Inaspettatamente suocera parte 4
Scritto da Cappellano, il 2018-03-02, genere incesti
Arriva dunque il tanto agognato giovedì seguente. Attendo Lavinia in casa e come da accordi puntualmente mi suona il campanello alle 9.00, le apro la faccio entrare ed assieme scendiamo le scale che portano all’interrato per salire in macchina e partire assieme.
Fuori è una bella giornata soleggiata ma fa’ comunque abbastanza freddo siccome indossa un piumino marrone lungo fin sotto le ginocchia non riesco a capire bene come è vestita. Sotto porta dei pantaloni scuri con ai piedi degli stivaletti scamosciati neri appena sopra le caviglie con un leggero tacco. In viso è preparata: gli occhi truccati con il rimmel sulle ciglia un filo di ombretto e sulle labbra il rossetto color carne leggermente scuro contornate dalla matita per le labbra, la guardo e devo dire che mi piace molto. Ho sempre pensato che oltre alle sue note qualità avesse tra le altre cose anche un bel viso e data l’età nonostante avesse qualche ruga si manteneva molto giovanile il make up le da’ quell’aria da donna matura e sexy che mi aggrada parecchio. Rispetto alle sue consuete tenute da casa con cui per forza di cose sono abituato a vederla oggi è davvero una bella signora e si vede che come promesso nella sua mente qualcosa bolle in pentola.
Visto che la meta per lo shopping era un negozio di Zara ci dirigiamo quindi verso un centro commerciale che dista poco più di una ventina di chilometri da casa nostra. La durata stimata del viaggio era di circa una mezz’oretta quindi cominciamo a chiacchierare del più e del meno ma già dopo pochi minuti i nostri discorsi cadono subito su di noi ed in particolar modo lei ribadisce il fatto che dalla nostra prima scopata continua a pensarmi e che questo fatto abbia acceso in lei una grandissima voglia di fare, provare tante cose che si è persa tra cui anche guardare qualche “filmino” porno (come li chiama lei…) assieme a me.
L’atmosfera nell’abitacolo si scalda subito ed appena finisce il discorso la sua mano sinistra scivola abilmente sul mio pacco cominciando a massaggiarlo dolcemente. Me lo tocca, lo sfiora, accarezza tutto senza forzare. La sua non è una sega, da come mi è sembrato di capire il suo modo di toccarmi rispecchia il suo carattere. Sia quando spompina che quando mi palpa non usa mai ritmi forsennati o gesti rapidi e scattosi. Fa’ tutto sempre molto dolcemente, con calma e questa è la cosa che più mi piace di lei. Il mio cazzo lentamente si indurisce, quando arriviamo ad un semaforo o una rotonda toglie la mano ed appoggia il gomito sul bracciolo centrale per poi riprendere la manipolazione nei rettilinei. Questo tira e molla fa’ sì che a momenti è duro ed altri barzotto, in pochi chilometri di strada macchio i boxer, sento quelle gocce di liquido trasparente che mi inumidiscono le mutande…tutto ovviamente molto gradevole ma anche un po’fastidioso. Avrei voglia di parcheggiare la macchina e saltarle addosso ma oggi mi sono imposto di lasciarla fare e vedere come si esprime. Anche se la mia mano destra è libera grazie al cambio automatico, a causa della guida riesco a darle qualche palpata alle tette da sopra il maglione ma non mi affanno più di tanto e mi godo il suo delicato massaggio.
Mi chiede come potevamo fare per appartarci e se era il caso di sbrigarci a comprare quattro stupidaggini per poi riuscire a guadagnare del tempo per noi. Azzarda se era il caso di prendere una stanza in uno di quegli alberghi in zona quindi le rispondo che non ci sarebbe stato problema e che l’importante sarebbe stato fare shopping velocemente.
Arriviamo al parcheggio sotterraneo del centro commerciale mentre Lavinia non stacca la mano dal mio pube…È pur vero che sull’ X5 siamo un po’ rialzati da terra ma quella voglia accumulata per quasi un mese, il fatto di stare sola in macchina con me fuori da casa, tutto il contesto in cui ci trovavamo…è come se avesse acceso in lei un innato istinto esibizionistico. Comunque sia parcheggio, ci guardiamo negli occhi con un sorriso di complicità, lascio il giubbotto in macchina per essere più comodo nelle eventuali prove di abbigliamento, scendiamo e ci avviamo verso l’ingresso del centro commerciale. Mentre cammino, in modo buzzurro mi risistemo il pacco avvertendo quella fastidiosa sensazione di umidiccio che la prolungata erezione mi aveva lasciato nei boxer e Lavinia che mi mette una mano nella tasca posteriore dei jeans palpandomi fugacemente il culo per poi toglierla subito.
Arriviamo nel negozio dove per fortuna ancora non c’erano tante persone e conveniamo che per accelerare i tempi sarebbe stato meglio se ci fossimo divisi così ognuno poteva prendere ciò che voleva senza perdere tempo.
Cammino per la sezione uomo guardando velocemente qua e là le due cose di cui necessitavo, francamente non me ne fregava un cazzo di comprare, volevo soltanto muovermi per godere di Lavinia al più presto e più a lungo possibile.
Mi dirigo verso i camerini e per farlo devo attraversare la sezione donna dove la vedo che sta’ guardando in giro portandosi appresso una scatola e quattro o cinque capi. Mi avvicino e con fare gentile mi chiede se potevo reggerle i vestiti poi mi dice di voler saltare il resto perché si riteneva a posto così, ovviamente era palese che anche lei avesse altro per la testa che fare shopping.
Ci dirigiamo assieme alla zona degli spogliatoi che sono posti su ambo i lati in una stanza rettangolare lunga e dove nonostante fosse ancora presto c’era già un discreto via vai di persone che provavano. Lavinia si dirige verso l’ultima cabina in fondo ed io al penultimo. Entriamo in contemporanea e comincio a provare le cose che mi ero portato.
Come accade per la maggior parte degli uomini in poco ho fatto, le taglie già le conoscevo quindi le quattro cose che avevo selezionato calzavano a pennello. Mi rivesto ed esco dal camerino chiedendo notizie a Lavinia su a che punto fosse ricevendo come risposta: “eh no… io ho ancora un po’ da fare”. Decido quindi di andare a portare la mia roba in cassa per prelevarla dopo senza dover tenerla in mano tutto il tempo.
Pochi istanti e sono di nuovo davanti al camerino di mia suocera e sento che da dietro la porta mi chiede : “Vale hai fatto? Sei qua fuori? ” ed io rispondo : “sì sì ci sono!”. “Mi puoi dare un consiglio?” dice lei, “certo!” ribatto. In quel mentre sento il chiavistello aprirsi e la porta bianca della cabina schiudersi giusto un filo. “Entra!” mi intima. Apro leggermente di più la porta ed entro un po’ di soppiatto richiudendola dietro di me. La visione di ciò che c’era dentro al camerino fu a dir poco eccitante : Lavinia era nell’angolo in piedi ad attendermi col suo caschetto biondo miele e gli occhiali, indossava soltanto perizoma e reggiseno nero pizzato, portava delle calze autoreggenti nere che le facevano risaltare le gambe ancora snelle ed affusolate. Ai piedi le scarpe col tacco anch’esse nere che aveva preso dal negozio! Fa’ una piroetta attorno a se per mostrare la mercanzia e mettendomi le braccia al collo si avvicina al mio orecchio chiedendomi: “così ti piaccio…?” . “Ce…certo che mi piaci cazzo!” le rispondo con un filo di voce deglutendo la saliva. Non le avevo mai visto il suo culo così bene e devo dire che nonostante l’età era assolutamente dignitoso, senza cellulite con qualche capillare appena visibile sotto pelle ma ancora piccolo rotondo e ben dimensionato. Certo a livello generale è ovvio che qualche punto di pelle rilassata c’era come ad esempio nella zona della pancia ma vi assicuro che conciata così era ancora più conturbante che mai. Il folto pelo scuro che fuoriusciva dai lati del perizioma e le sue tette strabordanti contenute in quel reggiseno a balconcino pizzato facevano il resto…
Ha uno sguardo birichino e provocante, la squadro bene e la visione di cotanta sensualità mi fa’ venire un brivido di freddo alla schiena. Il cuore andava a mille e non capivo cosa volesse fare. Davanti a lei sulla parete che divideva i camerini un grande specchio rifletteva la sua immagine. Stranamente ammetto che non avevo l’alzabandiera, questo suo contropiede mi aveva colto impreparato, l’emozione anzi l’agitazione del contesto in cui eravamo aveva la meglio sulla mia eccitazione che comunque c’era. Lavinia prende l’iniziativa e si inginocchia davanti a me, mi sbottona i pantaloni, apre la patta dei jeans e li fa ricadere a terra. Abbassa i boxer ed afferra delicatamente testicoli e cazzo che consistentemente era ancora sul morbido, lascia ricadere le palle e comincia a baciare con dolcezza il pene. È ancora intriso di umidiccio di liquido pre eiaculatorio del viaggio, se lo appoggia in faccia e lo annusa! Mi guarda negli occhi e mi dice : “odora di sborra! Mi fai eccitare hai un odore buonissimo!”. Basta non ne posso più ed in pochi istanti è dritto in posizione verticale adesso mentre Lavinia lo odora riesce ad impugnarlo bene alla base. Spalanca la bocca e lo inghiotte quasi tutto, comincia a spompinare con il suo caratteristico meraviglioso ritmo. Godo come un matto vedendo le sue guance ritrarsi mentre succhia, a stento mi trattengo dall’emettere suoni. Dopo poco le prendo le mani la invito ad alzarsi, non volevo rimanere troppo tempo in quella situazione, sentivo il vociare della gente che attorno ai camerini cominciava ad aumentare. La rimetto in piedi le tiro fuori quelle meravigliose tette di cui ormai mi sono innamorato e mentre le palpo le ciuccio i capezzoli lei mi abbraccia fa scivolare le mani sul mio culo e lo tasta, le sposto il perizoma ed infilo due dita nella fica già umida e calda. Lavinia prende un lungo respiro ed inarca indietro la testa tenendo gli occhi chiusi mentre la sditalino con dito medio ed anulare assieme. Pochi istanti e la sento pronta : le infilo le dita in bocca facendole ripulire dalla sua bagna, lei succhia di gusto guardandomi negli occhi, la giro le faccio appoggiare le mani al muro, scosto meglio il perizoma ed in un baleno la penetro sbattendoglielo su fino ai testicoli. Le scappa un “UH…” a bassa voce subito soffocato mentre io comincio a scoparla con un buon ritmo cercando di non arrivare a fondo corsa per non far troppo rumore. Lavinia gode, è vergognosamente bagnata. La sua fica larga ed accogliente è talmente viscida e dilatata che il cazzo le scorre come fosse ricoperto di burro. Mentre la scopo riesco a vedere la parte di asta che fuoriesce intriso della sua bagna che rispetto a quella di Rachele è molto più densa. Ad un tratto mentre è ancora appoggiata con le mani al muro ruota la testa e mi guarda, estrae l’arnese si rimette in piedi e dopo avermi dato un breve bacio mi fa’ sedere su una specie di panca per appoggiare i vestiti. Mi metto seduto comodo…davanti a me lo specchio, apro le gambe con il cazzo perfettamente eretto in posizione verticale. Lavinia si sfila le mutande mettendosele in borsa e dandomi la schiena si siede sopra fino a farlo scomparire totalmente. Sale e scende non ne molla un centimetro, io la aiuto nello sforzo sorreggendola con le mani sotto il culo ed accompagnandola nel movimento sussultorio.
Percepisco la sua fica sempre più calda e dilatata, i suoi umori colarmi sulle palle…possibile che godesse tanto in una situazione così eccitante ma altrettanto scomoda? Sposto la testa di qualche centimetro: riesco così ad avere la celestiale visione di lei che mentre mi scopa si guarda allo specchio. Con una mano si appoggiava alla parete mentre con l’altra si stimolava il clitoride. Mi accorgo che si osserva, si ammira di gusto…si piace…effettivamente era conciata come i “filmini” porno che tanto adora…nel suo viso espressioni di godimento, il suo respiro profondo quasi coperto dal chiacchiericcio di sottofondo.
Io però ero troppo scomodo e stressato per la situazione, infoiato come un animale ma al tempo stesso stressato per il contesto, la faccio alzare dal trono mi appoggio alla parete mettendomi alla mia destra lo specchio. La spingo giù e mi faccio spompinare : era l’unica soluzione per riuscire a sborrare in breve tempo. Lavinia accetta di buon grado e comincia ad affondare le labbra sul cazzo rigonfio e ricoperto del suo liquore.
Passano tre o quattro minuti e sento lo sperma ribollire nei coglioni. Ogni tanto guardo lo specchio e la vedo affondare il mio pene turgido. Le faccio un cenno e lei intuisce ma senza scomporsi continua col suo andamento delicato. Le riverso tutto lo stress e la goduria in bocca mentre lei continua a spompinare senza far uscire una sola goccia.
Terminato il coito si interrompe un istante per deglutire lo sperma e continua a succhiare delicatamente che quasi non riesce ad ammosciarsi…la guardo le accarezzo la testa e le dico che forse è meglio uscire di lì…si alza leccandomi il petto soffermandosi su un capezzolo per poi darmi un breve bacio con la lingua.
Ci risistemiamo con calma ed usciamo dal camerino dirigendoci verso la cassa. Ognuno paga il proprio conto e torniamo in macchina. Esco dalla circonvalazione del centro commerciale in direzione casa mentre Lavinia mi guarda sorridente ed allunga nuovamente la mano sul mio pacco!
Timidamente prende la parola e con sguardo malizioso ammette candidamente : “ Ho ancora una gran voglia di farmi scopare da te…”.
Accosto la macchina appena trovo una laterale, la guardo negli occhi sorridendo e metto la ricerca di un hotel nei dintorni sul navigatore…
Continua……
Fuori è una bella giornata soleggiata ma fa’ comunque abbastanza freddo siccome indossa un piumino marrone lungo fin sotto le ginocchia non riesco a capire bene come è vestita. Sotto porta dei pantaloni scuri con ai piedi degli stivaletti scamosciati neri appena sopra le caviglie con un leggero tacco. In viso è preparata: gli occhi truccati con il rimmel sulle ciglia un filo di ombretto e sulle labbra il rossetto color carne leggermente scuro contornate dalla matita per le labbra, la guardo e devo dire che mi piace molto. Ho sempre pensato che oltre alle sue note qualità avesse tra le altre cose anche un bel viso e data l’età nonostante avesse qualche ruga si manteneva molto giovanile il make up le da’ quell’aria da donna matura e sexy che mi aggrada parecchio. Rispetto alle sue consuete tenute da casa con cui per forza di cose sono abituato a vederla oggi è davvero una bella signora e si vede che come promesso nella sua mente qualcosa bolle in pentola.
Visto che la meta per lo shopping era un negozio di Zara ci dirigiamo quindi verso un centro commerciale che dista poco più di una ventina di chilometri da casa nostra. La durata stimata del viaggio era di circa una mezz’oretta quindi cominciamo a chiacchierare del più e del meno ma già dopo pochi minuti i nostri discorsi cadono subito su di noi ed in particolar modo lei ribadisce il fatto che dalla nostra prima scopata continua a pensarmi e che questo fatto abbia acceso in lei una grandissima voglia di fare, provare tante cose che si è persa tra cui anche guardare qualche “filmino” porno (come li chiama lei…) assieme a me.
L’atmosfera nell’abitacolo si scalda subito ed appena finisce il discorso la sua mano sinistra scivola abilmente sul mio pacco cominciando a massaggiarlo dolcemente. Me lo tocca, lo sfiora, accarezza tutto senza forzare. La sua non è una sega, da come mi è sembrato di capire il suo modo di toccarmi rispecchia il suo carattere. Sia quando spompina che quando mi palpa non usa mai ritmi forsennati o gesti rapidi e scattosi. Fa’ tutto sempre molto dolcemente, con calma e questa è la cosa che più mi piace di lei. Il mio cazzo lentamente si indurisce, quando arriviamo ad un semaforo o una rotonda toglie la mano ed appoggia il gomito sul bracciolo centrale per poi riprendere la manipolazione nei rettilinei. Questo tira e molla fa’ sì che a momenti è duro ed altri barzotto, in pochi chilometri di strada macchio i boxer, sento quelle gocce di liquido trasparente che mi inumidiscono le mutande…tutto ovviamente molto gradevole ma anche un po’fastidioso. Avrei voglia di parcheggiare la macchina e saltarle addosso ma oggi mi sono imposto di lasciarla fare e vedere come si esprime. Anche se la mia mano destra è libera grazie al cambio automatico, a causa della guida riesco a darle qualche palpata alle tette da sopra il maglione ma non mi affanno più di tanto e mi godo il suo delicato massaggio.
Mi chiede come potevamo fare per appartarci e se era il caso di sbrigarci a comprare quattro stupidaggini per poi riuscire a guadagnare del tempo per noi. Azzarda se era il caso di prendere una stanza in uno di quegli alberghi in zona quindi le rispondo che non ci sarebbe stato problema e che l’importante sarebbe stato fare shopping velocemente.
Arriviamo al parcheggio sotterraneo del centro commerciale mentre Lavinia non stacca la mano dal mio pube…È pur vero che sull’ X5 siamo un po’ rialzati da terra ma quella voglia accumulata per quasi un mese, il fatto di stare sola in macchina con me fuori da casa, tutto il contesto in cui ci trovavamo…è come se avesse acceso in lei un innato istinto esibizionistico. Comunque sia parcheggio, ci guardiamo negli occhi con un sorriso di complicità, lascio il giubbotto in macchina per essere più comodo nelle eventuali prove di abbigliamento, scendiamo e ci avviamo verso l’ingresso del centro commerciale. Mentre cammino, in modo buzzurro mi risistemo il pacco avvertendo quella fastidiosa sensazione di umidiccio che la prolungata erezione mi aveva lasciato nei boxer e Lavinia che mi mette una mano nella tasca posteriore dei jeans palpandomi fugacemente il culo per poi toglierla subito.
Arriviamo nel negozio dove per fortuna ancora non c’erano tante persone e conveniamo che per accelerare i tempi sarebbe stato meglio se ci fossimo divisi così ognuno poteva prendere ciò che voleva senza perdere tempo.
Cammino per la sezione uomo guardando velocemente qua e là le due cose di cui necessitavo, francamente non me ne fregava un cazzo di comprare, volevo soltanto muovermi per godere di Lavinia al più presto e più a lungo possibile.
Mi dirigo verso i camerini e per farlo devo attraversare la sezione donna dove la vedo che sta’ guardando in giro portandosi appresso una scatola e quattro o cinque capi. Mi avvicino e con fare gentile mi chiede se potevo reggerle i vestiti poi mi dice di voler saltare il resto perché si riteneva a posto così, ovviamente era palese che anche lei avesse altro per la testa che fare shopping.
Ci dirigiamo assieme alla zona degli spogliatoi che sono posti su ambo i lati in una stanza rettangolare lunga e dove nonostante fosse ancora presto c’era già un discreto via vai di persone che provavano. Lavinia si dirige verso l’ultima cabina in fondo ed io al penultimo. Entriamo in contemporanea e comincio a provare le cose che mi ero portato.
Come accade per la maggior parte degli uomini in poco ho fatto, le taglie già le conoscevo quindi le quattro cose che avevo selezionato calzavano a pennello. Mi rivesto ed esco dal camerino chiedendo notizie a Lavinia su a che punto fosse ricevendo come risposta: “eh no… io ho ancora un po’ da fare”. Decido quindi di andare a portare la mia roba in cassa per prelevarla dopo senza dover tenerla in mano tutto il tempo.
Pochi istanti e sono di nuovo davanti al camerino di mia suocera e sento che da dietro la porta mi chiede : “Vale hai fatto? Sei qua fuori? ” ed io rispondo : “sì sì ci sono!”. “Mi puoi dare un consiglio?” dice lei, “certo!” ribatto. In quel mentre sento il chiavistello aprirsi e la porta bianca della cabina schiudersi giusto un filo. “Entra!” mi intima. Apro leggermente di più la porta ed entro un po’ di soppiatto richiudendola dietro di me. La visione di ciò che c’era dentro al camerino fu a dir poco eccitante : Lavinia era nell’angolo in piedi ad attendermi col suo caschetto biondo miele e gli occhiali, indossava soltanto perizoma e reggiseno nero pizzato, portava delle calze autoreggenti nere che le facevano risaltare le gambe ancora snelle ed affusolate. Ai piedi le scarpe col tacco anch’esse nere che aveva preso dal negozio! Fa’ una piroetta attorno a se per mostrare la mercanzia e mettendomi le braccia al collo si avvicina al mio orecchio chiedendomi: “così ti piaccio…?” . “Ce…certo che mi piaci cazzo!” le rispondo con un filo di voce deglutendo la saliva. Non le avevo mai visto il suo culo così bene e devo dire che nonostante l’età era assolutamente dignitoso, senza cellulite con qualche capillare appena visibile sotto pelle ma ancora piccolo rotondo e ben dimensionato. Certo a livello generale è ovvio che qualche punto di pelle rilassata c’era come ad esempio nella zona della pancia ma vi assicuro che conciata così era ancora più conturbante che mai. Il folto pelo scuro che fuoriusciva dai lati del perizioma e le sue tette strabordanti contenute in quel reggiseno a balconcino pizzato facevano il resto…
Ha uno sguardo birichino e provocante, la squadro bene e la visione di cotanta sensualità mi fa’ venire un brivido di freddo alla schiena. Il cuore andava a mille e non capivo cosa volesse fare. Davanti a lei sulla parete che divideva i camerini un grande specchio rifletteva la sua immagine. Stranamente ammetto che non avevo l’alzabandiera, questo suo contropiede mi aveva colto impreparato, l’emozione anzi l’agitazione del contesto in cui eravamo aveva la meglio sulla mia eccitazione che comunque c’era. Lavinia prende l’iniziativa e si inginocchia davanti a me, mi sbottona i pantaloni, apre la patta dei jeans e li fa ricadere a terra. Abbassa i boxer ed afferra delicatamente testicoli e cazzo che consistentemente era ancora sul morbido, lascia ricadere le palle e comincia a baciare con dolcezza il pene. È ancora intriso di umidiccio di liquido pre eiaculatorio del viaggio, se lo appoggia in faccia e lo annusa! Mi guarda negli occhi e mi dice : “odora di sborra! Mi fai eccitare hai un odore buonissimo!”. Basta non ne posso più ed in pochi istanti è dritto in posizione verticale adesso mentre Lavinia lo odora riesce ad impugnarlo bene alla base. Spalanca la bocca e lo inghiotte quasi tutto, comincia a spompinare con il suo caratteristico meraviglioso ritmo. Godo come un matto vedendo le sue guance ritrarsi mentre succhia, a stento mi trattengo dall’emettere suoni. Dopo poco le prendo le mani la invito ad alzarsi, non volevo rimanere troppo tempo in quella situazione, sentivo il vociare della gente che attorno ai camerini cominciava ad aumentare. La rimetto in piedi le tiro fuori quelle meravigliose tette di cui ormai mi sono innamorato e mentre le palpo le ciuccio i capezzoli lei mi abbraccia fa scivolare le mani sul mio culo e lo tasta, le sposto il perizoma ed infilo due dita nella fica già umida e calda. Lavinia prende un lungo respiro ed inarca indietro la testa tenendo gli occhi chiusi mentre la sditalino con dito medio ed anulare assieme. Pochi istanti e la sento pronta : le infilo le dita in bocca facendole ripulire dalla sua bagna, lei succhia di gusto guardandomi negli occhi, la giro le faccio appoggiare le mani al muro, scosto meglio il perizoma ed in un baleno la penetro sbattendoglielo su fino ai testicoli. Le scappa un “UH…” a bassa voce subito soffocato mentre io comincio a scoparla con un buon ritmo cercando di non arrivare a fondo corsa per non far troppo rumore. Lavinia gode, è vergognosamente bagnata. La sua fica larga ed accogliente è talmente viscida e dilatata che il cazzo le scorre come fosse ricoperto di burro. Mentre la scopo riesco a vedere la parte di asta che fuoriesce intriso della sua bagna che rispetto a quella di Rachele è molto più densa. Ad un tratto mentre è ancora appoggiata con le mani al muro ruota la testa e mi guarda, estrae l’arnese si rimette in piedi e dopo avermi dato un breve bacio mi fa’ sedere su una specie di panca per appoggiare i vestiti. Mi metto seduto comodo…davanti a me lo specchio, apro le gambe con il cazzo perfettamente eretto in posizione verticale. Lavinia si sfila le mutande mettendosele in borsa e dandomi la schiena si siede sopra fino a farlo scomparire totalmente. Sale e scende non ne molla un centimetro, io la aiuto nello sforzo sorreggendola con le mani sotto il culo ed accompagnandola nel movimento sussultorio.
Percepisco la sua fica sempre più calda e dilatata, i suoi umori colarmi sulle palle…possibile che godesse tanto in una situazione così eccitante ma altrettanto scomoda? Sposto la testa di qualche centimetro: riesco così ad avere la celestiale visione di lei che mentre mi scopa si guarda allo specchio. Con una mano si appoggiava alla parete mentre con l’altra si stimolava il clitoride. Mi accorgo che si osserva, si ammira di gusto…si piace…effettivamente era conciata come i “filmini” porno che tanto adora…nel suo viso espressioni di godimento, il suo respiro profondo quasi coperto dal chiacchiericcio di sottofondo.
Io però ero troppo scomodo e stressato per la situazione, infoiato come un animale ma al tempo stesso stressato per il contesto, la faccio alzare dal trono mi appoggio alla parete mettendomi alla mia destra lo specchio. La spingo giù e mi faccio spompinare : era l’unica soluzione per riuscire a sborrare in breve tempo. Lavinia accetta di buon grado e comincia ad affondare le labbra sul cazzo rigonfio e ricoperto del suo liquore.
Passano tre o quattro minuti e sento lo sperma ribollire nei coglioni. Ogni tanto guardo lo specchio e la vedo affondare il mio pene turgido. Le faccio un cenno e lei intuisce ma senza scomporsi continua col suo andamento delicato. Le riverso tutto lo stress e la goduria in bocca mentre lei continua a spompinare senza far uscire una sola goccia.
Terminato il coito si interrompe un istante per deglutire lo sperma e continua a succhiare delicatamente che quasi non riesce ad ammosciarsi…la guardo le accarezzo la testa e le dico che forse è meglio uscire di lì…si alza leccandomi il petto soffermandosi su un capezzolo per poi darmi un breve bacio con la lingua.
Ci risistemiamo con calma ed usciamo dal camerino dirigendoci verso la cassa. Ognuno paga il proprio conto e torniamo in macchina. Esco dalla circonvalazione del centro commerciale in direzione casa mentre Lavinia mi guarda sorridente ed allunga nuovamente la mano sul mio pacco!
Timidamente prende la parola e con sguardo malizioso ammette candidamente : “ Ho ancora una gran voglia di farmi scopare da te…”.
Accosto la macchina appena trovo una laterale, la guardo negli occhi sorridendo e metto la ricerca di un hotel nei dintorni sul navigatore…
Continua……
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