La scoperta della trasgressione: Franco è il nostro Bull!
Scritto da maialino bisex, il 2019-02-18, genere trio
Sono sempre io , Tony che racconto:
dopo aver ritrovato la mia indole bisex ed essermi sottomesso allo scettro di carne di Franco, adesso il problema è come dirlo a Gabry. Sono convinto che lei lo abbia intuito e sono certo che ne avranno parlato, da quando lavoro fuori lei e il nostro comune amante si vedono più di quanto io veda lei.
La prova del nove l’ho avuta quello stesso pomeriggio, Franco è andato via dopo aver preso la mia bocca e il mio culo, ho avuto tempo per rassettare la casa, farmi una doccia che torna Gabry, fresca di depilazione.
Mi bacia appassionatamente “ciao amore, scusami se ho tardato ma dopo essere stata dall’estetista ho pensato di chiamare Franco per fargli vedere la mia fighetta depilata e siccome era rientrato in ufficio per finire una pratica ed era solo ho pensato di fargli una sorpresa e sono passata da lui”, “si” balbetto io “è passato anche di qua oggi pomeriggio per un caffè”, “solo per un caffè?” mi dice sorniona “a me ha detto che sono fortunata ad avere un marito come te così versatile ….. mi ha raccontato che avete … come dire .… giocato fra maschietti”. Sicuramente sarò arrossito come un peperone, “senti Gabry” le dico “Franco è una persona fantastica che riesce a tirar fuori le nostre più perverse fantasie, si è vero è stato qui e gli ho fatto un pompino e poi ha anche giocato con il mio culetto e adesso sono così eccitato che voglio scoparti”, a queste parole lei si mise a ridere “vieni qui, amore che ti faccio assaggiare la mia patatina depilata”. Detto questo si alzò il corto vestito mostrando la sua passerina totalmente depilata a parte una sottile striscia i peli neri , si sdraiò sul divano e divaricò le gambe per consentirmi di leccarla cosa che mi accinsi a fare inginocchiandomi davanti a lei. Le fessure delle sue labbra rosee erano aperte e un nettare umido ne stillava fuori sulle cosce. Lappai avidamente tutto quel succo, un po’ salato, ci misi poco a capire che era farcita di sperma … si … la troietta si era fatta scopare dal nostro comune amante e con la figa ancora piena era tornata da me per farsi leccare. In quel momento ero solo eccitato, il cazzo mi premeva sulla patta della tuta, lo tirai fuori menandomelo mentre continuavo a leccare il sesso di Gabry, lei mugolava di piacere mentre si titillava i capezzoli. La invitai a spogliarsi del tutto, indossava solo il corto vestitino senza neanche il reggiseno, che porca si era spogliata dal suo amante, ma mi piaceva così calda e passionale, la penetrai nella figa dove il mio cazzo entrò lubrificato egli umori suoi e di Franco. Non resistevo, avevo bisogno di sborrare e nonostante il pomeriggio avevo già goduto mi sentivo carico per un nuovo godimento, lei mi teneva per le chiappe affinché il mio cazzo le fosse dentro il più possibile, con un dito mi esplorava il culetto ancora dilatato delle cavalcate pomeridiane e bastò questo per farmi schizzare un forte orgasmo dentro di lei, il mio sperma a mischiarsi con quello di Franco e con i suoi umori vaginali… lei si contorceva per il piacere, continuando a ravanarmi l’ano con il dito. “amore” le dissi “mi è piaciuto tantissimo”, “anche a me” rispose lei “andiamo a fare una doccia insieme” e così ci fu un seguito sexy anche nella cabina doccia.
Adesso sono io , Gabry che continuo il racconto..
Non ero affatto stupita ne infastidita di questa indole bisex di mio marito, anzi aggiungeva un po’ di pepe al nostro rapporto. Questo aspetto me lo aveva fatto notare Franco quando un pomeriggio mentre lo cavalcavo il cazzo per la foga della scopata era uscito dalla mia figa e subito Tony che ci stava guardando, lo aveva preso con la mano per guidarlo di nuovo dentro di me. Franco mi aveva detto che la sua mano si era attardata più del solito sul suo cazzo provocandogli piacere.
Da li gli era nata l’idea di provare con mio marito da solo, e io gli avevo combinato quel pomeriggio che con la scusa dell’estetista non sarei stata in casa.
Poi dopo l’estetista ero andata in ufficio dove Franco mi aspettava per raccontarmi tutto, a sentire che mio marito lo aveva anche preso nel culo invece di esserne infastidita mi ero eccitata al punto che tolte le mutandine mi ero fatta scopare da Franco li a pecorina appoggiata alla sua scrivania e poi al ritorno a casa ancora una scopata con Tony. Era stata proprio una giornata in crescendo di sesso sfrenato.
Adesso che avevo tirato fuori questa dote nascosta del mio Tony volevo sfruttarla al meglio per la nostra intesa sessuale, Franco è sicuramente la persona adatta per noi, autoritario, passionale e discreto per garantire il nostro rapporto a tre. Anche Tony si fida ciecamente di lui e questo non può che farmi piacere. Combino così un pomeriggio insieme e vista la disponibilità di Franco organizzo per l’indomani. Tony mi ha chiamato in ufficio che per lui va bene e quindi all’una appena abbiamo chiuso al pubblico e le mie colleghe sono già andate entro nello studio di Franco dove lui mi aspetta. “Allora per domani?” mi chiede allusivo, “si” rispondo “Tony mi ha appena chiamate che va bene anche per lui”, poi in maniera puttanesca gli dico “come pensi di gestirci, adesso?, ora con mio marito avrai bisogno di appagare anche lui!” lui sorride “tranquilla, posso gestirvi entrambi, l’importante è che mi lasciate fare”.
Intanto mi sono spogliata con molta nonchalance, sono completamente nuda sui miei stivaletti estivi tacco 12, i capelli lunghi legati a coda di cavallo, al collo un girocollo di acciaio e argento che mi fa molto porca e lo so perché vedo che Franco mi guarda leccandosi le labbra e massaggiandosi la patta.
“che hai” gli dico strusciandomi su di lui “non ti interesso?”, mi prende il viso baciandomi appassionatamente poi guida la mia testa sul cavallo dei suoi calzoni, gli slaccio la cintura, gli apro la zip, allento un po’ i pantaloni mentre avverto l’odore del suo cazzo, cazzo…. Si è proprio il caso di dirlo quando mi fa impazzire il suo odore. Lo prendo in mano già duro, eccitato e umido, lappo le goccioline sulla punta del glande “adesso fammi un pompino” mi dice lui autoritario e io eseguo prendendo in bocca il suo grosso cazzo. Mi tiene la testa in maniera autoritaria spingendo fino in fondo, bloccandomi fino a provocarmi un conato poi mi rilascia per farmi respirare e di nuovo dentro il cazzo fino in gola, mi eccita tantissimo questa sottomissione a cui mi sottopone, sono bagnatissima vorrei toccarmi ma sono presa da questo pompino, succhio e slinguo questo cazzo meraviglioso capace di darmi piaceri sublimi, adesso lui muove il bacino assecondano il pompino, è carico, sicuramente vuole sborrarmi in bocca, mugola di piacere e il suo piacere è anche il mio lieta di esserne l’artefice, si inarca ancora di più spingendo in fondo e il fiotto caldo di sperma mi riempie la bocca, tossisco ma subito succhio e inghiotto quanto più possibile attenta a non sporcare i suoi calzoni.
Continuo a leccare ripulendo tutto poi lui mi fa alzare e mi dice di salirgli sopra così che possa essere lui a leccare me. Mi arrampico sulla poltrona di pelle nera su cui è seduto, la mia figa umida è all’altezza del suo viso e a portata della sua lingua, lingua che subito saetta a lapparmi le grandi labbra umide, mi titillo i capezzoli mentre lui è intento a eccitarmi leccando la mia calda fighetta, una mano segue i contorni delle mie natiche fino a trovare l’orifizio anale che penetra con un dito.
Vorrei essere scopata ma capisco che deve riprendersi e nel frattempo provo un meraviglioso orgasmo, mugolo il mio piacere e lui lecca ancora più avidamente, poi scivolo così da poterlo baciare, la sua bocca piena dei miei umori e la mia dei suoi, allungo la mano per constatare che il suo cazzo è di nuovo in tiro, una leggera succhiata per inumidirlo e poi mi appoggio alla scrivania offrendogli la schiena, sceglierà lui cosa vorrà prendermi, se la mia figa o il culo. La prima scelta è per la figa, mi penetra tenendomi stretta per i fianchi, la sua lingua a solleticarmi il lobo dell’orecchio, il cazzo che stantuffa dentro di me, mi lascio andare mugolando di piacere “s,si,si,si……” poi mi bacia sul collo sulla schiena, le mani a coppa sui miei seni a stuzzicare i capezzoli già duri, sento montare il piacere, godo vergognosamente e quando godo così perdo ogni freno inibitorio, la vescica mi si allenta e spruzzo un caldo getto di urina sul pavimento, poco male mi toccherà passare il mocio, lui si eccita ancora di più mi abbrancica, il cazzo che sembra volermi squartare “sei una maiala” mormora “sei la mia puttanella, godi puttanella che adesso ti squarto ancora di più”. Estrae il cazzo dalla figa grondante e lo punta sul mio sfintere, una spinta secca e adesso è nel culo. Un bruciore forte mi fa quasi urlare, una lacrima mi spunta sugli occhi ma è un attimo, riprende il ritomo della cavalcata e subito il mio ano si dilata seguendo la grossezza del suo cazzo. Non mi sono nemmeno fatta un clistere ma, cazzo, mi piace da matti essere trombata così.
Mentre mi scuote con le sue spinte la sua mano va a stuzzicarmi la figa zuppa di umori e pipi poi me la porta alla bocca perché la lecchi: sono così depravata che gli faccio tutto quello che mi chiede, orgogliosa di essere la sua puttana, di essere scopata così.
Franco ansima sempre più forte, sbuffa come un toro da monta, e lo è e io sono la sua vacca che lo sta prendendo nel culo, poi mi stringe ancor di più nella foga del suo orgasmo ed esplode la sua sborrata entro le mie viscere e nel contempo godo toccata da lui nella figa. Restiamo entrambi fermi ansimanti e sudati, nell’aria l’odore della nostra passione, poi estrae il suo membro almio ano che resta ancora dilatato mentre la sborra mista ai miei umori anali scivola sulle mie cosce. “resta così" mi dice mentre si siede sulla poltrona “mi piace guardarti”, sono li a gambe aperte a pecorina, devo proprio essere una troia. Mi volto e mi avvicino a baciarlo “grazie” gli dico “ogni scopata con te è un moltiplicatore di orgasmi”.
Ci laviamo entrambi nella doccia del suo ufficio (meno male che ha pure i teli grandi per asciugarci), e nella doccia è inevitabile un ultimo pompino così come piace a lui…
dopo aver ritrovato la mia indole bisex ed essermi sottomesso allo scettro di carne di Franco, adesso il problema è come dirlo a Gabry. Sono convinto che lei lo abbia intuito e sono certo che ne avranno parlato, da quando lavoro fuori lei e il nostro comune amante si vedono più di quanto io veda lei.
La prova del nove l’ho avuta quello stesso pomeriggio, Franco è andato via dopo aver preso la mia bocca e il mio culo, ho avuto tempo per rassettare la casa, farmi una doccia che torna Gabry, fresca di depilazione.
Mi bacia appassionatamente “ciao amore, scusami se ho tardato ma dopo essere stata dall’estetista ho pensato di chiamare Franco per fargli vedere la mia fighetta depilata e siccome era rientrato in ufficio per finire una pratica ed era solo ho pensato di fargli una sorpresa e sono passata da lui”, “si” balbetto io “è passato anche di qua oggi pomeriggio per un caffè”, “solo per un caffè?” mi dice sorniona “a me ha detto che sono fortunata ad avere un marito come te così versatile ….. mi ha raccontato che avete … come dire .… giocato fra maschietti”. Sicuramente sarò arrossito come un peperone, “senti Gabry” le dico “Franco è una persona fantastica che riesce a tirar fuori le nostre più perverse fantasie, si è vero è stato qui e gli ho fatto un pompino e poi ha anche giocato con il mio culetto e adesso sono così eccitato che voglio scoparti”, a queste parole lei si mise a ridere “vieni qui, amore che ti faccio assaggiare la mia patatina depilata”. Detto questo si alzò il corto vestito mostrando la sua passerina totalmente depilata a parte una sottile striscia i peli neri , si sdraiò sul divano e divaricò le gambe per consentirmi di leccarla cosa che mi accinsi a fare inginocchiandomi davanti a lei. Le fessure delle sue labbra rosee erano aperte e un nettare umido ne stillava fuori sulle cosce. Lappai avidamente tutto quel succo, un po’ salato, ci misi poco a capire che era farcita di sperma … si … la troietta si era fatta scopare dal nostro comune amante e con la figa ancora piena era tornata da me per farsi leccare. In quel momento ero solo eccitato, il cazzo mi premeva sulla patta della tuta, lo tirai fuori menandomelo mentre continuavo a leccare il sesso di Gabry, lei mugolava di piacere mentre si titillava i capezzoli. La invitai a spogliarsi del tutto, indossava solo il corto vestitino senza neanche il reggiseno, che porca si era spogliata dal suo amante, ma mi piaceva così calda e passionale, la penetrai nella figa dove il mio cazzo entrò lubrificato egli umori suoi e di Franco. Non resistevo, avevo bisogno di sborrare e nonostante il pomeriggio avevo già goduto mi sentivo carico per un nuovo godimento, lei mi teneva per le chiappe affinché il mio cazzo le fosse dentro il più possibile, con un dito mi esplorava il culetto ancora dilatato delle cavalcate pomeridiane e bastò questo per farmi schizzare un forte orgasmo dentro di lei, il mio sperma a mischiarsi con quello di Franco e con i suoi umori vaginali… lei si contorceva per il piacere, continuando a ravanarmi l’ano con il dito. “amore” le dissi “mi è piaciuto tantissimo”, “anche a me” rispose lei “andiamo a fare una doccia insieme” e così ci fu un seguito sexy anche nella cabina doccia.
Adesso sono io , Gabry che continuo il racconto..
Non ero affatto stupita ne infastidita di questa indole bisex di mio marito, anzi aggiungeva un po’ di pepe al nostro rapporto. Questo aspetto me lo aveva fatto notare Franco quando un pomeriggio mentre lo cavalcavo il cazzo per la foga della scopata era uscito dalla mia figa e subito Tony che ci stava guardando, lo aveva preso con la mano per guidarlo di nuovo dentro di me. Franco mi aveva detto che la sua mano si era attardata più del solito sul suo cazzo provocandogli piacere.
Da li gli era nata l’idea di provare con mio marito da solo, e io gli avevo combinato quel pomeriggio che con la scusa dell’estetista non sarei stata in casa.
Poi dopo l’estetista ero andata in ufficio dove Franco mi aspettava per raccontarmi tutto, a sentire che mio marito lo aveva anche preso nel culo invece di esserne infastidita mi ero eccitata al punto che tolte le mutandine mi ero fatta scopare da Franco li a pecorina appoggiata alla sua scrivania e poi al ritorno a casa ancora una scopata con Tony. Era stata proprio una giornata in crescendo di sesso sfrenato.
Adesso che avevo tirato fuori questa dote nascosta del mio Tony volevo sfruttarla al meglio per la nostra intesa sessuale, Franco è sicuramente la persona adatta per noi, autoritario, passionale e discreto per garantire il nostro rapporto a tre. Anche Tony si fida ciecamente di lui e questo non può che farmi piacere. Combino così un pomeriggio insieme e vista la disponibilità di Franco organizzo per l’indomani. Tony mi ha chiamato in ufficio che per lui va bene e quindi all’una appena abbiamo chiuso al pubblico e le mie colleghe sono già andate entro nello studio di Franco dove lui mi aspetta. “Allora per domani?” mi chiede allusivo, “si” rispondo “Tony mi ha appena chiamate che va bene anche per lui”, poi in maniera puttanesca gli dico “come pensi di gestirci, adesso?, ora con mio marito avrai bisogno di appagare anche lui!” lui sorride “tranquilla, posso gestirvi entrambi, l’importante è che mi lasciate fare”.
Intanto mi sono spogliata con molta nonchalance, sono completamente nuda sui miei stivaletti estivi tacco 12, i capelli lunghi legati a coda di cavallo, al collo un girocollo di acciaio e argento che mi fa molto porca e lo so perché vedo che Franco mi guarda leccandosi le labbra e massaggiandosi la patta.
“che hai” gli dico strusciandomi su di lui “non ti interesso?”, mi prende il viso baciandomi appassionatamente poi guida la mia testa sul cavallo dei suoi calzoni, gli slaccio la cintura, gli apro la zip, allento un po’ i pantaloni mentre avverto l’odore del suo cazzo, cazzo…. Si è proprio il caso di dirlo quando mi fa impazzire il suo odore. Lo prendo in mano già duro, eccitato e umido, lappo le goccioline sulla punta del glande “adesso fammi un pompino” mi dice lui autoritario e io eseguo prendendo in bocca il suo grosso cazzo. Mi tiene la testa in maniera autoritaria spingendo fino in fondo, bloccandomi fino a provocarmi un conato poi mi rilascia per farmi respirare e di nuovo dentro il cazzo fino in gola, mi eccita tantissimo questa sottomissione a cui mi sottopone, sono bagnatissima vorrei toccarmi ma sono presa da questo pompino, succhio e slinguo questo cazzo meraviglioso capace di darmi piaceri sublimi, adesso lui muove il bacino assecondano il pompino, è carico, sicuramente vuole sborrarmi in bocca, mugola di piacere e il suo piacere è anche il mio lieta di esserne l’artefice, si inarca ancora di più spingendo in fondo e il fiotto caldo di sperma mi riempie la bocca, tossisco ma subito succhio e inghiotto quanto più possibile attenta a non sporcare i suoi calzoni.
Continuo a leccare ripulendo tutto poi lui mi fa alzare e mi dice di salirgli sopra così che possa essere lui a leccare me. Mi arrampico sulla poltrona di pelle nera su cui è seduto, la mia figa umida è all’altezza del suo viso e a portata della sua lingua, lingua che subito saetta a lapparmi le grandi labbra umide, mi titillo i capezzoli mentre lui è intento a eccitarmi leccando la mia calda fighetta, una mano segue i contorni delle mie natiche fino a trovare l’orifizio anale che penetra con un dito.
Vorrei essere scopata ma capisco che deve riprendersi e nel frattempo provo un meraviglioso orgasmo, mugolo il mio piacere e lui lecca ancora più avidamente, poi scivolo così da poterlo baciare, la sua bocca piena dei miei umori e la mia dei suoi, allungo la mano per constatare che il suo cazzo è di nuovo in tiro, una leggera succhiata per inumidirlo e poi mi appoggio alla scrivania offrendogli la schiena, sceglierà lui cosa vorrà prendermi, se la mia figa o il culo. La prima scelta è per la figa, mi penetra tenendomi stretta per i fianchi, la sua lingua a solleticarmi il lobo dell’orecchio, il cazzo che stantuffa dentro di me, mi lascio andare mugolando di piacere “s,si,si,si……” poi mi bacia sul collo sulla schiena, le mani a coppa sui miei seni a stuzzicare i capezzoli già duri, sento montare il piacere, godo vergognosamente e quando godo così perdo ogni freno inibitorio, la vescica mi si allenta e spruzzo un caldo getto di urina sul pavimento, poco male mi toccherà passare il mocio, lui si eccita ancora di più mi abbrancica, il cazzo che sembra volermi squartare “sei una maiala” mormora “sei la mia puttanella, godi puttanella che adesso ti squarto ancora di più”. Estrae il cazzo dalla figa grondante e lo punta sul mio sfintere, una spinta secca e adesso è nel culo. Un bruciore forte mi fa quasi urlare, una lacrima mi spunta sugli occhi ma è un attimo, riprende il ritomo della cavalcata e subito il mio ano si dilata seguendo la grossezza del suo cazzo. Non mi sono nemmeno fatta un clistere ma, cazzo, mi piace da matti essere trombata così.
Mentre mi scuote con le sue spinte la sua mano va a stuzzicarmi la figa zuppa di umori e pipi poi me la porta alla bocca perché la lecchi: sono così depravata che gli faccio tutto quello che mi chiede, orgogliosa di essere la sua puttana, di essere scopata così.
Franco ansima sempre più forte, sbuffa come un toro da monta, e lo è e io sono la sua vacca che lo sta prendendo nel culo, poi mi stringe ancor di più nella foga del suo orgasmo ed esplode la sua sborrata entro le mie viscere e nel contempo godo toccata da lui nella figa. Restiamo entrambi fermi ansimanti e sudati, nell’aria l’odore della nostra passione, poi estrae il suo membro almio ano che resta ancora dilatato mentre la sborra mista ai miei umori anali scivola sulle mie cosce. “resta così" mi dice mentre si siede sulla poltrona “mi piace guardarti”, sono li a gambe aperte a pecorina, devo proprio essere una troia. Mi volto e mi avvicino a baciarlo “grazie” gli dico “ogni scopata con te è un moltiplicatore di orgasmi”.
Ci laviamo entrambi nella doccia del suo ufficio (meno male che ha pure i teli grandi per asciugarci), e nella doccia è inevitabile un ultimo pompino così come piace a lui…
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