Un amore di suocera - Tris

Scritto da , il 2018-06-21, genere incesti

La complicità è una delle cose fondamentali in un rapporto di coppia. Figuriamoci in un rapporto basato sul sesso, chiodo fisso mio e di mia suocera. Non riuscivo a pensare ad altro e neanche lei. È tremendo vivere in due mondi paralleli: un uomo che lavora, padre e marito, e una donna matura, con due figlie sulla trentina e da 18 mesi pure nonna. Di giorno irreprensibili ma appena avevamo la possibilità (poche volte) facevamo sesso sfrenato. È una donna che me lo mette in erezione con uno sguardo: corpo tondo da MILF, pelle davvero invidiabile per la sua età, bel viso e un paio di poppe davvero grandi. La complicità era inventarsi una scusa per stare un po' insieme e fu così che decidemmo. Dovevo andare in trasferta a Torino per un giorno e poi, per sopravvenute necessità, restare altre due: credibile perché la mia azienda ha una sede a Torino e ogni tanto ci vado. Lei avrebbe approfittato del mio passaggio per andare a trovare una vecchia amica (di cui nessuno ha il numero) per poi restare di più viste le necessità del suo accompagnatore: credibile. Ok, salutati i rispettivi coniugi si parte. Avevo il cuore in gola, non riuscivo nemmeno a guidare dall'idea di passare 3 giorni di sesso con mia suocera. Già la immaginavo, dopo l'ennesimo periodo di astinenza, darmi il suo corpo fantastico. Fu un viaggio intero di allusioni e toccatine, misto a dialoghi, anche interessanti. Che donna meravigliosa, me la sarei sposata io! Arrivammo in albergo e, sbrigate le formalità, andammo in ascensore. Appena dentro mi sbottonò la zip dei jeans e iniziò a farmi un pompino caldo e dolce. "Ma sei matta?? Se aprono l'ascensore?!". È così fu, ma il bip di 1 secondo prima ci risparmiò l'atto osceno in pubblico. Ma che inizio! Arrivati in camera (suite con vasca idromassaggio) subito mi spinse sul letto e continuò il "lavoretto"... Quella lingua che girava intorno al glande mi mandava in estasi. Poi si sdraiò su di me e iniziò a spogliare quel suo corpo incredibile fino a restare totalmente nuda. L'intimo era di pizzo e il pelo ben curato: era un'altra donna rispetto a quando abbiamo iniziato a fare sesso. Mi mise le bocce in faccia e mi lasciò toccare e succhiare, mentre sentivo la sua figa bagnata strusciarsi sul mio pene gonfio. Che eccitazione! Poi scese fino a metterlo tra le sue tette e mi spogliò tutto, prese a mordermi e succhiarmi tutto. Finché salì sulle mie gambe e iniziò a saltare e muoversi sinuosamente. Appena presi le sue supertette tra le mani venni come una fontana. Bello venirle dentro. È una meravigliosa MILF in menopausa...
"Avremo tempo per approfondire ma è un bell'inizio", mi disse. Altro che suocera...
Sistemate le valigie chiamammo i rispettivi coniugi e andammo a cena. La osservavo ed era sempre più giovanile e troia e, aggiungerei, arrapante. Aveva un pullover rosa, un paio di jeans e lunghi stivali neri. Per cena scelse un tavolo all'angolo e capii il perché. Mentre cenavamo all'improvviso sentii i suoi stivali che si strusciavano sui miei piedi e sulle mie gambe, per poi salire sempre più su. Era sempre arrapata, aveva un desiderio inarrestabile e represso e si sfogava con l'unico uomo che la accontentasse. Che viso, che pelle, che forme! Con la punta del tacco mi toccava le mie zone nobili e mi eccitava e non vedevo l'ora di portarmela di nuovo in camera e scoparmela forte. Finito di cenare le dissi: "La notte sarà lunga, prendiamo un caffè". E lei rispose: "Ne servono parecchi". Stavo diventando troppo passivo. Dovevo prendere l'iniziativa. Una volta in ascensore la presi da dietro, le respirai e leccai sul collo e le infilai una mano nei jeans e sotto le mutandine. In breve tempo sentivo un lago di caldi umori e per tutti i 5 piani andò così. Una volta aperta l'ascensore, senza nessuno in giro, la presi per le belle e grandi natiche e la spinsi fino alla stanza. Appena entrati la spogliai e continuai a sditalinarla. In un delirio di testosterone la sollevai tutta fino a portarle la bella figa grande e inzuppata all'altezza della mia bocca e la leccai, alternando clitoride e penetrazione. Poi la misi di spalle a me verso la porta, quasi con violenza e le infilai piano un dito nell'ano. Gradì molto e mi venne l'idea di fare una doccia. Era grande e c'era uno scalino: perfetta. Ci spogliammo, feci scendere un po' d'acqua e poi la insaponai. Come scorrevano quelle curve sotto le mia mani e come era bello strusciarmi l'enorme cannone su di lei. Poi tocco a lei: si spalmò il bagno schiuma addosso e iniziò ad insaponarmi con il suo corpo. Una roba da svenimento, quasi da venire, ma vista la scopata pomeridiana sarei durato molto. La calai a 90 e glielo infilai da dietro. Lo tiravo fuori il più possibile e poi lo mettevo forte. Credo che le urla si sentissero ovunque. Ancora bagnati la portai a pecorina sul letto e glielo infilai tutto nel suo culo, luogo che solo io ho esplorato. Lo specchio di fronte mi mostrava una scena da porno: lei che godeva tutta bagnata, io che la possedevo e le strizzavo le tettone.. Troppo per non venire, ma allagare di sperma il suo culo era pazzesco. L'avevo fatta godere di brutto.
Ma era bello anche baciarci sul letto a guardare la TV entrambi nudi, farci una tisana insieme, chiacchierare come con un'amica. Lei si addormentò tra le mie braccia con un baby-doll da infarto. Infatti la notte ci svegliamo insieme e fu ancora sesso. Fu lei a cavalcarmi. Quando la vedevo che si spogliava e godeva di me era il momento in cui appariva più bella e sensuale. Stiamo parlando di una 51enne, la più bella donna che io abbia mai incontrato. Colazione in camera, scopata, pranzo, scopata. Era un continuo. Nessuno dei due sembrava stancarsi, eravamo come su un altro pianeta, totalmente abbandonati ai piaceri della carne. Il fatto che era mia suocera la rendeva una preda di valore inestimabile.
In vista della seconda ed ultima sera mi disse: "Non sono mai stata in discoteca. Mi ci porti?". E io:"Certo che ti ci porto". Suo marito non l'aveva mai portata ed io già mi immaginavo la serata. La accompagnai a fare un po'di shopping: in quel momento sembrava una ragazza piena di voglia di vivere, che viveva un'evasione dalla monotona realtà quotidiana e soprattutto si godeva un uomo pazzo di lei.
Dopo le vicende pomeridiane tornammo in camera e quell'ambiente metteva decisamente voglia. Usciti dall'ascensore la bloccai da dietro e, follemente incurante del mondo intorno, le tastai le tette e le tolsi il reggiseno. Tutt'altro che in imbarazzo, apprezzava che un uomo di 15 anni più giovane fosse così attratto da lei. Tastarle quelle tette che alla sua età erano ancora sode e rigogliose (e soprattutto grosse) era un piacere pazzesco. Decidemmo di optare per una pizza in camera per non distoglierci dai nostri impegni sessuali. Era il momento di collaudare la grande vasca idromassaggio circolare. Dopo aver chiamato per la pizza ci spogliammo e ci infilammo nella vasca. Fu azzeccatissima l'idea di metterla di spalle a me proprio e rivolta a bordo vasca, con la grande figa in corrispondenza del getto d'acqua, cosa che la faceva godere da matti, mentre da dietro avevo un grosso pene gonfio che le sfiorava l'ano e le mie mani la cingevano per il petto. Decisi di metterla sul gradino di ingresso alla vasca con le cosce aperte per leccarmi quelle labbra rosse e bagnate, fino a succhiarmi il suo clitoride. Le sue urla di piacere erano forti ma avevo bisogno anche io di un po'di bocca, per cui facemmo a cambio. Fu un lungo pompino fatto con tale maestria e passione che ottenni esattamente quello che volevo, cioè vedere la bocca e la faccia di mia suocera piene del mio sperma. Fu l'ora della pizza, che accolsi in accappatoio. Mangiammo con lei ancora nuda. Credevo che a 50 anni una donna avesse ormai dato tutto, ma lei no.
Io: "Sei una bellissima donna".
Lei: "Grazie, sei gentile, mi riempi di complimenti".
Io: "Lo penso davvero. Sei davvero da sposare. Se fossi stata un po'più piccola d'età saresti stata mia moglie. Immagina una vita così....".
Lei: "Lo penso anche io. Ho una figlia fortunata e anche io sono una suocera fortunata, ma cosa faremo quando andremo via da qui?".
Io: "Non possiamo sfasciare due famiglie, a meno che..."
Lei: "A meno che...?"
Io: "Non ti infili anche tu nel letto con me e mia moglie..."
Lei: "Ma sei matto, per chi mi hai presa?".
Con uno sguardo le feci notare che mia suocera stava mangiando una pizza con me tutta nuda e si era appena pulita bocca e viso dal mio sperma".
Io: "Immagina se legalizzassimo e Antonella accettasse la situazione. Ormai non possiamo fare a meno l'uno dell'altra. Ho un'altra erezione, capisci che non sono mai sazio di te".
Lei evase: "Stai buono, che stasera mi voglio divertire ancora".
Mi preparai prima di uscire e lei uscì dal bagno. Una gonna ben attillata nera, calze scure e un tacco decisamente audace. Sopra un top rosso e una giacchetta rossa, che lasciava intravedere che là sotto c'era molta sostanza. I capelli erano mossi e gonfi e aveva gli orecchini a cerchio. Un'aria decisamente vintage che la rendeva decisamente appetitosa. Andammo in un locale che aveva una clientela over 35. Era bello ballare con lei, aveva tanta voglia di divertirsi ma ogni tanto mi provocava sfiorandomi. Passò il lento a baciarmi come fossimo due fidanzatini e nei miei boxer avevo un cannone pronto ad esplodere.
Lei, sussurrandomi in un orecchio: "Devi aspettare un po', ma ne vale la pena...".
Ogni tanto ballavamo e ci riposavamo. Si divertiva ed era sinceramente bello vederla così. Avevo conquistato una donna, era decisamente mia.
Lei: "Bello ma non ho l'età per resistere a lungo".
Io: "Alla mia età ce la fai benissimo".
Lei: "Vuoi adularmi perché hai un secondo scopo".
Io: "Lo sai che ho perso la testa per te".
Lei:"Sai, prima della scorsa estate a casa non facevo sesso dal 2000, quando mio marito si è operato al cuore".
Io:"Tranquilla, ti faccio recuperare tutto".
Lei:"E allora recuperiamo, che ho già voglia...".
Pensavo che dopo 17 anni senza sesso sia stato quasi naturale cercarlo da un'altra parte. Fui preso da un po'di gelosia:"Mi devi giurare che lo farai solo con me e quando avrai voglia mi cercherai".
Lei, con un sorriso:"Dovreste venire a vivere da me".
Io:"Non è possibile, ma il punto è che io sono geloso"
Lei:"Giuro che sarò soltanto tua".
Andammo a sederci un po'in disparte e lei prese a baciarmi con passione, stampandomi il rossetto sulle labbra e infilandomi la lingua in bocca. Avevo capito che era il momento per agire. Uscimmo un po' fuori e continuò a sedurmi. Mi prese e mi portò in macchina e mi fece accomodare sul sedile del passeggero, sperando nel luogo isolato. Le autoreggenti facevano al caso e le bastò sfilarsi la mutandina per strusciarsi su di me. Dal canto mio tirai fuori una bella mazza dura come la roccia, resa ancor più dura dalle sue bocce che avevo a portata di labbra e portai alla mia vista, succhiandole e mordicchiandole per bene. Lei aveva capito che mi facevano impazzire e sapeva benissimo come sedurmi con esse.
Al momento giusto si sedette e il mio pene sparì tra le sue gambe, facendomi godere centimetro dopo centimetro mentre entrava dentro di lei, più entrava e più era caldo.
Lei, in dialetto: "Quant'si bell, m fai 'mpazzì".
Io, eccitato: "Si troppo bona".
E aumentai la frequenza fino a scuoterla come una bambola di pezza. Il leggero sudore sulla sua pelle aumentava il profumo inebriante della sua carne. Eravamo comunque in macchina in luogo pubblico. La presi di peso e le spostai il pene nell'ano, lubrificandolo prima con un lago di suoi umori. Mentre affondava lei diede un grido, ma poi fu solo goduria e che goduria.
Quando venni ero interamente dentro il suo culo, che riempii di sperma, in parte colante sul tappetino (fortunatamente di gomma) della macchina. Ci riposammo con lei su di me e lei si rivestì. Una scopata magnifica che derivava dall'attrazione suscitata andando a ballare.
Ci rimettemmo in macchina intorno alla mezzanotte e la portai a fare un giretto panoramico. Torino era bellissima. Ci fermammo a prendere un caffè, con la certezza che tanto, prima o poi, ci saremmo incontrati di nuovo, sessualmente parlando. Non pensavamo che fosse l'ultima sera, ma forse, chissà, stava pensando alla proposta che le avevo fatto il pomeriggio. Intorno all'una di notte la portai a mangiare un cornetto con dentro la crema calda al cioccolato bianco. Sapeva perfettamente stimolare il mio testosterone, ma cominciavo a credere che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, visto che mi piaceva all'inverosimile. Non facevo altro che guardare e dirle che era una bellissima donna.
Io:"Sai, da quando ti ho conosciuta sono rimasto folgorato da te".
Lei:"A saperlo prima...".
Io:"Non potevo farti avances e poi dovevi farmi tu un cenno. Sembra incredibile ma sei tu mia suocera".
Lei:"Ah, è vero". E se la ride...
La cosa che mi impressionava era che i tanti tradimenti di quei giorni non la turbavano per nulla. Dopo 17 anni senza sesso aveva scelto un modo sicuro per prenderselo da un'altra parte. Non la biasimo per questo.
Lei:"Portami in stanza".
Io:"Come posso dire di no alla mia MILF".
In macchina le spiegai il termine.
Lei:"Ti piace scopare con me?".
Io:"Da morire, ma il resto te lo dico in stanza".
E fu così che mi tocco tra le gambe, mi abbassò la zip, lo tirò fuori e iniziò con la lingua a girarmi intorno al glande, che poi sentivo toccare le pareti della sua bocca.
Io:"Starei guidando".
Lei:"E vedi di accelerare...".
Questa sua sicurezza, ironia e confidenza mi elettrizzava. Il pompino continuò in ascensore, dove speravo che non ci fossero telecamere.
Arrivati in stanza mi chiese di aspettarla a letto.
Tornò dopo 5 minuti con un rossetto rosso scuro e un vestitino da vampira. Autoreggenti, scarpe con tacco a punta, reggiseno che metteva in evidenza quelle tettone irresistibili. Questa donna ha un fisico da infarto, spettacolare per una 50enne. Se la vede un malato di cuore come il marito schiatta all'istante. Io invece avevo un'erezione bella evidente. Sapevo che l'ultima notte sarebbe stata speciale.
Portò la sua seduzione al massimo. Mentre si spogliava si sedeva su di me, prima davanti e poi dietro, si piaceva come non mai. Avevo il cuore al mille e nei boxer una dura voglia di venir fuori.
Quando fu completamente nuda si sedette su di me e iniziò a baciarmi intensamente sulla bocca, come fossimo fidanzatini, poi mi prese le mani e le lasciò sul letto con i palmi all'insù, come se volesse dominarmi. Iniziò a sfiorarmi le labbra con i capezzoli e la cosa la eccitava, visto che crescevano e si inturgidivano sempre di più e, guardando in alto, il suo seno era talmente grande che non vedevo più il viso. Poi venne davanti e portò la sua figa bagnata all'altezza delle mie labbra. Ansimava e godeva quando la mia lingua tintinnava il suo clitoride stra-bagnato. La invitati a ruotare e ad abbassarsi, realizzando un altro sogno: il 69 con mia suocera. Non capivo come avrebbe fatto dall'indomani, quando non ci sarei più stata io a soddisfarla.
A quel punto le presi una coscia e me la portai all'altezza della bocca e devo dire che mi venne voglia di baciarle il piede, curatissimo (quanto è cambiata questa donna...) mentre io, con il busto dritto, la penetrano con colpi forti, pieno della voglia che mi aveva messo. Era bello farla urlare e godere. Ero un po' stanco, quindi mi sdraiai sul letto di fianco e lei era nella stessa posizione. La presi con me e la abbracciai dolcemente da dietro, baciandola sul collo e stimolandole i capezzoli, davvero sensibilissimi. Avevo un pene gonfio quasi allo spasimo, con il glande tutto fuori e proprio all'altezza del suo ano. La tentazione fu forte. Le infilai una, due, tre dita nella figa e con i suoi umori abbondanti lubrificai l'ano, che così fu bello pronto per essere infilato. Partii piano e sentivo talmente bene i battiti del suo cuore che avvertivo prima la tensione e poi la distensione. Un bel momento di intimità. Poi i miei colpi furono più forti e lei iniziò davvero ad urlare. Quando ormai era bello largo la misi a pecorina e la penetrai completamente. Tra le sue urla venni copiosamente e il suo ano traboccava del mio sperma. Avevo bisogno di un attimo di riposo, anche perché sapevo che lei aveva ancora voglia e sapeva come usare tutte le armi per farmelo tornare duro. Riposai tanto perché lei non riusciva a fermare la fuoriuscita di sperma dal suo ano. Vedere mia suocera nuda alle prese con questa cosa, i suoi movimenti che sembravano una masturbazione anale, il suo bel corpo, le sue tettone che ballavano mi fecero eccitare e iniziai a menarmelo come se niente fosse. Lei sembrava aver capito e si sedette sulla scrivania toccandosi la figa. Un invito, infatti mi alzai e iniziai a penetrarla con tutto ciò che mi rimaneva in corpo, facendole a volte battere la testa contro il muro. La presi di peso (lei disse "wow") e la riportai a letto, sbattendola con violenza e raddoppiando le sue urla. Eccitante ed inebriante respirare il suo respiro e sentire il profumo della sua pelle, un misto tra il profumo che aveva messo, quello della sua pelle e il sudore della discoteca. Allargò le cosce per farlo entrare tutto ma ne avevo abbastanza. Accelerai e le feci un'altra ricarica di sperma. Quanto adoro il fatto che è in menopausa... Il mio pene si ritrasse in segno di resa.
Mi baciò e mi disse grazie per questi giorni e dei rischi che mi prendevo per accontentarla (anche se accontentavo anche me) e io le dissi che lei mi piaceva davvero. Mi ha fatto scoprire il mondo femminile della mezza età, anche se nessuna donna di quella età (e non solo) era bella come lei. Si addormentò tra le mie braccia e pensavo che se fosse stata più piccola di età me la sarei sposata ricordandomi che, prima che diventasse la mia amante, era comunque una donna gentile, dolce, rispettosa e dedita alla famiglia. Poi avevamo una discreta intesa sessuale... Ci svegliammo abbracciati e la mattina partimmo. Telefonammo ai rispettivi coniugi e parlammo molto, ma la domanda era una e soltanto una: come saremmo potuti andare avanti come suocera e genero dopo una fuga di 3 giorni, tutta a base di sesso?

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