Amore aiutami a fare il clistere non vorrei sporcarti la macchina se lui mi prende subito-2°

Scritto da , il 2014-10-11, genere tradimenti

Quando Roberta era arrivata a casa il bagno era già pronto ed anche se lei non glielo aveva ricordato il marito aveva già versato i sali dal profumo esotico che tanto le piaceva.

Entrando in casa dopo una veloce visita in bagno la moglie era corsa incontro al marito per abbracciarlo e tempestargli il viso di baci dimostrandogli cosi la sua gratitudine per la sua amorevole collaborazione.

Poi stringendosi ancora di più al suo corpo facendogli percepire sul petto il turgore dei suoi capezzoli gli si era stretta al collo ed avvicinando le labbra al suo orecchio gli aveva bisbigliato:

-Amore scusami lo so che nella concitazione della telefonata non te l'ho detto ma prima del bagno ho bisogno che tu mi aiuti a fare un clistere sai com'è Albert....focoso com'è non vorrei che mi prendesse subito appena entra in macchina.-

Il marito l'ascoltava con gli occhi socchiusi inebriato dall'olezzo di sesso che emanava quel corpo eccitato beandosi di quel contatto così stretto.

L'alito leggero che fuorusciva della bocca della moglie mentre gli parlava gli accarezzava il timpano e gli procurava brividi di piacere e così,immerso in quello stato di languore che tanto di rado la moglie gli concedeva,l'ascoltava in silenzio sperando in cuor suo,che quegli attimi sublimi non finissero mai.

-Amore ti ricordi quella sera che a New York siamo andati a prenderlo con la macchina che avevamo noleggiato?

Ti ricordi che appena salito dietro dove ero seduta io mentre tu guidavi non aveva aspettato neanche che tu partissi che si era già infilato con la testa tra le mie cosce.

Mi aveva leccata sino a farmi godere e poi mi aveva presa da dietro godendomi dentro senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze!

Io non mi ero preparata a quell'assalto cosi improvviso e impetuoso...mi aveva fatto godere moltissimo ma alla fine ricordi come avevamo conciato il sedile?

Fortuna che in borsa avevo il ricambio per il giorno dopo altrimenti con la gonna così conciata tra il suo sperma e...altro....non avremmo potuto neppure andare al ristorante...ti ricordi amore che scena e...che imbarazzo per tutti!?-

-Si!-

Aveva laconicamente risposto il marito.

-Amore mentre io vado a bere qualcosa e rilassarmi un po' tu prepara la peretta e scalda quell'infuso emolliente che mi hai comprato la settimana scorsa.-

Mentre Roberta agitata come un'adolescente al suo primo appuntamento si era distesa sul divano,il marito era andato a preparare l'occorrente per un enteroclisma tiepido,piacevole e profondo.

Dopo averla aiutata ad evacuare Carlo l'aveva lavata ed asciugata accompagnandola poi nella vasca tiepida e profumata.

Dopo essersi assicurato che la moglie non avesse bisogno di altro,l'aveva lasciata alle delizie di quel bagno rilassante e si era recato in guardaroba a sceglierle i capi che avrebbe indossato per l'occasione.

-Carlo...Carlo...-

Al richiamo della moglie l'uomo che aveva già finito di sistemare ordinatamente sul letto i pochi capi che avrebbero più che altro esaltato le sue sensuali forme era corso al richiamo della moglie:

-Carlo per favore mi aiuti ad asciugarmi?-

Il marito mentre l'asciugava la massaggiava col morbido telo di spugna con la delicatezza e l'attenzione che sempre metteva in quei casi.

Nel farle indossare l'accappatoio per lasciarla poi sola a truccarsi le aveva detto:

-Tesoro...avresti bisogno di raderti il pube mi sembra un po' in disordine.-

Lei voltandosi di scatto:

-Radermi...ma sei matto?

Lo sai che Albert adora il mio pelo biondo.

Me lo ha ripetuto ogni volta che mi vedeva nuda che il contrasto tra la sua pelle scura ed il sesso glabro con la mia pelle bianca e "Your hair end your pussy fleece"(I miei capelli biondi ed il vello della mia fica)lo facevano impazzire e arrapare come uno stallone!

Comunque hai ragione...sono già alcuni giorni che non diamo una regolata al mio pelo pubico....dai amore aiutami come sai fare tu...sistemali ma non tagliarli troppo corti.-

La donna si era distesa su una chaise longue ed aveva allargato le cosce offrendo il sesso aperto e rosso come una ferita alla vista del marito.

Le sue ghiandole sin dal momento della telefonata di Albert non avevano smesso di secernere umori vaginali e dunque,nonostante il bagno ed i profondi risciacqui,l'interno delle piccole labbra luccicava alla luce della lampada che il marito le aveva posizionato per raderla senza rischiare di tagliarla o commettere qualche errore.

L'operazione era durata alcuni minuti alla fine della quale rimirandosi con uno specchio si era mostrata molto soddisfatta di come il marito le avesse riordinato il pelo del pube etra le natiche:

-Bravo amore....proprio un bel lavoro....proprio una bella fica mi hai fatto Albert apprezzerà certamente!-

A quel punto lei sapeva bene cosa si aspettava il marito in quel momento ed ancora aveva voluto dimostrarsi grata aprendosi a lui per offrirsi alle sue voraci labbra ed alle guizzanti pennellate della sua lingua.

Mentre ansimando forte ed agitando il bacino con le mani gli spingeva la testa sul suo sesso eccitato e grondante riversandogli in bocca i succhi del suo piacere anche il marito aveva goduto e,come era avvenuto due ore prima si era sciolto nelle mutande senza neanche toccarsi.

-Ti ho sentito sai porcello....ho sentito che sei venuto ancora...è la seconda volta oggi....sei un vero porco ecco cosa sei!

Mi raccomando se stanotte Albert vuole venire a dormire qui non farti scappare niente lo sai che quando c'è lui non vuole che io e te facciamo sesso....mi raccomando...tesoro...acqua in bocca che magari lui stesso ci permetterà qualche strappo alla regola!-

Quando lei aveva finito di prepararsi il marito la guardava incantato come se fosse davanti ad una divinità.

Lei era bellissima coi suoi lunghi capelli biondi sciolti e vaporosi che le carezzavano la schiena nuda.

Il trucco,benché molto vistoso,non appariva volgare sui lineamenti ammiccanti e freschi del suo volto.

Le gonfie labbra di un rosso carminio rendevano quel viso appetibile e sensuale come un frutto maturo.

Una leggera blusa nera a maglia le avvolgeva il corpo esaltando ogni curva ed ogni piega delle sue provocanti forme.

La minigonna anch'essa a maglia le copriva a malapena i glutei e la sua naturale elasticità rischiava di farla risalire oltre il limite di sicurezza tenendo conto che non indossava alcun indumento intimo.

Operando come un sarto nel proprio atelier il marito le si era inginocchiato dietro e davanti ad uno specchio le aveva abbassato la minigonna sino ad una lunghezza di sicurezza scoprendole al contempo l'ombelico.

I sandali rossi dal tacco vertiginoso rifinito da un prezioso cinturino d'oro completavano il suo aspetto dall'appeal incredibilmente erotico.

-Amore...mi accompagni tu perché non so come vuole organizzarsi Albert e poi semmai se mi porta in albergo vieni a riprendermi tu se invece vuole venire a dormire a casa nostra prenderemo un taxi.

E poi amore quando vai dai tuoi inventati una storia sulla mia assenza e mi raccomando non portare via i bambini lasciali da loro ancora un giorno che se Albert viene da noi tu almeno puoi dormire nella loro cameretta-

-Ok tesoro in un attimo mi vesto e ti accompagno.-



segue


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