Una settimana da schiava - Capitolo III: La punizione

Scritto da , il 2019-03-02, genere trans

E' il mio terzo giorno da schiava, quando mi sveglio cerco di ricordare tutte le istruzioni della mia padrona per poter compiacere i suoi desideri. Indosso nuovamente il completino da cameriera, la parrucca e tutto quello che compone la mia nuova divisa da servetta sottomessa, indugiando poi qualche istante allo specchio per studiarmi in questa nuova mise ed assaporare le sensazioni che le mutandine ed i collant mi lasciano sulla pelle; mentre mi ammiro, mi domando se ho fatto bene a firmare il contratto e, ripensando a quello che è successo nei due giorni precedenti, mi rispondo che sicuramente il gioco vale la candela.
Mi dirigo silenziosa in cucina per preparare la colazione prima che la mia signora si svegli; pochi attimi dopo aver finito, lei compare sulla porta e senza proferire parola si siede ed osserva quello che ho messo in tavola.
"Sally, per colazione voglio trovare il cappuccino, per questa volta sei perdonata, domani non sarò così buona", mi avverte mentre fa colazione.

Dopo la colazione, la mia signora mi porge una lista con tutti i compiti della giornata che vuole che esegua.
"Mi aspetto che per stasera tu li abbia finiti tutti", mi dice con aria severa.
Do uno sguardo alla lista che è molto piena, ma non mi lascio scoraggiare; sospetto e spero che la mia padrona mi stia mettendo alla prova, così inizio a dedicarmi al primo punto. La giornata intanto trascorre velocemente, mentre da brava schiavetta sottomessa completo i vari punti della lista; di tanto in tanto, mia moglie passa a controllare che io stia eseguendo i suoi ordini e spesso ne approfitta per darmi degli schiaffetti sul culo o per stuzzicare intensamente il mio buchetto quando mi trova piegata.
"Sei fortunata che ho molto da fare altrimenti ti avrei scopata per tutti il giorno!", mi dice mentre affonda il dito in maniera molto energica tra le mie natiche, facendomi sobbalzare ed eccitare contemporaneamente.

Nel pomeriggio la mia padrona sparisce per una mezz'ora, mentre sono impegnata nelle pulizie di casa vedo che si sta preparando per uscire; la mia tesi viene confermata qualche minuto più tardi, quando lei, subito dopo aver infilato il cappotto, mi dice:
"Devo andare in ufficio per una riunione urgente, stasera farò tardi. Quando torno, oltre ai compiti che ti ho dato, voglio trovare la cena pronta ed il bagno pulito!"
"Si, mia signora" mi affretto a risponderle.
Rimasta sola, penso che oggi c'è il turno infrasettimanale del campionato di calcio e che non c'è niente di male se mi concedo un paio d'ore per guardare la partita prima di svolgere i compiti che la mia padrona mi ha assegnato. Approfitto ben volentieri dell'assenza della mia signora, mi siedo sul divano ed accendo la tv giusto in tempo per il calcio d'inizio; immediatamente mi rilasso e dopo 10 minuti ho già dimenticato i miei doveri di servetta sottomessa.
Mi sto godendo il match sul divano, quando all'inizio del secondo tempo improvvisamente la tv si spegne; mi giro e lei, la mia padrona, è alle mie spalle con il telecomando tra le mani, che mi guarda furente.
"Ti avevo detto che volevo trovare la cena pronta ed il bagno pulito al mio rientro! E tu invece che fai? Ti siedi sul divano a guardare la partita!", mi dice lanciandomi sguardi di fuoco.
"Ma padrona, mi sono fermata solo un attimo..." cerco di giustificarmi.
"Niente ma troietta che non sei altro!", mi interrompe , "Quando hai firmato questo contratto sei diventata la mia schiavetta personale e devi fare tutto quello che ti dico! Sei una puttanella disubbidiente e meriti di essere punita!"
"Spogliati ed aspettami qui", mi comanda, "Voglio che resti soltanto con la parrucca e la collana!"

Mentre mi spoglio, lei sparisce in camera da letto, lasciandomi nuda ad attendere la mia punizione; dopo qualche attimo ritorna con indosso soltanto la maglietta della mia squadra del cuore, che le scende aderente sul busto, mettendole in risalto il seno prosperoso, e delle autoreggenti bianche. Ha già allacciato lo strap on e con le mani agita l'asta in maniera minacciosa per farmi capire che è pronta ad usarlo.
"E così, invece di ubbidirmi preferisci guardare la partita...", esordisce.
Non riesco a ribattere, sono ancora stupefatta per la situazione ed il suo abbigliamento.
"Indossa questi", mi dice porgendomi dei collant neri da 20 den e delle scarpe con il tacco a spillo del medesimo colore; sembrano dei semplici collant, ma quando li indosso mi accorgo che hanno due aperture: quella anteriore è un po' piccola, ma riesco a farci passare il mio attrezzo non ancora in erezione, mentre quella posteriore è più grande e lascia la via libera verso il mio ano, ribadendo ancora il mio ruolo di servetta passiva.

"Metti la mani dietro la schiena!", mi ordina quando ho finito di vestirmi.
Lei si posiziona dietro di me ed usa un foulard di seta per legarmi i polsi; il nodo non è molto stretto ma fa sì che comunque non possa utilizzare le mani.
"In ginocchio troietta!", mi ordina non appena ha terminato di legarmi. "Ti farò passare la voglia di disubbidirmi..."
Mi metto in ginocchio sul pavimento ed abbasso il capo, ma lei mi prende per il mento e mi alza la testa; con un rossetto rosso dapprima mi dipinge le labbra, poi scrive qualcosa sulla mia fronte. Per concludere mi appoggia la punta dello strap on sulla bocca, facendo una leggera pressione.
"Sai cosa devi fare...", mi dice mentre mi sbatte l'asta dello strap on sul viso.
Apro la bocca per soddisfare la richiesta della mia signora, che tiene ferma l'asta dell'oggetto con una mano, ed inizio a succhiare la punta dello strap on lentamente, cercando a poco a poco di far entrare anche una porzione del resto dell'attrezzo tra le mie labbra; mentre succhio alzo lo sguardo in cerca di un segno di approvazione da parte sua ed invece nei suoi occhi leggo soltanto il disappunto.
"Non ci siamo proprio", mi dice mentre mi prende la testa tra le mani.
In un attimo è lei che passa a guidare il gioco con il movimento del bacino, mentre mi impartisce un ritmo molto più sostenuto, che faccio fatica a reggere.
"Così devi succhiare puttanella!", mi rimprovera più volte mentre, pienamente soddisfatta, mi sta scopando in bocca.

Quando estrae lo strap on dalla mia bocca, riesco finalmente a prendere fiato; ne approfitta per fermarmi il mento con la mano e mostrarmi la mia faccia in uno specchietto, rivelando finalmente cosa c'è scritto sulla mia fronte,
"Adesso hai capito cosa sei?"
"Si, mia padrona", le rispondo, mentre nel riflesso allo specchio la parola "TROIA" campeggia sulla mia fronte e sulle mie labbra il rossetto è quasi del tutto sparito.
La guardo e capisco che la mia punizione non è ancora finita.
"Non sono ancora soddisfatta, piegati sul divano!", le sue parole confermano i miei sospetti.
Mi piego con il busto sullo schienale del divano, mettendo in bella mostra il mio culo mentre lei mi slega i polsi; sento le sue mani muoversi frenetiche sul mio sedere ed in me cresce l'eccitazione perchè immagino che stia per penetrarmi. All'improvviso uno schiaffo risuona sonoramente sul mio sedere, mentre sento la punta dello strap on insistere sul mio buchetto; mi preparo ad essere scopata quando sento il dito di mia moglie che lubrifica con il gel il mio orifizio voglioso ed, invece, lei riprende a sculacciarmi con vigoria.
"Hai capito chi comanda?", mi chiede mentre la sua mano colpisce le mie natiche protette solo dai collant.
"Si, sei tu mia padrona", mi affretto a rispondere.
"Sei stata una troietta cattiva"
"Si mia padrona, ti prometto che non accadrà più!" le dico mentre mi arrendo alla punizione.

Quando Silvia termina di sculacciarmi, sento la punta dello strap on premere con maggior insistenza sul mio ano voglioso e metto in evidenza il mio culo sperando di ricevere il piacere dopo la sonora sculacciata.
"Vedo che anche dopo la sculacciata hai sempre voglia di essere scopata", mi dice solleticata dall'idea.
"Si, mia padrona, ho sempre voglia di essere la tua porcellina", le dico mentre non aspetto altro di essere aperta.
"Non te lo meriteresti, visto il tuo comportamento..." e all'improvviso sento tutto lo strap on affondare dentro di me, fino a quando il suo basso ventre non sbatte sulle mie natiche. "Ti piace porcellina?"
Non ero pronta, mi sento aprire in due ed un misto di piacere e dolore si irradia dal mio buchetto fino al mio cervello.
"Si mia signora", riesco a rispondere qualche secondo dopo essermi ripresa.
Lei estrae tutto lo strap on, poi appoggia di nuovo la punta sul mio ano e con un colpo secco lo infila di nuovo tutto dentro di me; per altre due volte estrae tutta l'asta e poi mi incula con un colpo solo, lasciandomi ogni volta senza fiato e facendo crescere enormemente il mio desiderio di essere scopata. Poi finalmente inizia a penetrarmi con regolarità, tenendo dapprima un ritmo basso ed aumentando sempre più l'intensità; alcuni colpi sono così potenti che mi fanno staccare un piede da terra, mentre il mio cazzo diventa bagnatissimo e sbatte ad ogni spinta sul divano. Non riesco più a trattenere dei mugolii di piacere, che fungono da incitamento per la mia padrona che mi stantuffa con ancora più passione.
"Non ti trattenere, voglio sentirti urlare!", mi ordina la mia signora, ed io accetto molto volentieri il suo comando e lascio esplodere le mie grida di piacere.
Schiacciata contro lo schienale del divano, mi reggo a fatica sui tacchi a spillo e godo senza più freni, mentre la mia padrona mi tiene per i fianchi e mi scopa senza sosta, soddisfando gli istinti lussuriosi di entrambe.

Dopo un tempo che a me sembra un'eternità, mia moglie estrae lo strap on dal mio buchetto ancora voglioso e si siede sul divano. Accende di nuovo la tv sul canale della partita ed allarga le gambe, tenendo in posizione verticale lo strap on.
"E adesso siediti qui e vieni a guardare la partita", mi invita mentre con le mani agita l'asta dell'oggetto.
Stavolta ho capito la lezione, mi posiziono di fronte a lei, dando le spalle alla tv, allargo le mie natiche con le mani e faccio scivolare gradualmente tutta l'attrezzo dentro di me. Inizio a fare su e giù sull'asta, mentre la mia signora mi sorride con aria lussuriosa.
"Brava la mia troietta, vedo che hai capito il tuo posto...", mi sussura e lentamente inizia a gemere, anche grazie alla parte dello strap on che finisce nella sua vagina.
Fomentato dai suoi gemiti, inizio a muovermi più velocemente, mentre il mio cazzo durissimo batte come impazzito a turno sui nostri ventri; oramai sono in preda al piacere sfrenato e non faccio nemmeno più caso alla partita che intanto scorre in sottofondo. Lei mi tiene per i fianchi per non perdere il controllo su di me ed insieme urliamo di piacere in questo sottile gioco di dominazione; sento le sue unghie stringere sulle mie anche, mentre ad ogni colpo dello strap on mi bagno sempre di più. Lei mi blocca i fianchi e passa a penetrarmi attivamente, segnale che sta per giungere all'orgasmo. Na approfitto per piegarmi su di lei, appoggiando le ginocchia sul divano, ed inarcare la schiena, cosicchè lei possa approfittare di me come vuole ed io possa abbandonarmi ad essere la sua porcellina e sottomessa.
"Siiii, siiii puttanella mia, voglio sfondarti questo culo da maialina!" mi grida aumentando il ritmo della scopata, facendomi dimenare come una puledra imbizzarrita ad ogni colpo.
L'orgasmo non si fa attendere ed arriva qualche minuto più tardi, segnalato dalle sue urla di piacere e da alcuni affondi più poderosi, come a voler mettere dei punti esclamativi sul foglio bianco del mio culo voglioso.

Quando sfila lo strap on dal mio ano, non sono ancora soddisfatta della cavalcata e desidero arrivare anche io all'orgasmo; per farlo capire a mia moglie, mi stendo con la schiena sul divano ed allargo le gambe, mentre mi passo vogliosa la lingua sulle labbra. Lei accoglie la mia libidinosa richiesta e mi alza le gambe in aria, portandosele sulle spalle.
"Sei la mia troietta perversa e insaziabile!", mi dice mentre mi strappa i collant attorno al sedere.
Questa volta infila lo strap on più delicatamente e lo lascia un po' dentro di me, con il risultato di farmi gemere ancora più rumorosamente.
"Ti prego, scopami padrona", quasi la supplico.
Lei non mi fa attendere ed inizia a stantuffarmi in maniera molto passionale; presa nel vortice del piacere resto con le gambe aperte in aria, mentre mi tengo con le mani al divano per resistere alla potenza dei colpi. Ad ogni affondo urlo di piacere ed incito la mia signora a scoparmi ancora più forte.
"Sfondami padrona, sono la tua troietta vogliosa!", le urlo in preda alla libidine più sfrenata
I miei "Oddio, oddio" accompagnano sempre più frequenti il nostro rodeo del sesso a mano a mano che sento che l'orgasmo si avvicina.

Mentre mi penetra con molta foga e passione, mia moglie mi masturba rapidamente, puntando il mio cazzo duro come il marmo verso il mio volto; quando arrivo all'amplesso, le mie grida goduriose riempiono la stanza, mentre il flusso del mio piacere schizza con fiotti potenti e copiosi sul mio volto, sancendo la mia definitiva sottomissione.
Mia moglie estrae l'attrezzo dal mio buchetto ancora pulsante di piacere e si allontana lasciandomi lì distesa sul divano; le ultime sue parole sono
"Ora ricomponiti schiavetta. Preparami la cena e domani sarai ancora la mia puttanella porcellina..."

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