Schiava di mio nipote

Scritto da , il 2021-07-04, genere dominazione

Sentivo il suo cazzo ingrossarsi mentre lo prendevo in bocca, ero inginocchiata davanti al divano dove lui era seduto a gambe aperte. 
Io ero in mezzo alle sue gambe, mani sul pavimento, unite davanti a me, “vestita” solo con intimo in pelle nero e tacchi a spillo altissimi e dovevo succhiare il cazzo mentre lui, mio nipote, guardava la tv e parlava con un suo amico.

-‘Si dopo ci vediamo…magari dopo la partita…si dai ci mangiamo qualcosa fuori…’

Intano succhiavo, un cazzo non eccessivamente lungo ma dannatamente grosso, tanto da farmi male la mascella.

-‘Perché ti sei fermata troia? Ti ho detto di succhiare!…Si ancora la sto addestrando…si si, certo che la punisco…no penso che adesso le spacco il culo cosi impara…’
Ripenso a come sono finita in questa situazione…

Era una giornata tranquilla, un po' come tutte le altre, normali, che si susseguono giorno dopo giorno. Mi chiamo Maura, ho 40 anni e lavoro come assistente educatrice in una struttura per i bambini.
Ho dei bei capelli mossi castani, occhi verdi, lineamenti del visto affilati, una terza di seno, fisico asciutto e magro per una donna di 40 anni e sedere sodo. Insomma sono una di quelle donne che i ragazzi chiamano MILF, matura ma che fa venire voglia.
Infatti avevo appena iniziato da qualche giorno una relazione clandestina con un mio collega, un uomo di 38 anni, sposato che aveva perso la testa per me. Io non ero sposata e avevo voglia di divertirmi un po' ogni tanto.

Quindi non vedevo nulla di male, non ci facevamo vedere sul luogo di lavoro e ci vedevamo di nascosto a casa mia, un condominio dove c’erano parecchie persone e non si fa molto caso a chi viene ed esce.

Andammo avanti per un paio di settimane cosi, incontri a casa mia il pomeriggio e poi via.

Finché non capitò l’irreparabile:

ricordo che salimmo a casa mia, con una voglia irrefrenabile, aprii la porta in fretta e furia, e subito ci fiondammo dentro;
in breve tempo ero in intimo a 90, poggiata sul tavolo in cucina, con lui dietro di me che mi prendeva;
eravamo nel bel mezzo dell’azione quando all’improvviso sento una voce -‘Oi zia, guarda che ti sei dimenticata le chiavi dietro la porta!’;

il terrore si impadronì di me, cazzo, mi ero dimenticata le chiavi come una stupida e mio nipote che abita con mia sorella al piano di sopra le ha viste;
feci per avvisare il mio collega di nasconderci subito ma data la situazione, la foga del momento, che tutto avvenne all’improvviso; 

-‘Zia ecco le chia-…WOW bene bene bene, ma che abbiamo qui?’ Troppo tardi, ci beccò nel mezzo della scopata e cosa che mi terrorizzò ancora di più fu che, come un fulmine, prese il cell e ci fece una foto.


-‘Noooo! Fermo che fai?’ -‘Oh cristo sono rovinato!’ -‘Ei ei calma che se adesso faccio casino e attiro l’attenzione qua scoppia il bordello! E per come vi state infiammando vedo che non volete che si sappia.’
-‘No no che casino fermo, no basta io vado via meglio che la finiamo qui. Maura sistema tutto e noi la chiudiamo qui’.



Così il tipo “cuor di leone” in fretta e furia si vesti e fuggi via, e io rimasi da sola ancora seminuda con mio nipote in casa che mi guardava con un sorrisetto beffardo.
Mio nipote, Davide, è un ragazzo di 23 anni, alto, 1.78, fisico atletico, capelli scuri corti, molto intelligente e incredibilmente perverso come scoprii.
-‘Bene, zia, ora che siamo rimasti soli dobbiamo parlare un po’.‘ -‘Che cosa vuoi? Soldi?’ -‘No no, niente di cosi stupido…voglio te!’ -‘Scusa? Che vuoi dire con “Voglio te”?’
-‘Mi hai capito benissimo…cagna…voglio che tu sia la mia schiava sessuale da ora in avanti!’ -‘Davide ma sei impazzito? Non esiste, adesso cancella tutto prima che chiami tua madre!’ -‘Tieni prendi il tuo telefono, fai il numero, io intanto mando la foto tua e del collega tuo, si l’ho riconosciuto che è uno dei tuoi colleghi, dicevo la mando un po' a tutti e soprattutto dove lavori. Sai benissimo che casino succederà quando si saprà che una educatrice che ha a che fare con i bambini e un collega sposato fanno certe cose…’
-‘Sei un bastardo! Non oserai..’ -‘Scommettiamo?’
A quel punto non avevo più vie d’uscita, o se c’erano, non le vedevo perché presa da tutta quella situazione assurda. -‘Va bene cosa vuoi?’ Dissi con una voce rassegnata.

-‘Molto, molto bene, così mi piaci zietta. Prima di tutto, manda un messaggio al tuo ex-amante e digli che tra voi è finita e che se non dirà una parola allora anche noi non diremo nulla. E poi da adesso in poi io sono il tuo padrone e quindi dovrai chiamarmi “master” oppure “padrone”.’ -‘Va bene.’
-‘Va bene…?’ Mi incalzò lui. -‘Va bene padrone…’. Feci come mi era stato ordinato, presi il cell e avvisai il mio collega della situazione e lui mi rispose “Meglio cosi. Non avrei dovuto tradire mia moglie. Non parliamone più. Ognuno per sé, buona fortuna.”.

Da quel momento fui sola, rimasi sola, seminuda di fronte a mio nipote che mi ricattava.
-‘Adesso inginocchiati puttana!’ -‘Cosa vuoi farmi?’ Il ceffone arrivò all’improvviso. -‘Puttana che non sei altro, quando ti do un ordine devi eseguire. Prima non ho detto nulla perché era la tua prima volta ma adesso basta con le maniere gentili. Sbrigati e inginocchiati!’
Lentamente mi inginocchiai, avevo lo sguardo basso e mi sentivo umiliata ad obbedire non solo ad un ragazzo molto più giovane di me, ma anche mio nipote. Lui si avvicinò a me armeggiando con la mano nei pantaloni e uscì il suo cazzo, era duro e sembrava di marmo.
Quello che mi colpiva non era la lunghezza, era normale, ma era la larghezza, un cazzo largo e nodoso.
-‘Succhia ora’ -‘Ti prego no, non farmi questo…’ per tutta risposta sentii la sua mano sulla testa che mi premeva forte e mi spingeva verso il suo cazzone. Istintivamente aprii la bocca e accolsi il suo cazzone -‘mmMMmmm’ una lacrima mi scese sul viso…ero la sua puttana.
-‘Mmmm si brava zia troia, succhia a fondo.’ Con le mani mi spingeva la testa sul cazzo, lo sentivo in gola, larghissimo, mi stava scopando la faccia.
Avevo difficoltà a respirare, era enorme e lo spingeva con foga dentro e fuori, tanto da sentire il suono del risucchio dalla mia gola “glok glok glok”.

-‘Aaaah si ora continuano quello che stavi facendo, alzati e mettiti a 90 sul tavolo.’

Obbedii, senza dire nulla. Mi stesi sul tavolo, lui mi divaricò le gambe e mi bloccò le braccia dietro la schiena con una mano. Senti il suo cazzo sbattere sulla mia fica.
-‘Sei pronta a prendere il cazzo di tuo nipote zia?’ -‘Si padrone..’ -‘Brava cagna, ora dici “La prego padrone mi sfondi con violenza la fica, voglio sentire tutto il cazzone dentro”’ -‘No ti prego..’ Piagnucolai.

All’improvviso sentii un forte dolore alla fica -‘Aaaaah aaaaaaah’ iniziai a urlare. Mio nipote con la mano libera mi aveva afferrata il clitoride e lo stava stringendo fortissimo. -‘La strada per addestrarti è ancora lunga cagna, dì quello che devi dire!’ -‘Aaaaah basta basta mi fa maleeee’ -‘Risposta sbagliata’ e torse le dita. -‘Aaaaaah va beneeeeh! La prego padrone…aaaaah…mi sfondi con violenza…la ficaaaah’.
-‘Come desideri puttana.’ Senti subito sollievo, ma non durò a lungo, ebbi appena il tempo di sentire la sua cappella che poggiava sulla fica che - BAM - mi infilò tutto il cazzone di colpo nella fica. -‘ah..aaah..aaah’ boccheggiavo, sembrava mi avessero dato un pugno.
Iniziò subito una scopata violentissima, sentivo il cazzone che mi allargava. Niente a che vedere con quello del mio collega, questo era nettamente più grosso e mio nipote molto piu energico. Sentivo tutto il mio corpo muoversi sotto quei colpi violenti, mi sconquassava.
-‘Dici che ti piace il cazzo di tuo nipote schiava!’ -‘Mi piace il cazzo di mio nipote!’ Urlai, ormai ero in suo potere.
Andò avanti cosi per una buona mezz’ora che per me sembrò durare una infinità. Avevo la figa dolorante e pulsante, sentivo quel cazzo che mi sventrava, colpi secchi e duri, finché senti due botte violentissime poi -‘Aaah aaah siiii’ senti dei fiotti caldi dentro di me. -‘Aaaah troia ti riempio’. Rimase un po' cosi e poi lo tolse di colpo.
Io ero ancora a 90 sul tavolo, a gambe aperte, tremante e con la sborra che iniziava a colare dalla fica.
-‘Brava schiava. Ora io vado a casa, per oggi la finiamo qui ma da domani verrò a vivere qui con te e addestrarti come una vera puttana personale.’

E fu così che iniziò il mio essere schiava, da allora come promesso, lui venne a vivere con me. Non parlai mai di quello che successe con il mio collega, da quel giorno fu come se non ci fossimo mai conosciuti. Intanto mio nipote manteneva fede alla sua promessa e mi usava come meglio credeva, mi faceva acquistare dei vestiti da troia, attrezzi sadomaso, cinghie di pelle, dildi, tute in latex.
Abusava di me in ogni modo, ero la sua schiava sessuale, con il tempo avevo smesso di ribellarmi, non serviva, sia perché avevo accettato la sottomissione e sia perché aveva fatto nuove foto su di me.

Ed ora eccomi qui, vestita da troia, sul pavimento di casa mia, a succhiargli il cazzo mentre parla con un suo amico e si vede la tv.
-‘Non hai sentito cagna…devo punirti e spaccarti il culo.’
Smetto di succhiargli il cazzo, mi giro dandogli il culo, sempre in ginocchio, mi abbasso con il viso per terra e con le mani mi allargo le chiappe -‘La prego padrone mi punisca, mi spacchi il culo’
-‘Preparati ad urlare..’
Lo sento alzarsi e piegarsi verso di me, come quella volta che me lo spaccò veramente la prima volta, ma quella è un’altra storia…

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