Storie parallele 3
Scritto da una madre, il 2020-09-26, genere incesti
VITE PARALLELE 3 - L'AMORE CON MIO FIGLIO-LA PRIMA VOLTA
Un cigolio strano dovuto forse al fatto che la porta si stava aprendo con esitante circospezione di chi la stava manovrando.
Era un cigolio lungo,lento e tremulo come non l'avevo mai sentito prima.
In altri momenti,attenta come ero,all'igiene della casa ed alla manutenzione delle cose e degli arredi,avrei pensato "Quella porta ha bisogno di essere lubrificata!"
Invece la mia mente,attenta alle reazioni del mio corpo,aveva escluso completamente quel pensiero che pure,avrebbe avuto una sua logica.
Con gli occhi chiusi e gli orecchi tesi ed attenti ad ogni più piccolo suono,riuscivo persino a percepire i palpiti che sortivani dai battiti del mio cuore che pulsava forte in un crescendo che pareva destinato a non fermarsi mai.
Di pari passo aumentava il mio respiro bloccato da un improvviso tocco sconosciuto.
Subito dopo,tutto il mio corpo pareva precipitare senza controllo verso l'abisso.
Un abisso fisico e morale.
Il peso del corpo di mio figlio,aveva fatto sprofondare il materasso di quel poco sufficiente a darmi l'impressione di perdere l'equilibrio per precipitare verso il basso verso l'ignoto.
Coinvolta con tutto il corpo ero in preda ad un tremore che non riuscivo a controllare e col respiro bloccato in gola,il mio corpo si era girato di quel poco sufficiente a farmi sentire col fianco il contatto con quello di mio figlio che nel frattempo si era disteso accanto a me.
Turbata dalla situazione,non avevo comunque perso la sensibilità che mi permetteva di seguire seppure al buio,quanto stava avvenendo.
Riuscivo dunque a percepire anche le reazioni di mio figlio il quale,pur controllando le reazioni del suo corpo,respirava trattenendo a stenti gli ansimi provocati dalla sua tensione.
Quel fatto mi aveva rassicurata!
Non avevo accanto a me un maniaco malintenzionato ma mio figlio che,forse,cercava di ottenere da me il pagamento di una promessa che non gli avevo mai fatto esplicitamente.
Confusa nei miei pensieri,avevo percepito il contatto delle sue dita che scivolavano sulla mia pelle mentre il suo alito caldo nel mio orecchio,mi aveva provocato una specie di scossa per tutto il corpo.
Avevo smesso di tremare mentre il mio cuore si era stabilizzato in un battito forte e regolare che sentivo rimbombare dentro il mio petto.
Immobile,cercavo di trattenere il respiro cosciente del fatto che comunque,qualcosa stava avvenendo e che io ero totalmente incapace di impedire.
Mentre la sua mano aveva cominciato ad accarezzarmi il seno,la sua lingua mi titillava e umettava l'orecchio scuotendomi il timpano coi suoi schiocchi leggeri ed il suo fiato caldo stimolava pensieri e reazioni perduti lontani nel tempo.
A quel punto avevo la sensazione di sentirmelo addosso con una mano che oramai completamente padrona del mio seno,me lo accarezzava tutto e mi strizzava i capezzoli mentre con l'altro arto dietro la mia testa,mi tirava a se e con la lingua scivolava sul mio collo e sul mio viso con bacini e pennellata umide e calde.
Quelle sensazioni che mi avevano inevitabilmente fatto abbandonare ogni freno inibitorio,mi avevano fatto scattare e,portandomi su di lui,gli avevo afferrato la testa tra le mani ed avevo congiunto le mie labbra alle sue.
Che bacio!
Che libidine!
Che desiderio di farlo mio...risucchiarlo tutto prima di concedermi all sua passione!
Mentre le nostre lingue si intrecciavano in una specie di danza sfrenata,liquida e libidinosa,le nostre mani correvano senza controllo alla ricerca del tutto dei nostri corpi ormai sudati ed eccitati e travolti dalle nostre menti irrimediadilmente e peccaminosamente incestuose.
La sua stretta potente,al pari del membro che spingeva sulla mia pancia dava la plastica misura della sua giovane e debordante virilità.
A mia memoria,mai mio marito mi aveva fatta sentire sua in quel modo e mai aveva scatenato in me quel potende desiderio di essere posseduta.
Poi,dopo avermi girata sotto invertendo le posture,come un rettile aveva cominciato a scivolarmi addosso senza mai perdere il contatto con ogni lembo della mia pelle ed ogni parte del mio corpo totalmente abbandonato ai suoi toccamenti,le sue carezze,i suoi baci,la sua saliva calda e scivolosa come il desiderio che tracimava dal mio profondo.
Che brivido,che sensazione pazzesca,che grido aveva estratto dalla mia gola quando le sue labbra avevano sfiorato e succhiato la mia clitoride,la sua lingua l'aveva leccata
ed i suoi denti l'avevano morsa dolorosamente risucchiandomi in un vortice di libidine.
Poi mi aveva allargato le grandi labbra che,come valve di un mollusco,gli avevano spalancato l'umido e rosso frutto oltre le piccole labbra.
Credo che mi abbia leccata per più di mezz'ora strappandomi grida di piacere ad ogni orgasmo che faceva sussultare il mio bacino trattenuto dalla sicura presa delle sue braccia.
Quando col viso completamente inzuppato dai miei umori si era alzato sollevandomi le gambe sin sopra le sue spalle,io ero già pronta all'atto finale di quell'incredibile copula proibita:
-Prendimi...chiavami....fammi godere...godi della tua mamma...torna con la tua immensa virilità nel luogo che ha sentito il tuo primo vagito....chiavami...chiava la tua mamma....amore!-
Quella sua prima conquista della parte più segreta e moralmente inespugnabile del corpo di sua madre era stata decisa ma dolce,profonda ma amorevole,dura nella sua virilità e morbida nella mia voglia di aprirmi a lui.
Con le mani sotto i miei glutei,mi sollevava e mi martellava con colpi sempre più decisi e profondi ed io rispondevo andandogli incontro spingendo in avanti il bacino.
Il mio cuore batteva impazzino,i miei muscoli vaginali si stringevano alla sua verga per captarne ogni contrazione mentre le mie labbra vogliose bramavano le sue e la sua lingua penetrante e puntuta come il cazzo che mi trapanava il ventre.
Quando le sue gambe avevano cominciato a distendersi ed il suo respiro diveniva più affannoso,rantolando aveva cercato di dirmi "Mamma...sto per venire...che faccio...."
-Godi...godi amore amio...ho sospeso la pillola da un po ma adesso non sono fertile...sono tutta per te....vieni...vieni dentro...godi...godi...siiii siiii...siiiii sborrami dentro sborrami dentro...scaldami col tuo seme...."Sborroooo godoooo...godoooo...."
Che meraviglia!
Che godimento!
Che piacere"
Avevo fatto l'amore per la prima volta con mio figlio ed avevamo toccato il cielo nello stesso momento...oddio...oddio...che sensazione,che libidine...quanto amore!
Quella prima volta eravamo andati avanti sino all'alba in un crescente trasgressivo di piacere e di libidine che non avevo mai provato in vita mia e di cui ignoravo persino l'esistenza.
Quella notte,aveva voluto fare tutto mio figlio impedendomi persino di baciargli le parti intime....l'oggetto del mio piacere....l'oggetto che mi aveva fatto riscoprire il desiderio e la gioia di essere donna.
Ci siamo addormentati l'uno tra le braccia dell'altra.
Nel mio dormiveglia avevo pianto per la felicità di quanto era successo cosciente del fatto che il calore umido che sentivo dentro di me,era il seme di mio figlio di cui ancora ero piena.
segue
Un cigolio strano dovuto forse al fatto che la porta si stava aprendo con esitante circospezione di chi la stava manovrando.
Era un cigolio lungo,lento e tremulo come non l'avevo mai sentito prima.
In altri momenti,attenta come ero,all'igiene della casa ed alla manutenzione delle cose e degli arredi,avrei pensato "Quella porta ha bisogno di essere lubrificata!"
Invece la mia mente,attenta alle reazioni del mio corpo,aveva escluso completamente quel pensiero che pure,avrebbe avuto una sua logica.
Con gli occhi chiusi e gli orecchi tesi ed attenti ad ogni più piccolo suono,riuscivo persino a percepire i palpiti che sortivani dai battiti del mio cuore che pulsava forte in un crescendo che pareva destinato a non fermarsi mai.
Di pari passo aumentava il mio respiro bloccato da un improvviso tocco sconosciuto.
Subito dopo,tutto il mio corpo pareva precipitare senza controllo verso l'abisso.
Un abisso fisico e morale.
Il peso del corpo di mio figlio,aveva fatto sprofondare il materasso di quel poco sufficiente a darmi l'impressione di perdere l'equilibrio per precipitare verso il basso verso l'ignoto.
Coinvolta con tutto il corpo ero in preda ad un tremore che non riuscivo a controllare e col respiro bloccato in gola,il mio corpo si era girato di quel poco sufficiente a farmi sentire col fianco il contatto con quello di mio figlio che nel frattempo si era disteso accanto a me.
Turbata dalla situazione,non avevo comunque perso la sensibilità che mi permetteva di seguire seppure al buio,quanto stava avvenendo.
Riuscivo dunque a percepire anche le reazioni di mio figlio il quale,pur controllando le reazioni del suo corpo,respirava trattenendo a stenti gli ansimi provocati dalla sua tensione.
Quel fatto mi aveva rassicurata!
Non avevo accanto a me un maniaco malintenzionato ma mio figlio che,forse,cercava di ottenere da me il pagamento di una promessa che non gli avevo mai fatto esplicitamente.
Confusa nei miei pensieri,avevo percepito il contatto delle sue dita che scivolavano sulla mia pelle mentre il suo alito caldo nel mio orecchio,mi aveva provocato una specie di scossa per tutto il corpo.
Avevo smesso di tremare mentre il mio cuore si era stabilizzato in un battito forte e regolare che sentivo rimbombare dentro il mio petto.
Immobile,cercavo di trattenere il respiro cosciente del fatto che comunque,qualcosa stava avvenendo e che io ero totalmente incapace di impedire.
Mentre la sua mano aveva cominciato ad accarezzarmi il seno,la sua lingua mi titillava e umettava l'orecchio scuotendomi il timpano coi suoi schiocchi leggeri ed il suo fiato caldo stimolava pensieri e reazioni perduti lontani nel tempo.
A quel punto avevo la sensazione di sentirmelo addosso con una mano che oramai completamente padrona del mio seno,me lo accarezzava tutto e mi strizzava i capezzoli mentre con l'altro arto dietro la mia testa,mi tirava a se e con la lingua scivolava sul mio collo e sul mio viso con bacini e pennellata umide e calde.
Quelle sensazioni che mi avevano inevitabilmente fatto abbandonare ogni freno inibitorio,mi avevano fatto scattare e,portandomi su di lui,gli avevo afferrato la testa tra le mani ed avevo congiunto le mie labbra alle sue.
Che bacio!
Che libidine!
Che desiderio di farlo mio...risucchiarlo tutto prima di concedermi all sua passione!
Mentre le nostre lingue si intrecciavano in una specie di danza sfrenata,liquida e libidinosa,le nostre mani correvano senza controllo alla ricerca del tutto dei nostri corpi ormai sudati ed eccitati e travolti dalle nostre menti irrimediadilmente e peccaminosamente incestuose.
La sua stretta potente,al pari del membro che spingeva sulla mia pancia dava la plastica misura della sua giovane e debordante virilità.
A mia memoria,mai mio marito mi aveva fatta sentire sua in quel modo e mai aveva scatenato in me quel potende desiderio di essere posseduta.
Poi,dopo avermi girata sotto invertendo le posture,come un rettile aveva cominciato a scivolarmi addosso senza mai perdere il contatto con ogni lembo della mia pelle ed ogni parte del mio corpo totalmente abbandonato ai suoi toccamenti,le sue carezze,i suoi baci,la sua saliva calda e scivolosa come il desiderio che tracimava dal mio profondo.
Che brivido,che sensazione pazzesca,che grido aveva estratto dalla mia gola quando le sue labbra avevano sfiorato e succhiato la mia clitoride,la sua lingua l'aveva leccata
ed i suoi denti l'avevano morsa dolorosamente risucchiandomi in un vortice di libidine.
Poi mi aveva allargato le grandi labbra che,come valve di un mollusco,gli avevano spalancato l'umido e rosso frutto oltre le piccole labbra.
Credo che mi abbia leccata per più di mezz'ora strappandomi grida di piacere ad ogni orgasmo che faceva sussultare il mio bacino trattenuto dalla sicura presa delle sue braccia.
Quando col viso completamente inzuppato dai miei umori si era alzato sollevandomi le gambe sin sopra le sue spalle,io ero già pronta all'atto finale di quell'incredibile copula proibita:
-Prendimi...chiavami....fammi godere...godi della tua mamma...torna con la tua immensa virilità nel luogo che ha sentito il tuo primo vagito....chiavami...chiava la tua mamma....amore!-
Quella sua prima conquista della parte più segreta e moralmente inespugnabile del corpo di sua madre era stata decisa ma dolce,profonda ma amorevole,dura nella sua virilità e morbida nella mia voglia di aprirmi a lui.
Con le mani sotto i miei glutei,mi sollevava e mi martellava con colpi sempre più decisi e profondi ed io rispondevo andandogli incontro spingendo in avanti il bacino.
Il mio cuore batteva impazzino,i miei muscoli vaginali si stringevano alla sua verga per captarne ogni contrazione mentre le mie labbra vogliose bramavano le sue e la sua lingua penetrante e puntuta come il cazzo che mi trapanava il ventre.
Quando le sue gambe avevano cominciato a distendersi ed il suo respiro diveniva più affannoso,rantolando aveva cercato di dirmi "Mamma...sto per venire...che faccio...."
-Godi...godi amore amio...ho sospeso la pillola da un po ma adesso non sono fertile...sono tutta per te....vieni...vieni dentro...godi...godi...siiii siiii...siiiii sborrami dentro sborrami dentro...scaldami col tuo seme...."Sborroooo godoooo...godoooo...."
Che meraviglia!
Che godimento!
Che piacere"
Avevo fatto l'amore per la prima volta con mio figlio ed avevamo toccato il cielo nello stesso momento...oddio...oddio...che sensazione,che libidine...quanto amore!
Quella prima volta eravamo andati avanti sino all'alba in un crescente trasgressivo di piacere e di libidine che non avevo mai provato in vita mia e di cui ignoravo persino l'esistenza.
Quella notte,aveva voluto fare tutto mio figlio impedendomi persino di baciargli le parti intime....l'oggetto del mio piacere....l'oggetto che mi aveva fatto riscoprire il desiderio e la gioia di essere donna.
Ci siamo addormentati l'uno tra le braccia dell'altra.
Nel mio dormiveglia avevo pianto per la felicità di quanto era successo cosciente del fatto che il calore umido che sentivo dentro di me,era il seme di mio figlio di cui ancora ero piena.
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