Mia cugina d'estate 1
Scritto da MysteryBox, il 2020-02-21, genere incesti
Quanto vi sto per condividere mi è accaduto veramente, cambierò alcuni dettagli per rispettare la privacy delle persone coinvolte.
Era per me l’estate tra il primo e il secondo anno di liceo. Come ogni anno la trascorrevo al mare con la mia famiglia, i miei nonni avevano costruito anni prima alcune villette a schiera in una nota località turistica della zona, riservando quelle prospicenti il mare per i loro figli; così passavamo sempre tutti uniti le vacanze.
Un primo pomeriggio di inizio luglio, mentre uscivo dall’acqua ebbi, come accaduto a tutti noi durante la prima pubertà, una erezione mentre uscivo dall’acqua. Il costume bagnato amplificò le forme del mio membro che già di perse sono abbondanti sia in lunghezza ma soprattutto in larghezza. Preso dall’emozione mi piegai subito per cercare di nascondermi in mare fingendo di voler fare un’ultima immersione prima di uscire; guardando alla mia sinistra mi accorsi che accanto a me c’era mia cugina con un sorrisino e le gote rosse. Alla sua vista mi piegai in acqua ancor più velocemente e mi girai dandole le spalle come se non l’avessi vista.
Passata l’erezione tornai in spiaggia e mi comportai come se nulla fosse.
Un paio di ore dopo io e mia cugina tornammo a casa, come tutte le volte a quell’ora per vedere il nostro telefilm preferito mentre il resto della famiglia sarebbe rimasta in spiaggia ancora un bel po’.
Come facevo di solito prima di andare a casa sua a vedere la televisione andai da me per una veloce doccia.
Arrivato da lei, mi sedetti sul lato destro del divano ed accesi il televisore. Lei entrò in soggiorno direttamente dal bagno avvolta in un accappatoio blu elettrico con ancora i capelli nero corvino bagnati; “strano”, pensai, perché di solito era molto più veloce di me nel fare la doccia e cambiarsi, ma non diedi molto peso alla cosa, poiché, immaginai avesse avuto qualche ritardo, magari una veloce chiacchierata al telefono con una delle sue tante amiche.
Lei si metteva sempre al centro del divano leggermente piegata verso di me. Sedendosi non potei fare a meno di notare, visto che non badò a chiudere bene l’accappatoio, i suoi seni floridi, le gocce d’acqua che dai capelli le accarezzavano il viso sino al petto mettendo in risalto i suoi occhi azzurri ed il suo perfetto torace, notai anche le sue gambe lunghe e sode lasciate intravedere dall’indumento mal chiuso. Mi cugina pur essendo un anno più piccola di me, avrebbe iniziato il liceo al termine dell’estate, era cresciuta improvvisamente negli ultimi mesi arrivando a superare gli 175 cm di altezza e mostrando un fisico ormai da ragazza molto simile a quello di Alexandra Daddario.
Ero combattuto. Volevo guardarla ma non volevo darle una cattiva impressione così mi sforzavo di guardare senza distogliere lo sguardo la TV sperando che il programma finisse il più in fretta possibile per tornare a casa.
In pieno imbarazzo, lei con voce delicata ma sicura mi disse:”me lo faresti vedere?”.
Io le risposi:”cosa?”, fingando di non aver capito. E lei:”Ci penso da un po’ poi, quando stavi uscendo dal mare ho trovato il coraggio di chiedertelo……. vorrei vederlo”.
Al che io risposti:”sei sicura?”. E lei con voce ferma e sicura:”sì”.
Mi sbottonai trattenendo il fiato ed abbassai i pantaloni, feci un po’ di fatica perché al suo:”me lo faresti vedere” ebbi già una super erezione.
Lei fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e lo prese con la sua mano destra.
Dopo qualche secondo di imbarazzo reciproco, in cui il cuore sembrò fermarsi, iniziò a muovere la mano su e giù, prima delicatamente poi sempre con più sicurezza.
Improvvisamente si piegò, diede tre baci delicati al glande e poi lo prese in bocca per qualche secondo. Nel rialzarsi l’accappatoio si aprì quasi del tutto e la vidi completamente nuda. Ebbi un fremito e lei se ne accorse adeguando i movimenti della sua mano ai miei; mi girai, le accarezzai il viso e scesi sino ai suoi seni, qui fu lei a fremere un po’. Continuai a scendere lungo il suo sterno, la linea degli addominali accennata dalla sua passione per lo sport, l’ombelico, il Monte di Venere. Le sue gambe erano strette, lasciai la mia mano lì e poco a poco lei le aprì; ad ogni sua leggera apertura corrispondeva un mio leggero scendere e un suo variare nella frequenza con cui toccava il mio pene. Mi accorsi che era rasata ma la cosa non mi stupì essendo sempre stata una ragazza attenta al suo aspetto. Arrivai alle sue labbra, le sfiorai e si aprirono completamente bagnando le mie dita. Sussultò aprendo completamente le gambe, inarcando il capo e mordendosi le labbra. La accarezzai delicatamente inserendo improvvisamente le mie dita dentro di lei che reagì con un forte gemito e lasciando, per un attimo, il mio membro.
Ci toccammo reciprocamente per diversi minuti finché lei non esplose in un grido soffocato da un profondo respiro regalandomi un’esplosione di lei sulla mia mano, contemporaneamente io esplosi in una eiaculazione che le riempì la mano colando sino al divano e schizzando anche sul pavimento.
Dopo qualche istante di piacevole silenzio, lei si alzò per prendere dei fazzoletti. Pulì prima sé e poi me dicendo tra il divertito e il compiaciuto:”ma quanto ne fai?”. Io, rimasi un po’ interdetto e lui subito aggiunse:”sei il terzo ragazzo… che ho fatto venire e che mi abbia toccata… ma toccata solo un po’… sei il primo che mi abbia visto nuda, mi abbia accarezzato il seno e che sia stato dentro di me con le dita”. Aggiunse:”poi sei il primo che io abbia baciato lì”. Con fare un po’ furbetto, anche per togliere un po’ del suo imbarazzo, mi disse:”credevi di essere l’unico ad avere avuto esperienze?”.
Si rivestì davanti a me come se fossimo vecchi fidanzati, mentre io mi chiedevo cosa sapesse con il suoi:”credevi di essere l’unico ad avere avuto esperienze”. Si sedette accanto piegandosi verso di me come faceva sempre e la giornata proseguì come di consueto, almeno sino alla notte quando…..
Era per me l’estate tra il primo e il secondo anno di liceo. Come ogni anno la trascorrevo al mare con la mia famiglia, i miei nonni avevano costruito anni prima alcune villette a schiera in una nota località turistica della zona, riservando quelle prospicenti il mare per i loro figli; così passavamo sempre tutti uniti le vacanze.
Un primo pomeriggio di inizio luglio, mentre uscivo dall’acqua ebbi, come accaduto a tutti noi durante la prima pubertà, una erezione mentre uscivo dall’acqua. Il costume bagnato amplificò le forme del mio membro che già di perse sono abbondanti sia in lunghezza ma soprattutto in larghezza. Preso dall’emozione mi piegai subito per cercare di nascondermi in mare fingendo di voler fare un’ultima immersione prima di uscire; guardando alla mia sinistra mi accorsi che accanto a me c’era mia cugina con un sorrisino e le gote rosse. Alla sua vista mi piegai in acqua ancor più velocemente e mi girai dandole le spalle come se non l’avessi vista.
Passata l’erezione tornai in spiaggia e mi comportai come se nulla fosse.
Un paio di ore dopo io e mia cugina tornammo a casa, come tutte le volte a quell’ora per vedere il nostro telefilm preferito mentre il resto della famiglia sarebbe rimasta in spiaggia ancora un bel po’.
Come facevo di solito prima di andare a casa sua a vedere la televisione andai da me per una veloce doccia.
Arrivato da lei, mi sedetti sul lato destro del divano ed accesi il televisore. Lei entrò in soggiorno direttamente dal bagno avvolta in un accappatoio blu elettrico con ancora i capelli nero corvino bagnati; “strano”, pensai, perché di solito era molto più veloce di me nel fare la doccia e cambiarsi, ma non diedi molto peso alla cosa, poiché, immaginai avesse avuto qualche ritardo, magari una veloce chiacchierata al telefono con una delle sue tante amiche.
Lei si metteva sempre al centro del divano leggermente piegata verso di me. Sedendosi non potei fare a meno di notare, visto che non badò a chiudere bene l’accappatoio, i suoi seni floridi, le gocce d’acqua che dai capelli le accarezzavano il viso sino al petto mettendo in risalto i suoi occhi azzurri ed il suo perfetto torace, notai anche le sue gambe lunghe e sode lasciate intravedere dall’indumento mal chiuso. Mi cugina pur essendo un anno più piccola di me, avrebbe iniziato il liceo al termine dell’estate, era cresciuta improvvisamente negli ultimi mesi arrivando a superare gli 175 cm di altezza e mostrando un fisico ormai da ragazza molto simile a quello di Alexandra Daddario.
Ero combattuto. Volevo guardarla ma non volevo darle una cattiva impressione così mi sforzavo di guardare senza distogliere lo sguardo la TV sperando che il programma finisse il più in fretta possibile per tornare a casa.
In pieno imbarazzo, lei con voce delicata ma sicura mi disse:”me lo faresti vedere?”.
Io le risposi:”cosa?”, fingando di non aver capito. E lei:”Ci penso da un po’ poi, quando stavi uscendo dal mare ho trovato il coraggio di chiedertelo……. vorrei vederlo”.
Al che io risposti:”sei sicura?”. E lei con voce ferma e sicura:”sì”.
Mi sbottonai trattenendo il fiato ed abbassai i pantaloni, feci un po’ di fatica perché al suo:”me lo faresti vedere” ebbi già una super erezione.
Lei fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e lo prese con la sua mano destra.
Dopo qualche secondo di imbarazzo reciproco, in cui il cuore sembrò fermarsi, iniziò a muovere la mano su e giù, prima delicatamente poi sempre con più sicurezza.
Improvvisamente si piegò, diede tre baci delicati al glande e poi lo prese in bocca per qualche secondo. Nel rialzarsi l’accappatoio si aprì quasi del tutto e la vidi completamente nuda. Ebbi un fremito e lei se ne accorse adeguando i movimenti della sua mano ai miei; mi girai, le accarezzai il viso e scesi sino ai suoi seni, qui fu lei a fremere un po’. Continuai a scendere lungo il suo sterno, la linea degli addominali accennata dalla sua passione per lo sport, l’ombelico, il Monte di Venere. Le sue gambe erano strette, lasciai la mia mano lì e poco a poco lei le aprì; ad ogni sua leggera apertura corrispondeva un mio leggero scendere e un suo variare nella frequenza con cui toccava il mio pene. Mi accorsi che era rasata ma la cosa non mi stupì essendo sempre stata una ragazza attenta al suo aspetto. Arrivai alle sue labbra, le sfiorai e si aprirono completamente bagnando le mie dita. Sussultò aprendo completamente le gambe, inarcando il capo e mordendosi le labbra. La accarezzai delicatamente inserendo improvvisamente le mie dita dentro di lei che reagì con un forte gemito e lasciando, per un attimo, il mio membro.
Ci toccammo reciprocamente per diversi minuti finché lei non esplose in un grido soffocato da un profondo respiro regalandomi un’esplosione di lei sulla mia mano, contemporaneamente io esplosi in una eiaculazione che le riempì la mano colando sino al divano e schizzando anche sul pavimento.
Dopo qualche istante di piacevole silenzio, lei si alzò per prendere dei fazzoletti. Pulì prima sé e poi me dicendo tra il divertito e il compiaciuto:”ma quanto ne fai?”. Io, rimasi un po’ interdetto e lui subito aggiunse:”sei il terzo ragazzo… che ho fatto venire e che mi abbia toccata… ma toccata solo un po’… sei il primo che mi abbia visto nuda, mi abbia accarezzato il seno e che sia stato dentro di me con le dita”. Aggiunse:”poi sei il primo che io abbia baciato lì”. Con fare un po’ furbetto, anche per togliere un po’ del suo imbarazzo, mi disse:”credevi di essere l’unico ad avere avuto esperienze?”.
Si rivestì davanti a me come se fossimo vecchi fidanzati, mentre io mi chiedevo cosa sapesse con il suoi:”credevi di essere l’unico ad avere avuto esperienze”. Si sedette accanto piegandosi verso di me come faceva sempre e la giornata proseguì come di consueto, almeno sino alla notte quando…..
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