La chat con Gianni Ep. 13

Scritto da , il 2020-12-17, genere bisex



La chat con Ginni EP. 13

(TIENI PRESENTE, ANONIMO LETTORE, CHE QUESTA SERIE DI RACCONTI, NON SOLO SONO REALI, MA APPARTENGONO AD UN CONTESTO DI ATTUALITA’ PER CUI, SUSCETTIBILI A SITUAZIONI CHE ANDRANNO A VERIFICARSI E CHE, SE RITENUTI DEGNI E PIACEVOLI DA RACCONTARE, VERRANNO PUBBLICATI. QUESTA ERA UNA PRECISAZIONE DOVEROSA. POI STA A VOI, CREDERMI O NON. GRAZIE E BUONA LETTURA A CHI LEGGERA’. NEL FRATTEMPO, VI INVITO A LEGGERE TUTTI GLI ALTRI MIEI RACCONTI SIA QUELLI COME Carlo63 che quelli come carlo63. SONO SEMPRE IO.)



Gianni era indemoniato..la mia lingua nel buco del culo, le mie leccate, il mio naso che arrivo' ad odorare la parte piu intima e forse piu' scomoda di una persona, gli aveva fatto rendere conto che quello che stava facendo non era una semplice scopata omo o bisex, ma un vero e proprio viaggio nel piacere estremo dove contavano solo le sensazioni e le vibrazioni che derivavano da ogni pratica sessuale che veniva consumata in quel momento e da quello che la testa, la fantasia o la perversione, dettava in quel momento. Aveva gli occhi sbarrati, iniziava a sudare mentre strigeva follemente il cazzo esibendo la cappellona livida dalla pressione del sangue che la sua stretta le aveva procurato. "apri la bocca fogna cornuto...mi disse..ed io la spalancai il piu possibile per avere la certezza di non ostacolare l'ingresso del suo cazzone nella mia bocca. In un solo colpo, me lo calò in bocca..la cappella raggiunse l'esofago ma contrariamente a quanto credevo, non ebbi alcun conato di vomito. A questa cosa pensai che ero davvero una gran bocchinara e quella sera, certamente, la mia bocca avrebbe dato sensazioni mai provate prima al mio amico amante Gianni. Dopo avermi piazzato il cazzo in bocca, con una mano mi circondo' il collo ed inizio' una lenta ma profonda chiavata nella mia bocca..il suo cazzo andava avanti e dietro...gianni ansimava ed io ero orgoglioso che traeva piacere e godimento dalla mia bocca...ogni tanto rallentava la scopata per restare qualche secondo con il cazzo affondato nel mio esofago ed io ne profittavo per roteare quanto piu possibile la lingua sull'asta per lasciargli itendere che da me avrebbe ricavato solo piacere. Per farglielo meglio intendere, quando per l'ennesima volta mi affondo' il bastone in gola, gli afferrai le natiche paffute con le mani e lo spinsi ancora di piu verso la mia bocca...speravo di poter avere un conato di vomito e gianni fu bravo a percepire questo mio desiderio perchè tolse la mano che cingeva la mia gola e con due dita mi chiuse le narici. Finalmente mi mancava l'aria...finalmente un cazzo mi strozzava...finalmente potevo addirittura svenire o morire mentre facevo un bocchino. I miei occhi forse si arrossirono...dai lati della mia bocca uscirono abbondanti rivoli di saliva ma quello che piu' mi arrapava e più mi impauriva era lo sguardo stravolto di gianni...farfugliava...ansimava...si mordeva le labbra mentre la stretta delle narici ora mi procurava quasi dolore...bavava come un animale ed io questo desideravo: che si comportasse come un animale..senza limiti, senza freni morali...senza vergogna. Doveva esagerare possibilmente di piu ancora…ero certo che potevo sopportare ancora di piu quella piacevole apnea…avevo il cuore a mille…gianni inaspettatamente fece uscire dalla sua bocca un lungo e trasparente rivolo di saliva che si andò ad incollare lentamente sulla mia fronte per poi scivolare come un fiume in secca, verso l’orbita del mio occhio sinistro. Gianni estrasse dalla mia bocca il suo cazzone di ferro inzuppato della mia saliva accompagnando la sua manovra con un gemito quasi di sofferenza, sintomo forse che stava per sborrare e che per quello che stava accadendo, voleva evitare di fare, tanto e tale era il piacere che sono sicuro gli stavo procurando io ma che dall’altra parte, lui stesso, si procurava nel saper magistralmente dirigere la regia di quella chiavata ripeto, non tra due froci, due bisex, o come li vogliamo chiamare, ma da due bestie infoiate votate al solo piacere sessuale, al piacere fisico che i loro corpi e le loro menti depravate, sapevano darsi in quel momento. Io, da parte mia, avevo ormai completamente sposato il ruolo della troia, del soggetto passivo per eccellenza disposto a tutto proprio in virtù di quel messaggio subliminare che avevo mandato a gianni quando senza nessun freno, non avevo avuto alcun riserbo nel ficcargli la lingua nel buco del culo, a baciargli con le labbra il buco del culo quasi provassi per il suo insignificante corpo peloso, goffo, grasso e tutto sudato, una sorta di improvviso amore. In quel momento mi rendevo conto di amare quello che stavo facendo e quello che gianni mi faceva, soprattutto oltreggiandomi, offendendomi nell’onore di uomo e di marito. Credo oggi, che da parte sua ci fosse anche una sorta di rivalsa personale perché dovete sapere, cari amici miei, che al lavoro gianni, spesso è alle mie dipendenze, nel senso che in una scala di comando, io sono un suo superiore e che spesso, gli chiedo di fare dei lavori in ragione del mio ruolo in azienda. Quindi immagino che per lui quella fosse anche l’occasione di vendicarsi per avergli dovuto far fare a volte, degli straordinari o, addirittura, farlo tornare in ufficio improvvisamente mentre stava comodamente a casa in compagnia della sua sposa baldracca. Quindi tolto il suo cazzo dalla mia bocca, inizia a schiaffeggiarmi con la cappella sul volto, intinge la punta del cazzo sullo sputo che mi aveva versato in faccia e inizia a spalmarmela su tutto il volto…ti piace essere trattata così schifosa?..sei proprio una porca carlo..sei un frocio schifoso vero?..dillo..ripeti..ed io mentre gustavo quell’ennesima umiliazione, quella bassa mortificazione…si..sii..gianni..continua…spalmami la tua saliva con il tuo pesce..dai..sono la tua schifosa troia…anzi..sputami ancora..sputami in faccia dai..ti pregoo..sputami in faccia e in bocca vuoi?...gianni mi prese per il collo e mi fece rimettere in piedi e guardandomi dritto negli occhi dopo avermi preso fra due dita la cappella del mio cazzo stringendomela fino a farmi quasi male mi ordino: apri la bocca da cesso che hai…apri cornuto…ed io: sii..ecco…ahhhhh….equasi subito mi indirizzo uno sputo dritto in gola…..spu’….schifoso…ingoia…ed io ingoiai proprio poco prima che me lo ordinasse…ero al settimo cielo. Mi stava accadendo tutto quello che sognavo da anni…fu in quell’istante che presi un po controllo di me e delle mie voglie…mi misi a pecora poggiando i gomiti sulla scrivania…girai la testa e gli dissi: gianni,…ora sbattimelo in culo forza..rompimi il culo..credo sia arrivato il momento dai. Gianni con un sorriso sornione ed eccitato prese a segarsi la bestia che aveva in mezzo alle gambe per dargli ulteriorie durezza e rigidità…prese a stringermi le chiappe…a pizzicarmele e a schiaffeggiarmele…sputo dall’alto verso il canale del mio culo. Sentii la sua cappella umettarsi con il uo stesso sputo che avevo ricevuto in faccia e in bocca…con una manovra lenta all’inverosimile poggio’ la cappella sul buco el mio culo e mi disse: carlo..io l’ho appoggiato sul buco del culo..ora spingi tu..tu devi essere a incularti. Iniziai a spingere lentamente non perché mi desse fastidio o mi facesse male, ma perché ero consapevolmente troia che quella sensazione doveva durare il più a lungo possibile perché quel cazzo una volta fattasi strada dentro al buco del mi culo, non avrebbe più avuto la stessa forza devastante che aveva nel costruirsi l’accesso nel mio budello.





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