Madre e figlia in un incesto lesbico
Scritto da Marco Sala, il 2018-06-02, genere incesti
Libera traduzione
Ciao, mi chiamo Carolina ed ho 19 anni, vivo con mia madre e mio fratello in un paesino ai piedi delle Alpi. Circondato da pinete e montagne è un bel posto per venirci a fare le vacanze, ma per abitarci è una tortura per una ragazza giovane come me, specialmente durante il periodo invernale quando la neve spesso rende difficoltoso raggiungere i centri più popolosi. Mio fratello ha 16 anni, si chiama Leonardo, per noi tutti è Leo. Moro alto e con gli occhi azzurri, è un tipo sportivo e decisamente carino, sono sicura che più avanti farà strage di ragazze, se già non la sta facendo. Mia madre Daniela invece ha 43 anni, non molto alta ma ben proporzionata, fisico normale con un bel seno ed un bel culetto, anche lei mora con gli occhi azzurri (ecco da chi ha preso mio fratello), molto attraente, ho sempre avuto un debole per lei, ma purtroppo, da quando è morto papà circa quattro anni fa, si è un po’ lasciata andare, sembra che non si curi più come prima. Dalla tragedia di mio padre, lei si è completamente dedicata a noi, e da allora non ha più avuto voglia di uscire con altre persone, solo qualche volta riceve a casa, quando noi non ci siamo, un’amica, Gabriella, per il solito caffè e le solite chiacchiere. In fine ci sono io, non molto alta, come mia madre, ma ben fatta, fisico asciutto tipico da sportiva quale sono, sul quale si fa notare un bel culetto alla brasiliana plasmato da anni di corsa in montagna che pratico regolarmente dai tempi delle medie, occhi castani, come quelli di mio padre, e capelli biondi tinti a caschetto che fanno di me proprio un bel bocconcino. Quello che vi sto raccontando successe improvvisamente una sera. Io e mia madre eravamo sole in casa, mio fratello, come spesso succede, fuori con amici. Dopo aver finito di riassettare la cucina ci trovammo entrambe in salotto a fare zapping sui vari canali televisivi satellitari. Io sul divano e mia mamma sulla poltrona. La nostra scelta cadde su un film dal titolo “Bound, un torbido inganno”. La breve sinossi lo presentava come un thriller, ottimo, entrambe siamo appassionate di questo genere di film. Ad un certo punto il film prese una piega inaspettata: una scena di seduzione lesbica molto intensa. La mia prima reazione fu quasi di disinteresse, ma poi mi accorsi che mi stavo eccitando tanto da sentire la mia patatina inumidirsi. Istintivamente incrocia le gambe per mascherare questa improvvisa eccitazione. Mai fino allora avevo pensato al sesso con una donna, ma il sottile gioco di seduzione tra le due attrici mi avevano decisamente e curiosamente turbata. Con la coda dell’occhio cercai mia madre per capire se si fosse accorta di qualcosa, con sorpresa la vidi che si stava mordendo le labbra con una mano tra le sue cosce. Lei era con un paio di legging ed una maglietta attillata che, essendo senza reggiseno, le evidenziava tutte le curve del seno ma soprattutto lasciava intravedere da sotto il tessuto i suoi capezzoli induriti dall’eccitazione. Imbarazzatissima tolsi lo sguardo e mi concentrai sulla televisione. Pensai di aver visto male, anche se il pensiero di mia madre eccitata che si masturbava al mio fianco non fece altro che aumentare il fuoco tra le mie gambe al punto di avere le mutandine fradice. Ogni tanto cercavo di guardare con la coda dell’occhio cosa faceva mia mamma, e mi convinsi che non avevo visto male, mia madre si stava veramente masturbando segretamente dietro di me. E perché lo faceva vedendo due donne? Forse era diventata lesbica? Voleva provocarmi? O forse, più semplicemente non se ne rendeva conto? Mentre tutte queste domande mi ronzavano per la testa ero divisa tra l’improvviso desiderio per mia madre ed il fatto che fosse proibito dal nostro rapporto familiare, ognuno di questi pensieri alternativamente prendevano il sopravvento nella mia testa. Nel frattempo il film continuava e, dopo la seduzione, le due donne si ritrovarono a letto dove stavano consumando un vero e proprio rapporto lesbico. Ero talmente eccitata che il desiderio ebbe ragione sulla morale, così decisi di accarezzarmi a mia volta. Portavo un gonnellino di cotone, la alzai fino quasi alla vita e cominciai, con discrezione ad accarezzarmi da sopra le mutande ormai roride dei mie umori. Lanciai un’ultima occhiata a mia madre, lei rispose al mio sguardo senza dire niente, ora anche lei non cercava più di nascondersi, le sue gambe erano decisamente aperte e il suo leggings era vergognosamente bagnato nella zona della sua fica. Questa scoperta provocò in me un brivido nel bassoventre che irrorò ulteriormente la mia fichetta tanto che il divano cominciava ad essere tutto bagnato sotto il mio culetto. Ormai vinti i freni inibitori, mi levai le mutandine sotto gli occhi vogliosi della mamma. Lei allora mi si avvicinò, mi mise una mano sulla coscia e mi disse in un orecchio: “lo sai che questo non dovremmo farlo.” La ragione cercava di fermarla e di fermarci, ma il desiderio aveva già infilato la sua mano sotto la mia gonna e si era già impossessato del mio clitoride. Al contatto con le sue dita gemetti di piacere, cosa che la incoraggiò nella sua azione mentre mi ripeteva come un mantra che non avremmo dovuto farlo. Si, non avremmo dovuto farlo ma era talmente eccitante e piacevole che, in questa scoperta lesbica con mia madre volli andare sempre più in la, mi avvicinai al suo viso e la baciai sulla bocca. Le sue labbra erano morbide e dolci, lei lasciò fare poi infilò la sua lingua nella mia bocca fino ad attorcigliarla alla mia. Senza staccare le bocche mi infilò due dita nella fichetta e improvvisamente ebbi l’orgasmo più forte della mia vita accompagnato da una incredibile rilascio di fluidi vaginali, un vero e proprio geyser. Avevo sentito parlare di donne con degli abbondanti rilasci di fluidi vaginali, insomma dello squirting, ma mai pensavo di poter aver io una tale reazione al piacere. Mia madre si sdraiò davanti a me e affondò il suo viso tra le mie cosce bagnate. Sentii la sua lingua infilarsi tra le mie labbra ancora tremolanti per il precedente orgasmo, tanto che mi elettrizzò di nuovo. Mi penetrò a fondo fino a risale fino al mio bottoncino. Accidenti che maestria aveva mia madre nel leccarmi la fica! Dove aveva imparato? Le presi la testa e la incoraggiai nell’opera. Mentre mi succhiava il clitoride ormai gonfio dal piacere, mi infilò nuovamente due dita nella vagina tanto che dopo poco ebbi un orgasmo ancora più forte del primo con una squirtata dritta sul viso di mia madre. Aveva i capelli fradici ed il trucco le colava dal viso, il divano era ormai madido dei miei umori. Quest’ultimo orgasmo mi provocò degli spasimi che durarono diversi secondi, ero in una sorta di trance provocata dal piacere. “Vedo che mi desideravi” mi disse mia mamma cercando di asciugarsi il viso con le mani. “Ora tocca a te farmi godere.” Mi disse con un piglio autoritario. Mia madre era un’altra donna, non la riconoscevo più, si stava lasciando andare come mai avrei immaginato. Si tolse rapidamente leggins e mutandine facendomi fare una curiosa scoperta, aveva tutta la patatina rasata, liscia come quella di una bimba, ed io che pensavo non si prendesse più cura di lei. Avvicinai la testa alla sua fica gonfia dall’eccitazione. Non avevo mai sentito il sapore di una donna, a parte qualche volta succhiarmi le dita dopo essermi fatta un ditalino, non era male, mi piaceva, così leccai avidamente il sesso di mia madre. Distesa sul divano raccolse le gambe fino alle spalle e, guidandomi la testa verso il suo culetto mi disse nuovamente in tono imperativo: “Su, dai, ora leccami il buchino del culo.” Senza battere ciglio infilai la mia lingua nel suo orifizio e comincia a penetrarlo e leccarlo, il che provocò immediatamente dei suoi gemiti di piacere. Mentre ero intenta a praticargli l’anilingus, lei continuava a masturbarsi il clitoride gemendo sempre di più ed io, in contrapposizione, la leccavo e slinguavo sempre più velocemente. Dopo qualche minuto con una forte contrazione del ventre capii che stava godendo e me lo confermo irrorando il mio viso di tutti i suoi umori vaginali. Capii subito da chi avevo ereditato l’attitudine allo squirting. Capelli, occhi, bocca, insomma tutto il viso era bagnato dal succo di mia madre, mi aveva goduto in faccia. Abbracciate sul divano ormai imbevuto dei nostri umori avvicinò la mia testa al suo petto e accarezzandomi i capelli mi disse: “Amore, come ho goduto con te oggi non l’ho mai fatto con nessuno. Grazie” “Ma mamma, prima di me avevi già fatto sesso con una donna?” “Si amore, dopo la morte di tuo padre ero caduta in una grande depressione, ne sono uscita solo grazie a Gabriella, la mia amica del cuore, quella che spesso veniva a trovarmi per un caffè quando voi non c’eravate. È stata lei ad iniziarmi al sesso lesbico e grazie a questo nostro rapporto ho vinto i miei demoni ed ora sono serena, prima con lei ed ora con te, questo sarà il nostro grande segreto.” Questa rivelazione mi fece capire molte cose su quello che era successo poco prima tra noi due. Dopo uno sguardo d’intesa ci ricomponemmo e cercammo di ripulire come potevamo il divano, la pelle lavabile ci aiutò, quindi aprimmo tutte le finestre del salotto per cambiare l’aria e far uscire l’odore del sesso che impregnava la casa, sperando che mio fratello non tornasse troppo presto. Da quella sera una grande complicità si instaurò tra me e mia madre, e non solo quella.
Ciao, mi chiamo Carolina ed ho 19 anni, vivo con mia madre e mio fratello in un paesino ai piedi delle Alpi. Circondato da pinete e montagne è un bel posto per venirci a fare le vacanze, ma per abitarci è una tortura per una ragazza giovane come me, specialmente durante il periodo invernale quando la neve spesso rende difficoltoso raggiungere i centri più popolosi. Mio fratello ha 16 anni, si chiama Leonardo, per noi tutti è Leo. Moro alto e con gli occhi azzurri, è un tipo sportivo e decisamente carino, sono sicura che più avanti farà strage di ragazze, se già non la sta facendo. Mia madre Daniela invece ha 43 anni, non molto alta ma ben proporzionata, fisico normale con un bel seno ed un bel culetto, anche lei mora con gli occhi azzurri (ecco da chi ha preso mio fratello), molto attraente, ho sempre avuto un debole per lei, ma purtroppo, da quando è morto papà circa quattro anni fa, si è un po’ lasciata andare, sembra che non si curi più come prima. Dalla tragedia di mio padre, lei si è completamente dedicata a noi, e da allora non ha più avuto voglia di uscire con altre persone, solo qualche volta riceve a casa, quando noi non ci siamo, un’amica, Gabriella, per il solito caffè e le solite chiacchiere. In fine ci sono io, non molto alta, come mia madre, ma ben fatta, fisico asciutto tipico da sportiva quale sono, sul quale si fa notare un bel culetto alla brasiliana plasmato da anni di corsa in montagna che pratico regolarmente dai tempi delle medie, occhi castani, come quelli di mio padre, e capelli biondi tinti a caschetto che fanno di me proprio un bel bocconcino. Quello che vi sto raccontando successe improvvisamente una sera. Io e mia madre eravamo sole in casa, mio fratello, come spesso succede, fuori con amici. Dopo aver finito di riassettare la cucina ci trovammo entrambe in salotto a fare zapping sui vari canali televisivi satellitari. Io sul divano e mia mamma sulla poltrona. La nostra scelta cadde su un film dal titolo “Bound, un torbido inganno”. La breve sinossi lo presentava come un thriller, ottimo, entrambe siamo appassionate di questo genere di film. Ad un certo punto il film prese una piega inaspettata: una scena di seduzione lesbica molto intensa. La mia prima reazione fu quasi di disinteresse, ma poi mi accorsi che mi stavo eccitando tanto da sentire la mia patatina inumidirsi. Istintivamente incrocia le gambe per mascherare questa improvvisa eccitazione. Mai fino allora avevo pensato al sesso con una donna, ma il sottile gioco di seduzione tra le due attrici mi avevano decisamente e curiosamente turbata. Con la coda dell’occhio cercai mia madre per capire se si fosse accorta di qualcosa, con sorpresa la vidi che si stava mordendo le labbra con una mano tra le sue cosce. Lei era con un paio di legging ed una maglietta attillata che, essendo senza reggiseno, le evidenziava tutte le curve del seno ma soprattutto lasciava intravedere da sotto il tessuto i suoi capezzoli induriti dall’eccitazione. Imbarazzatissima tolsi lo sguardo e mi concentrai sulla televisione. Pensai di aver visto male, anche se il pensiero di mia madre eccitata che si masturbava al mio fianco non fece altro che aumentare il fuoco tra le mie gambe al punto di avere le mutandine fradice. Ogni tanto cercavo di guardare con la coda dell’occhio cosa faceva mia mamma, e mi convinsi che non avevo visto male, mia madre si stava veramente masturbando segretamente dietro di me. E perché lo faceva vedendo due donne? Forse era diventata lesbica? Voleva provocarmi? O forse, più semplicemente non se ne rendeva conto? Mentre tutte queste domande mi ronzavano per la testa ero divisa tra l’improvviso desiderio per mia madre ed il fatto che fosse proibito dal nostro rapporto familiare, ognuno di questi pensieri alternativamente prendevano il sopravvento nella mia testa. Nel frattempo il film continuava e, dopo la seduzione, le due donne si ritrovarono a letto dove stavano consumando un vero e proprio rapporto lesbico. Ero talmente eccitata che il desiderio ebbe ragione sulla morale, così decisi di accarezzarmi a mia volta. Portavo un gonnellino di cotone, la alzai fino quasi alla vita e cominciai, con discrezione ad accarezzarmi da sopra le mutande ormai roride dei mie umori. Lanciai un’ultima occhiata a mia madre, lei rispose al mio sguardo senza dire niente, ora anche lei non cercava più di nascondersi, le sue gambe erano decisamente aperte e il suo leggings era vergognosamente bagnato nella zona della sua fica. Questa scoperta provocò in me un brivido nel bassoventre che irrorò ulteriormente la mia fichetta tanto che il divano cominciava ad essere tutto bagnato sotto il mio culetto. Ormai vinti i freni inibitori, mi levai le mutandine sotto gli occhi vogliosi della mamma. Lei allora mi si avvicinò, mi mise una mano sulla coscia e mi disse in un orecchio: “lo sai che questo non dovremmo farlo.” La ragione cercava di fermarla e di fermarci, ma il desiderio aveva già infilato la sua mano sotto la mia gonna e si era già impossessato del mio clitoride. Al contatto con le sue dita gemetti di piacere, cosa che la incoraggiò nella sua azione mentre mi ripeteva come un mantra che non avremmo dovuto farlo. Si, non avremmo dovuto farlo ma era talmente eccitante e piacevole che, in questa scoperta lesbica con mia madre volli andare sempre più in la, mi avvicinai al suo viso e la baciai sulla bocca. Le sue labbra erano morbide e dolci, lei lasciò fare poi infilò la sua lingua nella mia bocca fino ad attorcigliarla alla mia. Senza staccare le bocche mi infilò due dita nella fichetta e improvvisamente ebbi l’orgasmo più forte della mia vita accompagnato da una incredibile rilascio di fluidi vaginali, un vero e proprio geyser. Avevo sentito parlare di donne con degli abbondanti rilasci di fluidi vaginali, insomma dello squirting, ma mai pensavo di poter aver io una tale reazione al piacere. Mia madre si sdraiò davanti a me e affondò il suo viso tra le mie cosce bagnate. Sentii la sua lingua infilarsi tra le mie labbra ancora tremolanti per il precedente orgasmo, tanto che mi elettrizzò di nuovo. Mi penetrò a fondo fino a risale fino al mio bottoncino. Accidenti che maestria aveva mia madre nel leccarmi la fica! Dove aveva imparato? Le presi la testa e la incoraggiai nell’opera. Mentre mi succhiava il clitoride ormai gonfio dal piacere, mi infilò nuovamente due dita nella vagina tanto che dopo poco ebbi un orgasmo ancora più forte del primo con una squirtata dritta sul viso di mia madre. Aveva i capelli fradici ed il trucco le colava dal viso, il divano era ormai madido dei miei umori. Quest’ultimo orgasmo mi provocò degli spasimi che durarono diversi secondi, ero in una sorta di trance provocata dal piacere. “Vedo che mi desideravi” mi disse mia mamma cercando di asciugarsi il viso con le mani. “Ora tocca a te farmi godere.” Mi disse con un piglio autoritario. Mia madre era un’altra donna, non la riconoscevo più, si stava lasciando andare come mai avrei immaginato. Si tolse rapidamente leggins e mutandine facendomi fare una curiosa scoperta, aveva tutta la patatina rasata, liscia come quella di una bimba, ed io che pensavo non si prendesse più cura di lei. Avvicinai la testa alla sua fica gonfia dall’eccitazione. Non avevo mai sentito il sapore di una donna, a parte qualche volta succhiarmi le dita dopo essermi fatta un ditalino, non era male, mi piaceva, così leccai avidamente il sesso di mia madre. Distesa sul divano raccolse le gambe fino alle spalle e, guidandomi la testa verso il suo culetto mi disse nuovamente in tono imperativo: “Su, dai, ora leccami il buchino del culo.” Senza battere ciglio infilai la mia lingua nel suo orifizio e comincia a penetrarlo e leccarlo, il che provocò immediatamente dei suoi gemiti di piacere. Mentre ero intenta a praticargli l’anilingus, lei continuava a masturbarsi il clitoride gemendo sempre di più ed io, in contrapposizione, la leccavo e slinguavo sempre più velocemente. Dopo qualche minuto con una forte contrazione del ventre capii che stava godendo e me lo confermo irrorando il mio viso di tutti i suoi umori vaginali. Capii subito da chi avevo ereditato l’attitudine allo squirting. Capelli, occhi, bocca, insomma tutto il viso era bagnato dal succo di mia madre, mi aveva goduto in faccia. Abbracciate sul divano ormai imbevuto dei nostri umori avvicinò la mia testa al suo petto e accarezzandomi i capelli mi disse: “Amore, come ho goduto con te oggi non l’ho mai fatto con nessuno. Grazie” “Ma mamma, prima di me avevi già fatto sesso con una donna?” “Si amore, dopo la morte di tuo padre ero caduta in una grande depressione, ne sono uscita solo grazie a Gabriella, la mia amica del cuore, quella che spesso veniva a trovarmi per un caffè quando voi non c’eravate. È stata lei ad iniziarmi al sesso lesbico e grazie a questo nostro rapporto ho vinto i miei demoni ed ora sono serena, prima con lei ed ora con te, questo sarà il nostro grande segreto.” Questa rivelazione mi fece capire molte cose su quello che era successo poco prima tra noi due. Dopo uno sguardo d’intesa ci ricomponemmo e cercammo di ripulire come potevamo il divano, la pelle lavabile ci aiutò, quindi aprimmo tutte le finestre del salotto per cambiare l’aria e far uscire l’odore del sesso che impregnava la casa, sperando che mio fratello non tornasse troppo presto. Da quella sera una grande complicità si instaurò tra me e mia madre, e non solo quella.
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