Paola e la zia perversa - Vol. 2
Scritto da Veronica Mahler, il 2020-07-21, genere pissing
La mattina seguente Antonella portò Paola a fare spese. Nel borsone della ragazza Antonella non trovò abiti tanto diversi da quelli ridicoli con cui si era presentata da lei il giorno prima, quindi le fece indossare una tuta da ginnastica che aveva sul petto il simbolo sell'Istituto del Sacro Cuore e sneaker senza marchio. La tuta era aderente e metteva in risalto le deliziose forme di Paola. Antonella La portò per prima dalla parrucchiera dove le fece tagliare i capelli corti, poi al centro commerciale dove le comprò vestiti, intimo, borse e scarpe. Paola si divertiva un mondo provando tutti quei vestiti e aspettando l'approvazione o disapprovazione di Antonella.
Dentro un camerino Antonella chiese a Paola di spogliarsi completamente, le scattò varie foto in pose sexy, poi le mandò a tutti i suoi clienti con il messaggio: "La mia nipotina ha appena compiuto 18 anni, è vergine e metto all'asta la sua verginità, si accettano offerte". Spense il telefono e lo rimise in borsa. Prima di lasciare il centro commerciale acquistò un telefonino a Paola, quindi si recarono a un sexy shop in periferia, era gestito da due bellissime trans amiche intime di Antonella, si facevano chiamare Gilda e Marilyn.
"Carissima" disse Gilda, "Ma chi è questo bocconcino".
Antonella presentò Paola alle due trans, "Vorrei vedere qualche mise sexy per lei".
Marilyn prese per mano Paola. "Andiamo di là tesoro che c'è una bella sala dove te li puoi provare".
Tutte e quattro andarono nella sala. Gilda si affannava a portare corpetti sexy, mise da infermiera, da poliziotta, body a rete, calze autoreggenti. Marylin e Antonella stavano sedute su un divanetto.
"Anto la tua nipotina mi attizza, m'è venuto duro..." disse Marylin, "È davvero sensuale" aggiunse Gilda che dopo aver aiutato Paola a sfilarsi un body trasparente cominciò a palparle le tette. Paola già eccitata cominciò a toccarsi la figa.
"Ce la possiamo fare?" Disse Gilda rivolta ad Antonella, "Ti diamo tutti questi completini gratis in cambio..."
"Ma solo il culo" rispose Antonella, "di figa è ancora vergine e la sto offrendo al miglior offerente..."
"Se è per questo non c'è problema..." disse Marylin che si avvcinò a Gilda e Paola e cominciò a spogliarsi. Gilda anche si spogliò. Nel vedere le due trans con due splendidi corpi di donna e due cazzoni enormi turgidi Paola rimase sorpresa. Guardò Antonella come per chiederle cosa fare. Antonella si spogliò e si avvicinò al terzetto, si inginochiò e cominciò a succhiare il cazzo di Marylin, "fai così Paola..." Paola si avventò con la bocca sul cazzo di Gilda, che le spingeva la testa fino a farle arrivare il cazzone in gola. Antonella quindi si sdraiò con la bocca sottola figa di Paola che spompinava sia Marylin che Gilda. Fiotti di umore uscivano dalla figa eccitatissima di Paola che Antonella deglutiva come fosse il nettare più buono del mondo.
Poi Antonella si avvicinò con la figa sulla bocca di Paola, che in ginocchio continuava a spompinare avidamente le due trans, tenendo i cazzi con entrambe le mani Paola cominciò a leccarle la figa e Antonella, eccitatissima le pisciò in bocca. Paola spalancò la bocca e deglutì quanto più potè di quel fiotto caldo. Quindi Paola, inebriata dal piscio di Antonella spalancò la bocca davanti ai cazzoni delle trans, che capirono cosa voleva e insieme cominciarono a pisciare. Due fiotti caldi di piscio entravano nella bocca di Paola, quella che usciva fuori veniva leccata e ingurgitata da Antonella.
Paola venne fatta mettere a pecorina e a turno Gilda e Marylin la possedevano nel culo, davanti Paola si era posizionata Antonella per farsi leccare la figa bagnata di umori e di piscio. La trans che non inculava Paola si faceva spompinare da Antonella.
Antonella era eccitatissima e chiese alle due trans di prenderla in figa e in culo. Paola rimase in ginocchio a guardare la zia mentre le trans le facevano la doppia penetrazione. Gilda, che la stava possedendo in figa, tirò fuori il cazzo e lo ficcò nel culo già occupato dal cazzo di Marylin. Paola andò in estasi nel vedere la zia posseduta da due cazzi in culo... Si avvicinò con la figa alla sua bocca ed emise un lungo squirt, poi le pisciò in bocca.
"Anche io ne voglio due in culo..." disse la ragazza. Le due trans non si fecero pregare e le fecero la doppia anale.
Infine Paola rimase in ginocchio con la bocca spalancata, le si avvicinò prima Paola che squirtò e poi pisciò. Poi Gilda e Marylin che le vennero in bocca e pisciarono. Paola deglutì tutto.
Rientrate a casa Antonella accese il telefono, c'erano decine di messaggi con le offerte per la verginità di Paola. Lì controllò uno ad uno segnando su un taccuino le offerte, quello che aveva offerto di più era il Barone Von Fossenberg. Un nobile tedesco pieno di soldi che viveva con la bellissima moglie e due figli: un maschio di venti e una femmina di ventiquattro anni in un castello fuori città. 15000 era stata la sua offerta. Lo chiamò e gli disse che aveva vinto l'asta. Si misero d'accordo, il Barone voleva Paola quella stessa notte al suo castello a mezzanotte precisa.
Di notte il castello, con le sue guglie gotiche, metteva sempra un certa inquietudine, Antonella c'era stata diverse volte per soddisfare le voglie perverse di quella strana famiglia incestuosa, pagavano sempre profumatamente e alle sessioni partecipavano tutti, con orge dove il Barone scopava con la figlia e il figlio scopava con la madre.
Il Barone le accolse in vestaglia di raso, fece accomodare le donne in una stanza dove c'era una sedia da ginecologo. "Spogliati e siedi" ordinò a Paola. La ragazza obbedì, nella stanza entrò la moglie, una donna alta e statuaria, vestita con un corpetto di latex rosso che le lasciava le tette scoperte, era una ginecologa e con in suoi attrezzi analizzò la figa di Paola. "È vergine" sentenziò. Da una valigetta il Barone tirò fuori tre mazzette da cento euro e le diede ad Antonella.
"Barone" disse Antonella mentre infilava il denaro nella borsetta, è un piacere che sia lei a togliere la verginità alla mia nipotina.
"Oh niente affatto mia cara, è un regalo per i ragazzi."
Paola venne accompagnata davanti la stanza dei ragazzi. Il Barone aprì la porta senza bussare, era una stanza scura le cui uniche luci provenivano da decine di candele di diverse fogge sparse un po' ovunque. Su un lettone a baldacchino Enrico si stava inculando la sorella Jessica. "Su ragazzi" disse il barone, "ecco il regalino"
"La verginella!" esclamò Jessica, una moretta alta 1,60 con piercing sui capezzoli, labbro inferiore, lingua, naso e diversi anelli sulla figa e dilatatori ai lobi delle orecchie. Sopra il petto da spalla a spalla c'era la scritta "I love my family" e il corpo era disseminato di tatuaggi gotici, con teschi, croci, pipistrelli ragnatele e vampiri.. Si avventò su Paola lasciando il fratello Enrico col cazzo turgido in ginocchio sul letto. "Bellissima!" La baciò e le mise una mano nella figa, già bagnatissima. Le leccò il collo e con la lingua scese giù, soffermandosi prima sui capezzoli poi sull'ombelico e infine sulla figa che grondava di umore. "Mmm vieni Enrico..."
Paola era carponi succhiando il cazzo di Enrico mentre dietro Jessica le leccava il buco del culo e la figa.
"Dai fammela sverginare" disse Enrico.
"No!" rispose Jessica, "la voglio sverginare io! Sono la sorella maggiore." Detto questo aprì un cassetto e tirò fuori un grosso strap on molto particolare, la cintura aveva un plug anale e un membro da infilare contemporaneamente in figa e in culo e davanti un grosso fallo di venti centimetri. Jessica se l'infilò, chiuse stretta la fibbia e si sentiva piena come sempre quando usava quello strumento, di solito con la madre, a volte per incularsi il fratello o il padre.
Jessica legò Paola al letto con le braccia allargate e le gambe divaricate, prese dei morsetti di acciaio, e cominciò a fissarli intorno alle tette di Paola, non erano come le mollette di Antonella, questi erano molto più dolorosi, anche perché sul morso avevano dei denti aguzzi che penetravano nella pelle. Ne fissò a decine in tutto il corpo. Paola si contorceva per il forte dolore che ogni singolo morsetto le provocava ma al tempo stesso godeva tantissimo. Da ogni morsetto uscivano goccioline di sangue che Jessica leccava. Jessica poi prese due candele di grandi dimensioni versò la cera sul corpo di Paola, avendo cura che finisse sui morsetti. Il fratello Enrico intantosi era messo in gonocchio dietro la testa di Paola, le aveva messo il cazzo in bocca e si faceva spompinare.
Paola succhiava avidamente il cazzo di Enrico e si contorceva per le fitte di dolore che le provocava la cera sulle ferite causate dai morsetti.
Infine Jessica appoggiò l'enorme dildo sulla figa di Paola che grondava umore per quanto stava godendo. Affondò rapidamente e lo infilò tutto, Paola urlò per il dolore, un urlo soffocato dal cazzo che stava succhiando. Jessica cominciò a pompare mentre si scambiava un bacio col fratello.
"Pisciale in bocca!" Ordinò Jessica, e Enrico ubbidì. Paola sentì il fiotto di piscio che le arrivava in gola mentre Jessica continuava a pompare. Quando Enrico ebbe finito con il piscio Jessica baciò Paola e leccò tutto il piscio che le era colato dal mento e sul collo.
Esausta, Jessica tirò fuori il dildo dalla figa di Paola. Notò che era sporca di sangue per l'imene deflagrato con quel gigantesco membro di gomma. Estasiata si avventò su quella figa e ne succhiò ogni goccia di sangue misto all'umore copioso. "Ora puoi fartela" disse al fratello, che ficcò il cazzo nella figa di Paola. Jessica si era tolta il dildo e lo fece succhiare a Paola tenendolo in mano, poi si mise in ginocchio con la figa sulla sua bocca e cominciò a pisciare mentre Enrico la scopava.
Jessica rimosse uno ad uno i morsetti e versò sulle ferite acqua ossigenata. "I segni andranno via presto" le disse sorridente. Ma a Paola non importava, aveva perduto la verginità godendo come una pazza ed era felice. Era in ginocchio ed Enrico le venne in bocca, ingurgitò lo sperma poi spalancò la bocca con occhi supplichevoli, Enrico cominciò di nuovo a pisciarle in bocca, quando ebbe terminato Paola si fiondò con la bocca sotto la figa di Jessica che non si fece pregare e pisciò.
"Mi piaci da impazzire" disse Jessica, "sicuramente ci rivedremo"
Dentro un camerino Antonella chiese a Paola di spogliarsi completamente, le scattò varie foto in pose sexy, poi le mandò a tutti i suoi clienti con il messaggio: "La mia nipotina ha appena compiuto 18 anni, è vergine e metto all'asta la sua verginità, si accettano offerte". Spense il telefono e lo rimise in borsa. Prima di lasciare il centro commerciale acquistò un telefonino a Paola, quindi si recarono a un sexy shop in periferia, era gestito da due bellissime trans amiche intime di Antonella, si facevano chiamare Gilda e Marilyn.
"Carissima" disse Gilda, "Ma chi è questo bocconcino".
Antonella presentò Paola alle due trans, "Vorrei vedere qualche mise sexy per lei".
Marilyn prese per mano Paola. "Andiamo di là tesoro che c'è una bella sala dove te li puoi provare".
Tutte e quattro andarono nella sala. Gilda si affannava a portare corpetti sexy, mise da infermiera, da poliziotta, body a rete, calze autoreggenti. Marylin e Antonella stavano sedute su un divanetto.
"Anto la tua nipotina mi attizza, m'è venuto duro..." disse Marylin, "È davvero sensuale" aggiunse Gilda che dopo aver aiutato Paola a sfilarsi un body trasparente cominciò a palparle le tette. Paola già eccitata cominciò a toccarsi la figa.
"Ce la possiamo fare?" Disse Gilda rivolta ad Antonella, "Ti diamo tutti questi completini gratis in cambio..."
"Ma solo il culo" rispose Antonella, "di figa è ancora vergine e la sto offrendo al miglior offerente..."
"Se è per questo non c'è problema..." disse Marylin che si avvcinò a Gilda e Paola e cominciò a spogliarsi. Gilda anche si spogliò. Nel vedere le due trans con due splendidi corpi di donna e due cazzoni enormi turgidi Paola rimase sorpresa. Guardò Antonella come per chiederle cosa fare. Antonella si spogliò e si avvicinò al terzetto, si inginochiò e cominciò a succhiare il cazzo di Marylin, "fai così Paola..." Paola si avventò con la bocca sul cazzo di Gilda, che le spingeva la testa fino a farle arrivare il cazzone in gola. Antonella quindi si sdraiò con la bocca sottola figa di Paola che spompinava sia Marylin che Gilda. Fiotti di umore uscivano dalla figa eccitatissima di Paola che Antonella deglutiva come fosse il nettare più buono del mondo.
Poi Antonella si avvicinò con la figa sulla bocca di Paola, che in ginocchio continuava a spompinare avidamente le due trans, tenendo i cazzi con entrambe le mani Paola cominciò a leccarle la figa e Antonella, eccitatissima le pisciò in bocca. Paola spalancò la bocca e deglutì quanto più potè di quel fiotto caldo. Quindi Paola, inebriata dal piscio di Antonella spalancò la bocca davanti ai cazzoni delle trans, che capirono cosa voleva e insieme cominciarono a pisciare. Due fiotti caldi di piscio entravano nella bocca di Paola, quella che usciva fuori veniva leccata e ingurgitata da Antonella.
Paola venne fatta mettere a pecorina e a turno Gilda e Marylin la possedevano nel culo, davanti Paola si era posizionata Antonella per farsi leccare la figa bagnata di umori e di piscio. La trans che non inculava Paola si faceva spompinare da Antonella.
Antonella era eccitatissima e chiese alle due trans di prenderla in figa e in culo. Paola rimase in ginocchio a guardare la zia mentre le trans le facevano la doppia penetrazione. Gilda, che la stava possedendo in figa, tirò fuori il cazzo e lo ficcò nel culo già occupato dal cazzo di Marylin. Paola andò in estasi nel vedere la zia posseduta da due cazzi in culo... Si avvicinò con la figa alla sua bocca ed emise un lungo squirt, poi le pisciò in bocca.
"Anche io ne voglio due in culo..." disse la ragazza. Le due trans non si fecero pregare e le fecero la doppia anale.
Infine Paola rimase in ginocchio con la bocca spalancata, le si avvicinò prima Paola che squirtò e poi pisciò. Poi Gilda e Marylin che le vennero in bocca e pisciarono. Paola deglutì tutto.
Rientrate a casa Antonella accese il telefono, c'erano decine di messaggi con le offerte per la verginità di Paola. Lì controllò uno ad uno segnando su un taccuino le offerte, quello che aveva offerto di più era il Barone Von Fossenberg. Un nobile tedesco pieno di soldi che viveva con la bellissima moglie e due figli: un maschio di venti e una femmina di ventiquattro anni in un castello fuori città. 15000 era stata la sua offerta. Lo chiamò e gli disse che aveva vinto l'asta. Si misero d'accordo, il Barone voleva Paola quella stessa notte al suo castello a mezzanotte precisa.
Di notte il castello, con le sue guglie gotiche, metteva sempra un certa inquietudine, Antonella c'era stata diverse volte per soddisfare le voglie perverse di quella strana famiglia incestuosa, pagavano sempre profumatamente e alle sessioni partecipavano tutti, con orge dove il Barone scopava con la figlia e il figlio scopava con la madre.
Il Barone le accolse in vestaglia di raso, fece accomodare le donne in una stanza dove c'era una sedia da ginecologo. "Spogliati e siedi" ordinò a Paola. La ragazza obbedì, nella stanza entrò la moglie, una donna alta e statuaria, vestita con un corpetto di latex rosso che le lasciava le tette scoperte, era una ginecologa e con in suoi attrezzi analizzò la figa di Paola. "È vergine" sentenziò. Da una valigetta il Barone tirò fuori tre mazzette da cento euro e le diede ad Antonella.
"Barone" disse Antonella mentre infilava il denaro nella borsetta, è un piacere che sia lei a togliere la verginità alla mia nipotina.
"Oh niente affatto mia cara, è un regalo per i ragazzi."
Paola venne accompagnata davanti la stanza dei ragazzi. Il Barone aprì la porta senza bussare, era una stanza scura le cui uniche luci provenivano da decine di candele di diverse fogge sparse un po' ovunque. Su un lettone a baldacchino Enrico si stava inculando la sorella Jessica. "Su ragazzi" disse il barone, "ecco il regalino"
"La verginella!" esclamò Jessica, una moretta alta 1,60 con piercing sui capezzoli, labbro inferiore, lingua, naso e diversi anelli sulla figa e dilatatori ai lobi delle orecchie. Sopra il petto da spalla a spalla c'era la scritta "I love my family" e il corpo era disseminato di tatuaggi gotici, con teschi, croci, pipistrelli ragnatele e vampiri.. Si avventò su Paola lasciando il fratello Enrico col cazzo turgido in ginocchio sul letto. "Bellissima!" La baciò e le mise una mano nella figa, già bagnatissima. Le leccò il collo e con la lingua scese giù, soffermandosi prima sui capezzoli poi sull'ombelico e infine sulla figa che grondava di umore. "Mmm vieni Enrico..."
Paola era carponi succhiando il cazzo di Enrico mentre dietro Jessica le leccava il buco del culo e la figa.
"Dai fammela sverginare" disse Enrico.
"No!" rispose Jessica, "la voglio sverginare io! Sono la sorella maggiore." Detto questo aprì un cassetto e tirò fuori un grosso strap on molto particolare, la cintura aveva un plug anale e un membro da infilare contemporaneamente in figa e in culo e davanti un grosso fallo di venti centimetri. Jessica se l'infilò, chiuse stretta la fibbia e si sentiva piena come sempre quando usava quello strumento, di solito con la madre, a volte per incularsi il fratello o il padre.
Jessica legò Paola al letto con le braccia allargate e le gambe divaricate, prese dei morsetti di acciaio, e cominciò a fissarli intorno alle tette di Paola, non erano come le mollette di Antonella, questi erano molto più dolorosi, anche perché sul morso avevano dei denti aguzzi che penetravano nella pelle. Ne fissò a decine in tutto il corpo. Paola si contorceva per il forte dolore che ogni singolo morsetto le provocava ma al tempo stesso godeva tantissimo. Da ogni morsetto uscivano goccioline di sangue che Jessica leccava. Jessica poi prese due candele di grandi dimensioni versò la cera sul corpo di Paola, avendo cura che finisse sui morsetti. Il fratello Enrico intantosi era messo in gonocchio dietro la testa di Paola, le aveva messo il cazzo in bocca e si faceva spompinare.
Paola succhiava avidamente il cazzo di Enrico e si contorceva per le fitte di dolore che le provocava la cera sulle ferite causate dai morsetti.
Infine Jessica appoggiò l'enorme dildo sulla figa di Paola che grondava umore per quanto stava godendo. Affondò rapidamente e lo infilò tutto, Paola urlò per il dolore, un urlo soffocato dal cazzo che stava succhiando. Jessica cominciò a pompare mentre si scambiava un bacio col fratello.
"Pisciale in bocca!" Ordinò Jessica, e Enrico ubbidì. Paola sentì il fiotto di piscio che le arrivava in gola mentre Jessica continuava a pompare. Quando Enrico ebbe finito con il piscio Jessica baciò Paola e leccò tutto il piscio che le era colato dal mento e sul collo.
Esausta, Jessica tirò fuori il dildo dalla figa di Paola. Notò che era sporca di sangue per l'imene deflagrato con quel gigantesco membro di gomma. Estasiata si avventò su quella figa e ne succhiò ogni goccia di sangue misto all'umore copioso. "Ora puoi fartela" disse al fratello, che ficcò il cazzo nella figa di Paola. Jessica si era tolta il dildo e lo fece succhiare a Paola tenendolo in mano, poi si mise in ginocchio con la figa sulla sua bocca e cominciò a pisciare mentre Enrico la scopava.
Jessica rimosse uno ad uno i morsetti e versò sulle ferite acqua ossigenata. "I segni andranno via presto" le disse sorridente. Ma a Paola non importava, aveva perduto la verginità godendo come una pazza ed era felice. Era in ginocchio ed Enrico le venne in bocca, ingurgitò lo sperma poi spalancò la bocca con occhi supplichevoli, Enrico cominciò di nuovo a pisciarle in bocca, quando ebbe terminato Paola si fiondò con la bocca sotto la figa di Jessica che non si fece pregare e pisciò.
"Mi piaci da impazzire" disse Jessica, "sicuramente ci rivedremo"
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