La mere de montimartre

Scritto da , il 2019-09-06, genere incesti

(In ogni racconto da me scritto, riferimenti a persone e luoghi, ai loro nomi ed avvenimenti sono puramente casuali)




Laura: 52 anni
Bastien: 19 anni
Samuel: 24 anni
Luca: 22 anni

Parigi, 18° arrondissement:

Come tutte le mattine verso le 10:30, Laura percorreva la stradina che da casa sua portava al suo ristorante nel cuore di Montmartre. Come tutte le mattine, negozianti, fornitori ed abitanti adusati a portare a spasso i loro cagnolini, la salutavano con il solito cortese sorriso, che lei sempre sorridente ricambiava. Come ogni mattina, il giornalaio osservava i seni di Laura danzare ad ogni passo, appariscenti nelle sue scollature. Come ogni mattina la moglie dell'edicolante la guardava con occhio bieco, dicendo fra se e se parole non gentili. Lei, elegante italiana, venuta a Parigi dal sud Italia con sua madre e la nonna quando era adolescente, dopo la morte del papà, se ne fregava dei commenti sui suoi seni prosperosi, una settima misura sul suo corpo mediterraneo formoso, ma non grasso. Donna elegante, 52 enne di media altezza e assai prosperosa, di un peso due kg maggiori della sua altezza, aveva aperto da dieci anni con il suo defunto marito il ristorante “La mere de Montmartre”, un ristorante elegante con tavoli e panche di legno e con stampe e quadri rievocanti la Parigi della Belle Epoque. Tutto dotato di una eleganza in un ambiente raffinato ma al tempo stesso semplice e dal cibo prelibati con prodotti di prima qualità e vini pregiati francesi della Bretagna, dell'Alvernia ed anche dei vigneti, non a tutti conosciuti, dello stesso quartiere di Montmartre. Charles, suo marito, due anni dopo aver aperto il ristorante con sua moglie, morì per un incidente stradale, così Laura si trovò sola a dover gestire tutto il ristorante. Meno male per i suoi tre figli: Samuel, Luca e Bastien.
Samuel era il primo genito; 24 anni, bravo ragazzo, snello e dedito al lavoro. Nel ristorante Samuel lavorava come primo cameriere, e non perché era il figlio della proprietaria, ma perché dopo sei anni passati a fare quel lavoro, era ora divenuto il più esperto. Luca era il mezzano; 22 anni, nel ristorante la sua mansione era rivolta alla cucina, dove prestava servizio di aiuto cuoco. Era un ragazzo svogliato ma sapeva fare il suo mestiere; non amava particolarmente quel lavoro, ma rimaneva per sua madre. Bastien, il più piccolo ed il solo a portare un nome francese, aveva 19 anni. Sua madre era sempre stata preoccupata per questo suo ultimo figlio, giacché più volte lo aveva tolto dai guai causa le sue cattive compagnie. Ora che da poco lavorava al ristorante, Laura cercava di tenerlo più vicino a se onde evitare che si cacciasse nuovamente nei guai. Bastien con la madre si occupavano di telefonare ai rifornitori, di prendere appunti dello chef su ciò che mancava in cucina, di fare la spesa e dei conti giornalieri.

Era un giovedì mattina:

-buongiorno gente !- salutò Laura con il suo solito sorriso stampato sulle labbra colorate da un lucido gloss rosso, e la sua positività nella vita
-buongiorno Laura-
-buongiorno !-
salutarono i camerieri ed il responsabile di sala
-i miei figli sono arrivati?-
-sì sono arrivati, non preoccuparti-
-sono arrivati in orario?- chiese la donna al resposabile. Laura teneva che i suoi figli non facessero come piacesse a loro. Dovevano giungere tutti in orario e nel rispetto degli altri lavoratori non di famiglia
-sì Laura, manca solo Bastien- disse Aranaud, il responsabile di sala
-tanto per cambiare- disse la donna dirigendosi verso la cucina -non so cosa devo fare con quel ragazzo-
-Samuel buongiorno tesoro- disse la padrona entrando in cucina e rivolgendosi a suo figlio
-oi mamma ciao, ben svegliata-
-sono sveglia da prima di voi, dovevo andare a parlare con della gente per il formaggio che verrà lunedì dalla Normandia. Tuo fratello Bastien dov'è?-
-sta venendo mamma, doveva passare un attimo a rue Rivoli-
-per cosa?-
-ha detto che doveva comprare non so cosa, insomma quelle cose che compra sempre lui-. Bastien fa collezione di lattine di bevande
-lo spero. Va bene tesoro, vado di là. Luca?-
-mamma dai, mica sono il loro guardiano, penso sia in bagno-
-va bene, a dopo- e dando un bacio guancia a guancia a suo figlio, per non sporcarlo di gloss, ritornò di là
-a dopo mamma-
Laura uscì fuori dal ristorante per chiamare suo figlio, quando, girando a sinistra la testa, lo vide giungere sorridente dalla piazzetta accanto al ristorante
-ciao mamma !-
-Bastien dove sei stato? Non dovevi arrivare in orario?- disse seria la donna mentre il figlio la raggiungeva
-sì, ma sono passato a rue Rivoli, dovevo prendere le due lattine mancanti che ti dicevo ieri l'altro-
-e non potevi andarci dopo?-
-e se le prendevano prima di me? Dai mamma non darmi sempre addosso- disse seccato il ragazzo
-non ti do addosso ma lo dico per te-
-eddai su- disse Bastien entrando dentro il ristorante. Giunto sulla porta si girò -ah, ti sta bene il vestito- disse il ragazzo con un sorriso
il vestito di Laura era lungo e floreale, leggero vista la stagione e con una scollatura più che generosa, tacchi alti e smalto rosso con un gloss lucido stesso colore, risaltavano la bellezza mediterranea di Laura più di ogni altra donna del 18° arrondissement. La donna si accese una sigaretta senza neppure rispondere a Bastien, limitandosi ad un freddo sorriso
-eppure ne faccio tante per questo figlio. Ma cosa debbo fare? Dio mio se qualcuno sapesse solamente i sacrifici che faccio per lui ! Che cavolo !- disse fra se e se fumando.

Il giorno proseguì e venne l'ora di pranzo. Turisti più che altro, ma anche parigini avevano affollato il ristorante di Laura dove la cucina francese si confondeva con quella italiana, pur se a prevalere era nettamente quella delle rive della Senna. Laura da brava padrona di casa girava per i tavoli chiedendo ai suoi clienti se andasse tutto bene e se il cibo fosse di loro gradimento, il tutto condito da educazione e sorrisi. Si metteva poi in disparte in un'ala del ristorante ed osservava il tutto. Bastien faceva gli scontrini alla cassa, e quando non c'era da battere nulla ammazzava il tempo stando sul suo cellulare, cosa alla madre non molto gradita. Samuel coordinava al meglio i camerieri in sala e gestiva egregiamente i suoi tavoli, mentre Luca in cucina aiutava lo chef nelle prelibatezze che di lì a poco sarebbero uscite per essere gustate dai clienti.
Non era raro che qualche cliente a tavola allungasse l'occhio al passaggio di Laura e del suo seno. Molti clienti ritornavano per quel motivo? Laura di certo non lo sapeva, forse alcuni sospettavano ciò, ma sta di fatto che il locale era sempre, tutti i giorni, stracolmo di gente. La donna poi, con i suoi tre figli, parlava diverse lingue. I ragazzi inglese e francese, ma in lei era fiorente, oltre a queste due lingue, l'italiano, essendo la sua lingua madre, lo spagnolo ed il tedesco, apprese all'università in gioventù.
Solo verso le 16:00 il locale pian piano si svuotava per l'ora di pranzo ultimata, e tranquillamente s'apprestava a cambiare veste preparandosi per l'ora aperitivi; ma prima vi erano poche ore di chiusura
-mamma io vado a fare due passi- disse Samuel togliendosi l'abito di lavoro
-sì tesoro vai, se vuoi vai pure a casa ma fra due ore torna-
-sì mamma, volevo infatti andare a farmi una doccia-
-sì vai a riposarti tesoro non ti preoccupare-
bacino sulla guancia e sorrisi materni, ed il ragazzo prese la via della maison poco distante.
Luca fece la medesima cosa un quarto d'ora dopo, solo che sarebbe andato con la sua ragazza a fare due passi, visto che la stessa aveva staccato da lavoro e si erano dati appuntamento al Sacro Cuore.
Entro poco tutti i camerieri erano andati via ed il ristorante aveva messo il cartello “apriamo alle 19:00”.
Bastien stava facendo i conti di quanto avessero incassato durante il pranzo
-Basty tesoro, hai finito?- disse Laura dopo aver chiuso la porta del ristorante e messo il cartello
-sì mamma, manca poco, altri dieci minuti e ho fatto-
-dai ok-
-così abbiamo l'incasso della mattina-
-dividiamo dopo anche quello degli aperitivi delle 19:00 e poi quello di stasera, come sempre-
-certo mamma-
-io vado nel retro-
-sì va bene mamma- rispose il ragazzo intento nei suoi calcoli.
Il retro del ristorante era un ambiente che Laura aveva voluto come momento di ristoro per se a la sua famiglia quando il ristorante era chiuso nelle ore intermedie della giornata. Era una piccola stanza formata da un divano, una televisione, una poltrona ed un tavolino ed una panca. Pareti in legno e lo sbocco d'aria in alto a destra, così che la donna potesse fumare in tutta tranquillità. Laura si mise sul divano e si accese una sigaretta, attendendo che Bastien avesse finito. Dopo pochi istanti il ragazzo arrivò
-ho finito mamma-
-ok, messo tutto al suo posto?-
-sì certo non ti preoccupare, ho diviso gli incassi di prima e poi ho messe delle buste per gli aperitivi di dopo e per la cena-
-bravo tesoro-
La donna continuò a fumare la sua sigaretta e accese la televisione. Bastien si mise accanto a lei e con estrema naturalezza, senza proferir parola, le abbassò la scollatura del seno sinistro facendolo uscire iniziando così a succhiarlo e leccarlo. Laura continuava a guardare la televisione e a fumare. Suo figlio era intento a leccare, mordere lievemente e succhiare quell'enorme seno che sua madre gli stava donando senza controbbattere
-lo sai che devi arrivare in orario- disse seria Laura
-mmh...sì mamma scusa, ma ti ho spiegato-
-ma non è la prima volta Bastien-
-dai mamma scusa, ma parliamone dopo-
con la mano sinistra Bastien si posizionò meglio e, continuando a leccare il seno sinistro della madre, iniziò a palparle l'altro che era ancora coperto, seppur per poco, perché sporgendosi ancora lo fece uscire e prese a succhiare assieme al sinistro, ora anche il destro, per poi sistemarsi ancora meglio e mettere la testa in mezzo a quei due enormi seni materni, leccando avidamente il solco ed un seno e poi l'altro. Laura aveva finita la sua sigaretta e aveva messo la sua mano sulla testa del figlio, carezzandogliela ed ansimando. Gli vennero in mente le parole pronunziate nella sua mente prima del servizio del pranzo:
-Dio mio se qualcuno sapesse solo i sacrifici che faccio per lui !-
difatti Bastien preferiva da un po' di tempo stare più al ristorante che con quelle compagnie che frequentava prima. Da qualche mese la sua frequentazione al lavoro era molto assidua, ed i suoi fratelli non ne capivano il motivo. Laura però lo comprendeva visto che il motivo era lei.
Alzatasi dal divano, prese posto fra le gambe di Bastien, con la televisione che continuava i suoi programmi. Ora la mamma , liberato il pene del figlio dai pantaloni, lo strinse fra i suoi morbidi ed enormi seni regalando a Bastien una lenta spagnola
-mamma cavolo ! E' una meraviglia ogni volta ! Com'è caldo- disse ansimando Bastien guardando sua madre che, di rimando, lo guardava fisso negli occhi
-ti piace vero?-
-mamma da morire !-
-io aiuto te, te fa contenta tua madre-
-sì mamma, arriverò in orario te lo giuro-
-e fuori dai guai-
-e...fuori dai guai mamma, lo giuro-
stringeva di più Laura e così il ritmo pian piano si fece ancora più incalzante
-aahh mamma...Dio che tette che hai mamma !!-
-sei il ragazzo più fortunato a Parigi allora- disse Laura ridendo
-al mondo mamma...al mondo...ne...sono certo...- Bastien non riusciva a fare una frase senza fermarsi per il suo continuo ansimare.
Laura continuava con lo stesso ritmo più pressante la spagnola regolando in modo molto esperto i ritmi
-oh mamma cavolo...mamma puoi...- il ragazzo non finì la frase che sua madre lo interruppe
-sì va bene ho capito: te lo faccio- come ogni mamma, Laura conosceva bene suo figlio.
facendo rimanere il pene di Bastien fra i seni, poggiò gli stessi sulle gambe del ragazzo e, aperta la bocca, fece sprofondare lentamente il membro del figlio fino a toccare la gola
-aaaaaahhhh sìììì mammaaaaaaa !!!-
Bastien inarcò la schiena ponendo le sue mani sulla testa della madre per spingerla più a fondo. Laura assecondò suo figlio fino a che il respiro quasi non le venne a mancare. Liberandosi con un pizzicotto sulle gambe di Bastien, continuò a succhiare il pene del figlio seguendo un veloce ritmo datole dalle mani dello stesso che erano sulla sua testa
-mamma...mamma è bellissimo !! Oh mamma che....po...pompini che fai-
Bastien tolse le mani dalla testa della mamma che ora potè dare a proprio piacimento il suo ritmo al lavoro che stava facendo al figlio. Rallentando ma usando maggiore passione, la madre iniziò a toccare con vigore i testicoli depilati di Bastien mentre continuava a succhiargli il pene
-mamma sì...brava sì tocca lì...aaahh così mamma...-
il pene era stracolmo di saliva di Laura. Il forte rumore di quell'incesto echeggiava nella piccola stanzetta del retro del ristorante.

Fuori i turisti facevano le foto, i passanti leggevano il menù ed i pittori, legali e non si affrettavano a prendere qualche “pollo” da spennare per bene. Alcuni turisti, distratti per le compere o le foto, pagavano 25 Euro per un disegno che uno pseudo artista aveva loro fatto, senza chiedere. Tutto attorno era un via vai di gente; ma dentro il ristorante gestito da madre e figli, Bastien era quasi pronto per venire dentro la bocca di sua madre
-mamma ecco...mamma...mamma mamma....mmmhhhh aahhhh-
i fiotti eruttarono come lava d'un vulcano che non eruttava da millenni. Potenti schizzi densi esplosero nella esperta, carnosa e materna bocca di Laura che dovette per forza fermare il movimento della sua testa per cercare di ingoiare il più possibile. Atto che risultò inutile per quanta ne fece suo figlio.
Con l'accortezza di una madre premurosa e protettiva verso il proprio figlio, Laura prese dei fazzoletti e ripulì il pene dello stesso che, disarmato dopo l'orgasmo, poggiato a testa alta sul divano, si godeva ora gli ultimi atti di quell'atto incestuoso. Al fazzoletto che puliva l'asta, veniva accostata la bocca della madre che succhiava e leccava i residui di sperma presenti sul glande del ragazzo. Il glande, molto largo, richiedeva del tempo per pulirlo e Laura lo fece meglio di ogni altra donna. Infondo si trattava di suo figlio. Il membro di Bastien stava pian piano perdendo di baldanza e sua madre si alzò e si ricompose mettendosi i seni dentro il vestito, poi andò in bagno a lavarsi i denti e a sistemarsi meglio. Bastien si alzò ed anch'egli si ricompose. Quando Laura tornò nella piccola stanza suo figlio era in piedi
-grazie mamma, grazie come sempre-
-non ti approfittare della bontà e comprensione di tua madre, perchè è questo che spesso fai Basty-
-ma no mamma, era solo per le lattine te lo giuro-
-sì va bene, facciamo che mi fido, ok?- il tono di Laura era serio. Era preoccupata per suo figlio
-non rinuncerei mai a...beh-
-bravo, se frequenti ancora quella gente e lo verrò a sapere, le tette di mamma rimarranno serrate nel vestito , e per sempre-
Bastien si avvicinò a sua madre dandole un bacio a timbro sulle sue labbra carnose e ben truccate
-non avverrà-
-bene, ora andiamo di là che alle 19:00 dobbiamo togliere il cartello- Bastien sorrise
-va bene mamma, è ora degli aperitivi-
Laura sorrise mentre suo figlio ritornava nell'ala del ristorante adibita alla clientela. Rimase un poco là sistemandosi meglio il vestito e soprattutto la scollarura, poi sentì aprire la porta del ristorante e vide due coppie di turisti entrare, così ricomparve in sala con il suo incantevole sorriso e le sue buone maniere
-bonjour!

FINE

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