L'addestramento di un cornuto 2 - L'assaggio in metrò del cazzo dell'operaio croato
Scritto da Cuck 2021, il 2021-07-02, genere tradimenti
L'uomo la cavalcava con la furia e la potenza di uno stallone che monta una giumenta in calore.
Il suo cazzo durissimo ad ogni affondo, senza nessuna delicatezza si schiantava sulla cervice uterina della donna scuotendole tutto il corpo e strappandole un grido di dolore seguito subito da un gemito di piacere mentre l'urto dei testicoli col perineo produceva un suono simile allo schiocco di una frustata.
La donna per quanto fosse troia ben collaudata, non era mai stata montata con tanto ardore come da quel maschio che accompagnava le sue grida e i suoi singulti con dei suoni che ricordavano il grugnito di un cinghiale che scava il sottobosco.
In quella postura poi, anche se lo stallone avesse voluto controllarsi, sarebbe stato davvero difficile con l'arnese che si ritrovava e l'astinenza che doveva essere davvero lunga da quanto era arrapato.
D'altra parte lei lo aveva potuto verificare quando lo aveva incontrato in metrò.
Erano entrambi in piedi alla fine dell'ultimo vagone e si reggevano agli appigli stando l'uno di fronte all'altra.
Lei una signora alquanto elegante, curata nell'immagine e dal fisico in forma e ben modellato.
Capelli ben acconciati ed un trucco piuttosto marcato tipico di chi vuole attirare l'attenzione su di se.
Ed infatti, aveva attirato proprio l'attenzione di quell'omone dall'aria un po trasandata e dalle mani grosse e callose tipiche di chi svolge un lavoro pesante.
In piedi con loro in quel vestibolo non c'era nessuno mentre tutti i posti a sedere erano occupati.
Quella situazione, aveva inevitabilmente favorito l'incrocio dei loro sguardi.
Lui aveva un'aria quasi arcigna e quando la signora gli aveva sorriso, i suoi occhi si erano illuminati come d'incanto.
Anche lui aveva risposto a quel sorriso mostrando una dentatura irregolare ma con denti bianchissimi. "Non fuma" aveva pensato la signora soddisfatta regalandogli un sorriso di approvazione.
Poi lei si era spostata accanto a lui e avvicinandosi al suo orecchio gli aveva sussurrato:
-Vuoi scopare?-
L'uomo assumendo un'aria interrogativa non le aveva risposto.
A quel punto la donna avvicinandosi di più aveva ripetuto:
-Vuoi fare l'amore?-
Rimasta ancora senza risposta, la donna facendosi più audace, gli aveva messo una mano sulla patta dei pantaloni chiedendo:
-Mi fai sentire il tuo cazzo?-
A quel punto l'uomo che finalmente aveva capito la domanda, aveva risposto:
-Da!-
Contemporaneamente aveva appoggiato la sua manona ruvida su quella liscia e delicata della signora e l'aveva spinta sul pacco davvero pieno anche se il cazzo era a riposo.
-Bello, davvero bello, proprio quello che ci vuole per la mia fica!-
A quel punto, spingendolo contro la parete, gli si era appoggiata addosso facendogli sentire il contatto col suo culo e contemporaneamente, con la mano gli massaggiava il pacco che a quel contatto aveva subito ripreso vita evidenziando una consistenza davvero notevole.
-Non mi sbagliavo, questo è proprio il cazzo che ci vuole per la mia fica!-
Gli aveva ripetuto e l'uomo con una specie di italiano col tipico accento dei paesi dell'est le aveva risposto:
-Io no euro...no soldi!-
-Ma che euro e euro, ma che soldi, non preoccuparti, con un cazzo così non devi pagare niente e poi, non sono mica una puttana io!
Io sono una signora!
Sono una signora troia affamata di cazzo e col marito cornuto!-
L'uomo sicuramente non aveva capito il significato di quelle parole ma, dai movimenti del suo corpo e dal tono sensuale della sua voce,ne aveva colto perfettamente il senso.
La conferma poi della sua intuizione l'aveva avuta quando, stretto dalla pressionw del suo culo, le aveva messo una mano sotto la gonna e con sua somma sorpresa, l'aveva trovata senza mutande e con la fica madida di umori.
Quella scoperta gli aveva provocato una i
mmediata erezione che sicuramente gli avrebbe procurato una dolorosa costrizione se non avesse avuto indosso comodi pantaloni da lavoro.
-Cazzo!-
Era stata l'unica parola cha aveva saputo esclamare la donna alla improvvisa pr
essione di quella verga durissima tra le chiappe del suo culo.
segue
Il suo cazzo durissimo ad ogni affondo, senza nessuna delicatezza si schiantava sulla cervice uterina della donna scuotendole tutto il corpo e strappandole un grido di dolore seguito subito da un gemito di piacere mentre l'urto dei testicoli col perineo produceva un suono simile allo schiocco di una frustata.
La donna per quanto fosse troia ben collaudata, non era mai stata montata con tanto ardore come da quel maschio che accompagnava le sue grida e i suoi singulti con dei suoni che ricordavano il grugnito di un cinghiale che scava il sottobosco.
In quella postura poi, anche se lo stallone avesse voluto controllarsi, sarebbe stato davvero difficile con l'arnese che si ritrovava e l'astinenza che doveva essere davvero lunga da quanto era arrapato.
D'altra parte lei lo aveva potuto verificare quando lo aveva incontrato in metrò.
Erano entrambi in piedi alla fine dell'ultimo vagone e si reggevano agli appigli stando l'uno di fronte all'altra.
Lei una signora alquanto elegante, curata nell'immagine e dal fisico in forma e ben modellato.
Capelli ben acconciati ed un trucco piuttosto marcato tipico di chi vuole attirare l'attenzione su di se.
Ed infatti, aveva attirato proprio l'attenzione di quell'omone dall'aria un po trasandata e dalle mani grosse e callose tipiche di chi svolge un lavoro pesante.
In piedi con loro in quel vestibolo non c'era nessuno mentre tutti i posti a sedere erano occupati.
Quella situazione, aveva inevitabilmente favorito l'incrocio dei loro sguardi.
Lui aveva un'aria quasi arcigna e quando la signora gli aveva sorriso, i suoi occhi si erano illuminati come d'incanto.
Anche lui aveva risposto a quel sorriso mostrando una dentatura irregolare ma con denti bianchissimi. "Non fuma" aveva pensato la signora soddisfatta regalandogli un sorriso di approvazione.
Poi lei si era spostata accanto a lui e avvicinandosi al suo orecchio gli aveva sussurrato:
-Vuoi scopare?-
L'uomo assumendo un'aria interrogativa non le aveva risposto.
A quel punto la donna avvicinandosi di più aveva ripetuto:
-Vuoi fare l'amore?-
Rimasta ancora senza risposta, la donna facendosi più audace, gli aveva messo una mano sulla patta dei pantaloni chiedendo:
-Mi fai sentire il tuo cazzo?-
A quel punto l'uomo che finalmente aveva capito la domanda, aveva risposto:
-Da!-
Contemporaneamente aveva appoggiato la sua manona ruvida su quella liscia e delicata della signora e l'aveva spinta sul pacco davvero pieno anche se il cazzo era a riposo.
-Bello, davvero bello, proprio quello che ci vuole per la mia fica!-
A quel punto, spingendolo contro la parete, gli si era appoggiata addosso facendogli sentire il contatto col suo culo e contemporaneamente, con la mano gli massaggiava il pacco che a quel contatto aveva subito ripreso vita evidenziando una consistenza davvero notevole.
-Non mi sbagliavo, questo è proprio il cazzo che ci vuole per la mia fica!-
Gli aveva ripetuto e l'uomo con una specie di italiano col tipico accento dei paesi dell'est le aveva risposto:
-Io no euro...no soldi!-
-Ma che euro e euro, ma che soldi, non preoccuparti, con un cazzo così non devi pagare niente e poi, non sono mica una puttana io!
Io sono una signora!
Sono una signora troia affamata di cazzo e col marito cornuto!-
L'uomo sicuramente non aveva capito il significato di quelle parole ma, dai movimenti del suo corpo e dal tono sensuale della sua voce,ne aveva colto perfettamente il senso.
La conferma poi della sua intuizione l'aveva avuta quando, stretto dalla pressionw del suo culo, le aveva messo una mano sotto la gonna e con sua somma sorpresa, l'aveva trovata senza mutande e con la fica madida di umori.
Quella scoperta gli aveva provocato una i
mmediata erezione che sicuramente gli avrebbe procurato una dolorosa costrizione se non avesse avuto indosso comodi pantaloni da lavoro.
-Cazzo!-
Era stata l'unica parola cha aveva saputo esclamare la donna alla improvvisa pr
essione di quella verga durissima tra le chiappe del suo culo.
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