Io e la mamma incesto infinito 3 - il rapporto con mamma continua
Scritto da coccoduro, il 2016-08-30, genere incesti
Dopo quella prima e sconvolgente scopata con la mamma, c'eravamo abbracciati addormentandoci, dopo forse qualche ora mi ripresi dal torpore e mi accorsi che la mamma mi guardava accarezzandomi i capelli, sorridendo disse:
"Ciao come ti senti?"
"Bene mamma"
Lei comincio ad accarezzarmi passando la mano tra i nostri corpi e disse:
"Quanta ne avevi, siamo ancora bagnati e tutti appiccicati"
Poi prosegui con la mano fino al mio cazzo che trovò in fase di risveglio e stringendolo esclamò:
"Ti sta tornando duro non è ancora sazio, vuoi scoparmi ancora?"
Io ormai ben sveglio e cosciente risposi:
"Si mamma scopiamo ancora, ne ho tanta voglia"
Lei frenando la mia foga disse:
"Aspetta non avere fretta, prima parliamo un po"
"Va bene mamma come vuoi tu, TI AMO MAMMA"
"Anchio ti amo BAMBINO MIO, e sono felicissima di tutto ciò, però devi promettermi che questa cosa non la dirai a nessuno, non parlarne mai con nessuno, se si sà in giro e la cosa finisce all'orecchio di tuo padre ci ammazza tutti e due, il nostro è un incesto condannato dalla legge, se tuo padre non ci ammazza potrebbe denunciarci e finiremmo in galera, pensa alla vergogna per tutta la nostra famiglia, mamma e figlio che scopano insieme e immorale, mi raccomando amore che resti tra noi"
"Va bene mamma, ti giuro che nessuno saprà mai niente"
"Bravo amore, vedrai che saremo felici, quanto amore che ci daremo e quante scopate faremo insieme, mi raccomando amore controllati sempre non venirmi mai in pancia potresti mettermi incinta, sarebbe terribile, con tuo padre sempre lontano non potrei spiegare una gravidanza e sarei additata come una puttana"
"Si mamma starò sempre attento, non voglio che tu venga considerata una puttana"
"Ma io voglio essere una puttana, amore mio, la tua puttana"
"Ma mamma io non posso considerarti una puttana, ti voglio bene"
"Anchi ti voglio bene ma voglio che non solo tu mi consideri una puttana ma che mi ci chiami, puttana, troia, bagascia e cagna e qualunque altro aggettivo tu voglia ma sopratutto voglio che mentre mi scopi tu mi chiami sempre mamma, mai col mio nome, è più trasgressivo e mi eccita di più"
"Daccordo mamma, allora adesso scopiamo troiona mia"
"Si maialone mio scopami, dammelo tutto il tuo cazzone, fammelo uscire dalla bocca"
Così montai sopra di lei e la penetrai senza l'aiuto della sua mano toccando col cazzo il fondo della sua caldissima e accogliente figa.
"Si angelo mio spingi in fondo fammi morire, aprimi in due, che bello sentire il tuo cazzone che picchia contro il mio utero, sento ancora tanto dolore però mi piacere, ancora, tutto amore tutto dammelo tutto è bellissimo"
"Ti piace mamma, ti sto scopando bene?"
"Si amore mi piace, adesso è più bello della prima volta, godo amore mio godo"
"Si mamma si, godi come una grandissima puttana, prenditi il mio cazzo, troiona"
"Si dammelo dammelo, sono la tua troia, da oggi sarò sempre la tua troia, vengo vengo sto venendo amore mio"
"Anchio mamma, tra un po ti sborro tutta, ti faccio una doccia di sborra"
"Si amore mio sborrami in faccia, voglio la tua crema sulla faccia e sulla bocca"
"Ecco mamma ci sono"
"vienimi sopra e sborrami in faccia, ti prego"
Così feci lasciai la sua accogliente figa e presomi il cazzo in mano cominciai a venirle in faccia, i primi schizzi finirono sul naso e sugli occhigli altri, avendo la mamma aperto la bocca, finirono sulla sua lingua, mi adagiai accanto alla mamma, mentre lei comincio a deglutire lo sperma finito in bocca mentre con le dita il resto e se lo porto ala bocca leccandosi le dita e ingoiando il tutto, sorridendo disse:
"Che buono così è più dolce e saporito"
Io rimasi stupito delle sue parole e la guardai, lei notando il mio sguardo continuo a parlare.
"Finora lo assaggiato solo sulle mie mutande a volte ancora non secco ma comunque non caldo"
"Ma mamma"
"Zitto non parlare, cosa pensavi non mi fossi accorta che ti masturbavi sulle mie mutande, per questo a volta te ne lsciavo alcune senza averle indossate ma solo bagnate dei miei umori, che rendevo abbondanti toccandomi, si amore mi facevo i ditalini per lasciarti più sughetto;
"Ti piacevano"
"Si mamma tanto, grazie"
"Grazie anche a te bambino mio per tutta la sborra che lasciavi sulle mie mutande, è grazie a quelle che ho deciso di fare questo passo, darmi a te,
mi hai traviato"
Ci abbracciammo dandoci dei baci per qualche minuto, poi lei disse:
"Adesso andiamo a lavarci, ne abbiamo bisogno, puzziamo da far schifo, apro la finestra così si cambia l'aria, qua dentro c'è troppo odore di sesso, dopo cambiamo anche la biancheria del letto e, poi a nanna, domattina, cioè fra un paio d'ore, si va in campagna.
E così si fece, colazione veloce e poi via, il dovere chiamava,così iniziammo il lavoro, zappettare, irrigare, raccogliere le verdure da portare a casa, infine accudire gli animali galline, conigli e maiali, nella nostra piccola stalla annessa alla cascina, una volta svolto il tutto la mamma mi guardò e sorridendo mi disse:
"Mi è venuta sete" e aggiunse "mi faresti bere alla tu canna"
"Cosa"
Risposi sorpreso
"Voglio succhiartelo, farti un pompino e bere la tua sborra; Ti va?"
Tiranto fuori il cazzo dai pantaloni
"Ecco mammina, accomodati, è tutto tuo"
Lei messasi in ginocchio comincio a darmi dei colpi di lingua sulla cappella
poi imbocco il cazzo facendoselo arrivare alle tonsille.
"Mamma sei bravissima è quasi meglio che scopare"
Lei staccandosi per un momento
"Davvero? è la prima volta che lo faccio, a tuo padre non lo mai preso in bocca, mi guida l'istinto"
Ricomincio il suo pompino portandomi al'orgasmo e ingoiando tutto, dopo avermelo ripulito a colpi di lingua m'invito a ricompormi.
Giunti a casa lei dopo una rapida sistemata in bagno comincio a cucinare, mentre io a mia volta andai in bagno.
Entrando in cucina vidi mia madre china sul tavolo che apparecchiava avvicinandomi a lei poggiai il mio inguine alle sue chiappe, lei percepi il mio cazzo, di nuovo in tiro, che premeva sul suo culo e disse:
"Hai ancora voglia"
"Si mamma, tanta"
Poi guardando l'orologio disse:
"Non c'è molto tempo tra un po arrivano i tuoi fratelli, ma se fai veloce a venire accomodati pure, tirami su la gonna e abbassami le mutande, tu tiralo fuori senza spogliarti e scopami"
Così feci tirai fuori il cazzo e la scopai china sul tavolo, fottendola con impeto venni quasi subito, sborrai in un canovaccio che la mamma sapientemente mi passò, ci ricomponemmo giusto in tempo prima che rientrassero i miei
fratelli.
La mamma porto il canovaccio alla faccia e annusandolo disse:
"Bravo Angelo mio, pomeriggio vedremo se..........
continua.....
"Ciao come ti senti?"
"Bene mamma"
Lei comincio ad accarezzarmi passando la mano tra i nostri corpi e disse:
"Quanta ne avevi, siamo ancora bagnati e tutti appiccicati"
Poi prosegui con la mano fino al mio cazzo che trovò in fase di risveglio e stringendolo esclamò:
"Ti sta tornando duro non è ancora sazio, vuoi scoparmi ancora?"
Io ormai ben sveglio e cosciente risposi:
"Si mamma scopiamo ancora, ne ho tanta voglia"
Lei frenando la mia foga disse:
"Aspetta non avere fretta, prima parliamo un po"
"Va bene mamma come vuoi tu, TI AMO MAMMA"
"Anchio ti amo BAMBINO MIO, e sono felicissima di tutto ciò, però devi promettermi che questa cosa non la dirai a nessuno, non parlarne mai con nessuno, se si sà in giro e la cosa finisce all'orecchio di tuo padre ci ammazza tutti e due, il nostro è un incesto condannato dalla legge, se tuo padre non ci ammazza potrebbe denunciarci e finiremmo in galera, pensa alla vergogna per tutta la nostra famiglia, mamma e figlio che scopano insieme e immorale, mi raccomando amore che resti tra noi"
"Va bene mamma, ti giuro che nessuno saprà mai niente"
"Bravo amore, vedrai che saremo felici, quanto amore che ci daremo e quante scopate faremo insieme, mi raccomando amore controllati sempre non venirmi mai in pancia potresti mettermi incinta, sarebbe terribile, con tuo padre sempre lontano non potrei spiegare una gravidanza e sarei additata come una puttana"
"Si mamma starò sempre attento, non voglio che tu venga considerata una puttana"
"Ma io voglio essere una puttana, amore mio, la tua puttana"
"Ma mamma io non posso considerarti una puttana, ti voglio bene"
"Anchi ti voglio bene ma voglio che non solo tu mi consideri una puttana ma che mi ci chiami, puttana, troia, bagascia e cagna e qualunque altro aggettivo tu voglia ma sopratutto voglio che mentre mi scopi tu mi chiami sempre mamma, mai col mio nome, è più trasgressivo e mi eccita di più"
"Daccordo mamma, allora adesso scopiamo troiona mia"
"Si maialone mio scopami, dammelo tutto il tuo cazzone, fammelo uscire dalla bocca"
Così montai sopra di lei e la penetrai senza l'aiuto della sua mano toccando col cazzo il fondo della sua caldissima e accogliente figa.
"Si angelo mio spingi in fondo fammi morire, aprimi in due, che bello sentire il tuo cazzone che picchia contro il mio utero, sento ancora tanto dolore però mi piacere, ancora, tutto amore tutto dammelo tutto è bellissimo"
"Ti piace mamma, ti sto scopando bene?"
"Si amore mi piace, adesso è più bello della prima volta, godo amore mio godo"
"Si mamma si, godi come una grandissima puttana, prenditi il mio cazzo, troiona"
"Si dammelo dammelo, sono la tua troia, da oggi sarò sempre la tua troia, vengo vengo sto venendo amore mio"
"Anchio mamma, tra un po ti sborro tutta, ti faccio una doccia di sborra"
"Si amore mio sborrami in faccia, voglio la tua crema sulla faccia e sulla bocca"
"Ecco mamma ci sono"
"vienimi sopra e sborrami in faccia, ti prego"
Così feci lasciai la sua accogliente figa e presomi il cazzo in mano cominciai a venirle in faccia, i primi schizzi finirono sul naso e sugli occhigli altri, avendo la mamma aperto la bocca, finirono sulla sua lingua, mi adagiai accanto alla mamma, mentre lei comincio a deglutire lo sperma finito in bocca mentre con le dita il resto e se lo porto ala bocca leccandosi le dita e ingoiando il tutto, sorridendo disse:
"Che buono così è più dolce e saporito"
Io rimasi stupito delle sue parole e la guardai, lei notando il mio sguardo continuo a parlare.
"Finora lo assaggiato solo sulle mie mutande a volte ancora non secco ma comunque non caldo"
"Ma mamma"
"Zitto non parlare, cosa pensavi non mi fossi accorta che ti masturbavi sulle mie mutande, per questo a volta te ne lsciavo alcune senza averle indossate ma solo bagnate dei miei umori, che rendevo abbondanti toccandomi, si amore mi facevo i ditalini per lasciarti più sughetto;
"Ti piacevano"
"Si mamma tanto, grazie"
"Grazie anche a te bambino mio per tutta la sborra che lasciavi sulle mie mutande, è grazie a quelle che ho deciso di fare questo passo, darmi a te,
mi hai traviato"
Ci abbracciammo dandoci dei baci per qualche minuto, poi lei disse:
"Adesso andiamo a lavarci, ne abbiamo bisogno, puzziamo da far schifo, apro la finestra così si cambia l'aria, qua dentro c'è troppo odore di sesso, dopo cambiamo anche la biancheria del letto e, poi a nanna, domattina, cioè fra un paio d'ore, si va in campagna.
E così si fece, colazione veloce e poi via, il dovere chiamava,così iniziammo il lavoro, zappettare, irrigare, raccogliere le verdure da portare a casa, infine accudire gli animali galline, conigli e maiali, nella nostra piccola stalla annessa alla cascina, una volta svolto il tutto la mamma mi guardò e sorridendo mi disse:
"Mi è venuta sete" e aggiunse "mi faresti bere alla tu canna"
"Cosa"
Risposi sorpreso
"Voglio succhiartelo, farti un pompino e bere la tua sborra; Ti va?"
Tiranto fuori il cazzo dai pantaloni
"Ecco mammina, accomodati, è tutto tuo"
Lei messasi in ginocchio comincio a darmi dei colpi di lingua sulla cappella
poi imbocco il cazzo facendoselo arrivare alle tonsille.
"Mamma sei bravissima è quasi meglio che scopare"
Lei staccandosi per un momento
"Davvero? è la prima volta che lo faccio, a tuo padre non lo mai preso in bocca, mi guida l'istinto"
Ricomincio il suo pompino portandomi al'orgasmo e ingoiando tutto, dopo avermelo ripulito a colpi di lingua m'invito a ricompormi.
Giunti a casa lei dopo una rapida sistemata in bagno comincio a cucinare, mentre io a mia volta andai in bagno.
Entrando in cucina vidi mia madre china sul tavolo che apparecchiava avvicinandomi a lei poggiai il mio inguine alle sue chiappe, lei percepi il mio cazzo, di nuovo in tiro, che premeva sul suo culo e disse:
"Hai ancora voglia"
"Si mamma, tanta"
Poi guardando l'orologio disse:
"Non c'è molto tempo tra un po arrivano i tuoi fratelli, ma se fai veloce a venire accomodati pure, tirami su la gonna e abbassami le mutande, tu tiralo fuori senza spogliarti e scopami"
Così feci tirai fuori il cazzo e la scopai china sul tavolo, fottendola con impeto venni quasi subito, sborrai in un canovaccio che la mamma sapientemente mi passò, ci ricomponemmo giusto in tempo prima che rientrassero i miei
fratelli.
La mamma porto il canovaccio alla faccia e annusandolo disse:
"Bravo Angelo mio, pomeriggio vedremo se..........
continua.....
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