La licenza con la suocera

Scritto da , il 2017-09-11, genere etero

Estate del 1989
La notizia della licenza è arriva inaspettata ed improvvisa tanto che non ho nemmeno il tempo di avvisare nessuno ne di prepararmi cosi prendo la borsa e scrocco un passaggio per la stagione centrale . Sono solo trentasei ore non c’è la faccio ad arrivare a casa ma posso tranquillamente arrivare a Verona dove fare una sorpresa alla mia fidanzata dell’epoca Marina.
Quattro ore più tardi arrivo in stazione e mi precipito a casa dei lei ed ho la prima sorpresa: Marina è non c’è . E’ andata in montagna col padre a fare un giro dei rifugi sopra Cortina impossibile mettersi in contatto.
A dirmelo è la madre di Marina, Sofia, che mi accoglie calorosamente come una mamma sa fare, mi invita a fare un bagno e mi fa il bucato dei miei indumenti sporchi cerca di consolarmi preparandomi una ottima cena.
Parliamo durante la cena vediamo un po’ di tv e poi non so se per la stanchezza o la delusione vado a dormire in camera di Marina , ma nonostante il mio cazzo sia in tiro non voglio masturbarmi, quello lo faccio già in caserma. “Cazzo, avevo proprio voglia di un suo pompino” “la sua bocca sulla mia cappella, la sua lingua che lo massaggia” . Non c’è verso il cazzo non ragiona ed è ad un livello di erezione tale che me lo devo menare.
Mi metto nudo e comincio a segarmi ma in quel momento sento bussare alla porta.
Ho appena il tempo di coprirmi col lenzuolo che entra in camera Sofia con indosso un leggera camicia da notte senza reggiseno e con mutandine rosa.
“Flavio, ti serve qualcosa prima che vada a dormire?” e si siede ai piedi del letto.
E’ ovvio che sono imbarazzato , sono nudo nel letto di sua figlia col cazzo in tiro sorpreso mentre mi masturbavo, così farfuglio qualcosa ma è lei che prende la parola.
“Sai mi dispiace che Marina non sia qui”… “ dispiacerà anche a lei quando lo saprà”… “anche perché …immagino volevate un po’ di intimità.. o sbaglio?”
Sentendo quelle parole mi sento a mio agio, come se potessi esprimermi liberamente ed è li che guardo Sofia con una luce diversa. Nonostante sia più vicina ai sessanta che ai cinquanta è una donna piacevole e curata i seni sembrano ancora sodi e le gambe per quel che vedo curate e lisce. Improvvisamente alzo il lenzuolo le mostro il cazzo in tiro e glielo infilo in bocca e le ordino di spompinarmi , ma è un pensiero che dura un secondo , perché le sue mani scoprono le mie gambe e delicatamente salgono su.
“Sofia” dico io “Si… te lo stavi menando…no? Scommetto che hai una gran voglia di chiavare … e volevi chiavare Marina eh.. Ma lei non c’è …”
Sofia toglie la mani da sotto il lenzuolo e si sfila la camicia mostrandomi i seni con i grandi capezzoli e le sue mutandine.
Ho vent’anni a fino ad allora sono stato solo con due donne, non sono espertissimo ma d’istinto mi spingo verso le sue tette le comincio a leccarle i capezzoli.
“Oh si “ fa lei “ fammi vedere come fai con mia figlia… mi eccita “ cosi comincio a baciarle tutto il corpo mi fermo sulle sue mutandine che cerco di abbassare ma lei mi ferma.
Prende in mano il mio cazzo e se lo porta alla bocca e comincia a spompinarmi. E’ brava lo fa con voglia e passione, tanto che le sue dita passano lentamente ma sicure verso il mio culo e cercano l’ano. Lentamente lo accarezzano dandomi piacere e dopo un momento di dolore arriva il piacere di sentire il suo dito nel mio culo.
Mi butta sulla schiena e con il dito che esplora le mie cavità anali mi lecca le palle ed il cazzo con linguate decise e sicure che mi mandano in estasi.
Si mette in ginocchio e si sfila le mutandine passandomele sopra il viso. La sua passera coperta di un fitto pelo nero mi fa impazzire e me la porge all’altezza della bocca perché io l’assapori.
Comincio a leccare, a succhiare ad esplorare con la lingua quel paradiso assaporandone tutti i liquidi che ne uscivano e mi coprivano il viso in maniera copiosa.
Lei gode sa che sono in suo potere e senza dire una parola si mette al novanta e guida il mio cazzo nella sua figa.
Credo di essere già venuto ma non capisco più niente so solo che in mezzo alle gambe ho un tronco duro che non vuole saperne di andare giù e comincio a scoparla con forza. Lei geme parlotta dice parolacce ma non fa che farmi eccitarmi di più.
E’ sempre lei che mi sposta l’uccello nel buchetto sopra che lentamente comincio a penetrare, e scopro che il secondo canale e ben abituato ad essere usato.
Godiamo insieme ma questa volta sento che sto per venire cerco di controllare la mia eiaculazione, cosi mi fermo ed estraggo il cazzo. “Continua ad incularmi poi quando stai per venire esci e sborrami sulle tette” e cosi ricomincio e quando è il momento gli spruzzo il mio seme che va sulle tette ed in parte sul viso.
Mi butto sul letto esausto, ma lei non sazia pulisce il mio cazzo con la lingua in modo da non disperdere nemmeno una goccia del prezioso liquido. Il membro lentamente riprende rigidità e dopo poco vengo per l’ennesima volta esaurendomi del tutto.
“Bene” fa Sofia “per stasera po’ bastare. Riposati e rimettiti in forma , domani abbiamo tutta la giornata.”

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