Incesti e tradimenti 7 bis - Pippi ha rotto il culo alla mamma
Scritto da Incest 2014, il 2014-01-20, genere incesti
Premessa-Ieri avevo inviato il capitolo 7 che non è stato pubblicato.
Per sicurezza ho riscritto questo come 7 bis che comunque ha un testo diverso e può essere letto come un nuovo racconto.
Buona lettura.
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Il membro del padre pulsava ancora dentro lei rilasciando gli ultimi fiotti di sperma quando la ragazza,con le braccia legate al suo collo,si è abbandonata con tutto il peso del suo corpo affinché l'affondo del glande dentro di lei fosse totale e la sua turgida clitoride fosse stretta alla radice del membro che mentre la sodomizzava la scuoteva tutta le scaldava il retto facendola godere e gridare come una bestia impalata.
Da tempo oramai Giulia viveva quei momenti con una ritualità quasi sacra.
Mentre il padre le godeva dentro,lei aderiva al suo corpo attaccandosi come l'edera alla sua pianta vitale per aumentare il suo piacere e per impedire che gocce di linfa si potessero disperdere.
Lei gridava,si contorceva e stingeva lo sfintere anale per bloccare la verga dentro di se in una morsa potente ed ermetica.
Infine quando le languide carezze facevano rilassare i loro corpi tesi ed il cuore permetteva loro di riprendere un respiro meno affannoso,la ragazza dopo aver accompagnato il corpo del padre a distendersi sopra il divano,tenendo la mano a guisa di tappo sul buchino già serrato,si girava e ponendosi a 69,inghiottiva il viso del padre tra le sue carnose natiche.
Quando sentendo la lingua pennellarle lo sfintere,era sicura che la bocca fosse già pronta,rilasciava i muscoli permettendo al prezioso carico di scivolare attraverso le pieghe del buco del culo,tra le ingorde labbra del padre.
L'uomo conoscendo i perversi gusti della figlia la leccava e risucchiava ingoiando rumorosamente il nettare copiosamente espulso nella sua bocca.
Nello stesso momento,lei si prendeva cura del suo membro molle ed impregnato di sperma ed umori anali.
La ragazza aveva una vera passione per quella operazione.
Le piaceva spremere le palle vuote e la verga vinta e risucchiarne gli ultimi residui contenuti nel condotto uretrale.
Piaceva a Giulia infilarsi completamente in bocca il sesso miracolosamente molle e gustoso come una deliziosa leccornia.
In quei momenti nelle sua mente si scatenavano sensazioni di pura potenza al pensiero che proprio lei era riuscita a far godere e domare la bestia che il padre custodiva tra le gambe.
E poi leccarlo,umettarlo e succhiarlo come a volerne fagocitare altre al gustoso contenuto anche il corpo e la mente dell'amato genitore.
Sentire poi la lingua del padre che le esplorava il culo per risucchiarne il contenuto per poi passare a leccarle la fica per farla godere ancora,la faceva precipitare in uno stato di godimento struggente e totale che la spingevano ad infilare lei stessa la testa tra le chiappe del padre per leccargli il buco del culo.
Quando la tensione che saturava l'ambiente e scuoteva i loro corpi si era finalmente placata,padre e figlia si sono ritrovati legati in un languido e silenzioso abbraccio rotto solo dallo schiocco dei baci e dal battito dei loro cuori.
-Papà...adesso ti preparo uno spuntino e poi andiamo a letto devi promettermi però che stanotte ti lascerai guidare da me.....non credi papà che sono abbastanza grande da poter prendere io stessa qualche iniziativa?-
Aveva detto giulia guardando il padre con l'aria della bambina viziata e maliziosa.
-Giulia...bambina mia ma non ti rendi conto che proprio adesso hai finito di dirigere un concerto dalla carica erotica che solo tu sei capace di fare.
Mi hai fatto godere come un animale e mi hai svuotato oltre che le palle anche il cervello.
Ti assicuro che ho dovuto faticare davvero molto ad ingoiare l'enorme quantità di sperma che usciva dal tuo dolcissimo buco del culo.....stavi per soffocarmi lo sai!?
E come se non bastasse,quando ti ho leccato la fica,mi hai goduto in bocca riempiendola coi tuoi umori che sgorgavano come una sorgente di miele!
E poi...dulcis in fundi,mentre mi succhiavi il cazzo moscio avevo proprio l'impressione che me l'avresti strappato per mangiarlo....alla fine mi sentivo completamente vuoto...come se tu mi avessi evirato....sei proprio una gran puttana bambina mia....fortuna che sei la mia puttanella....credo proprio che tua madre dovrebbe venire a lezione da te!-
La ragazza ascoltava le parole del padre che risuonavano come una melodia per le sue orecchie.
Era orgogliosa di essere così per suo padre e mentre lui le parlava lei si stringeva al suo petto e gli bagnava i capezzoli con le sue lacrime di gioia.
Come d'accordo,sul letto il padre giaceva supino e completamente immobile totalmente abbandonato alle voglie ed alle fantasie della figlia.
Lei dopo aver ripassato tutto il repertorio ed essersi fatta sborrare ancora una volta in bocca ed una nella fica,mentre lui giaceva con l'aria disfatta di chi si sentiva completamente vinto si è avvicinato all'orecchio del padre e gli ha bisbigliato:
-Papà....vorrei fare un giochino nuovo con te!-
L'uomo guardandola con gli occhi strabuzzati e temendo il peggio aveva cercato di dissuaderla da nuove iniziative almeno per un paio d'ore:
-Papà....non ho mai fatto una doppia.....lo so non c'è un altro maschio ma ci sono i vibratori della mamma.....mi piacerebbe averne uno nel culo mentre tu mi chiavi la fica.....dai...papà...ti prego....-
Prima che l'uomo potesse rispondere lei era già sul letto esibendo come fossero trofei tre dildos di misure e colori differenti.
Dopo avere scelto quello di misura intermedia,mentre si accingeva a lubrificarlo è squillato il telefono.
-Non rispondere papà...non rispondiamo....ti prego non rispondiamo....!-
Il telefono aveva squillato a lungo sino a che,senza una risposta,si era inserita la segreteria.
Dall'altro capo della cornetta la voce della mamma con tono dolente supplicava:
-Carlo...Carlo...dove sei....richiamami per favore...sono a letto in una pozza di sangue...aiuto...aiutami Carlo....mi ha rotto il culo quello li...mi ha rotta...-
-Lo sapevo...lo sapevo...quella troia della mamma quando vede un cazzo perde la testa....posso immaginare la sua reazione quando Pippi le ha sfoderato il suo sciabolone....che troia...papà..quella ci stà rovinando l'ultima notte che potevamo stare insieme!-
Aveva gridato Giulia in un impeto di rabbia per quell'imprevisto.
Poi ripresasi dalla momentanea delusione,dopo la telefonata del padre per avere l'indirizzo dove andarla a prendere lo ha aiutato a vestirsi e lo ha accompagnato alla porta.
Poi sconsolata per la mancata "doppia" e preoccupata per sua madre,si è seduta sul letto e armeggiando col dildo già unto tra le mani,le ha telefonato:
-Ciao mamma.....cosa ti è successo?-
-Ohhhh....Giulia....Giulia....quel ragazzo....non ha un cazzo quello lì....ha un mostro tra le gambe....mi ha rotto il culo...adesso sono qui da sola e sanguinante....speriamo che arrivi subito tuo padre o la mia amica che mi ha prestato il pied a terre....ahiiii...ahiiiiii....-
segue
Per sicurezza ho riscritto questo come 7 bis che comunque ha un testo diverso e può essere letto come un nuovo racconto.
Buona lettura.
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Il membro del padre pulsava ancora dentro lei rilasciando gli ultimi fiotti di sperma quando la ragazza,con le braccia legate al suo collo,si è abbandonata con tutto il peso del suo corpo affinché l'affondo del glande dentro di lei fosse totale e la sua turgida clitoride fosse stretta alla radice del membro che mentre la sodomizzava la scuoteva tutta le scaldava il retto facendola godere e gridare come una bestia impalata.
Da tempo oramai Giulia viveva quei momenti con una ritualità quasi sacra.
Mentre il padre le godeva dentro,lei aderiva al suo corpo attaccandosi come l'edera alla sua pianta vitale per aumentare il suo piacere e per impedire che gocce di linfa si potessero disperdere.
Lei gridava,si contorceva e stingeva lo sfintere anale per bloccare la verga dentro di se in una morsa potente ed ermetica.
Infine quando le languide carezze facevano rilassare i loro corpi tesi ed il cuore permetteva loro di riprendere un respiro meno affannoso,la ragazza dopo aver accompagnato il corpo del padre a distendersi sopra il divano,tenendo la mano a guisa di tappo sul buchino già serrato,si girava e ponendosi a 69,inghiottiva il viso del padre tra le sue carnose natiche.
Quando sentendo la lingua pennellarle lo sfintere,era sicura che la bocca fosse già pronta,rilasciava i muscoli permettendo al prezioso carico di scivolare attraverso le pieghe del buco del culo,tra le ingorde labbra del padre.
L'uomo conoscendo i perversi gusti della figlia la leccava e risucchiava ingoiando rumorosamente il nettare copiosamente espulso nella sua bocca.
Nello stesso momento,lei si prendeva cura del suo membro molle ed impregnato di sperma ed umori anali.
La ragazza aveva una vera passione per quella operazione.
Le piaceva spremere le palle vuote e la verga vinta e risucchiarne gli ultimi residui contenuti nel condotto uretrale.
Piaceva a Giulia infilarsi completamente in bocca il sesso miracolosamente molle e gustoso come una deliziosa leccornia.
In quei momenti nelle sua mente si scatenavano sensazioni di pura potenza al pensiero che proprio lei era riuscita a far godere e domare la bestia che il padre custodiva tra le gambe.
E poi leccarlo,umettarlo e succhiarlo come a volerne fagocitare altre al gustoso contenuto anche il corpo e la mente dell'amato genitore.
Sentire poi la lingua del padre che le esplorava il culo per risucchiarne il contenuto per poi passare a leccarle la fica per farla godere ancora,la faceva precipitare in uno stato di godimento struggente e totale che la spingevano ad infilare lei stessa la testa tra le chiappe del padre per leccargli il buco del culo.
Quando la tensione che saturava l'ambiente e scuoteva i loro corpi si era finalmente placata,padre e figlia si sono ritrovati legati in un languido e silenzioso abbraccio rotto solo dallo schiocco dei baci e dal battito dei loro cuori.
-Papà...adesso ti preparo uno spuntino e poi andiamo a letto devi promettermi però che stanotte ti lascerai guidare da me.....non credi papà che sono abbastanza grande da poter prendere io stessa qualche iniziativa?-
Aveva detto giulia guardando il padre con l'aria della bambina viziata e maliziosa.
-Giulia...bambina mia ma non ti rendi conto che proprio adesso hai finito di dirigere un concerto dalla carica erotica che solo tu sei capace di fare.
Mi hai fatto godere come un animale e mi hai svuotato oltre che le palle anche il cervello.
Ti assicuro che ho dovuto faticare davvero molto ad ingoiare l'enorme quantità di sperma che usciva dal tuo dolcissimo buco del culo.....stavi per soffocarmi lo sai!?
E come se non bastasse,quando ti ho leccato la fica,mi hai goduto in bocca riempiendola coi tuoi umori che sgorgavano come una sorgente di miele!
E poi...dulcis in fundi,mentre mi succhiavi il cazzo moscio avevo proprio l'impressione che me l'avresti strappato per mangiarlo....alla fine mi sentivo completamente vuoto...come se tu mi avessi evirato....sei proprio una gran puttana bambina mia....fortuna che sei la mia puttanella....credo proprio che tua madre dovrebbe venire a lezione da te!-
La ragazza ascoltava le parole del padre che risuonavano come una melodia per le sue orecchie.
Era orgogliosa di essere così per suo padre e mentre lui le parlava lei si stringeva al suo petto e gli bagnava i capezzoli con le sue lacrime di gioia.
Come d'accordo,sul letto il padre giaceva supino e completamente immobile totalmente abbandonato alle voglie ed alle fantasie della figlia.
Lei dopo aver ripassato tutto il repertorio ed essersi fatta sborrare ancora una volta in bocca ed una nella fica,mentre lui giaceva con l'aria disfatta di chi si sentiva completamente vinto si è avvicinato all'orecchio del padre e gli ha bisbigliato:
-Papà....vorrei fare un giochino nuovo con te!-
L'uomo guardandola con gli occhi strabuzzati e temendo il peggio aveva cercato di dissuaderla da nuove iniziative almeno per un paio d'ore:
-Papà....non ho mai fatto una doppia.....lo so non c'è un altro maschio ma ci sono i vibratori della mamma.....mi piacerebbe averne uno nel culo mentre tu mi chiavi la fica.....dai...papà...ti prego....-
Prima che l'uomo potesse rispondere lei era già sul letto esibendo come fossero trofei tre dildos di misure e colori differenti.
Dopo avere scelto quello di misura intermedia,mentre si accingeva a lubrificarlo è squillato il telefono.
-Non rispondere papà...non rispondiamo....ti prego non rispondiamo....!-
Il telefono aveva squillato a lungo sino a che,senza una risposta,si era inserita la segreteria.
Dall'altro capo della cornetta la voce della mamma con tono dolente supplicava:
-Carlo...Carlo...dove sei....richiamami per favore...sono a letto in una pozza di sangue...aiuto...aiutami Carlo....mi ha rotto il culo quello li...mi ha rotta...-
-Lo sapevo...lo sapevo...quella troia della mamma quando vede un cazzo perde la testa....posso immaginare la sua reazione quando Pippi le ha sfoderato il suo sciabolone....che troia...papà..quella ci stà rovinando l'ultima notte che potevamo stare insieme!-
Aveva gridato Giulia in un impeto di rabbia per quell'imprevisto.
Poi ripresasi dalla momentanea delusione,dopo la telefonata del padre per avere l'indirizzo dove andarla a prendere lo ha aiutato a vestirsi e lo ha accompagnato alla porta.
Poi sconsolata per la mancata "doppia" e preoccupata per sua madre,si è seduta sul letto e armeggiando col dildo già unto tra le mani,le ha telefonato:
-Ciao mamma.....cosa ti è successo?-
-Ohhhh....Giulia....Giulia....quel ragazzo....non ha un cazzo quello lì....ha un mostro tra le gambe....mi ha rotto il culo...adesso sono qui da sola e sanguinante....speriamo che arrivi subito tuo padre o la mia amica che mi ha prestato il pied a terre....ahiiii...ahiiiiii....-
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