che raggiunsi un orgasmo fortissimo da gemere a voce più alta del solito tanto che mio marito mi tappò la bocca per evitare di svegliare Luca. Inutile dire che quei gemiti indecenti… lo fecero scoppiare dentro me…

continua...

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