Piccolina mamma
Scritto da Juan Akberto, il 2020-11-29, genere incesti
Il suo marito se ne era andato da quasi tre anni in un tragico incidente, a quanto pare lui aveva il suo patrimonio genetico imparentato coi muli, poiché il suo cazzo facilmente raggiungeva i ventisei centimetri e più, si son trovati in un negozietto di panini, mentre tornavano nei dormitori del campus, lui l’ha baciata, lei subito sentii la protuberanza di lui sulla sua pancia, lui era grosso e meraviglioso, lei piccolina e con tette molto grosse per il suo corpicino, per molti versi troppo piccola.
Sono andati subito nella sua stanza, la sua compagna era andata dai genitori per il fine settimana, quindi la stanzetta era tutta per loro.
Tutti e due provenivano da piccoli paesetti rurali, molta religione, molte paure, molte vergogne, nessuno dei due aveva mai visto da vicino, un altro corpo nudo, tutti e due erano al primo rapporto sessuale.
Lei aveva paura di non piacere a lui, con le sue tette che occupavano tutto il suo petto e quei piccoli capezzoli, la sua fessura vaginale nascosta da ricci d’oro biondissimi. Lui tanto alto che si doveva piegare per baciare a lei e con quel ciondolo grosso come un avambraccio, pensava non appena lo vede scappa urlando a tutto gas.
Lei non aveva mai visto un cazzo da vicino, quando lui si tolsi tutto, subito gli piacque, un po’ rozzo, penso questo è mio angelo nudo inviato direttamente da dio, quindi sia la sua volontà.
Lui ancora timoroso, cercava di catturare l’immagine di lei, pensando ancora che lei da un momento all’altro andava via terrorizzata, invece lei s’avvicinò e lo presi con le sue piccole mani.
Lei non si aspettava che le sue enormi tette e capezzoli duri si sarebbero sentiti così nella sua prima volta, erano diventati sensibilissimi e facevano che la sua fica vergine si inumidisse assai.
Lui col suo cazzo vergine, emetteva gocce di perle dalla punta del suo arnese, che cresceva ancora nelle beate mani della ragazza.
Lei si sdraiò sul letto e allora il suo angelo si chinò su di lei e la bacio appassionatamente, poi baciò il suo viso, il suo collo, si fermò a succhiare e leccare tette e capezzoli, continuando fino ad arrivare al suo miele dorato, fece allargare sue cosce per poi seppellire il suo viso sul vergine sesso della ragazza.
Lei era molto eccitata con le sue carezze, ma alquanto preoccupata nel sentire che lui la baciava e scendeva così tanto, lei aveva perso la gigantesca preda di carne che palpitava poco prima nelle sue mani, lui adesso la baciava sulla pancia … dove cacchio va questo ragazzo? si domandava lei … oh! mio dio! … che ci farà li giù?
Lui aprì con la sua lingua la stretta micetta e cominciò ad assaporare i suoi fluidi sostanziosi ed abbondanti.
Oh! mio dio! … la sua piccola e vergine vulva amava quella lingua invasiva ed intrusiva, era molto meglio delle sue dita, ha usato tutta la sua forza per mantenere saldamente la sua piccola fessura attaccata a quella bocca divina, che la faceva arrivare ad un orgasmo intenso … lui, con le sue grandi mani mantenevano il piccolo corpo della ragazza che sussultava sopraffatta ed ansimante, il suo corpicino arrossato di eccitazione, le sue tette che tremavano oscenamente.
Sdraiati bambino, lei amorevolmente lo chiama bambino … prendendo il suo cazzo, ha cominciato a baciarlo come lui aveva fatto con lei, baci sul viso, il collo, il petto, sempre più giù … sempre tenendo in una mano quel cazzo d’asino … si chiedeva cosa avrebbe fatto una volta che arrivasse a tenerlo vicino alla sua bocca … non conosceva una tecnica ma era pronta a provare e far godere a suo ragazzo.
Lei sentiva quel membro indurirsi ogni volta di più, allo stesso tempo era così delicato, lo prendeva in bocca … senza sapere come, lei succhiava e leccava quella nerchia spaventosamente grande … sentiva tremare al ragazzo sotto l’azionare della sua lingua … le gambe di lui s’irrigidivano … il cazzo pulsava di più … gocce perlate uscivano dalla piccola fessura sulla testa … lei era meravigliata ed assaggiava il seme di lui … il ragazzo ansimante cercava di avvertirla … ma lei era in una trance succhiando e leccando … improvvisamente cominciarono i primi schizzi … lei inghiottì e si riempì, ancora e ancora … lei non era sicura cosa fosse tutto quel nettare, ma da subito piacque il sapore e l’abbondanza.
Lei si alzò, non sapeva se avesse fatto bene oppure no, avvicinò il suo viso al ragazzo, lui la strinse baciandola con tutta la passione … ora lei capiva di aver fatto bene e si sentiva innamorata di questo ragazzo.
La giovinezza di entrambi permetteva che dopo un piccolissimo riposso, erano pronti per continuare a conoscersi … amore io ho idee di come scopare, ma come non l’ho mai fatto non voglio rovinare tutto … guarda, la tua cosa è enorme … la mia passerina è piccola … quindi ti voglio proporre di provarci io sopra a te, ti va bene? Tesoro, come vuoi tu, non voglio farti del male … ah! Bene … devi fare attenzione e promettimi che ti fermerai in caso sia molto doloroso … va bene, prometto.
Lui la stringeva come un delicato angelo, lei si apriva come un fiore in primavera. Le sue tette s’indurivano mentre la sua micetta lottava contro la testa del cazzo che spingeva il suo imene. ooohhh! mio dio … oh! come è bello … provava molto piacere e la sua figa si apriva di più … lui spingeva ancora … affondava sua nerchia nel profondo e vellutato canale della vulva … lei gemeva e piagnucolava, il suo ventre era saturo di minchia. No! non tirarmi su … tirami giù … so che andrà bene … lo voglio tutto dentro di me.
Lui la guardava incredulo, la piccola ragazza era riuscita a prendere tutta quella nerchia e voleva ancora di più … era così bello vederla ansimare e tremare sul suo cazzo mentre raggiungeva una concatenazione di orgasmi … già neanche le parole le uscivano chiare … lei era in estasi … i suoi occhi divagavano per la stanzetta … ma non mettevano a fuoco niente … lei era persa nel labirinto del piacere e la lussuria … di tanto in tanto qualcosa scattava nella sua testa e cominciava a muovere i suoi fianchi come forsennata e la colpiva un orgasmo dopo l’altro.
Amore stai bene? chiedeva lui preoccupato … cosa credi tu? rispondeva lei … non lo so, ma ti sento urlare, gemere … il tuo respiro non è normale e … aspetta … aspetta un secondo, diceva lei … mentre un’altra volta i suoi fianchi fuori tutto controllo, scopavano al ragazzo a tutta velocità ed un altro orgasmo colpiva la piccola e viziosa ragazza … oh! mio dio, mi piace … mi piace tanto.
Dopo un po’, lei ritorno ad essere la ragazza timida e imbarazzata, il letto era un disastro, lei aveva sporcato quel ragazzo dappertutto, si sentiva colpevole, chi sa cosa penserà lui su di me … ti piaccio? chiese lei … oh! bambina, ti amo … da allora le sue anime si son fuse come una sola.
Avevano avuto una meravigliosa vita coniugale, un figlio, tutto era come un mondo di sogno, lui la scopava quasi tutti i giorni, anche dopo che è nato il bambino. Poi quel vigliacco ubriaco al volante della sua quattro ruote fece finire tutto. L’assicurazione ha liquidato in nostro favore una somma che mi permetteva di non lavorare più e un fondo separato per l’educazione di nostro figlio. Ma il soffrimento peggiore era la mia fica vuota e senza quella meraviglia di cazzo. Cercavo di arrangiarmi con un bel dildo rosso di dimensioni grottesche, ma mai sarà lo stesso.
Ora lei si dedica a suo figlio, lui adesso ha tredici anni, quando lei entra nella sua stanza per pulire e mettere in ordine le sue cose, la colpisce l’odore di sborra, come ogni ragazzo della sua età, suo figlio si fa la sega spesso. Trova asciugamani bagnate con sborra, le sue mutande sono sporche, umide e appiccicose. Lei corre nella sua stanza e si masturba col suo dildo, molte volte si porta le mutande di suo figlio per strofinare le sue tette e la micetta prima di scopare il dildo. Lo sa che non è normale, ma la mamma che è in lei a volte viene sopraffatta dalla femmina che è in lei, non riesce a controllare questi impulsi che la tormentano da parecchio.
Lei dopo un tempo, tornò a lavorare, faceva l’insegnante di matematica nel college del paese. Un giorno, improvvisamente ritornò a casa, lasciò la macchina fuori ed entrò in casa dalla porta di dietro, sentii dei rumori nel salotto, era la voce di suo figlio … dai Giacomo fai più veloce … io sto quasi per venire … ooohhh! così Giacomo … così … aaahhh! vengo … lei sbircio cautamente e vide un ragazzo che faceva una sega a suo figlio, era sconcertata, senza fare chiasso uscì dalla casa.
Salì in macchina e si allontanò, parcheggiò in una stradina vicina, aveva l’immagine di suo figlio, ancora ragazzo e con quel cazzo enorme di uomo adulto, poi l’altro ragazzo in ginocchi masturbando a suo figlio … era suo figlio gay? … come mai lei non si resi conto? … lei sapeva che lui si masturbava, ma pensava che lo facesse con delle figure femminili, ragazze nude, e le cose che usano i ragazzi … non era preparata per ammettere che suo figlio fosse gay.
Non che fosse un problema, tuttavia, la sua educazione di contadina, non accettava il fatto di buona maniera, lui è un adolescente che non ha ancora definita la sua sessualità, devo riuscire a portarlo sulla strada giusta pensò, per lei, lui doveva comportarsi come maschio, scopare le ragazze, fare sesso con ragazze della sua età.
Adesso, lei in vasca a farsi un bagno riconfortante, cercava di ideare qualcosa da proporre a suo figlio e allontanarlo da un futuro omossessuale, non sapeva come fare, non poteva chiedere a qualcuna delle sue amichette di scopare a suo figlio … forse pagare a qualche puttana, pensò … non riusciva a trovare una soluzione … pensava a una figura femminile che ispirasse fiducia in lui … che le potesse insegnare i piaceri del sesso etero.
Tutti questi pensieri avevano un carattere erotico, presto le si trovò a giocare con la sua micetta, a strizzare in suoi capezzoli … cercò il suo gigante dildo rosso … pensando all’enorme cazzo di suo figlio nelle mani di quel ragazzo … cominciò a trombare la sua fica senza sosta … guardando come il dildo profanava le sue carni intime … vedeva il cazzo di suo figlio trapanando col vigore della giovinezza, le sue pareti vaginali bagnate e mature … proprio quando veniva colpita dalle prime ondate di un superbo orgasmo … nel suo cervello si fece posto l’idea … io … devo essere io … io scoperò a mio figlio.
In settimana acquistò della biancheria intima molto erotica e poi dal sex-shop, noleggiò un paio di filmini di sexy donne mature tenendo sesso con uomini giovani, acquistò anche due filmini normali di avventure “Ritorno dal futuro II” e “Batman”, poi sostituì i dischetti porno con quelli normali.
Il fine settimana, lei chiamò suo figlio … Giorgio, senti questa sera ho noleggiato un paio di filmini … vorrei vederli insieme a te e compartire una serata in famiglia … forse ci mangeremmo un paio di pasticcini … oh! mamma, credo che sarebbe bello, poiché non ci vediamo molto nella settimana … allora va bene, ci vediamo in casa.
Quando stavano quasi pronti per essersi seduti, lei col suo telefonino chiamo a casa, facendo finta di ricevere una chiamata, lei rispose la chiamata … poi si girò verso il ragazzo … Giorgio, devo uscire per una oretta, sarò di ritorno al più presto … prese la sua borsetta e uscì.
Si allontanò un paio di strade e poi ritornò a casa furtivamente, entrò dalla porta sul retro … suo figlio era coi jeans ai ginocchi e massaggiava suo cazzo gigantesco su e giù … sullo schermo c’era una donna scopando proprio con un ragazzo che sembrava un adolescente … lui si masturbava con gli occhi fissi sullo schermo … lei arrivò da dietro … Giorgio! … lui fece un sobbalzo e cercò di tirare su i jeans … no figlio, sta bene è normale … tu sei giovane e così fanno i ragazzi della tua età … hai fatto sesso con qualche ragazza? domando lei … no, mamma non ho fatto niente con nessuna … ma t’ho visto con Viviana e pure con Magda … neppure con loro? … no mamma, ci siamo dati solo baci e ci siamo toccati un po’ … ma loro hanno toccato il tuo uhm! quello? … disse lei puntando il suo cazzo eretto … si mamma, ma dicono che è troppo grosso e mi prendono in giro, mi fanno sentire un po’ male.
Lei non si aspettava questa risposta, ma la faceva capire che lui aveva provato con ragazze inesperte e un po’ crudeli, perciò probabilmente si aveva fatto sedurre da un ragazzo … a quanto pare questo sarà più semplice, pensò.
Sai Giorgio, non devi avere nessuna vergogna né paura, se lo vuoi sapere, tuo padre aveva un coso così come te e sicuro un giorno troverai una ragazza lieta di avere un uomo come te, così ben dotato … lei aveva raggiunto il fronte del divano e si era seduta accanto a lui … lui cercò di tirarsi su i jeans … no, va bene … non ti vergognare di niente, disse lei … allungando la sua mano e prendendo il cazzo di suo figlio per la prima volta.
Oh! cacchio! … disse lui, mentre il suo cazzo pulsava al tocco di sua mamma … ti piace? … è bello non è vero? chiese lei … ooohhh! si mamma, rispose incapace di negare la bella sensazione provocata dalle carezze di sua madre … vuoi che mi fermi? … lo farò se vuoi? … no, ti prego non ti fermare, disse lui quasi in un sussurro … lei lo guardò e non disse nulla, continuo ad accarezzare il cazzo di suo figlio che raggiungeva una lunghezza inaudita, stuzzicando con le sue unghie le vene viola che solcavano il membro giovanile, mentre che con l’altra strizzava delicatamente le sue palle.
Giorgio, ho sempre cercato di istruirti e darti la conoscenza di cui avevi bisogno, voglio che tu faccia qualsiasi cosa che ti rende felice, la decisione finale è sempre tua, ma devi comprendere appieno tutte le tue opzioni. Figlio, se tu vuoi, ti farò vedere esattamente cosa è stare con una donna … ma devi dimenticare che sono tua Madre, voglio che mi consideri una femmina chi ti desidera sessualmente … lo capisci? … Giorgio, annuì con la testa.
Vuoi che vada avanti? … lui annuì sorridendo … lei si chinò e prese il cazzo di suo figlio in bocca … la bocca umida e tiepida di sua Madre, inghiottiva tutto quel pezzo di carne … la sua lingua faceva meraviglie sulla sua cappocchia … leccava tutto attorno … massaggiava i lati e poi lo faceva scendere tutto nella sua gola.
Oh! mamma … gemeva lui … lei sentì il suo nome e la fece sentirsi più eccitata … aumentando la velocità delle sue leccate … lui cominciò a scopare la sua bocca, le sue gambe s’irrigidivano e il suo cazzo pulsava più forte … lei aveva la base del cazzo e premeva stretto con le sue dita, impedendogli di sborrare … lui era disperato, ha supplicato … per favore mamma, voglio venire … fammi venire, mamma.
Lei sentì una certa esultanza nel sentirsi chiamata “mamma”, questo la fece ricordare che teneva in bocca il cazzo di suo figlio e che aveva intrapreso un compito molto chiaro, quindi cominciò a succhiare con più impegno quel membro virile, quel membro che aveva stato in bocca di un ragazzo, lei doveva fare un pompino che non avesse uguale, lei doveva superare la bocca di quel ragazzo, in questo momento lei era una femmina facendo godere al suo maschio, sentiva le pulsazioni intense del cazzo di Giorgio, era un vulcano pronto a sborrare, succhiando velocemente la cappocchia, sentì in primi getti potenti di suo figlio, poi tanti altri, lei offri le sue tette a suo figlio, presto gocce perlate e dense scorrevano sulla sua pelle.
Di proposito lei ingoiò gran parte della sborra, era il miglior sapore che lei avesse mai provato, era di un maschio uscito dal suo grembo, non poteva essere diversamente, lei alzò il suo viso verso suo figlio e lo bacio nella bocca, facendolo assaggiare il suo proprio sperma, amorevolmente lei gli diede il sapore di sborra di maschio, lei, sua propria madre lo fece assaporare il nettare di uomo per la prima volta.
Giorgio continuava a baciare sua madre e pulire la sborra dalla faccia di lei, alla sua tenera età, lui poteva già sentire il suo cazzo reagendo con rinnovate energie allo stimolo delle carezze di sua madre, Theresa si era spogliata ulteriormente, avvicinandosi a suo figlio … caro voi continuare? … Giorgio rispose affermativamente … allora lei prese le sue mani e le mise sui suoi seni … lui sentì la soffice carne di mamma, i suoi capezzoli, cominciò a leccare ogni centimetro di quella carne maternale … lei gemeva dolcemente … instancabilmente lui baciava e leccava il petto che una volta lo nutrì.
Lei si mise a cavallo sulle sue cosce, poteva sentire la punta del suo cazzo spingere la sottile stoffa delle sue mutandine che si inumidiva col flusso dalla sua gnocca … quasi in un sussurro lei chiese … vuoi vedere la mia figa? … con occhi scintillanti di amore e desiderio lui annuì con la sua testa … Theresa si tolse velocemente le sue mutandine esponendo alla vista di suo figlio i folti ricci biondi che coprivano la micetta … gli occhi di lui erano spalancati … era la sua prima vera fica che guardava … una vulva non completamente sconosciuta perché lui era uscito da lì … ti posso toccare, mamma? … ma certo figlio … lei prese la sua mano e la poggiò prima sul suo pube, poi aprendo le sue labbra, lo fece palpare la sua umidità … poi con voce rauca di desiderio, lei disse … vorrei che tu mi baci lì … voglio sentire la tua lingua nella mia fica … lui chinandosi verso il suo ventre, cominciò a baciare il suo pube ed il bottoncino del piacere di sua madre, strappandole grida di lussuria e godimento … in un istinto naturale lui la faceva sussultare e ansimare … lui esplorava questo buco così dolce, così accattivante, così morbido … lui aprì le sue labbra e guardava meravigliato quelle carni rose e bagnate … oramai era soggiogato.
Giorgio provò il sapore della fica di sua madre … Theresa emise gemiti di bambina e urletti vari … lui assaggiava una fica per la prima volta, sorprendentemente bello, pensò … la micetta di lei si bagnava di più ad ogni leccata … Theresa ansimando fortemente, disse … figlio ti voglio dentro di me … voglio il tuo cazzo dentro di me … voglio scopare con te, sarò la tua prima femmina.
Lui fece accomodare sua Madre sul divano, poi in ginocchi in mezzo alle sue cosce, cercò con la punta del suo uccello l’entrata nella passerina, lei completamente bagnata sentì strusciare quell’asta tra le sue labbra e penetrare la calda umidità delle sue carne … Giorgio diede inizio alla sua prima scopata, scopava sua madre senza rimorsi e senza tregua.
Ooohhh! ssiii! … Theresa urlava cercando di soffocare le sue grida con la palma della sua mano … sentiva quella nerchia enorme che allargava le sue carne, come una volta l’enorme minchia di suo marito prese la sua verginità … ora era suo figlio a sprofondare la sua intimità … ricordi famigliari tornarono alla sua mente … se avesse chiuso gli occhi sarebbe stato come chiavare con suo defunto marito … grottesco ma divinamente bello … lei allargava le mani prendendo le sue chiappe per tirare quel cazzo splendido più profondo dentro di lei … Theresa sentiva come Giorgio aumentava la velocità dei suoi colpi, suo corpo teso, ansimava con più forza … lei capiva che suo figlio era vicino al suo climax … Theresa con più esperienza, voleva arrivare all’orgasmo insieme a suo figlio.
Quando sentì i brividi e urli di Giorgio, allargò di più le sue cosce e mosse suo ventre per mungere il cazzo di suo piccolo, mentre ondate di piacere colpivano tutto il suo corpo … un orgasmo insieme al climax di suo figlio … una scopata meravigliosa che lui mai dimenticherà.
Mamma … ooohhh! mamma … quant’è bello … aaahhh! Ssiii! figlio … anche per me … i due amanti si baciavano mentre i suoi corpi ancora tremavano uno sopra l’altro … dopo molti minuti, Theresa fece spostare suo figlio … delicatamente poiché suo lunghissimo cazzo era ancora dentro di lei … affettuosamente lei si chino a baciare il maestoso membro di suo figlio che ancora pulsava e gocciolava … Giorgio, lo sai che quel che abbiamo fatto non è buono? … si mamma, lo so … lo sai che mai nessuno deve venire a conoscenza di questo fatto? … si mamma, lo capisco … va bene … allora, ti piacque? … si mamma, moltissimo.
Theresa era certa di aver cambiato sessualmente a suo figlio, adesso lui aveva conoscenza di cosa fosse un rapporto etero, quindi poteva decidere da solo se continuare con esperienze diverse.
Sono andati subito nella sua stanza, la sua compagna era andata dai genitori per il fine settimana, quindi la stanzetta era tutta per loro.
Tutti e due provenivano da piccoli paesetti rurali, molta religione, molte paure, molte vergogne, nessuno dei due aveva mai visto da vicino, un altro corpo nudo, tutti e due erano al primo rapporto sessuale.
Lei aveva paura di non piacere a lui, con le sue tette che occupavano tutto il suo petto e quei piccoli capezzoli, la sua fessura vaginale nascosta da ricci d’oro biondissimi. Lui tanto alto che si doveva piegare per baciare a lei e con quel ciondolo grosso come un avambraccio, pensava non appena lo vede scappa urlando a tutto gas.
Lei non aveva mai visto un cazzo da vicino, quando lui si tolsi tutto, subito gli piacque, un po’ rozzo, penso questo è mio angelo nudo inviato direttamente da dio, quindi sia la sua volontà.
Lui ancora timoroso, cercava di catturare l’immagine di lei, pensando ancora che lei da un momento all’altro andava via terrorizzata, invece lei s’avvicinò e lo presi con le sue piccole mani.
Lei non si aspettava che le sue enormi tette e capezzoli duri si sarebbero sentiti così nella sua prima volta, erano diventati sensibilissimi e facevano che la sua fica vergine si inumidisse assai.
Lui col suo cazzo vergine, emetteva gocce di perle dalla punta del suo arnese, che cresceva ancora nelle beate mani della ragazza.
Lei si sdraiò sul letto e allora il suo angelo si chinò su di lei e la bacio appassionatamente, poi baciò il suo viso, il suo collo, si fermò a succhiare e leccare tette e capezzoli, continuando fino ad arrivare al suo miele dorato, fece allargare sue cosce per poi seppellire il suo viso sul vergine sesso della ragazza.
Lei era molto eccitata con le sue carezze, ma alquanto preoccupata nel sentire che lui la baciava e scendeva così tanto, lei aveva perso la gigantesca preda di carne che palpitava poco prima nelle sue mani, lui adesso la baciava sulla pancia … dove cacchio va questo ragazzo? si domandava lei … oh! mio dio! … che ci farà li giù?
Lui aprì con la sua lingua la stretta micetta e cominciò ad assaporare i suoi fluidi sostanziosi ed abbondanti.
Oh! mio dio! … la sua piccola e vergine vulva amava quella lingua invasiva ed intrusiva, era molto meglio delle sue dita, ha usato tutta la sua forza per mantenere saldamente la sua piccola fessura attaccata a quella bocca divina, che la faceva arrivare ad un orgasmo intenso … lui, con le sue grandi mani mantenevano il piccolo corpo della ragazza che sussultava sopraffatta ed ansimante, il suo corpicino arrossato di eccitazione, le sue tette che tremavano oscenamente.
Sdraiati bambino, lei amorevolmente lo chiama bambino … prendendo il suo cazzo, ha cominciato a baciarlo come lui aveva fatto con lei, baci sul viso, il collo, il petto, sempre più giù … sempre tenendo in una mano quel cazzo d’asino … si chiedeva cosa avrebbe fatto una volta che arrivasse a tenerlo vicino alla sua bocca … non conosceva una tecnica ma era pronta a provare e far godere a suo ragazzo.
Lei sentiva quel membro indurirsi ogni volta di più, allo stesso tempo era così delicato, lo prendeva in bocca … senza sapere come, lei succhiava e leccava quella nerchia spaventosamente grande … sentiva tremare al ragazzo sotto l’azionare della sua lingua … le gambe di lui s’irrigidivano … il cazzo pulsava di più … gocce perlate uscivano dalla piccola fessura sulla testa … lei era meravigliata ed assaggiava il seme di lui … il ragazzo ansimante cercava di avvertirla … ma lei era in una trance succhiando e leccando … improvvisamente cominciarono i primi schizzi … lei inghiottì e si riempì, ancora e ancora … lei non era sicura cosa fosse tutto quel nettare, ma da subito piacque il sapore e l’abbondanza.
Lei si alzò, non sapeva se avesse fatto bene oppure no, avvicinò il suo viso al ragazzo, lui la strinse baciandola con tutta la passione … ora lei capiva di aver fatto bene e si sentiva innamorata di questo ragazzo.
La giovinezza di entrambi permetteva che dopo un piccolissimo riposso, erano pronti per continuare a conoscersi … amore io ho idee di come scopare, ma come non l’ho mai fatto non voglio rovinare tutto … guarda, la tua cosa è enorme … la mia passerina è piccola … quindi ti voglio proporre di provarci io sopra a te, ti va bene? Tesoro, come vuoi tu, non voglio farti del male … ah! Bene … devi fare attenzione e promettimi che ti fermerai in caso sia molto doloroso … va bene, prometto.
Lui la stringeva come un delicato angelo, lei si apriva come un fiore in primavera. Le sue tette s’indurivano mentre la sua micetta lottava contro la testa del cazzo che spingeva il suo imene. ooohhh! mio dio … oh! come è bello … provava molto piacere e la sua figa si apriva di più … lui spingeva ancora … affondava sua nerchia nel profondo e vellutato canale della vulva … lei gemeva e piagnucolava, il suo ventre era saturo di minchia. No! non tirarmi su … tirami giù … so che andrà bene … lo voglio tutto dentro di me.
Lui la guardava incredulo, la piccola ragazza era riuscita a prendere tutta quella nerchia e voleva ancora di più … era così bello vederla ansimare e tremare sul suo cazzo mentre raggiungeva una concatenazione di orgasmi … già neanche le parole le uscivano chiare … lei era in estasi … i suoi occhi divagavano per la stanzetta … ma non mettevano a fuoco niente … lei era persa nel labirinto del piacere e la lussuria … di tanto in tanto qualcosa scattava nella sua testa e cominciava a muovere i suoi fianchi come forsennata e la colpiva un orgasmo dopo l’altro.
Amore stai bene? chiedeva lui preoccupato … cosa credi tu? rispondeva lei … non lo so, ma ti sento urlare, gemere … il tuo respiro non è normale e … aspetta … aspetta un secondo, diceva lei … mentre un’altra volta i suoi fianchi fuori tutto controllo, scopavano al ragazzo a tutta velocità ed un altro orgasmo colpiva la piccola e viziosa ragazza … oh! mio dio, mi piace … mi piace tanto.
Dopo un po’, lei ritorno ad essere la ragazza timida e imbarazzata, il letto era un disastro, lei aveva sporcato quel ragazzo dappertutto, si sentiva colpevole, chi sa cosa penserà lui su di me … ti piaccio? chiese lei … oh! bambina, ti amo … da allora le sue anime si son fuse come una sola.
Avevano avuto una meravigliosa vita coniugale, un figlio, tutto era come un mondo di sogno, lui la scopava quasi tutti i giorni, anche dopo che è nato il bambino. Poi quel vigliacco ubriaco al volante della sua quattro ruote fece finire tutto. L’assicurazione ha liquidato in nostro favore una somma che mi permetteva di non lavorare più e un fondo separato per l’educazione di nostro figlio. Ma il soffrimento peggiore era la mia fica vuota e senza quella meraviglia di cazzo. Cercavo di arrangiarmi con un bel dildo rosso di dimensioni grottesche, ma mai sarà lo stesso.
Ora lei si dedica a suo figlio, lui adesso ha tredici anni, quando lei entra nella sua stanza per pulire e mettere in ordine le sue cose, la colpisce l’odore di sborra, come ogni ragazzo della sua età, suo figlio si fa la sega spesso. Trova asciugamani bagnate con sborra, le sue mutande sono sporche, umide e appiccicose. Lei corre nella sua stanza e si masturba col suo dildo, molte volte si porta le mutande di suo figlio per strofinare le sue tette e la micetta prima di scopare il dildo. Lo sa che non è normale, ma la mamma che è in lei a volte viene sopraffatta dalla femmina che è in lei, non riesce a controllare questi impulsi che la tormentano da parecchio.
Lei dopo un tempo, tornò a lavorare, faceva l’insegnante di matematica nel college del paese. Un giorno, improvvisamente ritornò a casa, lasciò la macchina fuori ed entrò in casa dalla porta di dietro, sentii dei rumori nel salotto, era la voce di suo figlio … dai Giacomo fai più veloce … io sto quasi per venire … ooohhh! così Giacomo … così … aaahhh! vengo … lei sbircio cautamente e vide un ragazzo che faceva una sega a suo figlio, era sconcertata, senza fare chiasso uscì dalla casa.
Salì in macchina e si allontanò, parcheggiò in una stradina vicina, aveva l’immagine di suo figlio, ancora ragazzo e con quel cazzo enorme di uomo adulto, poi l’altro ragazzo in ginocchi masturbando a suo figlio … era suo figlio gay? … come mai lei non si resi conto? … lei sapeva che lui si masturbava, ma pensava che lo facesse con delle figure femminili, ragazze nude, e le cose che usano i ragazzi … non era preparata per ammettere che suo figlio fosse gay.
Non che fosse un problema, tuttavia, la sua educazione di contadina, non accettava il fatto di buona maniera, lui è un adolescente che non ha ancora definita la sua sessualità, devo riuscire a portarlo sulla strada giusta pensò, per lei, lui doveva comportarsi come maschio, scopare le ragazze, fare sesso con ragazze della sua età.
Adesso, lei in vasca a farsi un bagno riconfortante, cercava di ideare qualcosa da proporre a suo figlio e allontanarlo da un futuro omossessuale, non sapeva come fare, non poteva chiedere a qualcuna delle sue amichette di scopare a suo figlio … forse pagare a qualche puttana, pensò … non riusciva a trovare una soluzione … pensava a una figura femminile che ispirasse fiducia in lui … che le potesse insegnare i piaceri del sesso etero.
Tutti questi pensieri avevano un carattere erotico, presto le si trovò a giocare con la sua micetta, a strizzare in suoi capezzoli … cercò il suo gigante dildo rosso … pensando all’enorme cazzo di suo figlio nelle mani di quel ragazzo … cominciò a trombare la sua fica senza sosta … guardando come il dildo profanava le sue carni intime … vedeva il cazzo di suo figlio trapanando col vigore della giovinezza, le sue pareti vaginali bagnate e mature … proprio quando veniva colpita dalle prime ondate di un superbo orgasmo … nel suo cervello si fece posto l’idea … io … devo essere io … io scoperò a mio figlio.
In settimana acquistò della biancheria intima molto erotica e poi dal sex-shop, noleggiò un paio di filmini di sexy donne mature tenendo sesso con uomini giovani, acquistò anche due filmini normali di avventure “Ritorno dal futuro II” e “Batman”, poi sostituì i dischetti porno con quelli normali.
Il fine settimana, lei chiamò suo figlio … Giorgio, senti questa sera ho noleggiato un paio di filmini … vorrei vederli insieme a te e compartire una serata in famiglia … forse ci mangeremmo un paio di pasticcini … oh! mamma, credo che sarebbe bello, poiché non ci vediamo molto nella settimana … allora va bene, ci vediamo in casa.
Quando stavano quasi pronti per essersi seduti, lei col suo telefonino chiamo a casa, facendo finta di ricevere una chiamata, lei rispose la chiamata … poi si girò verso il ragazzo … Giorgio, devo uscire per una oretta, sarò di ritorno al più presto … prese la sua borsetta e uscì.
Si allontanò un paio di strade e poi ritornò a casa furtivamente, entrò dalla porta sul retro … suo figlio era coi jeans ai ginocchi e massaggiava suo cazzo gigantesco su e giù … sullo schermo c’era una donna scopando proprio con un ragazzo che sembrava un adolescente … lui si masturbava con gli occhi fissi sullo schermo … lei arrivò da dietro … Giorgio! … lui fece un sobbalzo e cercò di tirare su i jeans … no figlio, sta bene è normale … tu sei giovane e così fanno i ragazzi della tua età … hai fatto sesso con qualche ragazza? domando lei … no, mamma non ho fatto niente con nessuna … ma t’ho visto con Viviana e pure con Magda … neppure con loro? … no mamma, ci siamo dati solo baci e ci siamo toccati un po’ … ma loro hanno toccato il tuo uhm! quello? … disse lei puntando il suo cazzo eretto … si mamma, ma dicono che è troppo grosso e mi prendono in giro, mi fanno sentire un po’ male.
Lei non si aspettava questa risposta, ma la faceva capire che lui aveva provato con ragazze inesperte e un po’ crudeli, perciò probabilmente si aveva fatto sedurre da un ragazzo … a quanto pare questo sarà più semplice, pensò.
Sai Giorgio, non devi avere nessuna vergogna né paura, se lo vuoi sapere, tuo padre aveva un coso così come te e sicuro un giorno troverai una ragazza lieta di avere un uomo come te, così ben dotato … lei aveva raggiunto il fronte del divano e si era seduta accanto a lui … lui cercò di tirarsi su i jeans … no, va bene … non ti vergognare di niente, disse lei … allungando la sua mano e prendendo il cazzo di suo figlio per la prima volta.
Oh! cacchio! … disse lui, mentre il suo cazzo pulsava al tocco di sua mamma … ti piace? … è bello non è vero? chiese lei … ooohhh! si mamma, rispose incapace di negare la bella sensazione provocata dalle carezze di sua madre … vuoi che mi fermi? … lo farò se vuoi? … no, ti prego non ti fermare, disse lui quasi in un sussurro … lei lo guardò e non disse nulla, continuo ad accarezzare il cazzo di suo figlio che raggiungeva una lunghezza inaudita, stuzzicando con le sue unghie le vene viola che solcavano il membro giovanile, mentre che con l’altra strizzava delicatamente le sue palle.
Giorgio, ho sempre cercato di istruirti e darti la conoscenza di cui avevi bisogno, voglio che tu faccia qualsiasi cosa che ti rende felice, la decisione finale è sempre tua, ma devi comprendere appieno tutte le tue opzioni. Figlio, se tu vuoi, ti farò vedere esattamente cosa è stare con una donna … ma devi dimenticare che sono tua Madre, voglio che mi consideri una femmina chi ti desidera sessualmente … lo capisci? … Giorgio, annuì con la testa.
Vuoi che vada avanti? … lui annuì sorridendo … lei si chinò e prese il cazzo di suo figlio in bocca … la bocca umida e tiepida di sua Madre, inghiottiva tutto quel pezzo di carne … la sua lingua faceva meraviglie sulla sua cappocchia … leccava tutto attorno … massaggiava i lati e poi lo faceva scendere tutto nella sua gola.
Oh! mamma … gemeva lui … lei sentì il suo nome e la fece sentirsi più eccitata … aumentando la velocità delle sue leccate … lui cominciò a scopare la sua bocca, le sue gambe s’irrigidivano e il suo cazzo pulsava più forte … lei aveva la base del cazzo e premeva stretto con le sue dita, impedendogli di sborrare … lui era disperato, ha supplicato … per favore mamma, voglio venire … fammi venire, mamma.
Lei sentì una certa esultanza nel sentirsi chiamata “mamma”, questo la fece ricordare che teneva in bocca il cazzo di suo figlio e che aveva intrapreso un compito molto chiaro, quindi cominciò a succhiare con più impegno quel membro virile, quel membro che aveva stato in bocca di un ragazzo, lei doveva fare un pompino che non avesse uguale, lei doveva superare la bocca di quel ragazzo, in questo momento lei era una femmina facendo godere al suo maschio, sentiva le pulsazioni intense del cazzo di Giorgio, era un vulcano pronto a sborrare, succhiando velocemente la cappocchia, sentì in primi getti potenti di suo figlio, poi tanti altri, lei offri le sue tette a suo figlio, presto gocce perlate e dense scorrevano sulla sua pelle.
Di proposito lei ingoiò gran parte della sborra, era il miglior sapore che lei avesse mai provato, era di un maschio uscito dal suo grembo, non poteva essere diversamente, lei alzò il suo viso verso suo figlio e lo bacio nella bocca, facendolo assaggiare il suo proprio sperma, amorevolmente lei gli diede il sapore di sborra di maschio, lei, sua propria madre lo fece assaporare il nettare di uomo per la prima volta.
Giorgio continuava a baciare sua madre e pulire la sborra dalla faccia di lei, alla sua tenera età, lui poteva già sentire il suo cazzo reagendo con rinnovate energie allo stimolo delle carezze di sua madre, Theresa si era spogliata ulteriormente, avvicinandosi a suo figlio … caro voi continuare? … Giorgio rispose affermativamente … allora lei prese le sue mani e le mise sui suoi seni … lui sentì la soffice carne di mamma, i suoi capezzoli, cominciò a leccare ogni centimetro di quella carne maternale … lei gemeva dolcemente … instancabilmente lui baciava e leccava il petto che una volta lo nutrì.
Lei si mise a cavallo sulle sue cosce, poteva sentire la punta del suo cazzo spingere la sottile stoffa delle sue mutandine che si inumidiva col flusso dalla sua gnocca … quasi in un sussurro lei chiese … vuoi vedere la mia figa? … con occhi scintillanti di amore e desiderio lui annuì con la sua testa … Theresa si tolse velocemente le sue mutandine esponendo alla vista di suo figlio i folti ricci biondi che coprivano la micetta … gli occhi di lui erano spalancati … era la sua prima vera fica che guardava … una vulva non completamente sconosciuta perché lui era uscito da lì … ti posso toccare, mamma? … ma certo figlio … lei prese la sua mano e la poggiò prima sul suo pube, poi aprendo le sue labbra, lo fece palpare la sua umidità … poi con voce rauca di desiderio, lei disse … vorrei che tu mi baci lì … voglio sentire la tua lingua nella mia fica … lui chinandosi verso il suo ventre, cominciò a baciare il suo pube ed il bottoncino del piacere di sua madre, strappandole grida di lussuria e godimento … in un istinto naturale lui la faceva sussultare e ansimare … lui esplorava questo buco così dolce, così accattivante, così morbido … lui aprì le sue labbra e guardava meravigliato quelle carni rose e bagnate … oramai era soggiogato.
Giorgio provò il sapore della fica di sua madre … Theresa emise gemiti di bambina e urletti vari … lui assaggiava una fica per la prima volta, sorprendentemente bello, pensò … la micetta di lei si bagnava di più ad ogni leccata … Theresa ansimando fortemente, disse … figlio ti voglio dentro di me … voglio il tuo cazzo dentro di me … voglio scopare con te, sarò la tua prima femmina.
Lui fece accomodare sua Madre sul divano, poi in ginocchi in mezzo alle sue cosce, cercò con la punta del suo uccello l’entrata nella passerina, lei completamente bagnata sentì strusciare quell’asta tra le sue labbra e penetrare la calda umidità delle sue carne … Giorgio diede inizio alla sua prima scopata, scopava sua madre senza rimorsi e senza tregua.
Ooohhh! ssiii! … Theresa urlava cercando di soffocare le sue grida con la palma della sua mano … sentiva quella nerchia enorme che allargava le sue carne, come una volta l’enorme minchia di suo marito prese la sua verginità … ora era suo figlio a sprofondare la sua intimità … ricordi famigliari tornarono alla sua mente … se avesse chiuso gli occhi sarebbe stato come chiavare con suo defunto marito … grottesco ma divinamente bello … lei allargava le mani prendendo le sue chiappe per tirare quel cazzo splendido più profondo dentro di lei … Theresa sentiva come Giorgio aumentava la velocità dei suoi colpi, suo corpo teso, ansimava con più forza … lei capiva che suo figlio era vicino al suo climax … Theresa con più esperienza, voleva arrivare all’orgasmo insieme a suo figlio.
Quando sentì i brividi e urli di Giorgio, allargò di più le sue cosce e mosse suo ventre per mungere il cazzo di suo piccolo, mentre ondate di piacere colpivano tutto il suo corpo … un orgasmo insieme al climax di suo figlio … una scopata meravigliosa che lui mai dimenticherà.
Mamma … ooohhh! mamma … quant’è bello … aaahhh! Ssiii! figlio … anche per me … i due amanti si baciavano mentre i suoi corpi ancora tremavano uno sopra l’altro … dopo molti minuti, Theresa fece spostare suo figlio … delicatamente poiché suo lunghissimo cazzo era ancora dentro di lei … affettuosamente lei si chino a baciare il maestoso membro di suo figlio che ancora pulsava e gocciolava … Giorgio, lo sai che quel che abbiamo fatto non è buono? … si mamma, lo so … lo sai che mai nessuno deve venire a conoscenza di questo fatto? … si mamma, lo capisco … va bene … allora, ti piacque? … si mamma, moltissimo.
Theresa era certa di aver cambiato sessualmente a suo figlio, adesso lui aveva conoscenza di cosa fosse un rapporto etero, quindi poteva decidere da solo se continuare con esperienze diverse.
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