La suocera amabile si unisce a ( sua f.....) mia moglie (IV PARTE)

Scritto da , il 2021-05-06, genere incesti

La fellatio di mia moglie Anna era lenta e appassionata, ma suonò il telefono.Era mia suocera Giulia che chiedeva alla figlia che cosa stesse facendo. La risposta divertita di Anna fu "nulla che non stessi facendo anche tu poco fa". Un breve silenzio e Giulia le chiese se era il caso di incontrarsi.Concordarono di vedersi la mattina dopo.
Mia moglie era turbata , ma non lo diede a vedere. Rinunciai al mio pompino e prima lei e poi io dopo qualche ora ci coricammo in evidente imbarazzo reciproco. Fu una lunga notte per tutti.
Mia moglie Anna pensava che nel giro di due giorni aveva avuto la prima esperienza lesbica ed aveva tradito suo marito con una ragazza ventenne.Aveva goduto dopo un anno di astinenza sessuale e aveva raccontato tutto ( o quasi tutto)a suo marito. La risposta di suo marito Aldo l'aveva lasciata senza fiato. Anche Aldo non prendeva sonno e ripensava a come aveva raccontato ad Anna che aveva fatto l'amore con sua madre Giulia. Aveva sottolineato FATTO L'AMORE E NON SCOPATO ed era vero, la settantenne Giulia e lui avevano unito corpi,menti e spirito.Avevano goduto all'inverosimile , si erano innamorati.
Aldo aveva poi appreso da sua moglie che era stato tradito da lei durante la gita scolastica e per giunta con una donna. La sola idea del corpo di sua moglie unito a quello di una bella ragazza , lungi dall'ingelosirlo, l'aveva eccitato ancora di piu'.Avrebbe voluto masturbarsi nel letto, ma lei era sveglia e pensierosa. Tuttavia appena Aldo smetteva le sue fantasticherie sessuali si rendeva conto della gravità dell'accaduto. Il giorno dopo sua suocera Giulia, sua moglie Anna e lui Aldo avrebbero dovuto trovare un nuovo equilibrio nelle loro vite e non sarebbe stato semplice.
Giulia , invece , dormiva ; aveva conosciuto l'amore a 70 anni, l'amore vero , quello che intuisce le tue debolezze, quello che si prodiga per te , per far sbocciare il tuo fiore.Pazienza se era suo genero, pazienza se la cosa sarebbe finita il giorno dopo. Non poteva chiedere a sua figlia di condividere il marito. Pensava al pene di Aldo, alla sua lenta erezione, alla dolcezza con cui le aveva sfiorato la vagina e poi le era penetrato dentro. Penetrato dentro non era il termine esatto, la verga di Aldo si era fatta un cosa sola con il sesso bagnato di Giulia.
A quel pensiero Giulia cominciò la prima masturbazione solitaria della sua vita. Non faceva altro che accarezzare la sua figa allo stesso modo in cui aveva fatto Aldo il giorno prima. Mentre fantasticava di masturbarsi reciprocamente con suo genero si lascio' andare, venne sommessamente, poi si addormento'.L'ulitma immagine che le venne in mente fu il dolce sorriso di sua figlia che ,era certa , la mattina dopo sarebbe sparito.
Il giorno dopo sedettero tutti e tre in sala da pranzo di Giulia. Aldo ricordo' che li' aveva copulato con sua suocera per la prima volta e li' erano stati sorpresi da sua cognata. Quel particolare non l'aveva raccontato ad Anna , penso' di aver fatto bene e penso' che nemmeno Anna aveva raccontato tutto delle sue due notti in gita scolastica.
Fu Giulia a rompere gli indugi, prese con le sue due mani la mano di sua figlia e le racconto' tutta la bellezza del rapporto con suo genero. Quel rapporto sarebbe finito immediatamente, non senza rimpianto, ma una madre non poteva fare questo alla figlia.
Mentre diceva questo percepii il suo dolore e rimpianto e vergogna e la strinsi alle spalle. Due grosse lacrime caddero dal volto di mia suocera che vedeva sfuggire il primo ed unico amore della sua vita e percepiva di aver rovinato per sempre il rapporto con la figlia.
Mia moglie le disse : "Mamma, sei pentita di quello che hai fatto?". LA risposta fu netta "No figlia mia, lo farei ancora, tra le sue braccia ho vissuto,poche ore ma ho vissuto.Tornero' nella mia vita malinconica, ma avro' un ricordo da accarezzare e far crescere " Scoppio' in singhiozzi. Anna le si avvicino' e la bacio' teneramente,dicendole di calmarsi.
Mentre baciava le sue lacrime le sussurro' "Mamma non devo perdonarti nulla, hai diritto a vivere e inoltre hai ridato vita ad Aldo, con me era appassito, ieri sera grazie al tuo amore è tornato ad essere una pianta vigorosa".
Quelle parole mi sconvolsero, Giulia piego' il collo come due giorni prima in riva al mare quando la bellezza di mia suocera mi si rivelò. La baciai teneramente sul collo, non ero il solo a sfiorarla .Anche mia moglie aveva appoggiato le sue labbra sul collo materno.Le mie mani strinsero il corpo di Giulia, mentre Anna cominciava ad accarezzarlo, feci sfilare la maglia di mia suocera e le tirai giu' i pantaloni della tuta.
Mia moglie si stava spogliando da sola. Ero fuori di me. Mi alzai e le condussi, tenendole entrambe per mano seminude e a piedi scalzi, sul letto matrimoniale di Giulia. Stavano ridendo come due ragazze birichine .
Si buttarono sul letto e quando arrivai io smisero improvvisamente le loro effusioni. Era come se si fossero accorte in quel momento di me e non volessero condividere con me il loro rapporto che in effetti fino a quel momento era stato equivoco , ma tutto sommato lungi dal definirsi incestuoso.
Come atterrai sul letto, mia moglie mi sfilo' i boxer e guardando mia suocera le disse "ecco qui il mio regalo per te, ma bada, e' un piccolo prestito".Poi improvvisamente davanti al mio pene gonfio ammutolì.
Erano parole forzate, mia moglie si stava svegliando dal suo delirio e stava avendo la percezione di cosa stava facendo, anche mia suocera sembrava meno affettuosa.
Tentai un attacco disperato . "Siete le mie due donne, le mie due anime, non potrei rinunciare a voi, ma se dovessi sparire per farvi felici lo farei. Vi prego prima che questo sogno finisca accarezzatemi e godiamo il piacere dei nostri corpi. Poi dimenticheremo tutto, ma non togliamoci questo piacere un po' perverso ma cosi profondo. Se ci fermiamo ora non riusciremo a sugellare la nostra unione".
Fu mia moglie che comincio' a leccarmi il bastone da un lato, mia suocera subito la imitò. Le loro lingue senza sfiorarsi si avvinghiavano e scivolvano sul mio baccello. Mentre ero sdraiato sussurrai all'orecchio di entrambe di usare la loro saliva per rendere piu' semplice l'operazione che stavano portando avanti.Mia suocera e mia moglie non erano due ......inare , erano due donne innamorate e poco esperte di sesso.
Grazie al mio suggerimento , le lingue scivolarono goduriosamente, ognuna delle due disciplinatamente leccava la sua parte di uccello senza sconfinare,ma avevo la netta percezione di essere nell'occhio dell'uragano. Mentre le loro bocche adoranti si facevano sempre piu' audaci sfilai maliziosamente il mio palo dalle loro mani e dalle loro lingue e per "forza maggiore" le loro bocche si unirono.
Il bisogno disperato d'amore represso da decenni di mia suocera si mescolo' alla nuova consapevolezza sessuale di mia moglie il cui corpo urlava nella ricerca di un rapporto saffico. Grazie a me ognuna dava soddisfazione all'esigenza dell'altra e veramente furono baci, sospiri e turbamenti.
Erano avvinghiate , ma il pudore di ognuna impediva i passi necessari a raggiungere l'orgasmo. Ero disteso dietro mia moglie che era stretta e languidamente abbracciata al corpo della madre, presi la mano di mia moglie la leccai per bene e la infilai delicatamente tra le cosce di mia suocera.
Mia suocera ebbe come delle contrazioni,il suo volto scivolo' tra i traboccanti seni di mia moglie e li leccarono con passione,
Mia moglie mi guardava in estasi mentre la mia mano conduceva le sue dita nell'esplorazione della passera materna. Con tanta delicatezza accompagnavo mia moglie a frugare l'intimita' della madre, in pochi attimi Giulia, che continuava a mordichhiare e palpare le mammelle sode della figlia incestuosa , si lascio' andare e venne. Venne sommessamente e copiosamente come suo solito. Ci bacio' entrambi e poi disse "Angeli miei ho provato un piacere immenso grazie a voi, siete meravigliosi,grazie".
Scavalcai i due corpi e mi posizionai in modo da rendere possibile a mia suocera di contraccambiare il regalo fattole dalla figlia, ma proprio mentre lubrificavo le dita di Giulia, accadde l'inverosimile. Mia moglie come un fiume in piena risali' col suo corpo quello della madre, le posiziono' la vagina davanti alla bocca e con tono supplichevole disse "Mamma leccami, leccami, leccatemi".
Giulia aveva imparato a leccare una vulva la notte prima insieme alla nuora e non si fece pregare. Le sue mani delicate aprirono le cosce che io avevo la fortuna di conoscere da piu di 20 anni e la sua bocca si abbevero' a quella fontana d'amore. Anna godeva, rantolava, mugolava, non riuciva a finire una singola parola perche' ognuna di quelle che tentava di pronunciare veniva interrotta da uno spasmo di godimento.
Mi resi conto che era decisamente ed amabilmente lesbica.
Ma non volli farmi da parte. Mentre le cosce di mia moglie sovrastavano la bocca di mia suocera mi misi dietro di lei e cominciai anche io a lappare la sua fica grondante.
Un mare in tempesta a forza 10 puo' aumentare il suo rombo e la possenza delle sue onde? Vi garantisco che lo puo'. Mi dedicai al suo perineo , lasciando scivolare la mia lingua dal buchino del suo ano al fiore schiuso e dilatato della sua vagina.
Quando il parossismo del godimento stava per scatenarsi diressi il mio uccello pietrificato nella vagina dela mia adorata,incestuosa,saffica e finalmente ritrovata MOGLIE;la montavo da dietro, mentre Giulia scacciata dalla penetrazione del mio pene nello spacco della vagina filiale si concentro' sul clito di Anna.
Raggiungemmo l'acme insieme , o mi piace pensare che fu cosi. Mi sembro' di essere un vulcano che eruttava lava e sperma. Mia moglie caccio' un piccolo urlo di piacere e mentre sentivo le contrazioni del suo sesso sul mio allento' ogni tensione e venne.
Mia suocera , l'artefice di quel piacere universale si disseto' con il mio seme dalla vulva della figlia , si infilo' tra noi due e disse " dormiamo abbracciati,piu' tardi ci daremo una sistemata"
Erano le 10 del mattino, cademmo tutti e tre in deliquio , fu come se oltre a noi fosse "venuta" anche la notte.
L'ultima sensazione prima di chiudere gli occhi fu che avevo ancora il mio uccello in tiro. L'ennesima novità della piu' folle delle mie notti.

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