Una nonna navigata

Scritto da , il 2021-03-24, genere incesti

Car amici questa storia e successo veramente. Ho una nonna l’unica rimasta in vita, e la mamma di mia madre, dice di avere settantacinque anni, ma ne dimostra almeno cinque sei in meno. Una bella donna alta un metro e settanta una quinta di seno ancora molto piena non cadente ho scoperto poi che. porta reggiseno a balconcino, si vedono i capezzoli sotto le maglietta attillate che ogni tanto mette, ha degli occhi azzurri acqua molto intriganti. Con me ha avuto sempre un debole, ricordo che sin da bambino si prendeva cura di me, mi faceva mangiare, mi faceva il bagno e con la spugna mi accarezzava la chiena in mezzo alle chiappe, poi quando doveva lavarmi davanti lo faceva con le mani mi lavava i piccoli testicoli prendendoli uno alla volta in mano, poi prendeva il piccolio cazzetto lo accarezzava e poi mi faceva la sega tirandolo per allungarlo, diceva che lo voleva allungare, doveva essere enorme per far godere le tante donne che avrò. A me già allora mi piaceva e quando mi facevo una sega pensavo a lei. Al inizio dell’estate venne a stare con noi in una casetta al mare che avevamo comprato. Non c’erano tante camere, la camera dei miei genitori, la mia con un bagno al piano superiore. A pianterreno c’era una grande stanza dove in un angolo sotto la finestra la cucina molto raccolta, poi un tavolo allungabile dove mangevamo, e nel angolo opposto un caminetto ad angolo con delle poltrone difronte, affianco al camino c’era una televisione. Quando veniva con noi doveva dormire in camera con me, anche in città dormiva con me. Ero abituato a vederla spogliare e mettersi il pigiama. Ero piccolo e non sentivo niente, ma ora che avevo diciasette la cosa cambiava molto la cosa mi eccitava molto, poi quella estate faceva molto caldo, non indossava il pigiama, si infilava nel letto in mutande e reggiseno, poi si slacciava il reggiseno per liberare le bellissime tette. Io con lo sguardo la seguivo e senza accorgermi prendevo il mio arnese in mano e me lo massaggiavo, lei si accorgeva del movimento e rideva. Una sera mangiammo fuori e loro avevano bevuto forse troppo erano allegretti, la nonna aveva bevuto tanto, rideva felice, poi ci siamo incamminati in spiaggia e a piedi nudi camminavamo in riva al mare. I miei avanti abbracciati stretti, papà toccava il culatello a mamma con il dito medio infilato in mezzo alle chiappe penso che la serata per loro finiva con una scopata le baciava la guancia, io e nonna qualche metro indietro, eravamo anche noi abbracciati, avevo la mia testa appoggiato su una tetta sentivo l’odore della femmina, poi involontariamente ho emulato mio padre toccavo l’immenso culo della nonna, massaggiavo li chiappe strizzando prima una poi l’altra chiappa, non diceva nulla anzi apprezzava con dei mugolii di apprezzamento. Papà girandosi vede la scena e dice a mamma stasera Carlo tromba tua mamma ridendo. Poi ci dirigemmo verso la macchina. Arrivati a casa salimmo i pochi gradini abbracciati, saliti nelle camere augurandoci la buona notte, papà ridendo mi fa l’occhiolino. Le porte si sono chiuse cominciammo a spogliarci, la nonna mi dice vai prima tu in bagno, e fatti la doccia, cosa che facevo velocemente, mi infilo li slip esco e dico a nonna il bagno e libero, lei entra e socchiude la porta senza chiuderla, lascia uno spiraglio, la vedo spogliarsi nuda e entrare in doccia, sento l’acqua cadere la curiosità mi fa andare a dare una sbirciatina la nonna nuda che si radeva la figa, si stava levando i pochi peli sul pube. Ero eccitato e mi toccavo il cazzo cominciando a segarmi. Apre la porta della doccia io corro e mi infilo sotto le lenzuola, aspetto di vederla uscire, spunta poco dopo vestita solo di uno slip e si era infilata in mezzo alle natiche i bordi delle mutande dando una forma alle stesse una forma arrapante. Si infila nelle coltri mi chiese dormi? Risposi no, hai visto tutto? Si nonna sei bellissima, mi dice avvicinati che ti voglio abbracciare. Lo feci velocemente senza volerlo feci sbattere il cazzo bello teso duro come il marmo contro il suo ventre, la senti sobbalzare. Allunga la mano e accarezza sopra li slip il cazzo, poi la infila prendendolo in mano, con il pollice lo passa sulla punta della cappella raccoglie le goccioline che stavano uscendo, e si porta il dito succhiando come se avesse il cazzo in bocca. Mi guarda negli occhi lo vuoi che lo prendo in bocca? Con il capo le dico SIIIII. Mi scopre e lei si mette in ginocchio e si abbassa ingoiandolo tutto in bocca fino alle palle lo lecca per tutta la lunghezza lecca la cappella poi scende giù fino alle palle ne prende uno in bocca lo succhia lo mordicchia mi fa male ma subito mi passa intanto, aveva preso l’altro lo succhia lo lecca, io stavo esplodendo. Lei si accorge della mia imminente sborrata. Lo prende in bocca lo sega con un dito partendo da sotto a sopra, spinge il venoso cazzo ostruendo l’uscita, per poi lasciare e io spruzzo la mia sborra violentemente in gola, d’occhio e ingoia senza perdere una goccia, mi guarda negli occhi allappa con la lingua la cappella, ingoia l’ultimo fiotto schiocca il palato soddisfatta. Rimango sdraiato e lei si allunga e poggia la testa sul mio braccio, si avvicina al mio orecchio, introduce nell’orecchio poi mi sussurra mi lecchi la fica? ( continua)

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