Trasgressioni di una mamma

Scritto da , il 2019-07-31, genere incesti

Sono una donna di trentotto anni, madre di un ragazzo di vent'anni.
Ho pensato di scrivere qui la mia storia, nella speranza che qualcuno di voi possa, in qualche modo, aiutarmi a trovare una soluzione al mio problema.
Mi basterebbe un suggerimento, un pensiero sincero perché ne ho davvero bisogno.
Credo sia meglio partire dall'inizio, e raccontare tutto con sincerità, senza tralasciare niente, solo così potrò davvero ricevere un opinione coerente con quello che mi è successo e che continua ad accadere, mio malgrado, da un anno a questa parte.
Questa trasgressione ha sconvolto la mia vita, di donna, di madre, di moglie.
Un anno fa, esattamente il ventisette luglio mio marito è tornato a casa, si è fatto una doccia, ha preso tutti i suoi vestiti li ha infilati dentro una valigia e se n'è andato via.
Non ha avuto nemmeno la decenza di parlarmi faccia a faccia, non riesco ancora oggi a capire il motivo reale.
Pensavo che partisse per uno dei suoi viaggi d'affari, ma in realtà le cose sono andate diversamente: si è invaghito di una sua collega di dodici anni più giovane di lui, circa quindici anni più giovane di me e ha deciso di scappare con lei.
La mattina del giorno dopo ho ricevuto un messaggio su whatsup che diceva: " Ti ringrazio per tutto quello che mi hai dato, ma non posso più mentire né a te né a me stesso, amo un'altra donna e non ci posso fare nulla, la desidero costantemente, so di essere crudele, ma non credo che tra noi le cose possano tornare come prima. Per favore non cercarmi, non tornerò. Abbi cura di Matteo, forse ha capito qualcosa, e immagino sarà un momento difficile anche per lui."
Non l'ho più rivisto e anche se all'inizio è stata davvero dura, poi con il tempo me ne sono fatta una ragione.
Devo essere corretta e dire le cose come stanno, anche per me qualcosa era cambiato, e forse è stata in parte colpa mia, ho smesso di dargli le attenzioni che in passato ero stata capace di dargli.
Da quando mi sono data alla corsa ho, piano piano, dato sempre più importanza all' attività fisica, a me stessa innanzitutto.
All'inizio era solo un passatempo post lavoro, poi è diventata un'abitudine, ed infine una dipendenza.
Ma ironia della sorte avevo iniziato solo ed esclusivamente per rimettermi in forma, per riprendermi il mio fisico, volevo che lui fosse attratto da me e riprendesse a darmi quelle attenzioni proprio come faceva quando ero più giovane .
E devo dire che per un anno abbondante lui si accorse dei miei sforzi, spesso e volentieri mi sosteneva dicendo che ero diventata tonica e che sessualmente lo soddisfavo.
In quell'anno facemmo l'amore almeno quattro o cinque volte alla settimana.
Mi ricordo che ci fu un periodo particolare in cui me lo trovavo a casa spesso,mi faceva delle sorprese tornando prima dal lavoro per fare l'amore cone me. Ci fu una volta in cui mi strappò i vestiti di dosso e mi montò letteralmente.
Mi scopò magistralmente, non lo scorderò mai.
Poi con il passare dei mesi diventai dipendente fino a passare tutta il tempo libero in palestra, questo probabilmente lo ha allontanato da me. Almeno questo è quello che penso io.
Non mi è bastato fare questo errore, ho fatto di peggio credetemi.
Ho coinvolto mio figlio Matteo in questa mia passione e finii con portarmelo in palestra, c'è stato un periodo che andavamo insieme e passavamo le serate a fare ginnastica, pesi. Altre volte corsa, pallavolo, ed ogni possibile attività fisica immaginabile.
Il giorno in cui mio marito mi ha lasciato ho smesso di fare attività fisica e mi sono dedicata ad altro. Che cosa? Mi chiederete voi.
Leggevo e guardavo film, questo era il mio passatempo.
Per più di sei mesi non ho fatto altro, a sì certo a parte le pulizie di casa.
Insomma la mia vita era diventata monotona, senza nessuno stimolo. Perfino il sesso che per me è sempre stato importante è svanito, la mia libido si è quasi esaurito, non avevo più stimoli.
Una sera qualcosa cambiò, fu un trauma per me scoprire quello che provavo, ma è quello che mi è successo, ed è giusto che ve lo racconti.
Una sera mio figlio Matteo tornò a casa dalla palestra, e fece il malaugurato tentativo di sedersi sul divano.
Io lo cacciai via, senza pensarci due volte.
"Spiegami perché non ti sei fatto la doccia in palestra come fai sempre?"
"Scusa mamma ma ho dimenticato l'accappatoio e ho pensato di farmela a casa."
"Allora perché sei ancora qui, vai in bagno a lavarti, muoviti!"
Lui si alzò e molto lentamente,con il cellulare in mano, si avviò verso il bagno, nel farlo distrattamente si tolse la maglietta e i pantaloni rimanendo solo con i boxer.
Io rimasi a fissarlo provando un insolito brivido, quasi un rivoglio della mia libido; sul momento pensai che dovesse essere l'astinenza a cui ormai mi ero orientata.
Cercai di non farmi notare e lo spiai mentre si faceva la doccia.
Tutto quel tempo in palestra lo aveva irrobustito, i suoi addominali erano al massimo dello splendore, la sua schiena era un groviglio di muscoli fini e ben equilibrati.
Aveva sviluppato anche le gambe, in particolar modo le sue cosce erano robute, i quadricipiti grossi e simmetrici.
Insomma un bel fisico.
Non volevo, credetemi, ma non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
Sapevo dentro di me che non era una cosa giusta, ma è difficile resistere alla caramelle quando non ne mangi una da troppo tempo.
Quella non fu l'unica volta, lui prese il vizio di fare la doccia a casa e io quello di spiarlo.
Lasciva sempre la porta della doccia aperta e io spostavo la porta del bagno quel tanto che bastava per riuscire a vederlo.
Una sera però lui si comportò in modo strano, arrivò a casa e corse subito in bagno, era davvero insolito per uno con la sua flemma.
Si tolse i vestiti per casa rimanendo nudo ancor prima di entrare e lasciò la porta del bagno aperta.
Il suo telefono squillò all'improvviso e lui ritorno indietro a riprenderlo in salotto, laddove lo aveva dimenticato. Era completamente nudo con il suo pene ben in evidenza, credo fosse semi duro perché era più grosso del solito, ma non completamente eretto.
Io ero basita, ma facevo finta di nulla continuando con le mie faccende domestiche.
Lui tornò in bagno e fini di lavarsi.
Quella sera ritrovai la mia libido, e mi masturbai per quasi tutta la notte, immaginando come sarebbe stato toccarglielo fino a farlo diventare duro.
Va bene è stato un attimo un momento di debolezza, così mi sono detta. Mi riprenderò. Forse devo trovarmi un amante, un uomo che mi faccia sentire una donna, come lo ero in passato.
Ma non è così facile, ero fragile e lo sono ancora, l'idea di frequentare un altro uomo, mi terrorizza.
Ho provato ad uscire con un tizio che mi ha presentato una mia amica ma sono scappata lasciandolo solo al tavolo del ristorante.
Il giorno dopo mi sono scusata dicendogli che non ero pronta per una relazione.
Ebbi paura, tanta, troppa. Una esperienza che non posso e non voglio ripetere. Odio gli sconosciuti e non sopporto l'idea di passare una serata o una notte con un tizio di cui non so nulla.
Fino a che punto potevo spingermi? Oramai spiarlo era diventato un ossessione è appena potevo lo guardavo nella sua intimità.
Una mattina, saranno state le cinque, lui si alzò dal suo letto per andare in bagno, era nudo, spesso d'estate dormiva senza il pigiama a causa del caldo.
Io ero nel bel mezzo di una notte insonne passata a girarmi e rigirami nel letto con un pensiero fisso, sempre quello.
Decisi di andare in bagno per farmi una doccia tiepida, magari ne avrei approfittato per masturbarmi un pò, ma proprio mentre uscivo dalla mia stanza indossando gli slip e una camicetta da notte e nient'altro, lo incrociai sul pianerottolo, lui non si accorse di me, ma io lo vidi passare e andare verso il bagno.
Era nudo e camminava con il pene eretto. Ne fui sconvolta, provai un brivido misto a un desiderio irrefrenabile di fare del sesso.
Lo segui cercando di non farmi sentire, o peggio ancora, di essere vista da lui.
Lui entrò in bagno e iniziò a masturbarsi con una foga incredibile.
Riamai ad osservai dallo spiraglio della porta, toccandomi convulsamente in preda a spasmi di eccitazione.
Non so perché le feci, forse per placare il mio desiderio o forse per che volevo che lui mi vedesse semi nuda ma decisi di entrare all'improvviso facendo finta di dover andare in bagno.
Lui rimase a fissarmi con il suo coso in mano duro e devo dire anche di considerevoli dimensioni.
"Mamma ma che fai tu qui?"
"Io dovevo andare in bagno. Tu invece a quanto pare avevi altri bisogni, vedo?"
Pensavo smettesse di toccarsi almeno davanti a me, ma era come intontito, mi guardava esterrefatta e continuava a maturbarsi.
"Be dissi io, sei proprio senza ritegno allora?"
Ma lui continuava a segarsi come se nulla fosse successo.
"Immagino sia un desiderio davvero incontrollabile se non riesci a fermarti neanche davanti a tua madre," dissi Io incredula.
"Sei una visione erotica, e non riesco a fermarmi."
"Ok allora esco, così puoi finire da solo e con calma, io posso ritornare tra qualche minuto." Dissi io cercando di sdrammatizzare.
"No ti prego resta se vuoi, non credo mi manchi molto."
Non potevo crederci era attratto da me o forse stava vivendo quell'assurdo momento come una sorta di gioco o di provocazione.
Ma io ero troppo eccitata, non potevo andarmene, avevo la vulva che mi pulsava, stavo perdendo umori.
"E cosa dovrei fare rimanere qui a guardarti mentre ti fai una sega?"
"Perché no. Potresti toccarti anche tu. Io mi masturbo davanti a te e tu fai lo stesso davanti a me. So che è tanto tempo che non fai sesso, immagino che possa fare piacere anche a te."
"E tu che ne sai che io non vado con altri uomini," replicai io seccata.
"lo so perché ti conosco, e so anche che mi spii mentre faccio la doccia."
Ero imbarazzata e non sapevo se piangere o fargli a sega, una situazione terribile credetemi.
"Vuoi che mi masturbi davanti a te?" Chiesi io riconquistando un po' di coraggio.
"Si, mi farebbe piacere, hai un fisico pazzesco e anche io spesso mi faccio una sega pensandoti, che ci devo fare?"
Mi tolsi la camicetta da notte e abbassai gli slip e iniziai a toccarmi la fica davanti a lui.
Nel giro di qualche istante ci trovammo faccia a faccia, inginocchiati. Lui che si masturba e nel contemp mi guardava m entro mi toccavo e ansimavo.
"Sei splendida, per la tua età hai un fisico da mozzare il fiato," mi disse accrescendo il mio desiderio è la mia carica sessuale.
"Anche tu, la palestra ti ha fatto diventare un toro, hai della braccia muscolose, degli addominali scolpiti è un bel cazzo duro e dritto."
Stavamoo per venire entrambi qundo lui prese la mia mano e la portò sul suo cazzo, io cercai di fermalo, di divincolarmi, ma lui era forte e me lo mise in mano, poi mi lasciò.
"Dai proseguì pure tu, è troppo tempo che non ne tocchi uno, per me è un piacere che lo faccia tu."
Glielo strinsi era durissimo, ebbi un attimo di esitazione, poi cominciai a smanettarlo piano, fino ad accelerare la mia mano.
Non so dirvi quanto tempo ci sia voluto per farlo venire, ma fu magnifico, ero uno tsunami di eccitazione, con quel cazzo duro e dritto nelle mani che scivolava via.
"Le nostre ginocchia si toccavano, lui si inarcò in avanti mostrandomi la sua erezione bella e vigorosa, io ansimavo e nel contempo glielo segavo energicamente.
Poi lui allungo una mano e mi toccò una coscia, io mi sporsi verso di lui.
Mi strinse una chiappa e mi fece quasi cadere in avanti, finii con l'ombelico sul suo cazzo, provai un brivido di eccitazione.
Lui mise la sua testa sulla mia spalla e io feci lo stesso mettendo la mia testa sulla sua spalla. Eravamo attaccati.
Mi strizzò il seno destro, io accelerai con foga la mia mano e lui si innarcò all'indietro, stava per venire.
Avrei voluto fermarmi ma non ci riuscivo, lui venne compiaosmanete, sulla mia mano e i fiotti mi raggiunsero anche sui seni.
Poi ci fermammo e rimanemmo fermi uno davanti all'altro in attesa che qualcuno dicesse qualcosa.
Io gli tenevo ancora il cazzo, che ancora duro, tra le mie mani, entrambe attaccate l suo membro.
"Puoi lasciarmelo se vuoi" mi disse.
"Non voglio" risposi.
"Mica possiamo rimanere così per sempre" rispose lui sorridendo.
Facemmo la doccia insieme e io lo lavai completamente , poi lui fece lo stesso con me. Sembravamo due ragazzini alla scoperta dei loro sessualità. Ma non era così, io non sono propriamente una teenager.
Mi prese alla sprovvista e iniziò a masturbarmi.
"Adesso tocca me renderti il favore"
Io lo lasciai fare mi inarcai dandogli le spalle, mentre lui infilava le mani in mezzo alle mie coscie regalandomi piacere e lussuria.
Sentivo il suo pene rinvigorirsi, lui lo sollevò costringendolo posizionarsi nel mezzo dei miei glutei.
"Hai un culo da infarto,"commentò.
"Grazie, mi fa piacere che qualcuno l'abbia notato."
Mi girai e vidi che me lo aveva appoggiato appena sopra le chiappe.
Lo afferrai e lo spostai più in basso invitandolo ad entrare nella fessura posteriore.
Poi iniziai a spostarmi all'indietro fino a farmelo entrare nel culo.
Ero al settimo cielo, ho cominciato a spingerlo fino a quasi fargli male.
"Ti piace il mio culo? Allora prendilo è tuo per stasera puoi farne ciò che vuoi."
Non ero in grado di pensare razionalmente. Lui mi montò selvaggiamente senza ritegno, mi mise al muro sulla doccia e mi diede non so quanti colpi.
Ebbe la forza di fermarsi e venire sulla mia schiena.
"Grazie" gli dissi.
"A te" mi rispose lui.
Prima di uscire mi girai e gli dissi:"Domani è un altro giorno, dobbiamo dimenticare l'accaduto."
"Tranquilla, rimarrà un segreto, una notte folle ed assurda, complice la Natura che si è presa gioco di noi."
i giorni successivi furono tranquilli, ci comportammo come se niente fosse successo. Ci convincemmo che era stato solo sesso.
La natura ci spinge a farlo, non possiamo sfuggirgli, perché dunque farlo con sconosciuti, quando puoi farlo con qualcuno che conosci benissimo.
In questo memento provo vergogna. So di essere malata e che dovrei curarmi, ma ho paura di raccontare ad un dottore queste mie perversioni.
Vorrei che fosse finito davvero tutto quella notte ma non è stato così.
Un mese dopo circa, una notte ripresi ad eccitami pensando a lui.
Mi alzai e andai dritta nella sua stanza con il pensiero fisso di scoparmelo.
Poi entrata, lo vidi dormire, mi avvicinai a lui e gli tolsi il lenzuolo cercando di fare attenzione a non svegliarlo.
Con mio stupore mi acccorsi che c'è l'aveva duro anche nel sonno.
Morivo dalla voglia di suchiarglielo, ma mi trattenni, corsi in bagno e finii il lavoro da sola.
La mattina seguente ero sveglia davanti ai fornelli mentre facevo il caffè e sentii la sua voce dietro di me.
"Ciao mamma."
Mi girai e me lo trovai in piedi,indossava una canotta aderente che gli metteva in risalto i pettorali e nient'altro.
Aveva il cazzo in erezione e si muoveva come un asta, mentre lui si camminava verso di me.
"Volevo augurati una buona giornata."
Di fronte a tanta meraviglia smisi di connettere, appoggiai il caffè, mi tolsi di dosso la vestaglia rimanendo solo con gli slip e i miei seni al vento, e corsi verso di lui gli afferrai l'asta e cominciai a succhiarglielo senza ritegno.
Non so quanto durò, ho perso la cognizione del tempo e dello spazio, so solo che melo sono infilato fino in gola, con molta difficolta visto le sue dimensioni. Non ho il senso della misura ma credo che sia una ventina di centimetri ed è anche bello spesso.
Vedevo che cercava i miei seni, così decisi di dargli ciò che ambiva .
Glielo misi in mezzo e gli feci una spegnola.
Lo sentivo impazzire di gioia, venne compiaosmanete sui miei capezzoli.
"Che meraviglia" mi disse.
"È stato fantastico" risposi io mente gli stringevo forte il cazzo tra le mie mani.
"Quanto ci metti a riprenderti, ho voglia di essere scopata selvaggiamente" gli dissi.
Mi prese e mi portò sul divano, mi cavalcò penso per un ora, non ho mai goduto così in vita mia.
Persino con il mio primo ragazzo del liceo non avevo raggiunto livelli così alti. Eppure lui era davvero un toro scatenato.
Avevo la fortuna di avere uno stallone in casa pronto a soddisfarmi ad ogni mia richiesta perchè dovevo andare a cercarmi un altro uomo.
Da quel giorno abbiamo iniziato a scopare ogni sera, ogni pomeriggio, a volte la mattina.
Capitava che di notte lui si infilasse nel mio letto, ed altre volte ero io a succhiarglilo all'improvviso mentre dormiva.
Scopavamo sempre, sesso puro, selvaggio senza tabù.
Ci conoscevamo all perfezione, ognuno sapeva cosa piaceva all'altro.
Io amavo essere montata da dietro e a lui piacevano i miei pompini selvaggi. Così li chiamava lui.
Due mesi fa, mi sono decisa e gli ho detto che dovevamo finirla.
Lui si doveva trovare una ragazza e io un compagno.
Proprio mentre parlavo lui si sbottonò la patta e melo pose sulle labbra.
Io cercai di divincolarmi, ma avevo una voglia incredibile di lui e glielo succhiai fino allo sfinimento.
Poi lui mi venne sul culo, come piaceva a me.
Eravamo ormai drogati, come fare per disintossicarci?
Feci delle indagini su internet e giunsi ala conclusione che dovevamo allontanarci lentamente, introdurre qualcun altro nella nostra assurda sessualità.
Così feci. A sorpresa invitai una ragazza che avevo conosciuto dalla mia parrucchiera e la presentai a mio figlio che iniziò a frequentarla.
Le cose andarono meglio, lui sfogava i suoi impulsi con lei, spesso li sentivo scopare in camera, lei non si tratteneva e io la sentivo urlare dal piano superiore.
Ero felice, meno appagata sessualmente, ma contenta che mio figlio fosse tornato ad una sessualità normale.
Questo pensavo io.
Ma un pomeriggio lui uscì dalla sua camera e mi venne a prendere in cucina, mi prese per mano e mi portò su in camera sua.
Con mia sorpresa trovai la sua compagna Anna competamente nuda.
Lui si sbottonò la patta e lei gli fece una fellazio propio davanti a me.
Nel giro di qualche minuto eravamo in due a succhiargli il cazzo.
Gli spiegai come doveva farlo, sapevo cosa piaceva a lui.
Gli feci vedere, leccandogli le palle, poi leccai la sua cappella e mel la picchiettai sulla lingua.
"Se fai questo la sua asta si drizza ancora di più vedi, e lui sussulta di piacere."
"Vedo, disse lei. Ho solo da imparare da lei."
Ma non servi a molto perché Matteo tornò a torturami e a scoparmi tutte le volte che voleva e io non sono mai ricucita a dirgli di no perché mi piaceva troppo.
"Come mi fai godere tu non ci riesce nessuna." Mi disse.
Sempre pronta ad aprire le cosce, a cedere alle sue lusinghe, a succhiarglilo appeno lo vedevo seduto davanti alla TV.
Arrivammo al punto di chiuderci in casa per una settimana a scopare, mangiare, lavarci e riscopre. Mi misi in malattia per stare a casa a farmi montare.
Adesso basta, devo uscirne, non so più come fare.
Per favore consigliatemi. Sono una ninfomane incurabile?
Una peccatrice senza speranza ? Una donna fragile?
Ho sono solo una a cui piace il cazzo duro di suo figlio.
Ditemi cosa devo fare!










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