Il figlio del vicino

Scritto da , il 2021-07-27, genere gay

Posso dire di essere una trav navigata, sono tanti anni che mi travesto, e che soddisfo, e mi faccio soddisfare dai maschietti.
Sono felicemente sposata, con la moglie a conoscenza della mia doppia vita, di giorno al lavoro e in famiglia, un uomo irreprensibile, alcune sere invece, una troia golosa di sperma e di cazzi.
Ho frequentato alcuni locali, e a suo tempo cinema a luci rosse, dove, era permesso quasi tutto, ho provato l'ebrezza del battere per strada, cosa indimenticabile, ma poi un po' per i tempi che cambiano, un po' per i rischi inutili che si correva, ho cambiato sistema.
Intanto internet ha permesso di incontrare persone senza doverle conoscere più di tanto, e poi sono nati locali dove travestirsi era permesso, e così ho iniziato a frequentarne uno a Milano.
Ci si recava o già trav o ti davano la possibilità di usufruire di un locale spogliatoio, e ti preparavi, e così, passavo la serata come Paola, era una liberazione per mè, lasciare la giacca e la cravatta, e mettermi reggiseno slip, reggicalze calze, un leggero vestitino e i miei tacchi.
Potevo così, chiacchierare con maschi arrapati, con coppie, con sorelline, o anche con donne biologiche, baciare, essere toccata, e poi, si organizzava il seguito, e passavo delle folli nottate.
Non mi sono mai tirata indietro per una bella scopata, anche con più uomini, sentire il cazzo duro nel culo, era un paradiso per mè, poter succhiare a fondo un bel cazzo con relativa sborrata, mi rendeva felice, ero bravina, tanto che la mia fama uscì dal locale, e se qualcuno voleva passare un'allegra serata mi veniva a cercare lì.
Devo aggiungere che non sono più giovane, ora ho dei figli grandi, e sono più libera di frequentare il locale, mia moglie, giustamente si è fatta i suo arem di maschietti che la rendono felicemente donna, e così, frequentando più spesso il locale, è finito che una sera ho incontrato la persona che mai avrei pensato di incontrare, e nemmeno mai sperato.
Luca, il figlio del mio vicino, stessa età del mio maggiore, un bellissimo ragazzo, che mai avrei pensato, interessato al mondo gay.
Lo incontravo spesso in garage o per le scale, mi salutava con un sorriso e io lo spogliavo con gli occhi, un fisico da palestra, abbronzato, spesso era con ragazze stupende, io me lo immaginavo nudo, mentre gli succhiavo il cazzo.
Me lo trovai lì davanti a mè, io ero intenta a chiacchierare con un'amica trans, quella sera indossavo intimo rosse, con reggicalze stesso colore, calze nere, sandali rossi, e un vestito che nulla aveva del vestito, lasciava vedere tutto senza nascondere nulla.
Ero truccatissima con la mia parrucca a a caschetto nera, labbra rosse fuoco, sorseggiavo un drink, quando me lo trovo davanti.
Sussulto, accidenti cosa ci fa qui Luca, e se mi riconosce? ero in panico, lo vedo avvicinarsi, mi si para davanti, mi osserva, e poi mi prende la mano, ma allora è vero signor Paolo, è proprio lei, io quasi svengo.
Mi aiuta a sedermi, e mi accarezza il ginocchio, è stupenda Paola vero? annuisco, mi hanno parlato molto di lei, e ddi quanto è brava, e quando ho saputo che era lei mi sono incuriosito, lo guardo negli occhi, deglutisco e domando come facesse a sapere di mè.
Semplice mi disse, degli amici l'anno seguita fino a casa, e sapendo che ci abitavo io, mi hanno chiesto se sapessi qualche cosa, così, mi sono appostato molte sere fino al suo arrivo, e così, una sera ho capito che era lei, era rientrata tardissimo ed era ancora truccata.
Era sconfortante, ho fatto il possibile per non farmi mai scoprire, e invece eccomi qui, Luca, lentamente fa scorrere la mano sulla coscia, e inevitabilmente, raggiunge il mio cazzo, che al contatto si indurisce, no fermati gli dico, potrei essere tuo padre, forse mia madre direi io risponde Luca sorridendo.
Poi si avvicina al mio collo e lo bacia, poi mi sussurra se andiamo a ballare, mi prende per mano e io lo seguo, mi abbraccia stretta e iniziamo un lento stupendo, poco dopo mi bacia, mi infila la sua lingua in bocca e limoniamo come una coppia normale.
Inutile dire che Luca mi prende e molto, mi afferra le chiappe e le stringe, belle sode mi dice, annuisco, mi stò sciogliendo, e poco dopo andiamo a sederci, e lì inizia a baciarmi di nuovo, e a palparmi il seno, e scende a succhiarmi i capezzoli spostando il reggiseno, ansimo, lui intuisce, e infila la mano negli slip, afferra in cazzo, e in pochi movimenti mi fa sborrare nella sua mano.
Poi la avvicina alla bocca e avidamente lecca il mio sperma, io non capisco più nulla, lo prendo per mano, e lo porto dietro un separè, mi inginocchio sbottono i pantaloni e un attimo dopo stò succhiando il suo cazzo.
è grosso e nodoso, lungo, una bella sberla, lo lecco succhio, e in breve il suo getto di sperma mi riempie la bocca, e io bevo tutto.
Mi afferra e mi bacia, ti voglio Paola, ora devi essere mia, lo guardo, lo bacio, lo voglio anch'io, senti tesoro, mia moglie è via e non c'è nessuno a casa se ti và andiamo da mè, mi cambio e andiamo, no resta così, sei matto e se mi vedono, sembri una delle mie ragazze tranquilla, e così, afferro i miei abiti maschili e dieci minuti dopo siamo a casa mia.
Appena entriamo, mi prende e mi bacia, il sapore della sua saliva mi inebria, e poco dopo, lo porto incamera mia, e mentre lui si spoglia io lascio cadere a terra il simil'abito che indosso e rimango in intimo, mi butto sul letto, Luca mi raggiunge, mi afferra e cerca di girarmi, no amore ti voglio vedere quando mi sfonderai, presi a fatica dal comodino del gel, lo porsi al mio uomo, e sollevai le gambe, eccomi amore.
Si unse per bene, e poi mi prese le caviglie, direzionando il suo pene al mio buchetto.
Lo sentii appoggiarsi, trattenni il respiro e socchiusi gli occhi, lo faccio sempre prima di essere scopata, mi godo il momento, Luca spinge con vigore, il buco si spalanca,non sono una signorina, entra e scivola in fondo.
E' sublime, sentirsi donna, Luca inizia a scoparmi prima lentamente e poi con vigore, si lo prego di continuare, e di spingere, lo sento e godo.
Ansimo lo supplico di sfondarmi, e lui esegue, mi stà disfando l'intestino lo voglio di più, e lui mi accontenta, e così venti minuti dopo, mi riempie di sperma caldo.
Lo prego di non uscire, lo voglio dentro fino alla fine, e alcuni minuti dopo scivola fuori, e io inizio a perdere tutti i liquidi, felicemente lo bacio, e ripulisco il suo pene, ci sono tracce di sangue, ma è il bello del gioco.
Rimane a dormire da mè, e il mattino dopo lo saluto, con un pompino da urlo, e così posso lavare le lenzuola e prepararmi per la giornata in ufficio, a sera arrivo in garage, e trovo Luca, mi sorprende, non capisco, mi si avvina, e mi porge un mazzo di rose, per tè stupenda mi dice, ti voglio, vuoi essere la mia donna, sorrido, amore sono vecchia e potrei essere un tuo genitore, lo abbraccio e lo bacio, ma fino a quando durerà, lo sarò, lo prendo per mano, andiamo nel fondo del mio garage, mi abbasso i pantalon, sono in collant e sotto intimo femminile come sempre, Luca mi strappa i collant, e mi scosta gli slip, chiudi glinocchi, mi pregusto la scopata, entra e mi monta.



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