Ritrovando mia madre

Scritto da , il 2019-04-12, genere incesti

Come ho già scritto negli altri racconti io sono qua a mettere a nudo una parte della mia vita che ha potuto godere di certi privilegi alquanto trasgressivi, certi racconti sono frutto della fantasia altri invece hanno un fondo di verità, vivo quotidianamente certe esperienze che difficilmente altri possono avere, di quello che leggete e leggerete in futuro nei mie racconti ci sono spezzoni di quello che provo, a voi capire dove finisce la realtà e comincia la fantasia.
Ho bisogno di sfogarmi di buttar fuori tutto quello che mi tengo dentro da mesi. Mi chiamo Gianluca ho 38 anni, vivo in provincia di Padova, sono sposato e padre di un bimbo di 6 anni, la mia vita coniugale è bellissima, amo mia moglie amo mio figlio, abbiamo una casa stupenda ed economicamente stiamo bene. Io sono il primo di tre fratelli, uno di 33 anni non sposato e vive a Milano per lavoro, l’altro di 29 , ha una compagna e vivono assieme poco distante da dove abito io, i miei genitori sono separati da anni, mamma se ne è andata da casa quando eravamo piccoli, ricordo che io avevo 15 anni, mamma è sempre stata una donna molto esigente con papà, ha sempre adorato il lusso, gioielli pellicce e papà non le ha mai fatto mancare nulla visto che siamo sempre stati una famiglia benestante, ma mamma non si è mai accontentata di quello che papà faceva per lei, no, lei non le bastava vivere bene, voleva di più, praticamente lo cornificava a destra e manca con disinvoltura, papà da anni ha sopportato tutto ciò ma alla fine tutto ha un peso e quando la goccia ha fatto traboccare il vaso lui non l’ha più voluta in casa.
Ovviamente ci fu il divorzio, ma la cosa più assurda è che mamma non pretese l’affidamento dei figli, avrebbe potuto tranquillamente pretendere una congrua somma mensile da parte di mio padre, no, all’atto del divorzio lei rinunciò totalmente a qualsiasi pretesa, cosi io e miei fratelli continuammo a vivere in quella casa con solo mio padre, lui grazie all’aiuto dei nostri nonni e di nostra zia, sua sorella, fece in modo di tirarci su facendoci diventare delle persone mature e responsabili, in tutti quegli anni mamma si faceva viva poche volte all’anno, lei essendo una donna molto ambiziosa rimase single e avviò un’attività commerciale nel settore dell’alta moda continuando a vivere da libertina come aveva sempre fatto con i suoi vizi. Ma il rancore che può portare un figlio verso il genitore che lo abbandona, con il passare del tempo si tramuta in oddio e questo accadde a me e ai miei fratelli, un po’ alla volta non permettemmo più a nostra madre di venirci a trovare, fu una sorta di punizione verso lei, specialmente quando nostro padre morì, all’epoca io avevo 30 anni ed ero appena sposato, papà ci lasciò a causa di un brutto male, quando mamma lo venne a sapere cercò di rientrare nella nostra famiglia ma non trovò il permesso da parte dei suoi figli che per 8 anni non gli lasciarono nemmeno il piacere di un saluto, fu come ce ne fossimo liberati per sempre. Però, come si sa, il tempo passa e le persone cambiano, quando meno te lo aspetti succedono fatti che ti rivoluzionano dentro, io poi non sono il tipo che vive di rancori, si è vero, lei nel momento peggiore ci aveva abbandonati senza motivi validi, se può essere valido un motivo quando abbandoni un figlio non lo so, fatto sta che dopo otto anni incontrai mamma, da solo, senza dire niente a nessuno. Perché l’ho fatto? Perché alla fine colei che ti ha messo al mondo, cattiva o buona è sempre tua madre, comunque non fu una cosa voluta e non era nemmeno la prima volta che ci vedevamo, visto che lei non abita poi cosi lontano da Padova, solo che le altre volte appena la vedevo la evitavo, anche se lei cercava di salutarmi cambiavo strada, ma quella volta, chissà perché, non lo feci e li cambiò tutto.
Fu un pomeriggio di agosto, ero al centro commerciale vicino a noi che stavo facendo la spesa da solo e la vidi, se ne stava con il carrello a guardare un prodotto su uno scaffale quando girandosi verso me i nostri sguardi si incrociarono, per un istante volli allontanarmi ma vedendola felice di vedermi e venendomi incontro qualcosa mi bloccò, rimasi un po’ serio mentre lei un po’ ansimando mi salutò …. Ciao Gianluca, quanto tempo non ci vediamo, come stai? … Avrei dovuto rispondergli “ Cazzo te ne frega” …. Ciao , sto bene, e tu? ….. sorrise . …. Anch’io, invecchio ma sto bene ….. Mamma è sempre stata una donna stupenda, magra alta, ben proporzionata, capelli neri ma quel giorno erano tinti di rosso scuro, viso segnato leggermente dalle rughe vista l’età, sguardo fiero ed accattivante ma che affascina, in effetti quel suo modo di vestire elegante e seducente, trucco leggero unghie laccate, una donna che sa come conquistare un uomo, quel pomeriggio indossava un vestitino a mezza coscia leggero a fiori, leggermente scolato e sandali con tacco, 60 anni e riesce a dare punti ad una trentenne, a guardarla pensavo a tutti gli amanti che sono passati sotto di lei che fine avranno fatto, papà di corna poteva venderle da quante lei gliene ha messe in testa prima di lasciarlo ….. Ti trovo bene mamma, hai sempre il tuo lavoro?.... lei sorrise …… Si ho ancora la mia attività, l’ho ampliata, diciamo che gli affari vanno bene ma penso che tra un po’ mi ritirerò e la darò in gestione visto che non ho nessuno che voglia continuare a condurla ….. la guardai serio come a dire “ si, magari i tuoi cari figlioli dopo anni che ti sei fatta i cazzi tuoi, però non sentivo più quel rancore che altre volte mi portava ad evitarla, mi chiese del mio bambino, di mia moglie e alla fine dei miei fratelli, insomma, senza che me ne rendessi conto finimmo la spesa insieme, pagato alle casse stavo per lasciarla quando lei mi invitò a bere qualcosa assieme in un bar li nel centro commerciale, tentennai un po’ ma alla fine accettai, tanto non avevo fretta cosi ci sedemmo ad un tavolino bevendo un aperitivo e parlando di noi, ovviamente i discorsi scivolarono sul passato, io le rimarcai certe cose lei cercò di darmi spiegazioni e di scusarsi, la ascoltai sebbene l’avevo odiata per tanto tempo non sentivo più quel rancore duro che avevo, le sue parole mi sembravano sincere e alla fine è sempre tua madre, ti ha messo al mondo ti ha allattato, un po’ di amore lo deve aver provato,no? Senza renderci conto eravamo li seduti da due ore e tra me e lei si percepiva nettamente che non c’era più quell’astio di prima, alla fine ci scambiammo pure i numeri dei cellulari con la promessa di risentirci, quando mi avviai verso casa mi sentivo come aver tolto un peso dentro me, ne ero quasi felice di come era finito quell’incontro, forse per tanti sarò un coglione ma alla fine era mia madre.
Non ne parlai con nessuno dell’incontro, nemmeno con mia moglie, dopo due giorni mamma si fece viva chiamandomi, fu una lunga telefonata, parlammo tranquillamente come un figlio parla normalmente con la propria madre, lei mi disse che da giorni si sentiva felice del nostro incontro e mi invitò a cena a casa sua che fissammo per il giorno dopo, a mia moglie dissi che avevo un impegno di lavoro e sarei rientrato tardi, il che succede spesso perciò lei non sospettò di nulla.
Mamma abita in appartamento grande e lussuoso a dieci chilometri da Padova, un palazzo nuovo di quattro piani, lei sta all’ultimo, ben arredato in stile moderno, io mi presentai vestito casual in jeans e camicia bianca, d'altronde, uscito dal lavoro non ero passato per casa per mettermi qualcosa di più consono, per non presentarmi a mani vuote mi fermai in un negozio di vini che conosco ed acquistai una bottiglia di Valpolicella, che lei apprezzò volentieri dicendomi che era il suo preferito, Mamma quella sera indossava un vestitino leggero nero, con le spalline che le lasciavano scoperta un po’ la schiena e davanti leggermente scolata, in casa stava scalza, sempre ben truccata, portava dei bei bracciali dorati e una vistosa collana di perle bianche, sebbene ha 60anni li porta da dio, sicuramente si tiene in forma, intanto lei si dimostrò felicissima di avermi ospite e mi mostrò tutto l’appartamento, proprio fatto apposta per lei, pensai, salotto stupendo non troppo grande, un divano in pelle bianco grande e comodo pochi mobili ma ben strutturati all’ambiente , la cucina era stupenda, ergonomica ed accogliente, poi mi mostrò il bagno immenso, tutto in marmo rosa con vasca idromassaggio grande e un box doccia a parte da starci in due tranquillamente un piano un granito nero con una specchiera a muro, ovviamente tutti gli accessori per donna, alla fine la sua stanza da letto, pavimento in legno un letto matrimoniale bellissimo pareti rosse e ovviamente un mobile comò grande con la specchiera, mamma mi stava vicino e sentivo il suo profumo, non saprei definirlo ma ho scoperto che si chiama Tom Ford, un profumo che attizza, ogni tanto mi guardava sorridendo, il suo sguardo ammaliatore con le sue rughe ma fiero, uno sguardo di donna che pretende e vuole, sa essere ghiaccio e fuoco allo stesso tempo, ero li da mezz’ora e ne ero affascinato.
Prima di cenare sorseggiammo il Valpolicella che avevo portato, mamma mi invitò a stappare la bottiglia intanto che finiva di preparare la cena, si dimostrò anche una cuoca eccellente, preparò del pesce in una serie di antipasti, tra crudo e cotto, e dei tagliolini al granchio veramente squisiti, mentre mangiavamo parlammo di lei del suo lavoro di me e del mio lavoro, non parlammo mai dei miei fratelli di papà o di mia moglie e nemmeno di quando se ne andò, mi raccontò di un periodo che stava con uno, un personaggio molto ricco ma la storia ha durato solo un anno, immaginavo il perché e dentro di me risi, mi parlò delle sue amiche, poche ovviamente, io mi complimentai con lei per la sua forma stupenda e la sua bellezza lei mi disse che praticava molto sport per tenersi in forma, un’ora al giorno di fitness in palestra e tre volte la settimana in piscina, lei si complimentò con me dicendomi che ero un bell’uomo in forma, modestamente non pratico sport ma mi tengo abbastanza bene fisicamente , gli diedi una mano a sparecchiare sebbene lei non voleva, poi ci mettemmo comodi in salotto sul divano a bere il caffè e alla fine tirò fuori dei liquori che fa lei stessa con la frutta, veramente ottimi, eravamo io e lei seduti uno fianco all’altro ma guardandoci frontalmente, più passavo il tempo con lei e più mi sentivo attratto da questa donna matura, cosi sexy, seduta tenendo le gambe accavallate, il suo profumo e quel modo cosi seducente nel parlarmi, lei ogni tanto mi accarezzava la spalla, il collo, sorrideva parlava, rideva, il suo ridere era contagioso, alla fine stavo bene con lei, ma c’era dentro me una cosa che non quadrava, una sensazione strana, quella che avevo davanti non era mia madre, era una donna estranea, non capivo il perché.
La serata finì verso le dieci con la promessa di vederci ancora, lei non ebbe pretese, sapeva che io avevo tenuto nascosto il nostro incontro e fu d’accordo con me che ci saremmo incontrati ancora segretamente, per strada pensai a quella sensazione, non andai a casa subito, mi fermai in un bar dove vado di solito, ordinai un amaro e rimasi li a ripensare alla serata, a lei, a quello che provavo in quel momento, certo, era sempre mia madre ma allo stesso tempo per me era un’altra persona e capii cosa sentivo, attrazione, mi sentivo stranamente attratto da lei, dividevo l’immagine di mia madre con l’immagine di una donna bellissima seducente con una carica erotica particolare, non sono mai stato un bigotto, sono sincero, ho avuto qualche scappatella, ma solo per una scopata e via, ma quella sera mi resi conto che mi stavo invaghendo di una donna che non dovrei nemmeno considerarla sotto questo aspetto, mi sentivo una merda. Quando rientrai in casa andai a farmi una doccia e sotto l’acqua calda mi venne un’erezione mostruosa, mi venne voglia di masturbarmi, erano anni che non lo facevo, la fantasia mi portò a pensare ad una tipa che avevo conosciuto un mese prima a Brescia, ero li per lavoro, una troia stupenda che a letto mi fece morire, all’inizio della sega pensavo a lei, verso la fine, mentre sborravo il pensiero finì verso mia madre e la cosa mi sconvolse non poco. Si, quella donna che ci aveva lasciati soli per andare a farsi i cazzi suoi per anni che io odiavo da tempo adesso iniziava ad intrigarmi in maniera sconvolgente, il che mi metteva disagio ma allo stesso tempo ero preso dal desiderio, già il giorno dopo con mia moglie ero evasivo nel parlare, lei notò che ero immerso in altri pensieri e chiedendomi cosa avessi io gli risposi che avevo dei problemi con il lavoro, niente di che, inventai delle scuse banali ma credibili, intanto con la mente ero sempre in quel appartamento immerso nel profumo di mia madre e in quel modo di fare di lei, cosi ammaliante. Con mamma ci sentimmo già il giorno dopo, mi ringraziò per la bella serata e mi invitò a passare da lei quando volevo, bastava che le mandassi un messaggio per fare in modo di trovarla a casa, comunque tra messaggini Whatsapp e telefonate, io e lei ci sentivamo ogni giorno, e più la sentivo e più cresceva la voglia di andare da lei. Dopo tre giorni dalla cena fui da lei un pomeriggio che riuscii a liberarmi dal lavoro, già al mattino mi disse che era a casa il pomeriggio e io presi la palla al balzo, le dissi che sarei passato di la per un saluto.
Arrivai verso le 3 del pomeriggio, lei mi aprì, appena la vidi mi sentii crescere un fuoco dentro, indossava un prendisole bianco con fantasie di fiori, corto a mezza coscia, trucco leggero e unghie laccate rosa, io adoro le donne cosi, la donna deve farsi bella anche quando è in casa, mentre mi invitava ad entrare, notai che la luce dietro di lei lasciava trasparire la sua figura nuda, e mi convinsi che sotto quasi sicuramente portava solo un paio di slip ma niente reggiseno, mamma non ha delle grandi tette, una terza scarsa penso però il suo corpo sinuoso e ben modellato si notava benissimo, specie il suo culo a mandolino che fa ancora bella figura, mentre entravo mi persi in quell’immagine la seguii in cucina e si mise a preparare il caffè, mi chiese di come era andata la mia mattinata le risposi che era andata bene, niente di sconvolgente, intanto la ammiravo nel suo modo di fare nelle sue pose, aveva quel modo naturale di vera ammaliatrice, sembrava a volte di avere di fronte una pantera che si muove in quella maniera seducente silenziosa, sfido io che gli uomini le ronzavano dietro come mosche, una cosi può farti fare quel che vuole, non serve che ti implori, e la cosa che più mi rodeva era che è mia madre, la mia genitrice, colei che mi ha sfornato, come potevo essere attratto da lei, oltretutto l’ho detestata per anni e adesso ero li, da lei, il pensiero che quel pomeriggio sarei andato li a casa sua, noi due soli, era un desiderio cosi assurdo, mi sentivo drogato. Mamma notò che ero perso nei miei pensieri, e me lo fece notare ….. Gianluca, cosa’hai? Sembri perso in un altro mondo …. Io mi ridestai subito … No,scusa, è che sai, pensavo che non so come dirlo, vedi, io per anni ti ho odiato per quello che ci hai fatto, non avrei mai immaginato che adesso sento il bisogno di vederti ogni giorno …. Sorrise felice e mi abbracciò, mi diede un bacio ….. oh amore, perdonami, perdonami ti prego, so di aver sbagliato e non merito tanto, ma ti supplico, almeno tu, ora che ci siamo ritrovati non lasciarmi …. L’abbracciai pure io, il suo calore, il suo profumo, sentire il suo corpo stretto a me, sentii crescermi l’erezione e sebbene indossavo dei jeans non poteva non sentire …. Tranquilla mamma, è successo e basta, non ho più voglia di vivere con il rancore, non so gli altri ma per me è ora di ricominciare …. Cercai di staccarmi ma lei mi strinse più forte e mi diede un casino di baci, ci guardammo fissi negli occhi, quello che vedevo non era mia madre era una donna che sebbene avanti con gli anni era stupenda, il suo sguardo, volevo baciarla, desideravo ardentemente le sue labbra la sua lingua la sua saliva ma non potevo, riuscii a staccarmi ma per un istante vidi il suo sguardo cambiare espressione, passare da uno sguardo materno a uno sguardo … non so come definirlo, so solo che la volevo e il mio fratellino dentro le mutande dava segnali troppo evidenti per non capirlo.
Anche quel pomeriggio passò chiacchierando con lei, e rimanendo ammaliato dal suo modo di fare di muoversi di guardarmi di mettersi in posa, seduti uno di fianco all’altro, mi inebriai del suo profumo, prima di andarmene, lei mi abbracciò ancora da dietro … Amore, grazie per la bellissima compagnia, anche oggi mi hai fatto stare bene … sorrisi, mi girai … Mamma … mi fregò sull’istante, mi strinse a se e mi baciò sulla bocca, fu un secondo, nulla di che ma mi folgorò sul posto … Non dire nulla amore, ti prego vieni sempre vieni quanto vuoi io ti aspetto ….. io annuii sconvolto dentro, avevo il cazzo duro come un palo di ferro, non si poteva non notare il bozzo ma sembrava che lei non lo notasse ….. Si, sta tranquilla, ci sentiamo comunque …. Altro bacio casto e me ne uscii. Quando arrivai a casa mia moglie non c’era, era andata dai suoi con nostro figlio, sarebbe tornata per cena, mi resi conto di avere il profumo addosso di mamma, prima che mi facessi cogliere in fragrante da lei mi spogliai e misi la roba dentro una borsa e il giorno dopo l’avrei portata lavare in tintoria, sono esperto di queste cose, e mi feci una doccia, ovviamente sotto l’acqua mi segai violentemente pensando a mia madre.
Ormai era fatta, con mamma ci sentivamo almeno tre volte al giorno, lei era felicissima, tra telefonate e messaggini eravamo sempre in contatto, io con lei ero sempre più libero nel parlare, messaggini con smile di bacini e cuoricini, ogni tanto ci incontravamo o in bar o a casa sua, ogni volta era sempre peggio, sembrava lo facesse apposta, si faceva trovare sempre perfettamente sexy, niente di volgare, quell’eleganza mista sexy, e aggiunto al suo modo di fare era pura dinamite, ormai tra me e lei c’era libertà totale, i suoi abbracci, i suoi baci, le sue carezze, ogni volta che eravamo assieme lei doveva toccarmi, era passato un mese abbondante da quando la incontrai al centro commerciale, sembrava fosse passato un anno, ormai io ero libero in casa sua, andavo e venivo, mi diede perfino la chiave d’entrata e avvisò il portinaio che io ero libero di entrare anche se lei non era in casa, la cosa che mi stupì è che lei non mi chiese più dei mie fratelli di mia moglie di mio figlio, non mi chiese più nulla di tutti, eravamo solo io e lei.

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