Gli occhi azzurri di mia sorella
Scritto da Celan, il 2021-06-27, genere incesti
Ho sempre desiderato ardentemente mia sorella maggiore, è stata una delle fantasie sessuali che per più tempo mi ha accompagnato nella vita. Tante volte mi sono masturbato pensando a lei, sulle sue foto, ma mai immaginavo che avrei avuto un rapporto con lei, vuoi per il suo carattere, vuoi perché io ho 24 anni e lei 42, e siamo parenti. Alta un metro e 67, più bassa di me, ha la carnagione chiara come il latte su cui ho sempre desiderato poggiare la mia lingua. Un giorno rimanemmo soli a casa, perché tutti i miei familiari erano usciti per un evento di poco rilievo. I suoi meravigliosi occhi azzurri splendevano mentre la fissavo in cucina, e mentre lei era in piedi a cucinare, il mio occhio non poteva che cadere sul suo culo, quante volte avrei desiderato toccarlo, quante volte avrei voluto mettere il mio cazzo lì dentro, e sbatterla prepotentemente contro il muro. Aveva i capelli legati con la coda, facevano profumo di buono, e mentre facevo pensieri su di lei mi disse:"Davi, assaggia la pasta, come ti sembra?", mi alzai in piedi e me la ritrovai di fronte, indossava una maglietta nera che lasciava intravedere il suo prosperoso seno. "La pasta mi sembra buona", risposi io, mentre l'occhio mi calò sul suo seno.
Ad un certo punto mi fissò, mentre un silenzio di tomba calava nella cucina.
"Davi, devi smetterla, non puoi continuare così", io feci finta di non capire, e le chiesi: "cosa?!".
Lei rispose: "Mi sono rotta il cazzo di come mi guardi ogni volta, dei sorrisi che mi fai, di come mi guardi le tette e il culo, io faccio sempre finta di niente, ma me ne accorgo!" disse con tono severo.
"Sarah, io non so di cosa stai parlando, quello che stai dicendo è incredibile, fuori da ogni logica, sei impazzita!?" replicai io sperando che funzionasse.
Ad un certo punto accadde qualcosa di inaspettato, Sarah mosse una mano che andò a finire in mezzo alle mie gambe: "Non aspettarti cose strane, ma spiegami questa erezione. Ce l'hai da prima che ti toccassi. Abbiamo la stessa madre, ti rendi conto!?". Arrabbiata, spense i fornelli, e salì al piano di sopra.
Passò mezz'ora, e scese:"Sarah, mi dispiace, ma io ho sempre avuto un debole per te, tu mi sei sempre piaciuta, mi fai impazzire, non sai quanto ho desiderato le tue labbra, il tuo corpo, le tue mani, io non posso farci niente ma mi piaci tantissimo, e se la cosa significa che non dovremo più rivolgerci la parola, per me va bene, basta che tu sappia che io a te ci tengo davvero tanto."
"Davi...", Sarah si avvicinò, e lei, che odiava il contatto fisico più di ogni altra cosa, mi strinse in un forte abbraccio. "Ti voglio bene Sarah", "Anch'io te ne voglio". Azzardai a darle un bacio sulla guancia, e funzionò, poi ci guardammo negli occhi, entrambi con gli occhi azzurri, e, inaspettatamente ci baciammo. Le nostre lingue giocavano tra di loro e Sarah poteva sentire la mia vistosa erezione sul suo corpo. "Davi, oggi i tuoi sogni si avverano, ma solo questa volta, e mai più". Rimasi in silenzio, avevo capito. Continuammo a baciarci, e mentre le carezzavo il viso, lei si toglieva la maglietta, rimanendo con un reggiseno nero addosso. Io infilai le mani dentro al suo reggiseno, e con i pollici, riuscii a stimolare i suoi capezzoli tesi, mentre ansimava per il piacere. "Sei sempre stato il mio fratellino", disse lei ansimando. Le sfibbiai il reggiseno, e iniziai a leccarle il collo, scendendo poi lentamente verso il seno. "Tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, Sarah". Andammo in camera di mia madre, ci spogliarmi del tutto, e le nostre carni iniziarono a essere una cosa sola, ogni frammento della nostra pelle era in contatto. Ci ritrovammo a far sesso "Ah, Davi, sì, continua!" gridava lei, mentre il mio cazzo entrava e usciva dalla sua figa. "Ti amo Sarah", le sue urla e i miei versi continuavano, stavamo scopando come animali, io e lei, fratello e sorella, ed era la cosa più bella che mi fosse capitata nella vita. Riuscivo a vedere tutto il suo corpo, i suoi nei, il suo seno, ed era perfetto, era tutto fottutamente perfetto. Ad un certo punto mi di disse "Davide, sbattimi contro il muro", lei si mise a 90, e iniziò a farsi penetrare da dietro, io a quel punto dovevo impegnarmi un po' per non venire, ma tutto sommato andava più che bene. Poi le dissi "Amore, devo venire, non ce la faccio più", e lei sorridendo "Ora chiami tua sorella amore? Che pervertito!", io sorrisi e le chiesi di farmi una pompa. Mentre mi succhiava il cazzo, io le tenevo i capelli, e lei mi guardava con i suoi meravigliosi occhi azzurri, la sua lingua arrovellava la mia cappella, e il mio cazzo entrava e usciva dalla sua bocca fino a quando non le venní in faccia. Il suo viso era ricoperto dalla sborra di suo fratello; lei con le dita prendeva lo sperma e se lo metteva in bocca.
Era tutto finito, ma era stato pazzesco. "Davide, abbiamo fatto una stronzata assurda", io risposi "sì, ma è stato fantastico, non pensiamoci più, hai dell'erba?" E lei disse "Questa storia non poteva finire che in questo modo ahah, comunque non si ripeterà più, sì, ho dell'erba, mi rivesto e ne dividiamo una". E così finí una delle giornate più belle della mia vita.
Ad un certo punto mi fissò, mentre un silenzio di tomba calava nella cucina.
"Davi, devi smetterla, non puoi continuare così", io feci finta di non capire, e le chiesi: "cosa?!".
Lei rispose: "Mi sono rotta il cazzo di come mi guardi ogni volta, dei sorrisi che mi fai, di come mi guardi le tette e il culo, io faccio sempre finta di niente, ma me ne accorgo!" disse con tono severo.
"Sarah, io non so di cosa stai parlando, quello che stai dicendo è incredibile, fuori da ogni logica, sei impazzita!?" replicai io sperando che funzionasse.
Ad un certo punto accadde qualcosa di inaspettato, Sarah mosse una mano che andò a finire in mezzo alle mie gambe: "Non aspettarti cose strane, ma spiegami questa erezione. Ce l'hai da prima che ti toccassi. Abbiamo la stessa madre, ti rendi conto!?". Arrabbiata, spense i fornelli, e salì al piano di sopra.
Passò mezz'ora, e scese:"Sarah, mi dispiace, ma io ho sempre avuto un debole per te, tu mi sei sempre piaciuta, mi fai impazzire, non sai quanto ho desiderato le tue labbra, il tuo corpo, le tue mani, io non posso farci niente ma mi piaci tantissimo, e se la cosa significa che non dovremo più rivolgerci la parola, per me va bene, basta che tu sappia che io a te ci tengo davvero tanto."
"Davi...", Sarah si avvicinò, e lei, che odiava il contatto fisico più di ogni altra cosa, mi strinse in un forte abbraccio. "Ti voglio bene Sarah", "Anch'io te ne voglio". Azzardai a darle un bacio sulla guancia, e funzionò, poi ci guardammo negli occhi, entrambi con gli occhi azzurri, e, inaspettatamente ci baciammo. Le nostre lingue giocavano tra di loro e Sarah poteva sentire la mia vistosa erezione sul suo corpo. "Davi, oggi i tuoi sogni si avverano, ma solo questa volta, e mai più". Rimasi in silenzio, avevo capito. Continuammo a baciarci, e mentre le carezzavo il viso, lei si toglieva la maglietta, rimanendo con un reggiseno nero addosso. Io infilai le mani dentro al suo reggiseno, e con i pollici, riuscii a stimolare i suoi capezzoli tesi, mentre ansimava per il piacere. "Sei sempre stato il mio fratellino", disse lei ansimando. Le sfibbiai il reggiseno, e iniziai a leccarle il collo, scendendo poi lentamente verso il seno. "Tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, Sarah". Andammo in camera di mia madre, ci spogliarmi del tutto, e le nostre carni iniziarono a essere una cosa sola, ogni frammento della nostra pelle era in contatto. Ci ritrovammo a far sesso "Ah, Davi, sì, continua!" gridava lei, mentre il mio cazzo entrava e usciva dalla sua figa. "Ti amo Sarah", le sue urla e i miei versi continuavano, stavamo scopando come animali, io e lei, fratello e sorella, ed era la cosa più bella che mi fosse capitata nella vita. Riuscivo a vedere tutto il suo corpo, i suoi nei, il suo seno, ed era perfetto, era tutto fottutamente perfetto. Ad un certo punto mi di disse "Davide, sbattimi contro il muro", lei si mise a 90, e iniziò a farsi penetrare da dietro, io a quel punto dovevo impegnarmi un po' per non venire, ma tutto sommato andava più che bene. Poi le dissi "Amore, devo venire, non ce la faccio più", e lei sorridendo "Ora chiami tua sorella amore? Che pervertito!", io sorrisi e le chiesi di farmi una pompa. Mentre mi succhiava il cazzo, io le tenevo i capelli, e lei mi guardava con i suoi meravigliosi occhi azzurri, la sua lingua arrovellava la mia cappella, e il mio cazzo entrava e usciva dalla sua bocca fino a quando non le venní in faccia. Il suo viso era ricoperto dalla sborra di suo fratello; lei con le dita prendeva lo sperma e se lo metteva in bocca.
Era tutto finito, ma era stato pazzesco. "Davide, abbiamo fatto una stronzata assurda", io risposi "sì, ma è stato fantastico, non pensiamoci più, hai dell'erba?" E lei disse "Questa storia non poteva finire che in questo modo ahah, comunque non si ripeterà più, sì, ho dell'erba, mi rivesto e ne dividiamo una". E così finí una delle giornate più belle della mia vita.
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