C'è sempre un cornuto per una moglie troia 3°
Scritto da Cuck 2014, il 2019-05-18, genere tradimenti
mentre le loro lingue si intrecciavano in una danza morbosa,lui la stringeva mentre lei spingeva il bacino sull'incredibile gonfiore che sentiva spingere sulla pancia.
Il suo cervello era completamente partito e nella sua mente rivivano quei brevi attimi in cui sulla sabbia della spiaggia di Guvano gli era apparso come in una visione,un vero cazzo di cui lei ignorava persino l'esistenza.
Quella visione le aveva scavato il cervello come un tarlo durante tutto il tragitto di ritorno su quell'impervio sentiero che da Corniglia conduceva a Vernazza.
Tornata in albergo con negli occhi stampata quella visione,e nel cervello pensieri nebbiosi,aveva cercato inutilmente sollievo tra le cosce del marito trovandone una cocente delusione.
In quel momento,su quel terrazzo,immerso in quel panorama carico suoni vibranti,colori luminescenti,intensi profumi di mare tanto simili a quelli di sesso,aveva tra le labbra una lingua che le stava scavando l'anima ed il sesso già bagnato e sulla pancia qualcosa che premeva di cui nulla sapeva prima me che giaceva da sempre sopita nei suoi indecifrati desideri di troia.
Si baciavano,si leccavano,si scambiavano la saliva,si toccavano,si stringevano con una bramosia che la faceva sciogliere e le incuteva paura.
D'un trattol'uomo,cosciente dell'urgenza del momento che poco tempo metteva a loro disposizione,si era staccato dall'osceno bacio e l'aveva fatta girare facendola chinare con la testa appoggiata al muretto.
Poi con un gesto secco,le aveva strappato il perizoma bianco di tulle e seta che aveva
sotto l'abito da sposa nella cerimonia in chiesa e che,romanticamente,le piaceva indossare anche dopo.
Dopo aver appoggiato l'indumento lacerato sulla balaustra,si era calato i pantaloni e le mutande e senza neanche bagnarla con la saliva,con un colpo secco l'aveva penetrata.
L'affondo era stato violento e lacerante per la fica della ragazza da poco sverginata da un calibro enormemente meno grosso e invasivo.
Dalla bocca della sposina era partito un grido subito soffocato dalla mano dell'uomo prontamente accorsa a tapparle la bocca.
La cavalcata poderosa e invadente era stata ugualmente dolorosa e gustosa al punto che lei tra gridolini e rantoli di piacere aveva avuto tre orgasmi in rapida successione prima che lui,arrapato come una bestia,la riempisse coi suoi copiosi e potenti getti di sperma.
Dopo un po,il marito finalmente desto grazie alla frescura del vento,si era ripreso e richiamato anche dagli strani suoni che a sprazzi gli pervenivano dalla terrazzetta in alto si era alzato e dopo aver percorso i pochi gradini che lo dividevano dalla moglie,ai suoi occhi si era presentato un incredibile spettacolo.
La moglie con la gonna sollevata e le gambe allargate,si stava pulendo la fica con un fazzoletto mentre l'uomo era intento a tirarsi su i pantaloni.
Sul muretto,gli era apparso perfettamente stagliato sul buio del fondo,il biancore delle mutandine di sua moglie.
Senza essere visto e senza fare rumore,era tornato indietro e con la mente confusa,si era seduto sulla stessa sedia di prima.
-Amore...è stato bellissimo,peccato che non ci fossi anche tu.
Davvero uno spettacolo meraviglioso e un'atmosfera stupenda!
Una vera goduria....dobbiamo tornarci ancora!-
Chissà se lui già da quel primo momento aveva realizzato che il suo destino sarebbe stato quello del cornuto accanto ad una moglie troia.
Per tutto il resto del tempo della loro luna di miele,l'uomo si era reso disponibile ad accompagnarli a scoprire le meraviglie delle 5 Terre e dei suoi segreti.
Hanno percorso insieme quasi tutti i sentieri e visitato tutti santuari e mentre il "Maritino" era impegnato a scoprire le bellezze ertistiche e naturali del territorio,lei era impegnata col loro "gentile" accompagnatore a scoprire tutti i segreti del sesso coi suoi innumerevoli piaceri carnali.
Lui le aveva insegnato a fare i pompini con ingoio e nei dieci giorni trascorsi insieme,hanno inventato mille giochi da realizzare nei tempi che avevano a disposizione e dunque,veloci pompini in chiesa o sveltine tra le siepi senza dimenticare i giochi di piedi e di mani quando erano in qualche trattoria.
Memorabili le chiavate davanti agli occhi del marito quando lui le insegnava a nuotare.
Tuttavia,i progressi che lei faceva nel campo dell'erotismo,non li teneva solo per lei e spesso,quando andavano a letto,lei sperimentava col marito quello che l'uomo le aveva insegnato di giorno.
Il primo pompino con ingoio che aveva fatto al marito lo aveva lasciato sconvolto e soddisfatto al punto che,dopo aver goduto,si era unito in un bacio profondo con la moglie che aveva ancora in bocca residui del suo stesso sperma.
Era ufficialmente iniziata la sua vita di cornuto!
Il suo cervello era completamente partito e nella sua mente rivivano quei brevi attimi in cui sulla sabbia della spiaggia di Guvano gli era apparso come in una visione,un vero cazzo di cui lei ignorava persino l'esistenza.
Quella visione le aveva scavato il cervello come un tarlo durante tutto il tragitto di ritorno su quell'impervio sentiero che da Corniglia conduceva a Vernazza.
Tornata in albergo con negli occhi stampata quella visione,e nel cervello pensieri nebbiosi,aveva cercato inutilmente sollievo tra le cosce del marito trovandone una cocente delusione.
In quel momento,su quel terrazzo,immerso in quel panorama carico suoni vibranti,colori luminescenti,intensi profumi di mare tanto simili a quelli di sesso,aveva tra le labbra una lingua che le stava scavando l'anima ed il sesso già bagnato e sulla pancia qualcosa che premeva di cui nulla sapeva prima me che giaceva da sempre sopita nei suoi indecifrati desideri di troia.
Si baciavano,si leccavano,si scambiavano la saliva,si toccavano,si stringevano con una bramosia che la faceva sciogliere e le incuteva paura.
D'un trattol'uomo,cosciente dell'urgenza del momento che poco tempo metteva a loro disposizione,si era staccato dall'osceno bacio e l'aveva fatta girare facendola chinare con la testa appoggiata al muretto.
Poi con un gesto secco,le aveva strappato il perizoma bianco di tulle e seta che aveva
sotto l'abito da sposa nella cerimonia in chiesa e che,romanticamente,le piaceva indossare anche dopo.
Dopo aver appoggiato l'indumento lacerato sulla balaustra,si era calato i pantaloni e le mutande e senza neanche bagnarla con la saliva,con un colpo secco l'aveva penetrata.
L'affondo era stato violento e lacerante per la fica della ragazza da poco sverginata da un calibro enormemente meno grosso e invasivo.
Dalla bocca della sposina era partito un grido subito soffocato dalla mano dell'uomo prontamente accorsa a tapparle la bocca.
La cavalcata poderosa e invadente era stata ugualmente dolorosa e gustosa al punto che lei tra gridolini e rantoli di piacere aveva avuto tre orgasmi in rapida successione prima che lui,arrapato come una bestia,la riempisse coi suoi copiosi e potenti getti di sperma.
Dopo un po,il marito finalmente desto grazie alla frescura del vento,si era ripreso e richiamato anche dagli strani suoni che a sprazzi gli pervenivano dalla terrazzetta in alto si era alzato e dopo aver percorso i pochi gradini che lo dividevano dalla moglie,ai suoi occhi si era presentato un incredibile spettacolo.
La moglie con la gonna sollevata e le gambe allargate,si stava pulendo la fica con un fazzoletto mentre l'uomo era intento a tirarsi su i pantaloni.
Sul muretto,gli era apparso perfettamente stagliato sul buio del fondo,il biancore delle mutandine di sua moglie.
Senza essere visto e senza fare rumore,era tornato indietro e con la mente confusa,si era seduto sulla stessa sedia di prima.
-Amore...è stato bellissimo,peccato che non ci fossi anche tu.
Davvero uno spettacolo meraviglioso e un'atmosfera stupenda!
Una vera goduria....dobbiamo tornarci ancora!-
Chissà se lui già da quel primo momento aveva realizzato che il suo destino sarebbe stato quello del cornuto accanto ad una moglie troia.
Per tutto il resto del tempo della loro luna di miele,l'uomo si era reso disponibile ad accompagnarli a scoprire le meraviglie delle 5 Terre e dei suoi segreti.
Hanno percorso insieme quasi tutti i sentieri e visitato tutti santuari e mentre il "Maritino" era impegnato a scoprire le bellezze ertistiche e naturali del territorio,lei era impegnata col loro "gentile" accompagnatore a scoprire tutti i segreti del sesso coi suoi innumerevoli piaceri carnali.
Lui le aveva insegnato a fare i pompini con ingoio e nei dieci giorni trascorsi insieme,hanno inventato mille giochi da realizzare nei tempi che avevano a disposizione e dunque,veloci pompini in chiesa o sveltine tra le siepi senza dimenticare i giochi di piedi e di mani quando erano in qualche trattoria.
Memorabili le chiavate davanti agli occhi del marito quando lui le insegnava a nuotare.
Tuttavia,i progressi che lei faceva nel campo dell'erotismo,non li teneva solo per lei e spesso,quando andavano a letto,lei sperimentava col marito quello che l'uomo le aveva insegnato di giorno.
Il primo pompino con ingoio che aveva fatto al marito lo aveva lasciato sconvolto e soddisfatto al punto che,dopo aver goduto,si era unito in un bacio profondo con la moglie che aveva ancora in bocca residui del suo stesso sperma.
Era ufficialmente iniziata la sua vita di cornuto!
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