Questa donna è mia moglie!
Scritto da pennabianca., il 2021-05-20, genere prime esperienze
«Ciao Luca! Come stai? Da quanto tempo non ci vediamo, e Silvia, come sta?»
«Ciao Franco, vecchia canaglia! Accidenti a te, è una vita che non vi sentiamo e nemmeno avete avuto un minuto di tempo per inviarci almeno un saluto! Come ve la passate? E Anna? Sempre quella splendida donna che mi ricordo?»
Rincontrare Franco, dopo cinque anni è veramente una cosa molto piacevole. Li abbiamo conosciuti durante una breve vacanza, un weekend di tre giorni passato in un’isola del Tirreno, e subito avevamo fatto amicizia. Anna e Silvia sono due donne molto simili, anche se, quando li abbiamo conosciuti, loro non sapevano che noi eravamo una coppia scambista e nemmeno noi immaginavamo che a loro piacesse coltivare il gioco della trasgressione, inteso come sesso fatto con altre persone o, semplicemente, come scambio di coppia.
Seduti al bar, mentre prendiamo un caffè, Franco mi parla di una sua nuova esperienza, che ha, in qualche modo, cambiato la sua vita e, per meglio comprendere quello di cui sta parlando, lascio a lui il compito di spiegare esattamente quello che è successo.
«Mi chiamo Franco, ho 47 anni, sono sposato con Anna da quasi 25 anni. Anna è una donna stupenda, alta m. 1,65, capelli neri ricciolini, con una folta chioma. È una donna molto dolce e simpatica, allegra e solare, e in tutti questi anni ho avuto sempre molte soddisfazioni durante la mia esistenza con lei. Abbiamo un figlio grande, che da tempo studia all’estero, e, quindi, la nostra ritrovata intimità ci spinge a sperimentare nuove idee in campo sessuale. Non posso certo lamentarmi di lei che, a letto, sa essere un’amante completa, generosa, disponibile a sperimentare sempre nuove idee e posizioni. Qualche tempo fa, dopo la vacanza che ci ha fatto conoscere Luca e Silvia, dentro di me ha preso forma una fantasia che mi eccitava moltissimo e, ogni volta che facevamo l’amore, non potevo non ritornare a questa mia idea che, come risultato, si rivelava in un amplesso ancor più impetuoso e passionale del solito. Una sera, dopo che l’avevo fatta godere moltissimo, l’ho guardata negli occhi e le ho sorriso, dicendole:
“Che ne pensi, se in questo letto, oltre a me, ci fosse un altro uomo?”
Lei mi ha guardato mostrandosi alquanto sorpresa, poi ha fatto un mezzo sorriso e mi ha detto che ero matto. Nei giorni seguenti ripensavo al fatto che non mi aveva detto di no, e questo mi aveva fatto ben sperare. Così decisi di mettere in atto una nuova strategia.
Andai in un sexy shop, dove comperai un fallo di discrete dimensioni, ma, soprattutto, molto realistico. La volta successiva, mentre la scopavo, l’ho fatta giocare con questo nuovo oggetto, invitandola ad immaginare che fosse un altro maschio che la stava penetrando assieme a me.
«Prova ad immaginare, che sia un altro uomo, ad esempio Luca, il marito di Silvia, quella coppia che abbiamo conosciuto in vacanza».
Dopo un momentaneo imbarazzo, Anna ha cominciato a godere di quel gioco e della fantasia che le proponevo. Dopo un po’ di tempo son tornato di nuovo alla carica, proponendole di sfogliare con me alcune pagine di siti porno, dove c’erano molti maschi ben dotati, che si proponevano come terza persona nel letto di coppie che desideravano inserire un singolo nei loro giochi. Lentamente, e con non poca titubanza, Anna si è lasciata convincere, ed insieme abbiamo cominciato a visionare le foto. Ben presto mi sono reso conto che le piacevano di più i maschi più giovani di me e, soprattutto, quelli ben dotati.
Le ho proposto, allora, di scrivere a uno di loro per invitarlo a partecipare ai nostri giochi, ma lei ha rifiutato con sdegno.
«A chi vuoi che interessi una vecchia come me!»
Ebbe a commentare lei, cercando di sviare il discorso. Consapevole di questo, sono andato avanti con il mio piano proponendole di fare la cosa opposta:
«Mettiamo delle nostre foto in un nostro account e vediamo cosa ne pensano di una “vecchia” come te.»
Lentamente si è lasciata convincere e si è lasciata fare delle foto classificabili decisamente porno. Creato l’account e postate le foto, abbiamo atteso per vedere quanti maschi si sarebbero interessati a lei.
Dopo due giorni, abbiamo dovuto bloccare l’account per l’eccessivo numero di maschi che volevano avere un incontro con lei. Fra di essi ci aveva colpito anche una proposta molto intrigante, dove un tizio si proponeva sia come singolo che, eventualmente, come coppia.
Anna era rimasta piacevolmente colpita da questa strana proposta. Però, all’inizio, anche se la cosa la incuriosiva molto, ha deciso che forse era meglio selezionare solo dei singoli.
Anche questa operazione ha richiesto una lunga ed estenuante selezione, ma, alla fine, ne abbiamo scelti due, che abbiamo deciso di incontrare. Due giorni dopo, siamo andati all’appuntamento in casa di uno dei due e lei era tesa al massimo, scura in viso, e per niente tranquilla. Appena entrati, dopo alcuni convenevoli, ho iniziato a baciare Anna, cercando di attenuarle la tensione che la dominava e renderla più serena e, quando pensavo ci fossi riuscito, ho invitato i due ragazzi a partecipare. Ci siamo trasferiti in camera da letto, ma lei è rimasta sempre tesa e taciturna. Nonostante loro si davano da fare, lei non si è mai sciolta e, in completo silenzio, si è lasciata scopare, senza nessun trasporto o partecipazione. Una persona che tale non era, priva di qualsiasi espressione, passiva, al punto tale che i due ragazzi, dandomi un’occhiata, mi hanno fatto capire che così non andava, quindi ci siamo rivestiti e ce ne siamo andati. Mentre tornavamo a casa, ho chiesto ad Anna cosa non aveva funzionato e lei, guardando oltre il finestrino, mi ha detto che non si sentiva a suo agio, che non era quello che desidera. Consapevole di aver sbagliato approccio, ho lasciato passare del tempo e poi le ho fatto un’altra proposta: contattare quel singolo che si era proposto come coppia.
Dopo un breve scambio di messaggi, abbiamo deciso di incontrarlo una sera, a cena, per fare la sua conoscenza ed, eventualmente, considerare se era il caso di giocare, oppure lasciar perdere. Ci ha inviato l'indirizzo preciso del ristorante dove ci saremmo incontrati e grande è stato il nostro stupore, quando ci siamo trovati davanti il nostro amico Luca.
«Accidenti! Ma questo mondo è davvero troppo piccolo! Fra tutte le coppie che pensavo di incontrare, voi eravate le ultime persone che mi sarei mai immaginato di trovarmi davanti».
Noi due ci siamo scambiati uno sguardo alquanto sorpreso e, prima che io avessi tempo di dire qualunque cosa, è stata Anna che, guardando Luca, ha fatto una domanda alquanto precisa.
«Scusami, ma perché ti proponi come singolo, mentre so benissimo che sei sposato con Silvia, una persona che reputo veramente fantastica e che, secondo me, non merita di esser tradita».
Luca ha sorriso, poi, senza aggiungere niente, mentre ci stavamo accomodando al tavolo, ha preso il cellulare ed ha attivato una chiamata in viva voce. La risposta ha lasciato entrambi veramente stupiti.
«Amore, puoi spiegare a queste due persone che io non ti sto mettendo le corna, ma che sei sempre al corrente degli incontri che faccio, al fine di valutare la possibilità di giocare tutti e quattro insieme? Naturalmente non sarò io a dirti chi sono queste due persone, perché in questo momento ti ascoltano e, se vorranno rivelare la loro identità, che tu conosci benissimo, sarà una loro libera scelta».
Noi due ci siamo guardati in faccia veramente stupiti; tutto ci saremmo aspettati tranne il fatto che Luca/Silvia fossero una coppia così aperta, capace di giocare anche in maniera singola. Mentre cercavo le parole, è stata Anna che ha risposto anche per me.
«Silvia, non so se ti ricordi di noi: siamo Franco e Anna, la coppia che avete conosciuto qualche mese fa in vacanza, in quella splendida isola del Tirreno. Ammetto che stasera ci avete veramente sorpresi e, a questo punto, non so se sia giusto che io e Franco ci godiamo una serata fra noi tre, quando anche tu potresti essere qui con noi».
La risposta di Silvia ebbe a sciogliere ogni dubbio, lasciando a noi ogni decisione.
«Anna, sono molto felice di sapere che passerete la serata assieme al mio uomo, quindi non ti creare nessun problema, anzi rilassati, e goditi questo momento, anche perché, da quel poco che mi ha accennato Luca, sembra che questa sia quasi una novità per voi. Quando sarai pronta e ti sentirai libera, io sarò con voi e, insieme, passeremo momenti di autentica follia».
Dopo questa spiegazione, ci siamo sentiti tutti molto più tranquilli e per tutta la cena abbiamo conversato amabilmente parlando di tutto, dal lavoro allo sport, al tempo e altre banalità, senza mai entrare nel discorso sesso.
Anna era abbastanza serena, ha riso, scherzato tutta la serata e, a quel punto, ho deciso di lasciarli un momento soli, fingendo di dover andare in bagno. Quando sono tornato, loro continuavano a parlare e scherzare e, poiché nessuno aveva accennato di voler fare sesso, ho preferito chiudere la serata così. Tornando a casa, le ho chiesto cosa ne pensava di Luca e lei, quasi distrattamente, mi ha detto che era un ragazzo simpatico e carino. Tre giorni dopo, mi dice che quella sera sarebbe uscita con la sua amica del cuore per andare a ballare. Lei sapeva bene che io non amo per niente quel divertimento e quindi, non avendo niente da ridire, l’ho lasciata andare. Verso le 23.00, mentre stavo ero sdraiato in poltrona a leggere un libro e sorseggiare un vino da meditazione, ricevo un SMS sul cellulare: “chiamami.”
La chiamo un po’ preoccupato e lei mi risponde in maniera distratta, quasi intenta a fare qualcosa che non le permetteva di parlare liberamente. Quando le chiedo dove sia, lei mi risponde che non lo sa, mentre sento, in sottofondo, che qualcuno la sta eccitando, la sta toccando, procurandole dei gemiti di piacere e, alla fine, mi passa un tizio che mi riferisce che la stanno scopando in tre e, senza aggiungere altro, chiude la comunicazione.
Preoccupato per lei, la richiamo, ma, per tutto il tempo che squilla il telefono, nessuno risponde. Indeciso sul da farsi, sto per chiamare la polizia, quando è lei che mi manda un altro messaggio, chiedendomi cosa voglio. Sempre più preoccupato la richiamo e questa volta mi risponde: mi chiede cosa voglio, in quanto lei è indaffarata a succhiare il cazzo di Luca che, insieme a due suoi amici, la stanno facendo godere come non mai e quando avrà finito, la dovrò andare a riprendere. Alle tre del mattino, un nuovo messaggio mi dice che devo andare a prenderla all’indirizzo che lei stessa mi fornisce. Quando arrivo, preoccupato, suono la porta, e mi apre un tizio completamente nudo.
«Tu devi essere il marito di Anna; vieni, guarda, ci ha spremuti tutti e tre fino all’ultima goccia; è una donna fantastica, sei molto fortunato».
Mi stringe la mano e mi dà una pacca sulle spalle compiaciuto, poi mi presenta l’altro che se ne sta seduto sul divano, con un bicchiere in mano, mentre lì vicino, Anna, inginocchiata davanti a Luca, lo sta succhiando con intenso piacere.
«Complimenti amico la tua donna è veramente fantastica; lei non ama il sesso, lo adora; lei non fa una pompa, ma un vero capolavoro, guarda: lo sta adorando, sei molto fortunato ad avere una donna così».
Rimango per un lungo attimo davvero estasiato nel vedere Anna che sta completando il suo capolavoro. Lo fa venire e gli spreme fino all’ultima goccia, poi si gira, mi guarda e, con un sorriso compiaciuto, se ne va in bagno. Dopo essersi sommariamente rivestita, ce ne andiamo. In auto le chiedo cosa le abbia fatto cambiare idea e lei, riferita alla sera trascorsa al ristorante, mi dice che quando sono andato in bagno, si sono scambiati i numeri di cellulare ed il giorno dopo l’ha chiamato per prendere un caffè insieme e, poiché era rimasta piacevolmente incuriosita dalle foto da lui postate sul sito d'incontri e volendone verificare la corrispondenza nella realtà, trovato un angolino appartato, si era divertita a fare un sontuoso pompino a Luca. Poi, desiderosa di capire cosa potesse provare una donna stretta fra due uomini, lo aveva pregato di trovare un amico con cui fare sesso insieme.
Lui, generosamente, di amici ne era trovati due, quindi lei aveva goduto in una maniera talmente appagante che, da quel momento in poi, non avrebbe più voluto farne a meno.
Eccitato da quel suo racconto, mi attivai per trovare un posto appartato e lì ho voluto scoparla anch’io. L’ho spogliata ed iniziato a toccarla e, poi, a leccarla tutta, al che lei:
«Dai, Franco, che fai... non mi sono lavata e ho ancora addosso tutto la sborra di quegli altri».
Me ne sono fregato, l’ho leccata, toccata e poi ho preso a scoparla con forza e passione, facendola godere ancora, fin quando mi son reso conto che, nel posto dove eravamo, c'erano due persone che, avvicinatesi con circospezione alla vettura, si stavano segando con il cazzo in mano. Quando l’ho detto ad Anna, credevo che il gioco sarebbe finito lì, invece lei mi ha sorriso e ha seguitato a godere, gridando ancora più forte.
«Sì, ... dai... scopami più forte! Dai... fammelo sentire tutto! Vengo!»
Mentre proseguivo a sbatterla, ho visto i due sconosciuti avvicinarsi e appoggiare le cappelle ai finestrini della vettura. Ho invitato Anna a guardare verso di loro ed appoggiare le labbra al vetro. Lei, con un gesto inaspettato e semplice, allo stesso tempo, ha abbassato un po’ il finestrino e, immediatamente, ha iniziato a succhiare anche quei due cazzi, che le venivano offerti. Era troppo, ho iniziato a sborrare come un fiume in piena, inondandole la vagina già piena dello sperma degli altri maschi. Ancora molto eccitato, ho aperto lo sportello e, dopo averla fatta girare, l’ho fatta sedere di nuovo sul mio cazzo, che era rimasto incredibilmente duro, piantandolo direttamente nel suo culo, che essendo stato abbondantemente usato nelle ore precedenti, mi ha permesso di entrare senza alcun problema. Lei, piegata in avanti, continuava a succhiare i due sconosciuti. Quella condizione era talmente eccitante che, rapidamente, i due maschi sono venuti, riempendole ancora la bocca di altro sperma, schizzandole sul viso e sul seno, poi, con un semplice gesto del capo, ci hanno salutato e se ne sono andati, mentre io l’ho fatta alzare in piedi e, appoggiata allo sportello, ho continuato ad incularla con forza, fin quando mi sono svuotato nel suo culo ormai aperto.
«Eccomi... sborro! Tieni... vacca sfondata!»
Poi siamo tornati a casa che erano quasi le sei del mattino. Per circa venti giorni non ho fatto altro che scopare Anna, sempre avendo ben chiaro nella mia mente l’immagine di lei che godeva con altri maschi e, nonostante, le chiedessi ripetutamente di rivivere quegli stessi momenti in mia presenza, ricevevo da lei sempre lo stesso rifiuto.
«No, non voglio; se tu sei presente, non riesco a lasciarmi andare: è più forte di me».
Consapevole che non avrei ottenuto nulla, ho deciso di lasciare a lei la direzione del gioco.
Dopo circa dieci giorni, mi dice che andrà di nuovo da Luca, che quando ne avrà abbastanza, dovrò di nuovo andare a prenderla. È uscita verso le 20.00, e mi ha mandato un messaggio alle quattro del mattino, dicendomi di raggiungerla, dopo circa una mezz’ora. Quando sono arrivato, stava ancora godendo con un maschio con una dotazione da far paura. Dopo l’ennesimo orgasmo, lei mi ha guardato e mi ha sorriso, mentre lui glielo sfilava dal culo e, tenendola ferma per i capelli, lo spingeva giù nella sua gola.
«Dai, troia, succhialo che voglio sfondarti anche la gola».
Dopo averle dato dei colpi tremendi, il ragazzo ha iniziato a schizzare dentro la sua bocca.
«Bevi! Dai... ingoialo tutto! Bevi troia!»
Lei ha cercato di contenere quel fiume in piena che le veniva scaricato in gola, ma rivoli di crema bianca le colavano agli angoli della bocca. Poi, dopo essersi rialzata, si è coperta indossando solo un impermeabile ed ha chiesto di riportarla a casa. Appena giunti, le ho preparato la vasca con acqua calda, salì da bagno, e candele profumate. Dopo esserci immersi, con me che la tenevo abbracciata e distesa sul mio petto, lei mi ha raccontato tutto quello che era successo a casa di Luca. Appena arrivata, si è trovata davanti a sei maschi. Hanno iniziato a farla godere in tutti i modi e, ad un tratto, mentre Luca la scopava davanti, uno l’ha fatta distendere su di lui, e lui le ha piantato quel palo in culo; così ha potuto godersi una doppia tremenda!
«Oddio! Piano! Così mi sfondate tutta! Sììììììì…»
Ha incominciato a godere mentre loro le offrivano e le infilavano cazzi ogni buco. Dopo questo maschio e Luca, anche gli altri hanno voluto prenderla in doppia, sfondandole tutti i buchi e facendola godere fin quasi a farla svenire. Sentendo quel racconto mi è venuto durissimo e lei, guardandomi mi ha sorriso, poi, essendo molto stanca, me lo ha preso in bocca e mi ha succhiato facendomi schizzare anche l’anima. Dopo circa dieci giorni, durante i quali Anna è tornata ad essere la donna di sempre, tranquilla e serena, improvvisamente mi ha comunicato che il sabato successivo sarebbe andata con Luca in un club prive', dove avrebbe avuto l’opportunità di dare sfogo a tutte le sue fantasie. Inutile dire che non era richiesta la mia presenza.
«Quando avrò finito, ti mando un messaggio e mi vieni a prendere a casa di Luca».
La sera, l’ho vista prepararsi per uscire, gonna cortissima, autoreggenti, scarpe con tacco 12, nessun tipo di intimo, e una camicetta che, a malapena, riusciva a contenere la sua quarta abbondante. Appena lei è uscita, li ho seguiti e, dopo circa un’ora di strada, li ho visti arrivare davanti a un locale, la cui insegna indicava chiaramente un club prive. Dopo cinque minuti che erano entrati, sono entrato anch’io e, mantenendomi nel buio, li ho individuati seduti al bancone del bar, con Luca che rideva e scherzava con lei, mentre bevevano. Poco dopo, lui l’ha presa per mano e, passando in un'altra zona del locale, l’ha fatta entrare in una piccola stanza, dove, alle pareti, presentava dei buchi. Immediatamente dopo, da quei buchi sono apparsi dei membri lunghi e duri, pronti per esser succhiati, cosa che lei ha fatto immediatamente con estremo piacere sia suo, sia del maschio che lo protendeva. Non resistendo alla tentazione sono andato dall’altro lato e, trovando un buco libero, ho infilato anche il mio dentro. Ero teso è duro e, ad un tratto, ho sentito le sue calde labbra avvolgermelo tutto. Mi ha segato velocemente e, succhiandomi vigorosamente, mi ha lasciato venire nella sua bocca, senza perderne neanche una goccia. Sconvolto ed eccitato dalla strana esperienza, mi sono allontanato, aspettando che lei uscisse da quel posto. Dopo circa mezz’ora, Luca l’ha presa di nuovo per mano e, seguiti da un gruppo di maschi di varia età, sono entrati in una stanza dove al centro c’era un letto rotondo e, subito dopo, tante mani hanno cominciato ad accarezzarla e tanti cazzi le sono stati offerti da succhiare.
Non sono entrato con lei, ma, da una piccola porta laterale, ho potuto vedere, attraverso un vetro, quello che succedeva dentro la stanza. Non so in quanti l’hanno scopata, ma, dopo circa tre ore, durante le quali io mi sono segato due volte, lei ha goduto tantissimo, ricevendo spesso anche tre maschi per volta e alla fine, più di una decina di loro, l'hanno fatta inginocchiare e, segandosi velocemente, l’hanno ricoperta di sborra, schizzandole addosso tutti insieme. A quel punto, me ne sono andato; quello che volevo vedere, l’avevo visto e ne ero soddisfatto. Sono tornato indietro e, in quel momento, lei mi ha comunicato di aspettarla a casa di Luca. Quando è arrivata, l’ho vista venire verso di me, malferma sulle gambe, è salita in auto e, con la testa appoggiata al finestrino si è addormentata. Tornati a casa è andata direttamente a dormire, tanta era la stanchezza e senza nemmeno farsi una doccia, ma restando ancora coperta della sborra dei maschi che l’avevano inondata. L’indomani si è svegliata verso le sei del pomeriggio e, dopo aver fatto una doccia, è venuta in cucina, dove io le ho preparato un paio di tramezzini per alleviare la sua fame. Mentre mangiava, mi ha guardato e sorridendomi ha detto:
«Ti è piaciuto lo spettacolo?»
L’ho guardata mostrandomi sorpreso, cercando di capire a cosa si riferisse e lei, continuando a mangiare, con un tenero sorriso ha spiegato:
«Dopo tanti anni che lo succhio e che bevo il frutto del suo piacere, pensi che io non sia capace di riconoscere il cazzo di mio marito? Appena l’ho visto uscire dal buco, ho capito che eri tu e, stranamente, la cosa mi hai eccitato; sapevo che mi guardavi: anche se non ti vedevo, sapevo che tu c’eri e questo mi hai eccitato davvero molto».
Sono rimasto chiaramente sorpreso ma, poi, mi sono avvicinato, l'ho abbracciata e baciata.
Dopo quella volta, per vari motivi, non ultimi quelli di lavoro, ci siam dovuti astenere da quegli estasianti momenti e, solo ora, casualmente, ci ritroviamo entrambi a lavorare nella città dove abitano Luca e Silvia.
E' proprio Luca a sollecitarmi:
«Allora, quando passiamo una bella serata insieme?»
Lo guardo, e già mi viene duro al pensiero di quanto ha fatto divertire mia moglie.
«Nei prossimi due giorni, Anna è ancora impegnata con il lavoro, ma appena si libera, ti assicuro che è nostro desiderio trascorrere una bella serata, sia con te che con Silvia. Durante questi anni siamo stati lontani e lei, nel frattempo, ha provato l’esperienza di godere fra le braccia di una donna. Poi, quando ci hanno chiesto dove volevamo essere assegnati, ha scelto lei la vostra città, ben conscia che doveva a Silvia il piacere di esser diventata una gran puttana, che adoro aver nel letto, ogni sera».
Luca mi guarda, sorride e mi dice che, quando lo racconterà a Silvia, sicuramente ne sarà molto contenta e poi, con uno sguardo malizioso, sussurra quasi a bassa voce:
«Preparati amico, perché per Silvia, il fatto di non aver ancora potuto godere insieme ad Anna, è una cosa che le è rimasta come un groppo alla gola. A Silvia non piacciono le cose lasciate in sospeso».
Lo guardo, annuisco e già mi sento il cazzo duro al pensiero di vedere quelle due donne abbracciate che si scambiano effusioni.
«Ciao Franco, vecchia canaglia! Accidenti a te, è una vita che non vi sentiamo e nemmeno avete avuto un minuto di tempo per inviarci almeno un saluto! Come ve la passate? E Anna? Sempre quella splendida donna che mi ricordo?»
Rincontrare Franco, dopo cinque anni è veramente una cosa molto piacevole. Li abbiamo conosciuti durante una breve vacanza, un weekend di tre giorni passato in un’isola del Tirreno, e subito avevamo fatto amicizia. Anna e Silvia sono due donne molto simili, anche se, quando li abbiamo conosciuti, loro non sapevano che noi eravamo una coppia scambista e nemmeno noi immaginavamo che a loro piacesse coltivare il gioco della trasgressione, inteso come sesso fatto con altre persone o, semplicemente, come scambio di coppia.
Seduti al bar, mentre prendiamo un caffè, Franco mi parla di una sua nuova esperienza, che ha, in qualche modo, cambiato la sua vita e, per meglio comprendere quello di cui sta parlando, lascio a lui il compito di spiegare esattamente quello che è successo.
«Mi chiamo Franco, ho 47 anni, sono sposato con Anna da quasi 25 anni. Anna è una donna stupenda, alta m. 1,65, capelli neri ricciolini, con una folta chioma. È una donna molto dolce e simpatica, allegra e solare, e in tutti questi anni ho avuto sempre molte soddisfazioni durante la mia esistenza con lei. Abbiamo un figlio grande, che da tempo studia all’estero, e, quindi, la nostra ritrovata intimità ci spinge a sperimentare nuove idee in campo sessuale. Non posso certo lamentarmi di lei che, a letto, sa essere un’amante completa, generosa, disponibile a sperimentare sempre nuove idee e posizioni. Qualche tempo fa, dopo la vacanza che ci ha fatto conoscere Luca e Silvia, dentro di me ha preso forma una fantasia che mi eccitava moltissimo e, ogni volta che facevamo l’amore, non potevo non ritornare a questa mia idea che, come risultato, si rivelava in un amplesso ancor più impetuoso e passionale del solito. Una sera, dopo che l’avevo fatta godere moltissimo, l’ho guardata negli occhi e le ho sorriso, dicendole:
“Che ne pensi, se in questo letto, oltre a me, ci fosse un altro uomo?”
Lei mi ha guardato mostrandosi alquanto sorpresa, poi ha fatto un mezzo sorriso e mi ha detto che ero matto. Nei giorni seguenti ripensavo al fatto che non mi aveva detto di no, e questo mi aveva fatto ben sperare. Così decisi di mettere in atto una nuova strategia.
Andai in un sexy shop, dove comperai un fallo di discrete dimensioni, ma, soprattutto, molto realistico. La volta successiva, mentre la scopavo, l’ho fatta giocare con questo nuovo oggetto, invitandola ad immaginare che fosse un altro maschio che la stava penetrando assieme a me.
«Prova ad immaginare, che sia un altro uomo, ad esempio Luca, il marito di Silvia, quella coppia che abbiamo conosciuto in vacanza».
Dopo un momentaneo imbarazzo, Anna ha cominciato a godere di quel gioco e della fantasia che le proponevo. Dopo un po’ di tempo son tornato di nuovo alla carica, proponendole di sfogliare con me alcune pagine di siti porno, dove c’erano molti maschi ben dotati, che si proponevano come terza persona nel letto di coppie che desideravano inserire un singolo nei loro giochi. Lentamente, e con non poca titubanza, Anna si è lasciata convincere, ed insieme abbiamo cominciato a visionare le foto. Ben presto mi sono reso conto che le piacevano di più i maschi più giovani di me e, soprattutto, quelli ben dotati.
Le ho proposto, allora, di scrivere a uno di loro per invitarlo a partecipare ai nostri giochi, ma lei ha rifiutato con sdegno.
«A chi vuoi che interessi una vecchia come me!»
Ebbe a commentare lei, cercando di sviare il discorso. Consapevole di questo, sono andato avanti con il mio piano proponendole di fare la cosa opposta:
«Mettiamo delle nostre foto in un nostro account e vediamo cosa ne pensano di una “vecchia” come te.»
Lentamente si è lasciata convincere e si è lasciata fare delle foto classificabili decisamente porno. Creato l’account e postate le foto, abbiamo atteso per vedere quanti maschi si sarebbero interessati a lei.
Dopo due giorni, abbiamo dovuto bloccare l’account per l’eccessivo numero di maschi che volevano avere un incontro con lei. Fra di essi ci aveva colpito anche una proposta molto intrigante, dove un tizio si proponeva sia come singolo che, eventualmente, come coppia.
Anna era rimasta piacevolmente colpita da questa strana proposta. Però, all’inizio, anche se la cosa la incuriosiva molto, ha deciso che forse era meglio selezionare solo dei singoli.
Anche questa operazione ha richiesto una lunga ed estenuante selezione, ma, alla fine, ne abbiamo scelti due, che abbiamo deciso di incontrare. Due giorni dopo, siamo andati all’appuntamento in casa di uno dei due e lei era tesa al massimo, scura in viso, e per niente tranquilla. Appena entrati, dopo alcuni convenevoli, ho iniziato a baciare Anna, cercando di attenuarle la tensione che la dominava e renderla più serena e, quando pensavo ci fossi riuscito, ho invitato i due ragazzi a partecipare. Ci siamo trasferiti in camera da letto, ma lei è rimasta sempre tesa e taciturna. Nonostante loro si davano da fare, lei non si è mai sciolta e, in completo silenzio, si è lasciata scopare, senza nessun trasporto o partecipazione. Una persona che tale non era, priva di qualsiasi espressione, passiva, al punto tale che i due ragazzi, dandomi un’occhiata, mi hanno fatto capire che così non andava, quindi ci siamo rivestiti e ce ne siamo andati. Mentre tornavamo a casa, ho chiesto ad Anna cosa non aveva funzionato e lei, guardando oltre il finestrino, mi ha detto che non si sentiva a suo agio, che non era quello che desidera. Consapevole di aver sbagliato approccio, ho lasciato passare del tempo e poi le ho fatto un’altra proposta: contattare quel singolo che si era proposto come coppia.
Dopo un breve scambio di messaggi, abbiamo deciso di incontrarlo una sera, a cena, per fare la sua conoscenza ed, eventualmente, considerare se era il caso di giocare, oppure lasciar perdere. Ci ha inviato l'indirizzo preciso del ristorante dove ci saremmo incontrati e grande è stato il nostro stupore, quando ci siamo trovati davanti il nostro amico Luca.
«Accidenti! Ma questo mondo è davvero troppo piccolo! Fra tutte le coppie che pensavo di incontrare, voi eravate le ultime persone che mi sarei mai immaginato di trovarmi davanti».
Noi due ci siamo scambiati uno sguardo alquanto sorpreso e, prima che io avessi tempo di dire qualunque cosa, è stata Anna che, guardando Luca, ha fatto una domanda alquanto precisa.
«Scusami, ma perché ti proponi come singolo, mentre so benissimo che sei sposato con Silvia, una persona che reputo veramente fantastica e che, secondo me, non merita di esser tradita».
Luca ha sorriso, poi, senza aggiungere niente, mentre ci stavamo accomodando al tavolo, ha preso il cellulare ed ha attivato una chiamata in viva voce. La risposta ha lasciato entrambi veramente stupiti.
«Amore, puoi spiegare a queste due persone che io non ti sto mettendo le corna, ma che sei sempre al corrente degli incontri che faccio, al fine di valutare la possibilità di giocare tutti e quattro insieme? Naturalmente non sarò io a dirti chi sono queste due persone, perché in questo momento ti ascoltano e, se vorranno rivelare la loro identità, che tu conosci benissimo, sarà una loro libera scelta».
Noi due ci siamo guardati in faccia veramente stupiti; tutto ci saremmo aspettati tranne il fatto che Luca/Silvia fossero una coppia così aperta, capace di giocare anche in maniera singola. Mentre cercavo le parole, è stata Anna che ha risposto anche per me.
«Silvia, non so se ti ricordi di noi: siamo Franco e Anna, la coppia che avete conosciuto qualche mese fa in vacanza, in quella splendida isola del Tirreno. Ammetto che stasera ci avete veramente sorpresi e, a questo punto, non so se sia giusto che io e Franco ci godiamo una serata fra noi tre, quando anche tu potresti essere qui con noi».
La risposta di Silvia ebbe a sciogliere ogni dubbio, lasciando a noi ogni decisione.
«Anna, sono molto felice di sapere che passerete la serata assieme al mio uomo, quindi non ti creare nessun problema, anzi rilassati, e goditi questo momento, anche perché, da quel poco che mi ha accennato Luca, sembra che questa sia quasi una novità per voi. Quando sarai pronta e ti sentirai libera, io sarò con voi e, insieme, passeremo momenti di autentica follia».
Dopo questa spiegazione, ci siamo sentiti tutti molto più tranquilli e per tutta la cena abbiamo conversato amabilmente parlando di tutto, dal lavoro allo sport, al tempo e altre banalità, senza mai entrare nel discorso sesso.
Anna era abbastanza serena, ha riso, scherzato tutta la serata e, a quel punto, ho deciso di lasciarli un momento soli, fingendo di dover andare in bagno. Quando sono tornato, loro continuavano a parlare e scherzare e, poiché nessuno aveva accennato di voler fare sesso, ho preferito chiudere la serata così. Tornando a casa, le ho chiesto cosa ne pensava di Luca e lei, quasi distrattamente, mi ha detto che era un ragazzo simpatico e carino. Tre giorni dopo, mi dice che quella sera sarebbe uscita con la sua amica del cuore per andare a ballare. Lei sapeva bene che io non amo per niente quel divertimento e quindi, non avendo niente da ridire, l’ho lasciata andare. Verso le 23.00, mentre stavo ero sdraiato in poltrona a leggere un libro e sorseggiare un vino da meditazione, ricevo un SMS sul cellulare: “chiamami.”
La chiamo un po’ preoccupato e lei mi risponde in maniera distratta, quasi intenta a fare qualcosa che non le permetteva di parlare liberamente. Quando le chiedo dove sia, lei mi risponde che non lo sa, mentre sento, in sottofondo, che qualcuno la sta eccitando, la sta toccando, procurandole dei gemiti di piacere e, alla fine, mi passa un tizio che mi riferisce che la stanno scopando in tre e, senza aggiungere altro, chiude la comunicazione.
Preoccupato per lei, la richiamo, ma, per tutto il tempo che squilla il telefono, nessuno risponde. Indeciso sul da farsi, sto per chiamare la polizia, quando è lei che mi manda un altro messaggio, chiedendomi cosa voglio. Sempre più preoccupato la richiamo e questa volta mi risponde: mi chiede cosa voglio, in quanto lei è indaffarata a succhiare il cazzo di Luca che, insieme a due suoi amici, la stanno facendo godere come non mai e quando avrà finito, la dovrò andare a riprendere. Alle tre del mattino, un nuovo messaggio mi dice che devo andare a prenderla all’indirizzo che lei stessa mi fornisce. Quando arrivo, preoccupato, suono la porta, e mi apre un tizio completamente nudo.
«Tu devi essere il marito di Anna; vieni, guarda, ci ha spremuti tutti e tre fino all’ultima goccia; è una donna fantastica, sei molto fortunato».
Mi stringe la mano e mi dà una pacca sulle spalle compiaciuto, poi mi presenta l’altro che se ne sta seduto sul divano, con un bicchiere in mano, mentre lì vicino, Anna, inginocchiata davanti a Luca, lo sta succhiando con intenso piacere.
«Complimenti amico la tua donna è veramente fantastica; lei non ama il sesso, lo adora; lei non fa una pompa, ma un vero capolavoro, guarda: lo sta adorando, sei molto fortunato ad avere una donna così».
Rimango per un lungo attimo davvero estasiato nel vedere Anna che sta completando il suo capolavoro. Lo fa venire e gli spreme fino all’ultima goccia, poi si gira, mi guarda e, con un sorriso compiaciuto, se ne va in bagno. Dopo essersi sommariamente rivestita, ce ne andiamo. In auto le chiedo cosa le abbia fatto cambiare idea e lei, riferita alla sera trascorsa al ristorante, mi dice che quando sono andato in bagno, si sono scambiati i numeri di cellulare ed il giorno dopo l’ha chiamato per prendere un caffè insieme e, poiché era rimasta piacevolmente incuriosita dalle foto da lui postate sul sito d'incontri e volendone verificare la corrispondenza nella realtà, trovato un angolino appartato, si era divertita a fare un sontuoso pompino a Luca. Poi, desiderosa di capire cosa potesse provare una donna stretta fra due uomini, lo aveva pregato di trovare un amico con cui fare sesso insieme.
Lui, generosamente, di amici ne era trovati due, quindi lei aveva goduto in una maniera talmente appagante che, da quel momento in poi, non avrebbe più voluto farne a meno.
Eccitato da quel suo racconto, mi attivai per trovare un posto appartato e lì ho voluto scoparla anch’io. L’ho spogliata ed iniziato a toccarla e, poi, a leccarla tutta, al che lei:
«Dai, Franco, che fai... non mi sono lavata e ho ancora addosso tutto la sborra di quegli altri».
Me ne sono fregato, l’ho leccata, toccata e poi ho preso a scoparla con forza e passione, facendola godere ancora, fin quando mi son reso conto che, nel posto dove eravamo, c'erano due persone che, avvicinatesi con circospezione alla vettura, si stavano segando con il cazzo in mano. Quando l’ho detto ad Anna, credevo che il gioco sarebbe finito lì, invece lei mi ha sorriso e ha seguitato a godere, gridando ancora più forte.
«Sì, ... dai... scopami più forte! Dai... fammelo sentire tutto! Vengo!»
Mentre proseguivo a sbatterla, ho visto i due sconosciuti avvicinarsi e appoggiare le cappelle ai finestrini della vettura. Ho invitato Anna a guardare verso di loro ed appoggiare le labbra al vetro. Lei, con un gesto inaspettato e semplice, allo stesso tempo, ha abbassato un po’ il finestrino e, immediatamente, ha iniziato a succhiare anche quei due cazzi, che le venivano offerti. Era troppo, ho iniziato a sborrare come un fiume in piena, inondandole la vagina già piena dello sperma degli altri maschi. Ancora molto eccitato, ho aperto lo sportello e, dopo averla fatta girare, l’ho fatta sedere di nuovo sul mio cazzo, che era rimasto incredibilmente duro, piantandolo direttamente nel suo culo, che essendo stato abbondantemente usato nelle ore precedenti, mi ha permesso di entrare senza alcun problema. Lei, piegata in avanti, continuava a succhiare i due sconosciuti. Quella condizione era talmente eccitante che, rapidamente, i due maschi sono venuti, riempendole ancora la bocca di altro sperma, schizzandole sul viso e sul seno, poi, con un semplice gesto del capo, ci hanno salutato e se ne sono andati, mentre io l’ho fatta alzare in piedi e, appoggiata allo sportello, ho continuato ad incularla con forza, fin quando mi sono svuotato nel suo culo ormai aperto.
«Eccomi... sborro! Tieni... vacca sfondata!»
Poi siamo tornati a casa che erano quasi le sei del mattino. Per circa venti giorni non ho fatto altro che scopare Anna, sempre avendo ben chiaro nella mia mente l’immagine di lei che godeva con altri maschi e, nonostante, le chiedessi ripetutamente di rivivere quegli stessi momenti in mia presenza, ricevevo da lei sempre lo stesso rifiuto.
«No, non voglio; se tu sei presente, non riesco a lasciarmi andare: è più forte di me».
Consapevole che non avrei ottenuto nulla, ho deciso di lasciare a lei la direzione del gioco.
Dopo circa dieci giorni, mi dice che andrà di nuovo da Luca, che quando ne avrà abbastanza, dovrò di nuovo andare a prenderla. È uscita verso le 20.00, e mi ha mandato un messaggio alle quattro del mattino, dicendomi di raggiungerla, dopo circa una mezz’ora. Quando sono arrivato, stava ancora godendo con un maschio con una dotazione da far paura. Dopo l’ennesimo orgasmo, lei mi ha guardato e mi ha sorriso, mentre lui glielo sfilava dal culo e, tenendola ferma per i capelli, lo spingeva giù nella sua gola.
«Dai, troia, succhialo che voglio sfondarti anche la gola».
Dopo averle dato dei colpi tremendi, il ragazzo ha iniziato a schizzare dentro la sua bocca.
«Bevi! Dai... ingoialo tutto! Bevi troia!»
Lei ha cercato di contenere quel fiume in piena che le veniva scaricato in gola, ma rivoli di crema bianca le colavano agli angoli della bocca. Poi, dopo essersi rialzata, si è coperta indossando solo un impermeabile ed ha chiesto di riportarla a casa. Appena giunti, le ho preparato la vasca con acqua calda, salì da bagno, e candele profumate. Dopo esserci immersi, con me che la tenevo abbracciata e distesa sul mio petto, lei mi ha raccontato tutto quello che era successo a casa di Luca. Appena arrivata, si è trovata davanti a sei maschi. Hanno iniziato a farla godere in tutti i modi e, ad un tratto, mentre Luca la scopava davanti, uno l’ha fatta distendere su di lui, e lui le ha piantato quel palo in culo; così ha potuto godersi una doppia tremenda!
«Oddio! Piano! Così mi sfondate tutta! Sììììììì…»
Ha incominciato a godere mentre loro le offrivano e le infilavano cazzi ogni buco. Dopo questo maschio e Luca, anche gli altri hanno voluto prenderla in doppia, sfondandole tutti i buchi e facendola godere fin quasi a farla svenire. Sentendo quel racconto mi è venuto durissimo e lei, guardandomi mi ha sorriso, poi, essendo molto stanca, me lo ha preso in bocca e mi ha succhiato facendomi schizzare anche l’anima. Dopo circa dieci giorni, durante i quali Anna è tornata ad essere la donna di sempre, tranquilla e serena, improvvisamente mi ha comunicato che il sabato successivo sarebbe andata con Luca in un club prive', dove avrebbe avuto l’opportunità di dare sfogo a tutte le sue fantasie. Inutile dire che non era richiesta la mia presenza.
«Quando avrò finito, ti mando un messaggio e mi vieni a prendere a casa di Luca».
La sera, l’ho vista prepararsi per uscire, gonna cortissima, autoreggenti, scarpe con tacco 12, nessun tipo di intimo, e una camicetta che, a malapena, riusciva a contenere la sua quarta abbondante. Appena lei è uscita, li ho seguiti e, dopo circa un’ora di strada, li ho visti arrivare davanti a un locale, la cui insegna indicava chiaramente un club prive. Dopo cinque minuti che erano entrati, sono entrato anch’io e, mantenendomi nel buio, li ho individuati seduti al bancone del bar, con Luca che rideva e scherzava con lei, mentre bevevano. Poco dopo, lui l’ha presa per mano e, passando in un'altra zona del locale, l’ha fatta entrare in una piccola stanza, dove, alle pareti, presentava dei buchi. Immediatamente dopo, da quei buchi sono apparsi dei membri lunghi e duri, pronti per esser succhiati, cosa che lei ha fatto immediatamente con estremo piacere sia suo, sia del maschio che lo protendeva. Non resistendo alla tentazione sono andato dall’altro lato e, trovando un buco libero, ho infilato anche il mio dentro. Ero teso è duro e, ad un tratto, ho sentito le sue calde labbra avvolgermelo tutto. Mi ha segato velocemente e, succhiandomi vigorosamente, mi ha lasciato venire nella sua bocca, senza perderne neanche una goccia. Sconvolto ed eccitato dalla strana esperienza, mi sono allontanato, aspettando che lei uscisse da quel posto. Dopo circa mezz’ora, Luca l’ha presa di nuovo per mano e, seguiti da un gruppo di maschi di varia età, sono entrati in una stanza dove al centro c’era un letto rotondo e, subito dopo, tante mani hanno cominciato ad accarezzarla e tanti cazzi le sono stati offerti da succhiare.
Non sono entrato con lei, ma, da una piccola porta laterale, ho potuto vedere, attraverso un vetro, quello che succedeva dentro la stanza. Non so in quanti l’hanno scopata, ma, dopo circa tre ore, durante le quali io mi sono segato due volte, lei ha goduto tantissimo, ricevendo spesso anche tre maschi per volta e alla fine, più di una decina di loro, l'hanno fatta inginocchiare e, segandosi velocemente, l’hanno ricoperta di sborra, schizzandole addosso tutti insieme. A quel punto, me ne sono andato; quello che volevo vedere, l’avevo visto e ne ero soddisfatto. Sono tornato indietro e, in quel momento, lei mi ha comunicato di aspettarla a casa di Luca. Quando è arrivata, l’ho vista venire verso di me, malferma sulle gambe, è salita in auto e, con la testa appoggiata al finestrino si è addormentata. Tornati a casa è andata direttamente a dormire, tanta era la stanchezza e senza nemmeno farsi una doccia, ma restando ancora coperta della sborra dei maschi che l’avevano inondata. L’indomani si è svegliata verso le sei del pomeriggio e, dopo aver fatto una doccia, è venuta in cucina, dove io le ho preparato un paio di tramezzini per alleviare la sua fame. Mentre mangiava, mi ha guardato e sorridendomi ha detto:
«Ti è piaciuto lo spettacolo?»
L’ho guardata mostrandomi sorpreso, cercando di capire a cosa si riferisse e lei, continuando a mangiare, con un tenero sorriso ha spiegato:
«Dopo tanti anni che lo succhio e che bevo il frutto del suo piacere, pensi che io non sia capace di riconoscere il cazzo di mio marito? Appena l’ho visto uscire dal buco, ho capito che eri tu e, stranamente, la cosa mi hai eccitato; sapevo che mi guardavi: anche se non ti vedevo, sapevo che tu c’eri e questo mi hai eccitato davvero molto».
Sono rimasto chiaramente sorpreso ma, poi, mi sono avvicinato, l'ho abbracciata e baciata.
Dopo quella volta, per vari motivi, non ultimi quelli di lavoro, ci siam dovuti astenere da quegli estasianti momenti e, solo ora, casualmente, ci ritroviamo entrambi a lavorare nella città dove abitano Luca e Silvia.
E' proprio Luca a sollecitarmi:
«Allora, quando passiamo una bella serata insieme?»
Lo guardo, e già mi viene duro al pensiero di quanto ha fatto divertire mia moglie.
«Nei prossimi due giorni, Anna è ancora impegnata con il lavoro, ma appena si libera, ti assicuro che è nostro desiderio trascorrere una bella serata, sia con te che con Silvia. Durante questi anni siamo stati lontani e lei, nel frattempo, ha provato l’esperienza di godere fra le braccia di una donna. Poi, quando ci hanno chiesto dove volevamo essere assegnati, ha scelto lei la vostra città, ben conscia che doveva a Silvia il piacere di esser diventata una gran puttana, che adoro aver nel letto, ogni sera».
Luca mi guarda, sorride e mi dice che, quando lo racconterà a Silvia, sicuramente ne sarà molto contenta e poi, con uno sguardo malizioso, sussurra quasi a bassa voce:
«Preparati amico, perché per Silvia, il fatto di non aver ancora potuto godere insieme ad Anna, è una cosa che le è rimasta come un groppo alla gola. A Silvia non piacciono le cose lasciate in sospeso».
Lo guardo, annuisco e già mi sento il cazzo duro al pensiero di vedere quelle due donne abbracciate che si scambiano effusioni.
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