Storie di Cetty: io con l'amico di mio marito seconda parte

Scritto da , il 2017-12-26, genere tradimenti

Mi portò fuori dalla doccia tutta bagnata, ricoperta solo da gioielli e mi distese su di una panca; iniziò nuovamente a baciarmi con la lingua ed a succhiarmi le tette, quindi divaricate le mie cosce riprese a leccarmi la vulva con avidità; sentivo la sua calda lingua dentro il mio fiore, lo sentivo pulsare ed infiammarsi dal desiderio. Iniziai a gemere senza ritegno, come una puttana e pensandoci bene tale ero, si una puttana che stava tradendo il marito. Paolo distaccandosi un attimo mi disse: "stai godendo vero ?" annuì, chiusi gli occhi e mi persi nei meandri del piacere, mentre quella calda lingua ricominciò a pennellarmi i genitali. Si distaccò nuovamente, girò intorno alla panca e si posizionò davanti alla mia faccia e guardandomi negli occhi, con un mezzo sorriso, mi disse: "dai succhiamelo un altro pochettino, fai la brava dai, così diventa bello duro"; quindi afferrò il suo flauto e me lo poggiò sulle labbra; io allargai le labbra e lo presi in bocca; mi afferrò per la nuca ed iniziò a stantuffarmi a dovere per alcuni minuti; mentre procedeva il pompino, sentivo il suo telescopio aumentare di volume e di durezza e contemporaneamente lo sentivo sempre più caldo. Usci quella enorme mazza dalla mia bocca, che a me sembrò enorme abituata come ero al penetto di mio marito, fece nuovamente il giro attorno alla panca posizionandosi davanti ai miei piedi, mi prese le gambe, le allargo mettendosele sulle spalle e poggiata la sua trivella sul mio ostio vaginale, con una lieve forza, mi penetrò; inizio quindi a montarmi con ritmo e decisione da vero maschio ed io ricominciai a godere come una cagna ansimando senza più pudore; emettevo parole tipo si, ancora, dai fottimi, sono la tua troia, si dai, etc. ritmicamente muoveva il bacino tra le mie gambe ed ad ogni colpo di reni, il suo fallo mi penetrava a fondo dentro la vagina e me lo sentivo sbattere in fondo nel ventre fino all'utero e la forza trasmessa da ogni colpo di reni si trasmetteva al mio corpo che sobbalzava in dietro secondo un ritmo armonico e costante; ad ogni colpo di reni di Paolo io sobbalzavo in dietro, le mie mammelle sobbalzavano anch'esse e anche le collane che portavo al collo e gli orecchini del matrimonio sobbalzavano, in un gioco ritmico e simmetrico! Con le mani Paolo mi accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle le tette; un paio di volte insalivate le mani con la propria saliva, me le passava sulle tette spalmandole di calda saliva! Dopo circa cinque minuti, quando capii che Paolo stava per venire gli dissi completamente fuori di me: " dai amore vienimi dentro", ma come se non avesse sentito, con un movimento rapido estrasse la sua verga dalla mia vagina e puntandola verso la mia pancia venne e mi sborrò addosso con una serie di schizzi in successione che mi coprirono la pancia e le mammelle di sperma bianco ed appiccicoso; mentre eiaculava Paolo disse: " si, si sei una gran troia....si". Si distese accanto a me per riprendere fiato; un po' delusa gli domandai: " perche non mi sei venuto dentro?" e lui: " io vengo dentro solo con mia moglie, con le altre mai". Ed io: " certo, lei è la tua signora, io sono solo una puttana che non è degna di ricevere il tuo sperma dentro il mio ventre! Certo" Lui allora mi abbraccio e mi baciò intensamente girando ripetutamente la sua lingua dentro la mia bocca e poi mi disse: "dai non roviniamo tutto, è stato bello è questo è l'inizio di una storia, ne sono certo, non finisce qui; ma adesso è tardi andiamo nelle nostre camere prima che si insospettiscano; ci rivestimmo e uscimmo dirigendoci verso le rispettive camere; ci lasciammo con un semplice "ciao a domani".
Entrai in camera facendo meno rumore possibile per paura di svegliare mio marito ed i nostri figli; lui era sveglio e subito vedendomi mi disse: " Testa di cazzo ma dove sei stata fino ad ora, in cerca di maschi?" Ed io: "no sono stata un po' nella veranda accanto alla sala su di una poltrona e mi sono addormentata". Mi avvicinai a lui fermandomi a pochi passi; lui si alzo ed iniziò a palparmi il seno dicendomi: "Mi è venuta voglia di chiavarti" detto questo iniziò a sbottonarmi la camicia ed a togliermi il reggiseno; continuai io rimanendo nuda davanti a lui; anche lui si spogliò. Mi sentivo in colpa per averlo tradito e sentivo che dovevo fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto, forse per sentirmi meno in colpa. Iniziai ad accarezzarlo nel torace poi nella pancia ed infine gli afferrai il suo pene, una matita rispetto a quello assaporato poco prima! guardandolo negli occhi gli dissi: " perchè non mi baci, ne ho voglia" Quelle tre, quattro volte l'anno in cui si scopava, quasi mai ci baciavamo. Mi prese per la nuca ed iniziammo a pomiciare avidamente come due adolescenti, con la lingua, mentre io iniziai a masturbarlo con la mano. Il suo penetto crebbe un po' in lunghezza e spessore e diventò caldo. Lo avvicinai alla bocca ed uscita la lingua, cominciai a leccarglielo; leccavo il glande ripetutamente e velocemente per poi passare la lingua tutta in fuori lungo tutta l’asta per tutta la lunghezza dal basso all’alto; mio marito il cui respiro era ormai un ansimare crescente, mi afferrò la testa e mi poggiò il suo arnese sulla bocca dicendomi: "dai adesso puoi fare la troia e suchiarmelo"; io pienamente concorde, allargate le labbra, lo accolsi in bocca; mio marito quindi iniziò a muovermi la testa avanti e dietro in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandomi come si deve. Durante il pompino pensai che tutto il mio corpo doveva essere impregnato degli umori di Paolo, sudore, saliva, sperma! Per un attimo temetti che lui se ne potesse accorgere. Mente meditavo, lui fermò la mia testa, uscì il suo piccolo membro dalla mia bocca e mi disse: "dai girati, mettiti alla pecorina che ti voglio fottere da tergo" obbedii prontamente ed ancora fedele al desiderio di sentirmi un po' meno in colpa gli dissi: " se vuoi poi me lo puoi mettere nel culo come piace a te, oppure mi puoi sborrare in bocca" e lui: " mi vedo che questa sera sei proprio partita, sta uscendo la troia che è in te; comunque cosa devo fare lo decido io e tu devi solo eseguire" Mi infilò il pene nella vagina da tergo ed inizio a chiavarmi mentre con le mai mi palpava le tette facendosi strada tra i gioielli; mentre procedeva la monta iniziai nuovamente a godere, nonostante le dimensioni del pene di mio marito non fossero paragonabili a quelle di Paolo, iniziai ad agitarmi e ad ansimare come una pulla; mio marito, avvicinandosi l'orgasmo, come faceva normalmente, iniziò a rivolgermi vari epiteti poso edificanti, ma che comunque a letto possono starci : " dai godi sporca troia e mentre ti chiavo pensa che al posto mio ci sia il tuo datore di lavoro; vedi come ti fotto pezzo di puttana in calore, lo sai che sei una grande troia, una merda di donna; lo sanno tutti che prima di me altri ti hanno adoperato, praticavi rapporti orali; ti ricordi quando ti sei fatta baciare con la lingua da Salvo e poi ti ha esplorato con le dita i genitali! Ed io dovevo starci anzi rilanciare: " amore, voglio che te ne vieni, dai, vienimi dentro, ne ho voglia". Intanto sentii l'orgasmo vicino, iniziai a contorcermi e venni, urlando come una zoccola da bordello". Mio marito estrasse il membro dalla mia vagina ed io: " gioia, allora ti va di mettermelo nel culo? dai ne ho voglia" E lui di rimando: "stasera sei proprio una cagna che ti è successo, mi chiedi queste cose e come mai? ok ti accontento e mentre lo faccio immagina di essere violentata" ; mi divaricò le natiche ed iniziò a leccarmi l'ano con avidità; mi aveva rotto il culo al nono mese di gravidanza del primo figlio e da allora lo preferiva ai rapporti secondo natura. Continuò per un po' a leccarmi avidamente l’ano che a contatto con la sua lingua, iniziò a pulsare; sentivo la sua calda lingua entrarmi dentro l'ano per poi uscirne e descrivere cerchi concentrici attorno al buco; quindi vi pose contro il dito indice dopo averlo lubrificato con la propria saliva lo spinse nel canale anale, iniziandolo a muovere avanti e dietro; continuò l’operazione con il dito medio, poi col medio e l’indice insieme; tutte queste manovre iniziarono a regalarmi irresistibili fitte di piacere miste a peccaminose voglie!
Mi rivolsi a lui: "dai tesoro infilamelo dentro che ho una voglia matta di cazzo, lo voglio dentro il mio culo" E lui: " adesso te lo infilo dentro brutta pulla ed adultera da quattro soldi; ti piace nel culo vero? ti ricordi quando te l'ho rotto? mi è dispiaciuto che il tuo datore di lavoro lo ha trovato rotto" detto questo poggiò il suo pene sul mio ano e spinse il bacino infilandomelo nel culo; iniziò a sodomizzarmi ritmicamente, mente di tanto in tanto mi sculacciava con violenza, cosa che non avevo mai amato. Dopo un poco si fermò ed estrasse il membro dicendomi: " adesso inginocchiati apri la bocca ed esci tutta la lingua e ricordati che ti devo venire sulla lingua e poi devi ingoiare tutto come una troia" Obbedii a mio marito, aprii la bocca ed uscii tutta la lingua in fuori; lui iniziò a masturbarsi con il pene a pochi centimetri dalla mia bocca. Come detto prima non amavo il sapore dello sperma e disgustavo il doverlo ingoiare, ma per mantenere fede al mio desiderio di sentirmi meno in colpa mi imposi totale ubbidienza al mio uomo. Dopo pochi minuti mio marito esplose con un grugnito di piacere e venne copiosamente sulla mia lingua, che in pochi istanti si ricopri di eiaculato caldo ed aromatico; mentre veniva lui mi disse: " assaporalo bene sporca troia e poi ingoia tutto" . Chiusi gli occhi concentrandomi per non vomitare, chiusi la bocca ed ingoiai tutto quel caldo sperma come fosse una medicina amara; lui si asciugo il pene sulla mia faccia ed andò a letto. Andai in bagno mi tolsi i gioielli e mi misi sotto la doccia, forse sperando che l'acqua, come per miracolo, potesse purificarmi, mi sentivo una troia ed ero confusa; scivolai sotto il piumone, ma non presi sonno subito, pensai a quanto fossi stata troia ed ancora una volta adultera; pensai a Paolo e pensai che non era finita qui.

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